Il consiglio regionale delle Marche ha approvato la proposta di legge sulla manutenzione dei fiumi e corsi d’acqua, presentata in via d’urgenza dalla giunta regionale, con 21 voti favorevoli, 10 astenuti e 3 contrari. In mattinata il governatore Spacca aveva incontrato una delegazione di sindaci della Vallata del Potenza che hanno sollecitato misure urgenti per la pulizia dei corsi d’acqua, in modo da evitare nuove esondazioni (leggi l’articolo). La proposta accoglie la necessità urgente di assicurare in ogni caso la manutenzione dei corsi d’acqua, in attesa dell’approvazione delle linee guida richieste dalla legge regionale n.31 “Norme in materia di gestione dei corsi d’acqua” approvata lo scorso anno. La legge stabilisce che le Province assicurino la manutenzione attraverso progetti finanziati anche con le risorse che derivano dalla valorizzazione del materiale litoide e della massa legnosa residuale, provenienti dagli stessi interventi sui fiumi. Il relatore di maggioranza Enzo Giancarli, presidente della IV Commissione Ambiente e Territorio, ha sottolineato che nella legge la Commissione ha ritenuto opportuno inserire la data del 31 gennaio 2014 per l’approvazione delle linee guida da parte della Giunta Regionale. Il relatore di minoranza Daniele Silvetti, pur riconoscendo la necessità di licenziare questo provvedimento “in punta di penna”, ha parlato di “istituzionalizzazione dell’emergenza e dell’urgenza”, ricordando che “da oltre un anno la Commissione e il Consiglio regionale sono in attesa di esaminare le linee guida. Sono poi intervenuti numerosi consiglieri regionali. Per Francesco Acquaroli (Centro Destra Marche) questa proposta “tocca tutto per non cambiare niente”.
Secondo il consigliere Marangoni si tratta di una “legge pasticciata, fatta in fretta e furia ed anche in malafede”. La legge – ha detto in aula Marangoni – c’ era già ma non è stata mai applicata per inefficienza della giunta regionale che non ha attuato le linee guida. La Giunta corre ora ai ripari con una leggina che scarica sulle Province, in via di soppressione, l’ obbligo della “manutenzione dei corsi, Province che incontreranno sicuramente difficoltà sia tecniche che finanziarie, con il rischio che, ancora una volta, nulla di serio venga fatto.
“Ho accolto il principio, che la Giunta – ha detto il consigliere Luca Marconi – cerca d’introdurre, della necessità di consentire, in via d’urgenza, alcune inderogabili opere di manutenzione e messa in sicurezza dei fiumi. Come già dichiarai la settimana scorsa si rendono necessari interventi in più punti, limitati e ben programmati per la rimozione di ghiaia e di materiale legnoso che, depositati in maniera eccessiva, impediscono il regolare deflusso dell’acqua provocando aree di esondazione e allagamento. In chiusura della discussione generale, dopo una valutazione positiva del provvedimento espressa dall’Assessore regionale all’ambiente Maura Malaspina, è intervenuto l’Assessore regionale difesa del suolo e della costa Paola Giorgi. “Con questa legge non andiamo a deturpare, ma a fare manutenzione” – ha chiarito la Giorgi. “La data del 31 gennaio per la presentazione delle linee guida è per noi un’ulteriore assunzione di responsabilità – ha proseguito l’Assessore – Sono convinta che oggi abbiamo fatto una cosa importante per aiutare il territorio”.
