di Alessandra Pierini
«Depositato in Comune il progetto definitivo delle piscine. Credo che oggi sia un giorno importante per la città che mi trasmette la forza ed il coraggio di continuare a percorrere la salita. Non sono solo e non voglio esserlo. Ci stiamo impegnando insieme a tutti quelli che amano questa città e che camminano con me. Abbiamo ancora salita da fare ma lo spirito deve restare quello di pochi giorni fa: “Quanto manca alla vetta? Tu sali e non pensarci”».
Il sindaco del Comune di Macerata Romano Carancini affida al suo diario di Facebook il compito di diffondere un nuovo passo in avanti nell’annosa vicenda dell’impianto natatorio di Fontescodella che, considerati i travagliati eventi degli ultimi dieci anni, lascia aperti non pochi interrogativi (leggi l’articolo). Il progetto arriva con 13 giorni di ritardo rispetto al cronoprogramma approvato dalla Giunta (leggi l’articolo), ben poca cosa rispetto agli anni di attesa per le piscine. Ieri sera, durante una riunione di maggioranza piuttosto serena, il sindaco ha illustrato il nuovo progetto a capigruppo e consiglieri che hanno approvato le sue caratteristiche. Il primo cittadino, come richiesto nell’ultima riunione, ha anche sottoposto all’attenzione dell’assemblea un piano finanziario sul quale ha avuto l’adesione generale.
Questa mattina Carancini ha incontrato Luigi Lacchè, rettore dell’Università di Macerata, partner del Comune nella realizzazione dell’opera.
Intanto durante il Consiglio di ieri il Comune ha aderito alla Federculture, l’organismo di rappresentanza degli enti e soggetti gestori di servizi locali in materia di cultura, turismo, ambiente, sport e tempo libero. La delibera è stata approvata ieri 27 settembre dal Consiglio comunale con 14 voti a favore e 8 contrari (i gruppi di minoranza ad esclusione del gruppo Menghi, del gruppo Misto e dei Comunisti Italiani assenti al dibattito). Approvato all’unanimità un ordine del giorno che chiede all’Amministrazione comunale di sollecitare l’APM affinché siano realizzati tre chilometri di conduttura idrica a Sforzacosta, necessari al collegamento con il serbatoio di Boschetto Ricci per rifornire la frazione dell’acqua proveniente dall’Acquedotto del Nera. Unanimità anche per l’ordine del giorno relativo al protocollo d’intesa tra Regione Marche e Fondazione Carima per l’attivazione di un metodo di cura sperimentale (metodo Zamboni) per la Sclerosi multipla, che attualmente è all’esame del Comitato Etico del nosocomio di Torrette. Con l’ordine del giorno il Consiglio comunale di Macerata rivolge una sollecitazione ai vertici politici regionali e della sanità delle Marche, affinché si decida la più presto in merito. Via libera unanime anche alla mozione che impegna l’Amministrazione comunale a provvedere a adempimenti relativi all’agibilità ed all’accatastamento degli impianti sportivi nel territorio comunale. Due astensioni invece (Pensare Macerata) sull’ordine del giorno relativo alla manutenzione del campo di calcetto di via Palatucci a Villa Potenza approvati dal consiglio.
Il Consiglio si è chiuso con la mozione presentata dal gruppo dell’Italia dei Valori relativa all’aumento del prezzo delle mense scolastiche. La questione ha surriscaldato il capogruppo Guido Garufi che sosteneva la necessità di modificare il costo delle mense in base ai redditi familiari e che ad un certo punto del suo intervento se l’è presa con “i cattolici che si mettono a 90 gradi”. Le sue esternazioni non sono per niente piaciute a Deborah Pantana (Pdl) e Francesca D’Alessandro (Macerata è nel cuore).
«Il dibattito – scrivono ha generato in consiglio comunale, da parte della maggioranza di centro-sinistra, una contrapposizione forte tra laici e cattolici. Da un lato noi che vogliamo a tutti i costi difendere la Famiglia, come un bene assoluto per la società, che va salvaguardato e aiutato, dall’altro invece chi la concepisce inscindibilmente legata al reddito, creando così di fatto una disparità tra figli di serie A e di serie B. Questo succede perché siamo governati da una sinistra che probabilmente non ha più il senso di cosa stia succedendo a Macerata, perdendo ogni tipo di contatto con la realtà drammatica che investe anche la nostra città, non pensando a quanto oggi sia difficile per una famiglia, che appartiene alla cosiddetta fascia media, arrivare alla fine del mese. In un quadro per niente roseo, la preoccupazione di quest’amministrazione è quella di aumentare il costo delle mense scolastiche. Da tempo, invece chiediamo la presenza di un assessorato che si occupi esclusivamente della famiglia, di una politica per il suo sostegno e la sua valorizzazione, perché crediamo fermamente che la famiglia sia un’imprescindibile risorsa sociale e il luogo principe di trasmissione dei valori fondanti del nostro vivere civile e morale. Invece giovedì scorso, durante la discussione di questa mozione, ci siamo sentite insultate per il nostro essere cattoliche, con frasi del tipo:”… i cattolici che si mettono a 90 gradi…”.
