di Carmen Russo
(foto-servizio di Guido Picchio)
Entrare, oggi, a Palazzo Buonaccorsi è come proiettarsi in un mondo perduto e ora ritrovato. Già all’ingresso si inizia ad assaporare tanta arte e tanta storia, come se fossero i muri a parlare. L’edificio, che già ospita il museo della Carrozza, si è letteralmente arricchito nel piano nobile con le sale d’arte antica e nonostante la nobiltà sia di solito contraddistinta dal colore blu, è invece il rosso a regnare sovrano al primo piano del Palazzo Buonaccorsi. Ma prima di lasciarsi coinvolgere dalle 13 sale, si viene subito catturati dalla tecnologia curata nei minimi dettagli per accompagnare durante il viaggio. Un percorso dentro Palazzo Buonaccorsi, che è aperto a tutte le generazioni e che vuole far sposare l’antico al moderno. La grande scalinata che conduce al primo piano, quello nobile, già fa pregustare il sogno di immergersi nell’arte antica, dai tratti delicati e suggestivi. Già dalla prima sala, quella di Romolo e Remo ci si sente immersi in un incantato rosso che abbraccia e porta quasi in un’altra dimensione. Poi il viaggio, nel tempo, continua con il susseguirsi di opere poste, oltre che in ordine cronologico, anche per tematiche. Si passa poi all’Alcova, dov’è presente il quadro forse più importante della collezione, “La madonna con Bambino” di Crivelli.
Un’atmosfera creata anche dalla luce soffusa, che procede nella sala Nettuno sovrastata, come gli altri ambienti, da un cielo colorato dai prestigiosi soffitti che sono tornati a risplendere grazie all’opera di restauro. Una sorprendente novità, l’ultima arrivata cronologicamente nelle sale di Palazzo Buonaccorsi, è riposta nella sala di Bacco, detta anche sala del Trono, dove si trova “Il Segreto”, un antico mobile dotato di un marchingegno che rendeva i cassetti come piccole casseforti. Si accede, poi, anche in nella sala dedicata ai Catenati e allestita grazie alla collaborazione del Rotary Club. Continuando a passeggiare si incontrano quadri e installazioni tra le sale del Caminetto, quella della Virtù, Amore e Psiche, Ercole, si accede poi nella piccola Cappella fino ad uscire come in un viaggio trascendentale, anche dall’atmosfera di raccoglimento dettata anche dal rosso avvolgente – presente nella forma originale solo nella sala del Trono – nella Galleria dell’Eneide illuminata a giorno e dedicata alle opere più grandi, quasi a sancire la sovranità dell’arte. E’ questa la “prima visione” del rinnovato Palazzo Buonaccorsi che abbiamo visitato questa mattina prima dell’inaugurazione ufficiale di oggi pomeriggio. Macerata, sempre più Atene delle Marche.
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I PRIMI COMMENTI – Grande soddisfazione nelle parole del sindaco Romano Carancini, Cicerone d’eccezione nel percorso: “Queste 150 opere suscitano una grande emozione. Già dall’entrata, con quattro monitor installati, si può avere una visione del mondo in cui si sta entrando. Appena finiremo queste giornate di inaugurazioni ed eventi, ci rimetteremo subito all’opera per riuscire ad aprire entro dicembre 2014 il secondo piano di Palazzo Buonaccorsi, per riconsegnare a Macerata le sale d’arte contemporanea – Il primo cittadino ha anche ricordato: “Entro 400 giorni riporteremo sulla Torre Civica anche i Pupi che ora si trovano in questo Museo”.
Un cospicuo investimento per una Macerata culturale, costato in totale 800 mila euro, come ha evidenziato l’assessore Stefania Monteverde: “Quando sono arrivata nell’Amministrazione comunale insieme a Irene Manzi avevamo 300 mila euro di fondi dalla Regione, ma abbiamo fatto di tutto per convincere il Comune a stanziare i restanti 500 mila euro per questo progetto e per dare anche una svolta al turismo. Palazzo Buonaccorsi sarà il centro della Rete di Macerata Musei. Ma anche il centro di vita cittadina, il cortile sarà utilizzato per concerti, le sale per compleanni, matrimoni ed eventi. Un posto dove si va, si ritorna e si vive”, conclude Stefania Monteverde.
(GUARDA IL VIDEO CON LE INTERVISTE)
La dirigente Alessandra Sfrappini, il sindaco Carancini, l’assessore Monteverde con il team che ha curato l’allestimento
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Compio gli anni a luglio.Come devo fare per organizzare la mia festa di compleanno al Buonaccorsi.Se faccio presentare la domanda da un consigliere comunale è gratis o spendo meno?
si rinnovate le opere che ce magnimo quelle……fariseiiii
Viste le foto, è “Cronache Maceratesi” o “Novella Duemila”? La Monteverde in quella posa così sofisticata difronte al dipinto, très chic! Bah, quanto meno la mostra non è fatta coi piedi, e di questo, al “clivo alberato”, va reso merito.
Di seguito il link con l’articolo e la galleria fotografica dell’inaugurazione avvenuta nel pomeriggio:
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/03/21/le-sale-del-buonaccorsi-si-svelano-alla-citta-carancini-questo-palazzo-vi-parlera/443402/
Bellissimo articolo, bellissime foto e bellissimo video… Complimenti ragazzi!!!
Dà l’idea di una meraviglia anche solamente in foto. Sono curiosissimo di visitarlo dal vivo! Sono molto contento.
Bella esposizione di mani in tasca di pregevole scuola renziana.
@ Massimo Giorgi
Non ha capito?
Innanzitutto bisogna essere cool e trendy, il resto viene dopo… Molto, molto dopo
.
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Sempre meglio, poi, le mani in tasca propria che nelle tasche dei contribuenti 🙂
Condivido il commento di Filippo Davoli che è sul palazzo , non su altro. Sembra bellissimo e anche io sono contenta, non vedendo l’ ora di visitarlo. Non capisco i pollici versi.
Speriamo ci mettano unacaffetteria.
AL BUONACCORSI LA PINACOTECA D’ARTE ANTICA PRENDE VITA. La storia gloriosa di Macerata deve rinascere nel cuore dei cittadini per trovare la speranza di un futuro per tutti, partendo dagli ultimi. Mettiamo in comune i tanti talenti che abbiamo per creare qualità, civiltà e solidarietà.
Li du’quadri
Io e Mmoma, in du’ artari a la Ritonna,
che bbelli quadri avemo visto, tata!
Uno era Ggesucristo a la colonna,
e ll’antro la Madonna addolorata.
Tata mia, quela povera Madonna
che spada ha in de lo stommico infirzata!
E ’r Gesucristo gronna sangue, gronna
che ppare propio una vasca sturata.
Ve dico, tata, ch’io nun ho mmai visto
fra cquanti Ggesucristi sce sò a Rroma,
chi ppòzzi assuperà cquer Gesucristo.
Ma la Madonna poi!… È vvero, Moma?
Tiè un par de calamari e un gruggno pisto,
che sse strilla addrittura: «È un’ecce-oma».
Cerasi:
giacché di resto non ce n’è un granché
allora vada per la gran presa di cool
e fatto trendy si può far trendun.