“Il Comune ha quasi duplicato l’affitto
Saremo costretti a chiudere”

MACERATA - Mascia Petracci della Uniservice ha ricevuto una comunicazione che annuncia l'aumento da 400 a 700 euro.L'ex bar Pierino potrebbe riaprire con la gestione Pompei. Amedeo Patrassi propone l'apertura domenicale a tutti i negozi del centro storico

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Mascia Petracci  è una delle titolari della copisteria Uniservice

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La copisteria Uniservice in via Don Minzoni

di Alessandra Pierini

Più si parla di centro storico, più emergono problematiche di ogni genere e suggerimenti per il rilancio da parte di tutte le categorie. Tanto interesse  testimonia un grande attaccamento e  sta a significare che piazza della Libertà, le mura cittadine, i vicoli maceratesi riescono ancora, e nonostante tutto, ad incarnare l’identità cittadina.
Tra i punti trattati anche quello degli affitti troppo alti che mettono in difficoltà i negozianti. Abbiamo sollecitato nei giorni scorsi l’amministrazione comunale a mediare con i proprietari immobiliari per ridurre i prezzi (leggi l’articolo) per poi scoprire che anche il Comune di Macerata, che affitta immobili in centro storico, ha alzato significativamente i fitti .
«Il 5 febbraio – racconta Mascia Petracci, una dei 4 titolari della Uniservice, copisteria in via Don Minzoni a gestione familiare –  abbiamo ricevuto una lettera dell’amministrazione che ci informava che dal primo di marzo avremmo dovuto pagare 700 euro anzichè i 400 che abbiamo pagato finora. Domani il nostro commercialista incontrerà il responsabile comunale ma se non si troverà un’altra soluzione saremo costretti a chiudere». Di certo non è questo il modo di incentivare le attività a scegliere di lavorare nel cuore della città.

Pierino Cammertoni

Pierino Cammertoni

Un piccolo spiraglio arriva da quello che è ormai l’ex Bar Pierino. Sulle vetrine del locale sono infatti apparsi dei cartelli che annunciano un cambio gestione e anche se molti, come hanno dimostrato i commenti su Cronache Maceratesi, considerano la figura di Pierino Cammertoni, storico barista, ormai da decenni a Macerata come identitaria per la città e per il bar.
La proprietaria dell’immobile Alessandra Pompei figlia dello storico pasticcere Ettore Pompei e sua figlia Irene sembrano intenzionate a riaprire il locale, con il supporto di personale specializzato, dopo un intervento di restyling che potrebbe trasformare il bar in un caffè letterario con mostre ed eventi culturali.

Intanto sul rilancio del centro storico interviene anche Amedeo Patrassi, commerciante e residente nel centro storico.

«Condivido pienamente le osservazioni relative al Centro Storico di Macerata fatte da Letizia Carducci, specialmente quando afferma che è arrivato il momento di guardarsi intorno e dare forza ad un progetto d’insieme (leggi l’articolo). Da troppo tempo si discute superficialmente, senza prendere decisioni che potrebbero portare ad un miglioramento concreto della situazione attuale , causa la mancanza di collaborazione tra Amministrazione, commercianti, residenti, professionisti e associazioni varie. Nel frattempo il centro storico si è spopolato, non ci sono più uffici di notai, avvocati, commercialisti, professionisti in genere, sono in costante diminuizione i residenti, inoltre gli uffici della Provincia sono stati trasferiti in periferia, sono state chiuse le sale cinematografiche e diverse scuole, eliminati moltissimi parcheggi (quelli rimasti sono tutti a pagamento) e per finire sono state eliminate moltissime corse di autobus e aumentate oltremisura le multe.Sempre più spesso, sui quotidiani ci sono articoli con dei titoli che non incoraggiano a frequentare il centro storico. A questo punto è diventato necessario reagire , dobbiamo trovare delle strategie funzionali a un cambiamento della situazione attuale, con la collaborazione dell’amministrazione, della stampa locale, di tutti gli operatori del centro storico, dei cittadini e delle varie associazioni».

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Uno dei tanti cartelli Affittasi

Patrassi propone di sperimentare per qualche mese la sua idea che ha intitolato Macerata Città Aperta e prevede ingresso libero al centro storico nel pomeriggio, nei giorni feriali e durante l’intera giornata della domenica, pedonalizzazione di corso Matteotti nel pomeriggio, riqualificazione della Galleria Scipione, apertura di tutti i negozi la domenica pomeriggio, tutte le domeniche mercatini in Piazza della Libertà di prodotti tipici ( Prima domenica del mese Floricultura, seconda Il Baratto, terza  prodotti tipici di gastronomia, quarta vendita e degustazione vini tipici marchigiani).

«Sono sicuro che cosi facendo – riprende Patrassi –  il centro riprenderà ad essere un punto di riferimento per tutti coloro che vorranno passeggiare e scambiare quattro chiacchiere, immersi in un’atmosfera di arte, storia , cultura e buon gusto; i patiti dello shopping troveranno bellissime boutique e negozi storici che propongono tantissimi prodotti di prestigio con le migliori griffe internazionali. Gentilissimi colleghi, i tempi sono cambiati, non è più possibile continuare a tenere chiusi i nostri negozi la domenica, mentre in tutti i centri storici dei comuni limitrofi i negozi sono aperti, sono aperti anche i centri commerciali, ormai la domenica è diventata una giornata dedicata allo shopping. Questa mia convinzione viene dal fatto che la domenica pomeriggio, da diversi mesi i miei negozi sono aperti e riscontro un certo numero di clienti, non tantissimi ma comunque di più di un normale giorno settimanale. Posso affermare che la domenica pomeriggio il centro storico è affollato nonostante i moltissimi negozi chiusi, se fossimo tutti aperti sarebbe una giornata positiva come il sabato. Non lasciamoci scappare questultima occasione.

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