Seduti, in primo piano, Nando Ottavi, Lucia Dignani e Stefania Ghergo di Confindustria.
di Marco Ricci
(Foto di Lucrezia Benfatto)
La Camera di Commercio ha eletto oggi pomeriggio la nuova giunta che affiancherà il presidente Giuliano Bianchi nel suo quarto mandato, un mandato che si preannuncia difficilissimo a causa dei tagli che il governo centrale sta ponendo in atto nei confronti degli enti camerali. La votazione, a cui hanno partecipato i ventotto consiglieri nominati lo scorso giugno (leggi l’articolo), ha visto il maggior numero di consensi raggiungere Marco Ferracuti, il sindacalista della nominato consigliere in rappresentanza dei lavoratori. Ferracuti è il primo rappresentante dei lavoratori ad entrare a far parte della giunta camerale e, in qualche maniera, ad interrompere la preminenza delle usuali categorie. Anche Stefano Massimiliano Ghio, presidente dell’ordine degli avvocati e indicato in Camera di Commercio dagli ordini professionali, è entrato tra gli otto nomi scelti per la Giunta. Escluso, al ballottaggio con Renzo Gattari della Cna, Ulderico Orazi della Confesercenti. Un’esclusione anche inaspettata che ha avuto un piccola vena polemica, con Orazi che ha disertato l’ultima votazione in probabile dissenso con il raggruppamento di cui faceva parte e che aveva appoggiato Giuliano Bianchi. Al primo scrutinio Orazi aveva infatti raccolto solo sette degli otto voti che gli sarebbero stati sufficienti per il posto in giunta, un possibile tradimento che non è sembrato esattamente gradito al rappresentante di Confesercenti il quale è stato poi costretto al ballottaggio con Gattari perché almeno due degli otto componenti della Giunta devono essere di genere diverso dagli altri sei.
Degli otto posti a disposizione, quattro – come da statuto – erano riservati, uno per categoria, agli artigiani, agli industriali, agli agricoltori e ai commercianti e, rispettivamente, sono andati a Renzo Leonori, presidente della Confartigianato, a Cleto Sagripanti di Confindustria, a Francesco Fucili di Coldiretti e ad Elisa Bolognesi di Confcommercio. Eletta, con due preferenze, anche Sara Servili di Confartigianato.
Al di là dei singoli nomi, la nuova giunta allarga in parte l’orizzonte delle categorie che affiancheranno il presidente Bianchi, anche in quello spirito di allargamento dei rappresentanti di cui anche lo stesso Marco Ferracuti aveva sul nostro giornale ribadito la necessità. Ferracuti, va sottolineato, sembra aver raccolto voti in modo piuttosto trasversale, mentre l’asse Confindustria-Confcommercio sembra essersi orientato oltre che sulla Bolognesi anche su Ghio e sullo stesso sindacalista della Cisl.
L’elezione di oggi, a cui a breve seguirà la nomina del vice presidente della Camera di Commercio e degli amministratori della Ex.It, è stato preceduto dall’ennesimo e preoccupato intervento sul futuro degli enti camerali di Giuliano Bianchi. La riforma in atto, stando all’attuale decreto legge presentato dal Governo Renzi e che le camere dovranno approvare entro agosto, svuota di fatto di risorse gli enti camerali, diminuendo del 50% le quote pagate dalle società. Nel caso della Camera di Commercio di Macerata, le risorse rimanenti non metterebbero a rischio la gestione dell’istituto ma, di fatto, toglierebbe alle categorie qualsiasi possibilità di investimento sul territorio. A saltare non solo i contributi alla Ex.It. ma anche quelli al Fondo Regionale di Garanzia che agevola i prestiti alle imprese, così praticamente tutti gli interventi effettuati sul territorio.
Giuliano Bianchi con il segretario della Camera di Commercio, Mario Guadagno, e la dirigente Maria Leonori
“Una delle ipotesi che si stanno valutando nella discussione tra gli enti camerali marchigiani – ha detto Bianchi – c’è quella di riconsegnare le chiavi al Governo, così che chi ha deciso di estromettere le imprese dalla gestione democratica dell’economia si assuma le responsabilità di una scelta che ricorda i soviet, azzerando una tradizione che ha recentemente festeggiato i suoi 200 anni.” Nelle intenzioni del Governo, oltre ad accentrare alcune funzioni a Roma e, da quanto si mormora, privatizzare Infocamere, “un gioiello che tutta l’Europa ci invidia e che offre gratuitamente accesso alla sua vastissima banca dati non solo agli imprenditori ma anche alle forze dell’ordine.” Sul tavolo, comunque, una possibile aggregazione delle Camere di Commercio marchigiane nell’ottica di un’economia di scala che, come ha precisato Bianchi, porterà a qualche risparmio sicurament
e in futuro ma non in tempi brevi. “Un eventuale risparmio – ha concluso il presidente – di certo non in grado di sopperire ai pesanti tagli del governo.” Anche i lavoratori maceratesi, preoccupati per il loro futuro, hanno chiesto un incontro alla nuova giunta mentre domani sono previste a Roma manifestazioni contro le scelte del Governo.
