Delitto Gandolfi, l’esito dell’autopsia: Anna Maria uccisa da un solo colpo al cranio
LA TRAGEDIA DI PORTO RECANATI – Il medico legale Loredana Buscemi effettuerà un sopralluogo nell’appartamento per determinare con certezza il luogo della caduta
di Laura Boccanera
“Il dolore e le domande ci sono tutte, ma non ci sia spazio per la disperazione e l’abbandono”. Le parole di Don Vincenzo della Chiesa della S.Famiglia San Camillo di Loreto accompagnano l’ultimo saluto ad Anna Maria Gandolfi, la 57 morta nella sua abitazione di Porto Recanati. Una cerimonia molto sobria, senza fronzoli, anche perchè il sabato della settimana santa è giorno aliturgico e l’omelia è stata celebrata senza canti e senza eucarestia. “Ma non per questo è meno efficace l’offerta del dolore e delle lacrime verso Annamaria – ha detto il parroco”.
Seduta in prima fila anche l’anziana mamma della donna che vede seppellire la figlia, il fratello Mauro, il figlio Mario, i parenti, gli amici, qualche amica di vecchia data che aveva conosciuto Anna Maria quando ancora era una donna vivace e allegra, prima che la malattia e quel disagio psichico spegnessero per sempre la sua socialità. “Può sembrare offensivo e inadeguato che io invochi la pienezza della vita in un momento di morte come questo – ha detto Don Vincenzo nella preghiera che ha accompagnato il pietoso officio – ma proprio in questa settimana di Resurrezione la sofferenza e il dolore di Anna Maria sono gli stessi di Cristo. Ha chiuso gli occhi in questa vita, ma la sua vita, quella del figlio e dei familiari continua perchè il dolore, la sofferenza e la malattia sono passeggeri”.
La salma, dopo il breve saluto in Chiesa, è stata sepolta presso il cimitero cittadino nella tomba di famiglia.
Non ha potuto assistere all’ultimo saluto invece il marito, Amedeo Belli, 60 anni, geometra accusato di omicidio preterintenzionale per la morte della moglie con la quale non conviveva più da circa 10 anni pur continuando assiduamente a prendersi cura di lei. Dal carcere di Montacuto l’uomo ha raccontato al suo avvocato di essere distrutto e preoccupato e si è detto dispiaciuto dell’enorme dolore procurato alla sua famiglia. Il Gip questa mattina non ha convalidato il fermo di Amedeo Belli, ma l’uomo resta in carcere. Il giudice Enrico Zampetti infatti ha ritenuto opportuno il mantenimento della misura cautelare fino alla chiusura delle indagini”. Il delitto Gandolfi secondo la versione fornita dal marito sarebbe avvenuto attorno alle 9 del mattino quando Belli dopo una lite con la moglie che non voleva saperne di andare via di casa (sull’appartamento pendeva una notifica di sfratto) involontariamente l’avrebbe spinta provocandone la caduta letale.
LA TRAGEDIA DI PORTO RECANATI – Il medico legale Loredana Buscemi effettuerà un sopralluogo nell’appartamento per determinare con certezza il luogo della caduta
“Un momento di rabbia e una spinta, ma dietro quel gesto c’è un dramma familiare lungo vent’anni. Gravi problemi legati alla condizione psichica della vittima, da ultimo appesantiti dalle difficoltà economiche della famiglia”. L’avv. Paolo Giustozzi difende con la collega Valeria Attili Amedeo Belli, il piccolo imprenditore sessantenne che ieri, al culmine di un […]
LA TRAGEDIA DI PORTO RECANATI – L’interrogatorio si è concluso in nottata. Amedeo Belli, 60 anni, è accusato di omicidio preterintenzionale. Trovata una pistola non denunciata
IL GIALLO DI MONTARICE – Il racconto di Mauro Gandolfi: “Mia sorella era malata da 30 anni”. L’avvocato Biondi: “Proprio questa mattina l’ufficiale giudiziario si doveva recare in casa per notificare un mandato di sfratto”. Il marito Amedeo Belli sotto torchio nella caserma dei carabinieri di Porto Recanati
La vittima è Anna Maria Gandolfi, 57 anni. Il marito Amedeo Belli si è costituito nella stazione dei carabinieri di Loreto: “E’ caduta durante un diverbio”. Disposta l’autopsia (Ultimo aggiornamento ore 22.45)
Commenti disabilitati per questo articolo