Andrea e Michela devono tornare
Francois resterà in Congo

Le autorità congolesi hanno deciso di non rinnovare i visti per le 24 coppie italiane e i neo genitori saranno rimpatriati. I bambini rimarranno in orfanotrofi e case famiglia

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Michela e Andrea

Michela e Andrea

di Alessandra Pierini

Andrea Minnocchi e Michela Gentili tornano a casa, Francois resterà a Kinshasa. E’ questo il momentaneo epilogo della vicenda che ha visto protagonisti i due maceratesi e altre 23 famiglie italiane, arrivate in Congo per riportare a casa i loro figli adottivi.
Al momento il visto degli italiani è scaduto e non sarà rinnovato e le autorità di Kinshasa vogliono che gli italiani ritornino a casa per poter analizzare le pratiche di adozione senza pressioni.
Tutto è iniziato due mesi fa quando le autorità congolesi hanno deciso di bloccare le adozioni da alcuni paesi per verificarne le regolarità. L’Italia era esclusa dalla lista dei paesi a rischio e le famiglie italiane sono state allora rassicurate sul fatto che avrebbero potuto riportare i bambini in Italia. Così Michela, casalinga, e Andrea, addetto alla vendita web di Piangiarelli  & Quintabà, sono partiti per abbracciare Francois, un congolese di due anni. A questo punto però qualcosa è cambiato e le autorità congolesi hanno bloccato il rilascio dei visti per i bambini adottati. A nulla è servita l’attività diplomatica del governo italiano, nè la pressione mediatica sulla vicenda. Ogni speranza di tornare a casa con i bambini è ormai vana. I figli delle coppie italiane saranno tenuti in casa famiglia o in orfanotrofio nella capitale in attesa di una decisione.
Il piccolo Francois ha soli due anni e per lui sarà impossibile comprendere che per quella strana invenzione che è la burocrazia dovrà rimanere, ancora una volta solo, senza gli abbracci, i baci e le carezze di quella mamma e di quel papà che gli hanno finalmente regalato una parentesi di felicità. 



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