Bagarre Forza Italia
Ceroni: “Chi è contro il partito
può fare sport”

CIVITANOVA - Il coordinatore regionale gela ogni azione dei militanti Castiglioni e Baioni: "Sono distratti, Berlusconi ha annullato ogni incarico, io delegato a ricostruire il partito"

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Tonino Maurizi, Consuelo Fortuna nuovo coordinatore cittadino, Remigio Ceroni e Umberto Trenta consigliere regionale

di Laura Boccanera

“Chi opera contro il partito può utilizzare le proprie energie per un’attività sportiva o in qualche altro gruppo politico”.  Remigio Ceroni è deciso e non lascia spazio a fraintendimenti rispetto a quanto successo ieri (leggi l’articolo) quando una parte dell’ex Pdl ha convocato una conferenza in cui è stata presentata l’adesione di Giovanni Corallini al partito. Il coordinatore regionale Remigio Ceroni blocca però sul nascere qualsiasi tentativo di diaspora e si dichiara l’unico con la facoltà di costruire il partito su mandato stesso di Silvio Berlusconi, smentendo la possibilità di due “Forza Italia”. I “dissidenti” non vengono nominati per nome, ma nel lungo prologo iniziale prima della conferenza di questa mattina sono chiari gli intenti e i destinatari delle sue parole, a livello cittadino come provinciale. Non è un vero e proprio “repulisti” almeno non dichiaratamente, anzi nelle sue parole Ceroni afferma che “siamo aperti a tutti purché si rispetti il partito”, ma sebbene l’invito è al dialogo, il tono e la fermezza utilizzate non lasciano grandi spazi di condivisione e di colloqui, già presenti nella creazione di un nuovo nucleo dirigente del coordinamento che esclude le vecchie figure del Pdl civitanovese.

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Remigio Ceroni Coordinatore regionale Fi

“Leggendo i giornali – commenta Ceroni scandendo una ad una le parole – emerge un dato: c’è confusione e invece noi vogliamo che emerga chiarezza. Voglio ricordare ai militanti distratti che il 24 ottobre l’ufficio di presidenza del Pdl ha adottato una delibera con la quale il Pdl è tornato a Forza Italia e Berlusconi solamente dà il diritto di delegare responsabilità e funzioni. In quel contesto sono state azzerate tutte le cariche. Il 4 gennaio il Cavaliere mi ha nominato presidente del comitato regionale con l’obiettivo di imprimere un cambiamento nella struttura del partito, egli stesso ha detto via le mele marce”. Remigio Ceroni arriva poi all’“ammutinamento” di una parte dei forzisti: “porte aperte a coloro che credono nella lealtà e hanno passione politica – aggiunge – la provincia di Macerata presenta delle criticità rispetto al resto della Regione, qui c’è stata qualche distrazione, i fatti non sono stati considerati e si continua ad operare come se nulla fosse successo. Nell’incontro al Claudiani ho avuto modo di dire che quando si interviene a nome di FI si deve produrre un beneficio al partito, chi interviene per danneggiare è pregato di astenersi. Qui c’è qualcuno che ripetutamente opera in maniera contraria ai principi di appartenenza per cui siamo obbligati ad accelerare i processi di cambiamento e invitare queste persone ad utilizzare le proprie energie in attività sportive o in qualche altro partito. Gli elettori meritano una classe dirigente forza italia (3)lontana da intrighi e giochi di palazzo, per cui sarà difficile collaborare con chi a Roma sta da una parte e sul territorio dall’altra”. Nessun commento esplicito però su come interpreta la conferenza di ieri che tanto ha fatto discutere e sulle motivazioni e liquida il tutto come una “burlata, una furbata” e utilizzando una metafora “hanno preso il treno sbagliato” e smentisce anche l’adesione di Corallini al partito e la costituzione del gruppo consiliare di Forza Italia. Al termine, Ceroni ha presentato il nuovo gruppo del partito composto dal coordinatore Consuelo Fortuna, dal vice Luciano D’Urso, da Tonino Maurizi e dalla giovanissima (appena 21 anni) Giorgia Recchi. Intanto però il fronte composto da Baioni e Castiglioni non ci sta e puntualizza: “Il coordinatore regionale dinanzi a più di cento persone ha affermato che gli attuali coordinatori a partire da quello provinciale fino a quelli comunali, sono da considerare in “prorogatio” fino a nuove disposizioni che sarebbero dovute pervenire da Roma, anche per non lasciare un vuoto decisionale in vista delle imminenti elezioni amministrative,  fino ad ora ci siamo mossi  in base a quella proroga che almeno fino ad oggi mi è stata riconosciuta e resto pertanto sorpreso dalle sue ultime dichiarazioni fatte a mezzo stampa che sembrano smentire se stesso”.



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