di Marco Ricci
Un consiglio comunale senza statua. Dopo aver dibattuto pressoché all’infinito sul valore dell’arte, sul significato simbolico delle immagini e sulla matrice massonica del monumento per i 150 anni del risorgimento contrapposta alla cultura cattolico-cristiana, ci si è accorti infatti in commissione che la statua di fatto non c’è (leggi l’articolo). Nel senso che ancora non esiste e dunque non si può accettare qualcosa che non esiste. Ma non esiste a sua volta perché nessuno l’ha accettata. Perché per passare da un bozzetto ad una realizzazione definitiva sarebbe necessario sapere dove la statua verrà posizionata e se soprattutto se qualcuno sarà mai disposto ad accettarla. Ma come accettare qualcosa che non esiste? Un temibile circolo vizioso, lo si comprende, in cui nessun cittadino alle prese con l’amministrazione pubblica vorrebbe mai incorrere. E che ha avuto come unico effetto, stante la scomparsa della statua, la scomparsa della delibera su cui i consiglieri hanno sofisticamente discusso per ore durante l’ultimo consiglio comunale e che oggi sarebbe dovuta essere votata. A compromettere tutto dunque una filosofica distinzione tra ciò che è e ciò che esiste, distinzione che affonda le proprie radici nei primi secoli del pensiero greco e occidentale e che a quanto pare il diritto amministrativo ancora si porta dietro.
Scomparso così uno degli argomenti più avvincenti degli ultimi due secoli, i nuovi spazi giudiziari sono stati oggi al centro della discussione. Come hanno ricordato sia il sindaco che l’assessore Ubaldo Urbani, la soluzione proposta dall’amministrazione – per ospitare il personale del tribunale di Camerino, della sede distaccata di Civitanova e gli uffici del giudice di pace prima dislocati nella provincia – è “una soluzione temporanea.” Che prevederà l’utilizzo di Palazzi Trevi-Senigallia per il giudice di pace e alcuni locali dell’istituto Pannaggi per l’ufficio notificazione che libererà spazi nella struttura principale. La discussione di oggi ha preso spunto dall’invito di Ivano Tacconi (Udc) rivolto all’amministrazione per aprire un’interlocuzione con il ministero affinché si possa in futuro prevedere l’ampliamento del tribunale. Un invito raccolto all’unanimità dal consiglio e che, durante la discussione, ha visto emergere la proposta di Bruno Mandrelli (Pd) di trovare spazi nel centro storico per ospitare uffici giudiziari. “Sarebbe un modo, una soluzione per superare lo svuotamento del centro storico.” Secondo l’avvocato Mandrelli, ad esempio, “si potrebbe ipotizzare l’impiego del Palazzo degli Studi, i cui locali sono di proprietà della Provincia” Una proposta, quella di utilizzare gli spazi di via Gramsci, non certo di immediata realizzazione ma che potrebbe in effetti ridare al centro non solo una funzione e supplire “alla possibile perdita della Provincia, visto le riforme istituzionali in atto.”
Il consiglio comunale ha poi molto discusso di viabilità. Ed è rimasto insoddisfatto il consigliere Pdl Riccardo Sacchi della risposta ricevuta dall’Assessore Blunno alla sua interpellanza sui rischi derivanti dal traffico nella frazione di Piediripa, in particolare lungo la Carrareccia. Una strada dove il Comune ha recentemente provveduto a sistemare l’incrocio con la Pieve ma che, nelle stesse parole dell’assessore, presenta ancora diverse criticità. Tra le altre la mancanza per qualche tratto di marciapiede, un’infrastruttura che nelle intenzioni dell’amministrazione potrebbe rientrare nel prossimo piano delle opere pubbliche. E se Marco Blunno inviterà i vigili ad una maggiore presenza nella frazione, Sacchi ha lamentato nella risposta di Blunno una mancanza complessiva di approccio ad un problema che nasce da un documento firmato da diversi cittadini preoccupati per la salvaguardia della loro qualità della vita. L’interpellanza, tra le altre cose, prevedeva l’introduzione di dissuasori di velocità, una migliore illuminazione e una diversa regolamentazione della sosta vicino alla semicurva.
E’ toccato poi alla viabilità del quartiere Santa Lucia, con un ordine del giorno del consigliere Borgiani teso a dirottare il traffico pesante dall’uscita della galleria delle fonti verso Via Roma, Pieve e Piediripa, riducendo in parte “il traffico sproporzionato per un quartiere nato residenziale.” Secondo l’assessore Blunno la soluzione proposta nel testo porterebbe alcuni problemi tecnici, ma l’amministrazione si è riservata di trovare altre soluzioni. Blunno ha inoltre ricordato che si stanno preparando gli atti di gara per l’asfaltatura di Via San Francesco che dovrebbe essere eseguita entro la fine dell’anno. Un asfalto in grado di ridurre il rumore causato dal traffico. La discussione, che ha visto alcuni consiglieri contrari all’indirizzo della giunta, ha poi preso il largo arrivando a toccare quel punto dolente che ancora è Via Mattei-la pieve. Anche con l’intervento del Sindaco, alla fine l’odg è stato approvato senza entrare nel merito tecnico della soluzione da porre in atto.
Sempre Borgiani dei Comunisti italiani ha presentato un secondo ordine del giorno riguardante l’uscita stradale che dal Centro Fiere si immette sulla provinciale. “Un incrocio pericoloso e con scarsa visibilità a causa delle siepi”, ha spiegato Borgiani prima di invitare l’amministrazione a dirottare il traffico in uscita solo verso la nuova rodonda, in attesa del completamento della bretella. L’odg è stato accolto con quattro astensioni.
