Delitto Gandolfi, l’esito dell’autopsia: Anna Maria uccisa da un solo colpo al cranio
LA TRAGEDIA DI PORTO RECANATI - Il medico legale Loredana Buscemi effettuerà un sopralluogo nell'appartamento per determinare con certezza il luogo della caduta
Amedeo Belli all’uscita dalla caserma dei carabinieri di Porto Recanati
Anna Maria Gandolfi
di Laura Boccanera
Un colpo solo al cranio. Questo l’esito dell’autopsia sul corpo di Anna Maria Gandolfi la cinquantasettenne di Porto Recanati trovata morta ieri nella sua abitazione di via Montarice. É durato oltre 4 ore l’esame autoptico sul corpo disposto dal medico legale di Ancona dott.ssa Loredana Buscemi e iniziato alle ore 15.30 all’ospedale di Civitanova. Sul cadavere non sono stati riscontrati colpi ulteriori se non quello al cranio, unico e netto. Presenti anche alcune lesioni alla bocca, ma non è detto siano riconducibili al momento del decesso. Tuttavia il medico legale, assistito anche dai periti di parte Stefano e Francesca Tombesi, nominati dal legale di Amedeo Belli, il marito sessantenne della donna accusato di omicidio preterintenzionale, si é riservato l’opportunità di un sopralluogo nell’appartamento per determinare con certezza il luogo della caduta di Annamaria. Solo così si potrà capire con cosa sia avvenuto l’impatto e se, come dichiarato dal marito dopo essersi costituito ai Carabinieri di Loreto, a provocare la morte della donna sia stato lo spigolo del tavolo.
In un secondo momento saranno esaminate anche altre parti anatomiche. Al momento pare che siano stati autorizzati i funerali anche se ancora non è stata stabilita la data. I familiari della vittima non si sono per ora costituiti parte civile. Oggi presso l’obitorio di Civitanova era presente anche il figlio della Gandolfi e altri familiari. Uno strazio e un dolore difficile da raccontare e da osservare. L’avvocato di Amedeo Belli, Paolo Giustozzi ha parlato con il suo assistito raccontando 20 anni di un dramma familiare che si consumava da tempo e di cui il litigio è stato l’esito drammatico e non previsto, esasperato dalle fragili condizioni psichiche della donna che dopo la separazione di fatto dal marito rifiutava di assumere i medicinali necessari per controllare il suo disagio psichico. E la lite pare infatti sia scoppiata proprio quando il Belli che continuava comunque a prendersi cura della moglie le avrebbe riferito che l’ufficiale giudiziario sarebbe dovuto arrivare l’indomani e riprendere possesso della casa, ma Anna Marianon voleva saperne di andarsene.
“Un momento di rabbia e una spinta, ma dietro quel gesto c’è un dramma familiare lungo vent’anni. Gravi problemi legati alla condizione psichica della vittima, da ultimo appesantiti dalle difficoltà economiche della famiglia”. L’avv. Paolo Giustozzi difende con la collega Valeria Attili Amedeo Belli, il piccolo imprenditore sessantenne che ieri, al culmine di un […]
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IL GIALLO DI MONTARICE – Il racconto di Mauro Gandolfi: “Mia sorella era malata da 30 anni”. L’avvocato Biondi: “Proprio questa mattina l’ufficiale giudiziario si doveva recare in casa per notificare un mandato di sfratto”. Il marito Amedeo Belli sotto torchio nella caserma dei carabinieri di Porto Recanati
La vittima è Anna Maria Gandolfi, 57 anni. Il marito Amedeo Belli si è costituito nella stazione dei carabinieri di Loreto: “E’ caduta durante un diverbio”. Disposta l’autopsia (Ultimo aggiornamento ore 22.45)