Il programma provinciale delle attività estrattive è scaduto. Pertanto l’Amministrazione provinciale, nel rispetto del piano regionale, intende procedere all’aggiornamento del programma estrattivo per la seconda decennalità. In questi mesi è stato effettuato un monitoraggio sulle attività estrattive e da esso è emerso che alcuni progetti autorizzati sono ormai prossimi al loro completo sfruttamento. Anche per questo l’Amministrazione ritiene necessario procedere ad una nuova programmazione dell’attività.
L’obiettivo è consentire alle ditte già operanti una pianificazione tecnico-economica e per favorire chi eventualmente intendesse, nel rispetto dei necessari requisiti, intraprendere tale attività.
“Una programmazione ancora più importante e strategica ai fini occupazionali vista la difficile congiuntura economica che ha colpito in particolare il settore delle costruzioni – ha commentato il presidente Pettinari – In base ai criteri approvati dalla Giunta Provinciale il 1 dicembre 2014 sarà redatta la proposta della nuova programmazione sulla quale si avvierà la necessaria concertazione con il territorio”.
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Ma chi costruisce più se le imprese edili più grandi sono tutte fallite??????
Spero, dopo tante promesse, che l’eventuale nuovo piano tenga conto della necessità di abbassare i letti dei fiumi prelevandone la ghiaia.
Le imprese esercenti attività estrattiva ne sono rimaste pochissime, la più grossa è fallita, altre hanno il concordato, altre fanno quotidianamente ricorso alla CIG, il mercato dell’edilizia residenziale è totalmente fermo e lo resterà per almeno altri 20 anni, l’edilizia industriale è fermissima vista la moria di imprese, e le cave ovviamente fanno boom. A che serve un nuovo piano cave quando quelle autorizzate con il vecchio piano devono ancora essere ultimate e sistemate? Tutti si preoccupano dell’apertura, nessuno della ricomposizione ambientale. Ciò mi conforta perchè nonostante la crisi imperante e la debacle totale i nostri politici ancora pensano a cemento ed asfalto come via d’uscita. Fantasia zero, inventiva zero, capacità imprenditoriale zero. Aivoglia noi a pagare tasse ed elemosinare lo stipendio, di questo passo la crisi travolgera’ tutti. L’Italia ormai è la brutta brutta copia di se stessa. Una politica seria prenderebbe la palla al balzo invece per fare pulizia, per aprire la strada ad imprese capaci, anche in altri settori. Intanto la ricognizione fatta ci dica a che punto siamo con la sistemazione ambientale, ci sono abusi da sanare? Prima di ampliare gli scavi siamo sicuri che l’ambiente stuprato per 40 anni sia stato medicato a dovere? Oppure ci preoccupiano di aggiungere obbrobri ad altri obbrobri? Il piano cave per chi lo si fà? Per le imprese locali? Ne sono rimaste pochissime. Per le imprese esterne? Apriti cielo. Sono curioso di vedere il confronto con le associazioni, e la popolazione ed i comuni
Avanti con il piano cave…??? I mezzi pesanti dove li faranno passare…??? Le strade sono già malridotte…!!! Detto in italiano maccheronico: ” Più peggio di così, non avesse stato potuto essere”…!!! Errare è umano… perseverare è di-vino…!!!
(CONGIUNTURA ECONOMICA CHE HA COLPITO IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI.) La vergogna non è cosa per politici. Prima distruggono, poi speculano sulle macerie di ciò che hanno distrutto. Con tasse incostituzionali e di stampo mafioso come la TASI e l’IMU in quanto patrimoniali non previste dalla costituzione , istituite solo a protezione della grande evasione fiscale e della corruzione, hanno tolto la possibilità e la fantasia di investire nel settore delle costruzioni e , dopo che li manteniamo proprio come mantenuti, si permettono anche di prenderci per il C********.
Ovviamente se un tema così importante da un punto di vista economico ed ambientale viene fatto passare in sordina vien da pensare…. MI associo alle “riflessioni” di Titolabieno.