Il sindaco di Macerata Romano Carancini, il tre volte premio Oscar Dante Ferretti e l’assessore regionale Pietro Marcolini
(foto-servizio di Guido Picchio)
La presentazione del documentario “Le Marche, tutta l’Italia in una regione” e la presenza di Dante Ferretti, il maceratese più volte premio Oscar, che del documentario sarà uno dei protagonisti e che tanto ha realizzato nella vita, pur nella sua discrezione ha dato un’impronta di concretezza all’incontro che è stato l’occasione per svelare progetti futuri e rendere noti quelli già in essere.
E’ stata riaperta eccezionalmente per l’appuntamento la sala dell’Eneide di palazzo Buonaccorsi, chiusa da tempo per i lavori di ristrutturazione e il trasferimento della pinacoteca e dei musei civici.
«Quando sono arrivato – ha detto Dante Ferretti, definito dall’assessore regionale Marcolini “Un bene culturale marchigiano” – entrando in questa sala, ho ritrovato i colori e le immagini che ho utilizzato per l’ultimo film al quale ho lavorato, Cinderella. Nel film c’è anche una carrozza, è un’interessante combinazione». Il premio Oscar maceratese ha poi parlato di un altro luogo di Macerata che lo ha ispirato, la torre civica per Hugo Cabret. «Quando mi hanno proposto il film, io lessi il libro e ne rimasi colpito perchè quando ero ragazzino, ero amico del figlio dell’orologiaio della torre di Macerata. Qualche volta andai con lui a ricaricare l’orologio e spesso suonavamo anche le campane. Quel ricorso è stato fonte di ispirazione».
Il sindaco Romano Carancini ha subito esclamato: “Insomma c’è un po’ di palazzo Buonaccorsi in Cinderella”. Ha cercato così di recuperare punti nel giudizio di Ferretti che poco prima aveva sottolineato di aver trovato ieri una Macerata completamente deserta: «A me è piaciuta molto – ha detto – ma per vederla così vuota di solito dovevo passeggiare molto tardi la notte, ieri lo era con la luce del giorno».
A fare il miracolo di ripopolare quel centro storico che in conferenza stampa è stato definito il “deserto dei tartari” dovrebbe essere, secondo le intenzioni del primo cittadino di Macerata e dell’assessore regionale Pietro Marcolini, maceratese anche lui, proprio palazzo Buonaccorsi.
«La Regione ha investito 9 milioni in questo palazzo – ha detto – che non sarà più un museo, un bene imbalsamato, ma un luogo di aggregazione con wi-fi gratuita e caffè. Sarà restituito, come direbbe Monaldo Leopardi, agli amici e ai concittadini, per essere un luogo amichevole, vicino alla gente, dove ripararsi dal freddo e incontrarsi. Anche per far conoscere palazzo Buonaccorsi e il nostro patrimonio artistico e culturale la Regione ha firmato una convenzione con Sky Arte Hd per la realizzazione del documentario». Ha quindi passato la parola al padrone di casa. « Chi è? – ha detto Ferretti – io sono solo l’affittuario».
A questo punto il sindaco Romano Carancini ha annunciato che Dante Ferretti sarà il primo componente del comitato per la 50ma edizione dello Sferisterio. «Non c’è uno stipendio?» ha scherzato Ferretti.
«Mi piace pensare – ha proseguito Carancini – che l’immagine della città nel mondo sia quella dinamica di Dante Ferretti che porta stile, genialità, creatività e sobrietà. Allo stesso tempo credo che il suo cuore e il suo talento siano anche un po’ in questa città e noi proveremo ad essere almeno un po’ alla sua altezza. Per questo il 21 di marzo apriremo il bellissimo percorso che porterà alla sala dell’Eneide a Palazzo Buonaccorsi e l’8 dicembre inaugureremo la sezione dedicata all’arte contemporanea al secondo piano. Così la città potrà fregiarsi di un grande palazzo. A febbraio sarà di nuovo al suo posto l’orologio della torre civica. Per quanto riguarda la teoria del declino di Macerata è fondata su niente. Chi declina è chi lo dichiara, non questa città».
