di Marco Cencioni
Dopo le critiche sollevate dal movimento politico Voce alla Città sulla rinegoziazione dei mutui approvata nell’ultimo consiglio comunale (leggi l’articolo), arriva la risposta del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi e dell’assessore al bilancio Silvia Luconi. “Ringrazio la Voce per avermi ricordato che ci hanno lasciato 29 milioni e mezzo di euro di debito oltre a numerose opere pubbliche promesse e mai realizzate per la città – dichiara il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi – Li ringrazio anche perché nel 2010, con la precedente amministrazione di cui hanno fatto parte per almeno un periodo, ci fu la rinegoziazione dei debiti in cui loro erano dentro fino al collo, dato che avevano un presidente del consiglio e un assessore all’urbanistica. Nonostante i propositi, non abbiamo mai francamente capito cosa volessero fare per la città dal momento in cui non hanno fatto niente e gli elettori hanno riconosciuto questo alle ultime elezioni, dove sono praticamente scomparsi – sottolinea il primo cittadino tolentinate – Sono stati al governo della città quando ancora a livello nazionale non erano stati fatti, come oggi, tagli di grande rilevanza ai comuni da parte dello stato centrale per quanto riguarda i trasferimenti, quando ancora per la ricostruzione del Vaccaj c’erano 4 milioni e mezzo di euro disponibili, poi destinati alla copertura spesa corrente, quando la crisi occupazionale che c’è oggi non obbligava i comuni a fronteggiare un’emergenza sociale senza precedenti quando, insomma, si è rinegoziato e non si è prodotta nessuna opera pubblica necessaria per la città” – afferma Pezzanesi.
Spiega, nel dettaglio, le motivazioni che hanno portato alla rinegoziazione, invece, l’assessore al bilancio Silvia Luconi. “Quella della rinegoziazione dei mutui è stata una scelta lunga e sofferta.La decisione finale ci permette di avere la possibilità di reperire nuovi fondi da destinare ad investimenti o alla riduzione del proprio debito come d’altra parte stanno facendo anche quasi tutti gli altri enti pubblici. In linea anche con l’orientamento giurisprudenziale della Corte dei Conti, la rinegoziazione ha un duplice costante effetto:da un lato determina un vantaggio immediato consistente nella riduzione della spesa annuale per il rimborso delle rate di ammortamento, dall’altro però determina un aumento della spesa complessiva per interessi in conseguenza della maggior durata dell’indebitamento. Detto tutto questo l’orientamento dell’amministrazione è quello o di vincolare le economie derivanti dalla rinegoziazione per spese di investimento, oppure rinegoziare alcuni dei prestiti originariamente sottoscritti. I mutui del comune di Tolentino sono 53, dei quali 3 assunti da questa amministrazione e per le seguenti opere:la pista di atletica (tra l’altro ridata alla città proprio ieri 30.11, dopo anni in cui versava in condizioni pietose) e la nuova caserma dei vigili del fuoco; ricordo che la rata del mutuo sarà interamente coperta dalla quota che i Vigili del Fuoco stessi verseranno per l’affitto dello stabile.
Altra precisione da fare in onore della verità è che tutti i mutui rinegoziati non è vero che fossero di prossima scadenza, ma si serebbero estinti almeno fra 17/20 anni; l’allungamento pertanto è di 10/13”.
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Mettete anche i numerì però: a fronte di 200.000 euro di abbattimento della rata annuale il costo complessivo dell’operazione sarà l’esborso, da parte dei cittadini, di 5.000.000 di euro aggiuntivi. Certo questa Amministrazione è buffa: si lamenta (giustamente visto il modo indegno con cui è stato indebitato il Comune in precedenza) dei mutui degli altri e contemporaneamente cerca di battere ogni record nell’assumerli. Ricordiamoci che questo giochino della rinegoziazione abbatterà anche il rapporto tra interessi e i primi tre capitoli delle entrate in bilancio sotto il limite dell’8% lasciando aperta la porta ad eventuali nuovi mutui che al momento non potrebbero essere assunti. Se poi ci si aggiunge che forse il limite passerà (voci da Roma) dall’8% al 10%…ci sarà da “mietere a mani basse”…
complimenti per la scelta della foto
…quante inesattezze caro Sindaco e caro Assessore…Nel 2010 quando si è provveduto alla rinegoziazione dei muti c’erano condizioni economiche diverse, si allungavano cioè i tempi ma a tassi minori. Tale operazione è avvenuta ad ottobre 2010, Voce alla città è stata cacciata dal PD a giugno 2010, a posto di Principi come Presidente del Consiglio sedeva già il nostrano Scilipoti (tale Tiberi Baldino) ed assessore all’urbanistica non era più il pignolo Ruggeri ma l’intraprendente Prugni..Cosa ancora più interessante da rilevare è che il fatto di non essere più presenti in Consiglio Comunale non implica necessariamente (come auspicherebbe qualcuno a cui le nostre obiezioni sono particolarmente indigeste) che si metta a folle il cervello e non si abbia più diritto, COME SEMPLICI CITTADINI DI TOLENTINO, ad esprimere dissenso e contrarietà!
“La decisione finale ci permette di reperire nuovi fondi da destinare ad investimenti o alla riduzione del debito” La decisione non sembra essere stata presa…. O destinare la somma a nuovi investimenti, in questo caso sarebbe il caso di identificarli. Oppure ridurre il debito, in questo caso era meglio lasciare la durata originaria e risparmiare interessi.
L’assessora Luconi è sempre molto precisa nelle spiegazioni in playback che ci fornisce, tuttavia chiunque può facilmente verificare che nel bilancio di previsione 2014, i mutui e altri debiti in ammortamento sono 192, http://www.comune.tolentino.mc.it/bilanci-cms/bilancio-di-previsione-2014/. Mentre come dice sibillinamente l’organo di revisione: “Si rileva una modesta riduzione del debito, nonostante l’incremento dell’aumento dell’indebitamento avvenuto nel corso dell’esercizio 2013” (cfr. pag 38 del pdf nel parere dell’organo di revisione).