Un grido di allarme, quello di Bianchi e delle Camere di Commercio, non dissimile da quello lanciato solo pochi giorni fa dal Presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, contro la riforma Del Rio. Allarmi che, al di là a volte di facili esaltazioni al taglio dei costi dello stato e della politica e dell’assoluta necessità di ottimizzare le risorse, è legittimo che possano ingenerare preoccupazioni. Non solo queste riforme presuppongono una diversa concezione dello stato, più centralista e meno vicino ai cittadini, ma spesso rimandano agli organi centrali o superiori, i veri centri di inefficienza e di sperpero, funzioni fino ad ora localizzate sul territorio. Negli ultimi anni anche l’Anci ha più volte tuonato contro le riforme della spesa pubblica messe in atto dai diversi governi che si sono succeduti, tagli draconiani che da una parte hanno abbattuto le casse dei comuni ma che dall’altro lato non hanno inciso per nulla spesa dei ministeri e degli organismi centrali dello stato, con una spesa e un debito che, nonostante tutto, sono continuati a crescere.
LA NUOVA GIUNTA: Oltre al presidente Giuliano Bianchi – membro di diritto – sono stati eletti: Marco Ferracuti (11 voti, rappresentante di lavoratori), Stefano Massimiliano Ghio (9 voti, ordini professionali), Elisa Bolognesi (8 voti, Confcommercio), Francesco Fucili (8 voti, Coldiretti), Silvano Gattari (al ballottagio con Ulderico Orazi, 7 voti al primo scrutinio, Cna), Sara Servili (2 voti Confartigianato), Cleto Sagripanti (1 voto, Confindustria), Renzo Leonori (1 voto, Confartigianato).
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qualcuno mi spiega chiaramente a cosa serve veramente la camera di Commercio? Lo chiedo senza polemica, perchè voglio capire. grazie
IL REGNO DI BIANCHI, ANCHE SE CON QUALCHE DIFFICOLTA’ CONTINUA. MA FINO A QUANDO?
Per Bianchi grida di allarme, per le imprese gridi di gioia per la soppressione di questi carrozzoni inutili
!!
Caro Ulderico, stavolta hanno vinto i Curiazi. Amico mio, nella fossa dei leoni (i maschi, quelli che pur non partecipando alla caccia, reclamano il pezzo migliore di carne), bisogna entrarci da leoni, altrimenti i risultati sono questi. Vediamo ora la Presidenza di Ex-it se va a Ligliani (che sembrava fuori dal coro, invece ha già un’accenno di criniera).
La Camere di Commercio ci costano troppo , sarebbe opportuno privatizzarle , sono uno degli enti inutili , non portano valore aggiunto all’economia locale .
L’unico servizio utile che offre e’ il database informativo sulle imprese, “ Infocamere “ , (ovvero bilanci societa’ di capitali , visure ordinarie e storiche di imprese, ditte individuali e partite iva, ecc ), puo’ essere gestito da aziende informatiche private con costi notevolmente ridotti .
Consideriamo che
.a) Le societa’ di persone e di capitali e le ditte individuali pagano ogni anno
la “tassa “ sulla partita iva ,
.b) Le societa’ di capitali ogni volta che presentano i bilanci, (ogni anno) ,
esborsano ulteriori commissioni .
Io cittadino ,
( imprenditore, amministratore di societa’ o dipendente ) ,
che devo seguire la situazione
Economico/patrimoniale /finanziaria
dei miei clienti nel primo caso e del mio datore di lavoro nel secondo caso , devo utilizzare per avere informazioni sui bilanci e sui soci , Infocamere .
Ho provato a fare un accesso internet su infocamere e mi ritrovo un ulteriore salato “listino prezzi “ ,
Di notevole peso se sono un imprenditore un artigiano ed ho un numero elevato di clienti e che devo monitorare piu’ volte l’anno visti i tempi attuali .