Presente alla conferenza anche il regista Tommaso Lusena de Sarmiento che ha spiegato: «Stiamo girando due puntate, la prima dedicata alla pittura e la seconda ai teatri. Tra i protagonisti c’è Dante Ferretti con il quale ieri, abbiamo fatto una bellissima passeggiata amarcord in città ».
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Egregio Sig. Ferretti, spero che dopo l’incontro con le ns. massime cariche, si sia reso conto del motivo per il quale ha definito il centro storico “deserto dei tartari”. Ben venga l’apertura del Palazzo Buonaccorsi, che una volta era normale tanto che il sottoscritto ha avuto la fortuna e l’onore di frequentarci l’Accademia di Belle Arti, ben vengano tutte l’iniziative culturali che solitamente sono più indirizzate verso i turisti, ma prima di tutto vengono i maceratesi e finchè questi serviranno solo per tirare fuori soldi senza nulla in cambio….speriamo che almeno restino “i tartari”.
il signor ferretti ha ragione su tutto,ma suo malgrado chi lo accompagna sono due incompetenti e abbuffini ….animali che hanno rovinato macerata
Ci voleva Ferretti per dirlo !! Sveglia Macerata !!
… Mi viene come si dice in maceratese da “sbellicarmi” dal ridere …, tantissime cose potrei anche scrivere, ma onestamnete .. chi se ne frega … a prescindere dal cordiale saluto a Dante la cui opera ho sempre apprezzato.
ma è ovvio, la politica delle solite amministrazioni monocolore è sempre quella:
allontaniamo tutti dal centro con multe e divieti… ecco i normali risultati
Quando chiesero a W. Churchill di tagliare i fondi destinati all’arte per sostenere lo sforzo bellico, egli rispose semplicemente “Ma allora per cosa combattiamo?”
Ferretti m’è scaduto come persona, pensi a fare cinema che di disastri a Macerata quelli che conosce LEI ne hanno fatti tanti…
Un caro saluto all’amico Dante Ferretti, di cui ricordo – ahinoi – giorni di totale disinteresse da parte della sua Macerata. Poi venne Anna Menghi che lo “sdoganò” (come se ne avesse avuto bisogno…) facendolo assessore alla cultura: anche di quei giorni ricordo quanti detrattori… trasformatisi successivamente nei più entusiasti dei sostenitori!
Caro amico Dante, la Macerata di Benito e Mariella, di Tulli, Peschi e del farmacista Cappelletti, del giudice Sabalich e di Ermete e di Pannaggi, purtroppo non c’è più. Ma la gente ha il cuore intatto: basta solo aiutarla a ritrovarsi. Chi meglio di te?
Il centro di Macerata può ancora essere fonte di ispirazione per il cinema. Scorsese potrebbe, ad esempio, prendere spunto per uno scontro all’arma bianca nei vicoli, o come modello per qualche rissa nei locali del centro (i pochi rimasti aperti, si intende).
Naturalmente immancabile Carancini…
Perché il centro storico di Macerata è deserto? Uno che dovrebbe venire a fare a Macerata? Io non ho la ricetta per ripopolare i centri storici ma sicuramente molte amministrazione locali che gestiscono i nostri comuni nella loro vita non hanno mai fatto impresa, ovvero non hanno mai gestito neanche la parrocchia, pensate un po’ gestire un Comune, non ne hanno le competenze. Onestamente parlando, voi mettereste Carancini a gestire un’azienda? Purtroppo la politica italiana è fatta di voti e non di curriculum, di politici professionisti di fare il porta a porta per raccogliere preferenze, ecco i risultati.
Allora il sindaco non taglia solo nastri !
Io non mi sentirei tanto tranquillo, ad essere definito un bene culturale da un italico assessore si rischia di fare la fine di Pompei.