E’ arrivato anche a compimento l’iter amministrativo della delibera riguardante la lottizzazione Pcl-1 Corneto già prevista nel piano casa, con diciotto favorevoli e sette contrari. Una delibera il cui percorso è stato piuttosto travagliato per delle modifiche che sarebbero dovute essere apportate al regolamento edilizio comunale per consentire l’edificazione. Non modificando più il Rec, l’amministrazione ha previsto una deroga al regolamento stesso. Come se si scoprisse oggi che il terreno non è esattamente in pianura ma ha una pendenza quasi da discesa libera. Ma tant’è, la lottizzazione è stata approvata.
Il Consiglio, che già approvò all’unanimità il regolamento per le parità di accesso agli organi di amministrazione e controllo delle società pubbliche per Apm – le così dette quote rosa che prevedono almeno un quinto dei componenti di genere femminile – ha deliberato lo stesso indirizzo per altre quattro partecipate del Comune: Meridiana, Cemaco, Centro Agroalimentare e Smea. Le partecipate, tramite assemblee straordinarie, dovranno modificare i loro statuti ai sensi del Dpr 251 del 2012.
Condivisa all’unanimità la mozione dell’Udc Ivano Tacconi per porre l’attenzione sui problemi dell’agricoltura legati alla coltivazione di barbabietole e alla conseguente campagna saccarifera. Gli incentivi e le politiche europee, secondo le parole di Tacconi, hanno portato negli ultimi anni ad una riduzione della produzione di barbabietole e quindi della lavorazione che veniva effettuata presso la Sadam. La mozione – contenente le preoccupazioni del consigliere Udc per gli ex-dipendenti ancora in cassa integrazione e le loro famiglie – è stata accolto sia dalla Giunta che dal consiglio comunale.
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Per quanto conti, sono convinta che gli uffici giudiziari in centro siano una ipotesi tutt’altro che balzana. Mi permetterei solo di suggerire un bus navetta da e per il parcheggio del tribunale. Sulla dipartita delle province, sottolineo che ,anche se l’ ipotesi si realizzasse -ma non ci scommetterei-, resterebbero i dipendenti che -se anche per conto di qualche altro Ente, continuerebbero a disbrigare il proprio lavoro. Tali dipendenti occupano con titolo attualmente Palazzo agli studi, insieme ad una scuola.
Come volevasi dimostrare………..pochi giorni e già si parla di trovare spazi nel centro storico per gli uffici giudiziari con ipotesi del palazzo di proprietà della provincia ma più probabilmente qualche affittino ben piazzato…..poi in futuro ampliamento del tribunale con conseguenti acquisti di locali e/o appaltini per ristrutturazioni varie!!!!!!!! Alla faccia nostra che paghiamo le tasse e della spending review. Tra poco tempo ci accorgeremo che sarà aumentato solo il disagio per gli utenti a fronte di un risparmio irrisorio o nullo.
P.S.: Sarei molto felice di sbagliarmi ma non credo……….
Proporrei al centro storico anche la motorizzazione.
Nel 2013 portare gli Uffici giudiziari in centro, quello di Macerata poi, senza parcheggi e con una viabilità limitata, mi sembra pura follia…
Non c’è di che preoccuparsi Ricci, perché per quanto orbato della statua (che, è vero, è stato un po’ come perdere la Callas) il teatro lirico-istituzionale del capoluogo saprà sicuramente riprendersi alla svelta, e regalare nuove indimenticabili stagioni. La questione di tutto quell’imponente castello di carte degli uffici pubblici da risistemare con delicata cura – solo per fare un esempio – promette benissimo.
non capisco la discussione sull’agricoltura. Lo zuccherificio più vicino ere quello di Montecosaro che dal 1979 non lavora più le barbabietole in quanto dal 1980 la SADAM ha aperto un nuovo zuccherificio a Fermo, che a sua volta è stato chiuso da anni per fare posto ad una centrale a biodisel. Mi piacerebbe sapere di quali problemi parlava Tacconi visto che lo Zuccherificio più vicino è quello di Termoli (Molise) e le aziende agricole che coltivano barbabietole nel comune di Macerata si contano sulle dita di due mani.
I nostri bravi amministratori comunali non sanno piu’ cosa inventarsi, pur sapendo che il centro storico di Macerata ormai versa in avanzato stato di abbandono. Quando i buoi sono usciti, e’ inutile ricorrere alla chiusura della stalla! Mi riferisco al decentramento degli uffici comunali e provinciali e soprattutto alla chiusura dei grandi magazzini di Upim e Standa che hanno dovuto soccombere alla proliferazione di supermercati periferici.
Non condivido assolutamente la proposta di spostare gli uffici giudiziari nel centro storico di Macerata. L’accorpamento al Tribunale di Macerata delle Sezioni Distaccate di Camerino e Civitanova dovrebbe condurre tutti quanti gli operatori giudiziari, economici e politici della provincia a ragionare insieme per decidere seriamente quali iniziative adottare per rendere migliore la gestione della giustizia nel nostro territorio; si tratta di una scelta che non può essere riservata solo al Comune di Macerata. Oltretutto una decisione ispirata dalla logica, da criteri economici e da una visione di lungo termine dovrebbe semmai condurre a valutare l’opportunità di trasferire il Tribunale da Macerata a Piediripa in prossimità dell’uscita della superstrada SS77, in modo da renderlo meglio raggiungibile dai cittadini ed avvocati di tutta la provincia. Invece no, nell’anno 2013, si pensa ancora a portare i tribunali nei centri storici delle città con l’egoistico fine di dare linfa alle attività economiche morenti, senza pensare ai gravi disagi per tutti i cittadini della provincia ivi compresi quelli maceratesi (si pensi al traffico che ingolfa il centro di macerata il mercoledì).