Quanto si deve pagare per mantenere questi mega – carrozzoni???
Quanto modernizziamo e sburocratizziamo questo dannato paese ????
In effetti, mentre l’intero Paese rischia di sprofondare nell’inferno sovietico imposto a suon di decreti dal duo leninista Renzi-Del Rio, i nostri Bianchi e Pettinari gareggiano bravamente nel regalare al popolo quel fascino libertario che già in altri tempi di grave pericolo centralista e comunista promanò dalla figura letteraria e cinematografica del dottor Živago.
A questi uomini così controcorrente dedichiamo una versione del celebre Tema di Lara: http://www.youtube.com/watch?v=NinPsXK-suM.
Da quanto pare di capire, i fondi , a seguito dei tagli, sarebbero scarsi per la Camera di Commercio, situazione similare per la Provincia.
La gestione della Camera di Commercio non sarebbe a rischio, lo sarebbero gli investimenti sul territorio.
Allora proporrei di accelerare l’estinzione della Provincia, della Camera di Commercio e di altri enti inutili per la collettività, così da destinare i soldi ora usati per far vivere questi soggetti, al Territorio.
Un solo ente ( funzionante e composto da un numero minimo di persone competenti ) e un solo Fondo ripartito in più voci di spesa. Razionalmente non ha senso duplicare gli uffici.
E’ un paradosso che i soldi PUBBLICI, tengano in vita la camera di commercio che è al servizio delle imprese, ma non ci siano i soldi per le Imprese. Costa di più la scatola che il contenuto.
Infine Sig. Orazi, vorrei dirle che siccome si parla di “poker alla camera di commercio”, dovrebbe saperlo che per sedersi e vincere a certi tavoli, occorre avere “la mano giusta” .
Dalle recenti analisi di bilancio delle Camere di Commercio emerge che ogni quattro euro che entrano in tasse (diritti camerali) a malapena un euro esce in servizi.
In pratica, l’ente camerale spende più per funzionare di quanto investe per le imprese.
E’ un Ente utile solo a finanziare gli uomini delle organizzazioni d’impresa, dei sindacati e dei consumatori.
Con il taglio del 50% al contributo annuale alle Camere di Commercio si risparmierà 400 milioni.
Anche le Camere di Commercio andrebbero unificate in un unico ente di livello regionale, per ottimizzare le risorse ed efficientare la qualità dei servizi.
Potrebbe restare in capo agli enti camerali su base regionale la sola funzione istituzionale della gestione del Registro telematico delle Imprese, con conseguente abbattimento del costo del diritto camerale a carico delle aziende.
Non risponde nessuno per specificare a che cosa serve realmente la Camera di Commercio. Al signor Bianchi ed i suoi “accoliti” li invito a leggere questo articolo del Presidente della Camera di Commercio Roma Capitale.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2014/17-giugno-2014/-secolo-d-italia-arriva-italo-bocchinola-destra-insorge-ci-ha-distrutto–223410081354.shtml
Ricordo a tutti che le tasse applicate alle aziende sono le più alte d’Italia. Addirittura un coltivatore diretto con volume di affari inferiore a 7.000 euro paga 120,00 euro. Fate voi le vostre considerazioni.
ridagliele le chiavi, dai dimettiti, facci ridere….
Nonostante il periodo i poltronifici sono ancora in piena attività e non conoscono crisi; perchè non date qualche suggerimento alla Frau?!
Ci tengo a ribadire l’assoluto silenzio sull’argomento dei vari opinionisti di Cronache Maceratesi, pronti a fare i saputelli quando c’è da sparare sulla Crocerossa, ma assolutamente latitanti nei confronti di qualche personaggio evidentemente a loro caro.
Ente inutile…
x Cerasi: per noi ovviamente. Dai loro sorrisi direi che la pensano in modo diverso.
I nuovi eletti:
Ghio anche presidente dell’ordine degli avvocati. Come farà per il lavoro?
Ferracuti,componente della segreteria regionale della Cisl.Il doppio incarico per lui non sarà un problema,tanto non lavora.
Ma che ci fa un Dirigente sindacale nel C.d.A ? A che serve ?
Viene da pensare che si tratta del “riconoscimento” ricevuto per l’appoggio garantito a Bianchi
Spero soltanto che sia stata una iniziativa della sola CISL NON CONCORDATA con gli altri Sindacati CGIL e UIL, dal momento che la CISL da sempre ha una innata predilezione per far parte dei Consigli di Amministrazione ( oltre tutto in chiaro conflitto di interessi).