Canuti-Tolentino, l’enfant prodige
destinato a un futuro radioso

L'INTERVISTA - Il giovane numero 10, classe 1996 di Morrovalle, è sotto la lente d'ingrandimento di diverse squadre: "Voglio solo pensare a far bene con la maglia cremisi nel finale di stagione e nelle finali regionali da giocare con la Juniores"
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Lorenzo Canuti

Lorenzo Canuti

di Marco Cencioni

Vive a Morrovalle, da tre stagioni indossa la maglia del Tolentino e sta vivendo un sogno. Stiamo parlando di Lorenzo Canuti, il nuovo enfant prodige crèmisi, il talento classe 1996 prodotto del sempre florido vivaio tolentinate. Ha esordito in prima squadra lo scorso 23 marzo, a Fossombrone, dopo essersi allenato “con i grandi” per un paio di mesi. Maglia numero 10 sulle spalle, personalità da giocatore consumato. E’ stato uno dei migliori in campo nella trasferta felice sul rive del Metauro, poi è entrato a partita in corso nella gara successiva contro il Pagliare, ha confermato le sue capacità nel match contro il Vismara, ed infine ha incantato il pubblico del “Della Vittoria” con giocate di classe sopraffina nella sfida contro la Sambenedettese. Il direttore generale Roberto Chiavari ne aveva già individuato doti e potenzialità ma ha voluto, d’accordo con mister Aldo Clementi, aspettare il giusto tempo perché il ragazzo maturasse. Scelta quanto mai azzeccata, visto che proprio da quell’esordio Canuti ha sempre offerto prestazioni in crescendo, culminate con i colpi di gran classe tirati fuori dal cilindro nella partita più difficile per un 18enne. Visione di gioco e piedi buoni, facilità di dribbling, velocità e quella, giusta e mai sopra le righe, spregiudicatezza dovuta alla sua giovane età: Canuti ha proprio le caratteristiche che quella maglia così pesante impone di avere per poterla indossare. Abbiamo parlato con il giovane gioiellino crèmisi dell’attuale stagione e del suo futuro.
Lorenzo, raccontaci il cammino che ti ha portato a vestire la maglia crèmisi...
“Ho cominciato a giocare a calcio con Il Ponte Morrovalle, poi sono arrivato a Tolentino tre stagioni fa. Ho iniziato dagli allievi cadetti, poi quelli regionali l’anno scorso ed infine quest’anno sono passato nella formazione Juniores”.
E il tuo arrivo in prima squadra come è avvenuto?
“E’ stata una cosa graduale. Già all’inizio di questa stagione avevo fatto una settimana di preparazione, poi ho proseguito con la Juniores. Ogni tanto mi hanno chiamato per un allenamento il giovedì, poi da febbraio sono stato aggregato con la prima squadra”.
Hai esordito a Fossombrone, alla prima convocazione, da titolare e numero 10. Raccontaci cosa hai provato…
“Dire che ero emozionato è riduttivo, non ho capito niente per un bel pezzo quando l’allenatore ha detto che avrei giocato, sono sbiancato e mi tremavano le gambe dalla tensione. Poi i compagni e il mister mi hanno aiutato dicendomi di stare tranquillo: dal fischio d’inizio in poi non ho sentito più niente, ho pensato solo a giocare ed è andata bene”.
Quindi il tuo inserimento con i nuovi compagni è stato molto tranquillo?
“Fai quello che devi fare senza paura mi hanno detto i più esperti, mi hanno davvero aiutato e continuano a farlo sempre in ogni allenamento. Mi sono subito inserito bene, così come è successo quando sono arrivato a Tolentino tre anni fa. I compagni degli allievi cadetti di allora sono gli stessi con cui quest’anno abbiamo vinto il campionato juniores, una soddisfazione davvero grande”.
Parliamo proprio del campionato vinto con la formazione juniores. Un successo mai in discussione, arrivato al termine di una bella cavalcata. Ora, però, vi attendono le semifinali regionali contro l’Urbania…
Ci meritiamo di stare dove siamo. All’inizio eravamo pochi, pian piano il gruppo è diventato sempre più numeroso e si è formato sotto la guida del nostro mister Raffaele Gesuelli che, personalmente, mi ha aiutato tantissimo. La società ci è sempre stata vicina e i numeri che abbiamo ottenuto parlano di un campionato vissuto davvero alla grande. Non vedo l’ora di giocare questa semifinale contro l’Urbania, vogliamo arrivare il più lontano possibile”.
Per concludere, quale ruolo preferisci e in cosa devi migliorare?
“Mi piace giocare da mezz’ala o da trequartista. Sono spesso portato a cercare la palla fra le linee, però devo migliorare in fase di inserimento senza palla e in quella realizzativa, visto che in campionato ho segnato solo due reti. Spero di aver tenuto qualche gol per questa fase finale, ci teniamo davvero tanto a regalare una gioia importante a noi stessi e alla società: per noi si spende tantissimo, con una passione e una professionalità incredibile”.



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