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ah perche’ ci vuole il consiglio??????
oh, i fiumi esondano? ma daiii!! nel mio ultimo commento avevo scritto che alla prima grande pioggia non vi era nulla di piu scontato che il Potenza ed il Chienti sarebbero esondati a causa dell’incuria da parte di comuni, provincie e comuni. Però quel che c’è da dire venga detto: Il grande sindaco di Macerata ha provveduto ad arginare il problema, tant’è che, come già detto in un altro commento, ha subito mandato un vigile urbano in borghese ad ispezionare eventuali serie problematiche che da persona solerte si appresta armato di blocchetto e lapis a multare i “probabili responsabili” del disastro ambientale, ovvero tutti quei cittadini che armati di cane portano a passeggio le loro bestiole e magari con le loro deiezioni vanno ad ostruire i naturali corsi fluviali. MA PERCHÈ NON VE NE ANDATE TUTTI A CASA, CAST DI INCAPACI!!!
ancora una volta con la scusa dell’emergenza si varano leggi in deroga ad ogni buona norma di governo del territorio, dando il via libera alla predazione delle risorse naturali e dei beni comuni. Pagare i lavori di sistemazione degli alvei fluviali con la vendita del materiale litoide (ghiaie) è l’escamotage per riaprire in grande l’escavazione in alveo che negli anni passati ha portato al crollo e al dissesto di ponti, briglie e di ogni opera di salvaguardia idraulica dei nostri martoriati fiumi. Il fiume non è un canale, ma una realtà dinamica la cui energia si dissipa attraverso la movimentazione del carico solido. Se lo si asporta il fume lo va ad erodere sulle sponde e sotto le fondazioni dei ponti e delle briglie che quindi crollano; senza considerare che la riduzione del carico solido fluviale è la principale causa dell’erosione delle spiagge. La causa principale delle inondazioni di questi ultimi tempi non è l’innalzarsi degli alvei fluviali come sempre più strillano gli improvvisati idrogeologi che da giorni pontificano sui vari siti, ma della riduzione del tempo di corrivazione delle acque di precipitazione che a causa dell’impermeabilizzazione del suolo arrivano tutte insieme in massa nella stessa sezione fluviale, delle costruzioni che hanno sempre più occupato le aree di espansione fluviale, delle opere rigide di contenimento delle sponde che fanno aumentare la velocita di deflusso della massa d’acqua e quindi della sua energia. La peregrina iniziativa di dare il via libera all’escavazione degli alvei non farà altro che far collassare il sistema fluviale regionale già in precarissime condizioni con futuri danni alle infrastrutture inimmaginabili. Ma queste decisioni le prendono i politici tra loro o sono supportate da qualche seria valutazione tecnica?
Quindi? la legge è sbagliata gli interventi sono sbagliati…etc,ma allora chi vive in prossimità del fiume deve subire e basta? Certamente le cause individuate dall’intervento di AN ANT sono tutte vere,ma mi sembra strano che non si possa fare niente, da ignorante suggerirei il rafforzamento e innalzamento degli argini,la pulizia delle sponde del fiume da materiali quali rifiuti,tronchi,etc che in caso di piena possono costituire un tappo in prossimità dei ponti,la possibilita di avere delle casse di compensazione.La pulizia e la messa in sicurezza dei canali di scolo.
«Chi rompe non paga e siede al governo.»
(Leo Longanesi)
Una volta per pulire i fiumi bastava il buonsenso, ora occorrono le leggi….
Non posso che essere d’accordo, Morelli.Ma fino a quando si scambieranno delle palificate di legno(cfr. Sforzacosta)per dei reperti archologici,(palafitte)non possiamo aspettarci niente di buono!!
A tal proposito proporrei un “test d ‘ingresso”,non l’appartenenza politica, ai funzionari responsabili del settore ambiente,comunali,provinciali,e regionali con questi quesiti:
1 – che cos’è il “forte” ?
2 – che cos’è il “martì”?
3- che cos’è la “gattegghiata”?
Pena la decadenza dalle loro funzioni!!
Perchè oramai le “palafitte” le hanno fatte venire a noi.
ecco fatto invece di perseguire una politica per il bene comune si fa favori a qualche privato… andatevi a leggere cosa dicono i geologi a camerino che la rimozione della ghiaia è dannosa per il sistema fluviale e che il materiale depositato serve a rallantera le piene ….ma perchè abbiamo certi assesori in regione??
Esiste un vecchio,ma pur sempre valido testo il “DI FIDIO”,sulla regimentazione delle acque.
Nel caso,a questi signori lo consiglio vivamente