Questo è il vero degrado della politica. Il fatto più grave è stato il silenzio di alcuni e le risa di qualcun altro consigliere, poi né il Presidente Mari e né quanto meno il Sindaco Carancini, hanno cercato di prendere una posizione in difesa anche della nostra identità cattolica. Siamo dispiaciute di come si sono conclusi i lavori, perché dopo queste affermazioni abbiamo dovuto abbandonare l’aula. Comunque continueremo nel nostro lavoro perché crediamo che oggi più di ieri sia necessario proprio in politica difendere i valori fondamentali, e non-negoziabili, come la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale e della famiglia. Chiediamo quindi che anche da parte di quest’amministrazione vi sia un riconoscimento formale e sostanziale del ruolo sociale ed insostituibile che la famiglia è chiamata a svolgere sia sul piano procreativo, educativo, formativo, sia sul piano di solidarietà, di cura, di trasmissione di valori spirituali, etici e culturali».
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Riguardo al modesto contributo che le famiglie pagano per il servizio della mensa scolastica, dove non credo ci possano essere distinzioni tra i figli di serie A e quelli serie B (mangiano tutti lo stesso menù), è giusto, invece, che ci sia ladistinzione tra figli di famiglie ricche, di famiglie abbienti e di famiglie in difficoltà. Questa distinzione non deve “scandalizzare” i cattolici, anzi dovrebbero essi farsi promotori in modo che coloro che hanno di più contribuiscano maggiormente anche per sostenere i bambini delle famiglie meno abbienti. Non credo di aver detto eresie e, da cattolico convinto quale sono, avrei sostenuto la proposta dei consiglieri dell’IDV. Riguardo alle piscine non ho ancora capito se in maggioranza ci sono consiglieri contro le piscine, contro il Sindaco o contro tutto. Lasciamo da parte le beghe politiche e cerchiamo di realizzare un’opera che la città aspetta da troppo tempo.
Mi spiace che Deborah e Francesca abbiano ( volutamente?) travisato il mio intervento e la mozione presentata dall’IDV sulle mense scolastiche. La mozione diceva semplicemente che chi più ha più dia. Il mio intervento in Consiglio, non è, come qui si dice ( volutamente?) un attacco ai cattolici. Il mio intervento è stato lungo, argomentato,e preciso. Ho affrontato la “questione cattolica”, partendo da lontano, e l’ho affrontata da cattolico, quale sono. So che ciò implica stridore. Qui sintetizzo per i lettori di CM. Ho detto che dirsi cattolico è impegnativo, proprio perchè il “cattolico” è, per fortuna, l’ultimo rappresentate di un “pensiero forte”, che si contrappone a quello “debole”. C’è una vastissima bibliografia su questo che ovviamente non è “materia” del Consiglio comunale.Cosa significano i due aggettivi ? Significa che il “pensiero forte” ( in genere quello religioso, quando non è totalizzante e fondamentalista) fonda sulla presenza dell’anima la sua struttura. Al contrario, quello debole, si “poggia” su altri presupposti. Oggi, il “pensiero forte” ( purtroppo) è l’Economia, diventata un Dogma e una nuova Metafisica. Chi non “obbedisce” alle Regole della Economia è eretico. Tali regole vengono fatte passare per Verità assolute, non contestabili, come vero Pensiero unico. All’interno di questo pensiero unico, purtroppo, “affoga” o viene “levigato” o “smussato” o “devitalizzato” il Pensiero religioso, che, se si vuole, dall’economia prescinde.Si leggano meglio le tesi di San Tommaso sull’Usura, sul tasso di interesse, e si analizzi meglio la “sostanza” delle Dottrina Sociale della Chiesa a proposito di “distribuzione dei redditi”. E’ un Dottrina fondamentale e centrale, è la vera Critica dell’economia politica. In questi termini e dentro questo quadro di riferimento ho parlato dell’uso del linguaggio e dei termini. Ho sostenuto ( anche qui la bibliografia è vasta, accreditata cattolica e non cattolica, da tutti condivisa, ed è scientificamente verificata dalla linguistica) che il Potere è subdolo, è raffinato, induce nella massa ( che non è termine casuale) una “nuova terminologia” che tende a “nascondere e piallare” la sofferenza umana e la differenza. Ad esempio, cieco è diventato non-vedente, povero non-abbiente, il netturbino operatore-ecologico). Dunque la vera rivoluzione imposta dal Potere è una rivoluzione linguistica. Sicchè, per automatismo acritico, l’uso del termine famiglia viene utilizzato in assoluto, non nella sua relatività storica. Mi spiego: tutti conveniamo che la famiglia sia un valore, assoluto, indubbiamente, da garantire e tutelare. Ma, dicevo in Consiglio, non tutte le famiglie, poichè si chiamano così, “godono” degli stessi redditi e dunque benefici. Scherzando ( ma fino ad un certo punto) ho detto: ” se Montezemolo abitasse a Macerata, perchè suo figlio dovrebbe pagare lo stesso contributo del figlio di un impiegato o di un operaio? Perchè anche Montezemolo “tiene famiglia?”. Le due famiglie sono valori in astratto e solo astrattamente comparabili. La critica che ho rivolto ai “cattolici” ( da cattolico) è la stessa che alla fine dell’800, non io, ma Federico Nietzche segnala nel suo libro più importante che è la Genealogia della Morale. L’accusa che il filosofo rivolge apparentemente ( si badi) ai cattolici è questa: il Potere ha bisogno di una etica “debole”, sacrificale, con più di due guance. Il Potere ( oggi si direbbe più che l’Impresa la Finanza) utilizza questa morale, se ne serve, èpocihe ha bisogno di ( Cito): “sudditi e schiavi”. Purchè loro non se ne accorgano. Aggiungo io. E quella che Nietzche chiama ” l’etica degli schiavi”. Questo era il tema che ho dibattuto e sono pronto ad un dibattito pubblico su questo. La mozione dell’IDV, semplicemente chiedeva di “graduare” le tariffe in relazione al principio costituzionale ( del gradualismo) ritenendo “assurdo” che il figlio di Montezemolo, presso l’Asilo, pagasse tanto quanto il “povero” ( così voglio chiamarlo per chiarezza ed efficacia). Ho poi fatto riferimento alla evasione fiscale, cosa di cui ( vedrete) si occuperà Monti, al quel i partiti ( tutti) delegheranno il “lavoro sporco” ( cioè colpire l’evasione). I partiti si ritireranno per due anni e Monti ci dirà che ” ce lo chiede l’ Europa”. Questo è il gioco ( posso sbagliarmi) che è in atto. Quanto alla frase dei ” novanta gradi” riferita ai cattolici, ritengo sia solo un mezzo “espressivo” che voleva indicare ( ai cattolici) che occorre anche essere “facitori della Parola”, passare cioè dalle parole ai fatti. L’inversione di Marx a proposito della “prassi che rovescia”. Mi scuso con il lettori di Cm per la lunghezza, ma il tema è affascinante e più serio dello spread ( altro termine “misterioso” abbandantemente utilizzato, vedremo perchè).
p.s.
Dimenticavo un passaggio che ho affrontato in Consiglio, a proposito di ambiguità.
Ho detto: Poichè il Papa abita a Roma, da sempre, se si eccettua il periodo di “cattività avignonese”, non si può non dire ( con Benedetto Croce) che siamo tutti cattolici. Dunque, ho proseguito, come mai a Parigi ( dove non c’è il Vaticano) la “protezione familiare è ampia più dell’Italia?”. Alludevo alla “famiglia francese” che, se nasce un bimbo, prende 230 euro al mese di più, nello stipendio ( non 40, come in Italia). Ho fatto riferimento a Hollande che, insediatosi, ha “subito” fatto tre leggi. Una “simbolica” ma importante, l’aumento degli stipendi e dell pensioni del 3%, ha intimato alla Germania di non “rompere ” i c…, poichè la Francia si ferma a 65 anni per la pensione, ed inoltre ha ridotto del 75% gli stipendioni dei massimi dirigenti. Oltre a proseguire la linea etica ( cattolica, non lo so, ma non mi frega in questo caso) intimando alla Svizzera di “restituire” una percentuale del 35% dei danari che i francesi avevano “esportato” nelle gloriose e sicure banche. Non so se Hollande ha agito da cattolico, ma mi sembra che abbia agito bene…
Perché in Consiglio Comunale una proposta per studiare una gradualità progressiva in base ai redditi sulle quote da pagare per le mense scolastiche ha suscitato tanto scalpore? Noi abbiamo proposto il concetto che chi più ha, più deve pagare e chi meno ha, meno deve pagare. Mi sembra un concetto cristiano di equità, il resto è demagogia.
Chissà, alla fine della fiera, chi ci avrà guadagnato con la piscina, chi avrà avuto qualche regalia, chi si sarà venduto per un trozzo di pane, chi magicamente vedrà un suo campo di partate diventare edificabile……..