di Alessandra Pierini
(Foto servizio di Lucrezia Benfatto e Guido Picchio)
“Non sembra neanche Macerata”: è questa l’espressione che hanno ripetuto da una parte all’altra della città le migliaia di persone arrivate nel capoluogo per la Notte dell’Opera. E’ il tono stupito con cui molti l’hanno pronunciata sta a significare che l’evento è stato vincente ma soprattutto che rappresenta un primo passo nella lunga strada che necessariamente bisognerà percorrere per ridefinire l’immagine di una città considerata, da almeno un decennio, sonnacchiosa, poco ricettiva e per niente aperta alle novità.Macerata non sembrava se stessa ma, diciamolo, ieri notte sembrava molto meglio: il centro storico senza auto parcheggiate nè in transito è apparso in tutta la sua bellezza, i salottini del centro storico, il Cafè Momus in corso Cairoli, la Siviglia di corso Cavour e lo Sferisterio trasformato da un tripudio di affascinanti luci e colori oltre a sorprendere e divertire hanno fatto riscoprire ai maceratesi e non solo la voglia di incontrarsi, stare insieme, di salutarsi, sorridersi e stringersi la mano.
A fare il piccolo miracolo è stata certamente l’idea di un percorso che ognuno poteva gustare a suo piacimento che Francesco Micheli e il suo staff hanno curato e sviluppato, ma innegabile è l’impresa compiuta dai commercianti che hanno messo a disposizione della città le loro capacità, il loro estro creativo e perchè no, un buon gusto inimitabile e per la riuscita della manifestazione hanno messo da parte interessi e concorrenza. Se la Notte dell’Opera è stata magica, l’adrenalina che animava le vie prima dell’inizio, durante i preparativi, e la collaborazione tra tutti è stata la vera grande novità e la carta vincente che ha concretizzato lo spirito maceratese. L’unica nota stonata arriva dai puristi dell’Opera che avrebbero gradito un po’ più di bel canto. Accettabile ma l’opera è anche società, cultura, denuncia e politica, come ha dimostrato Serena Sinigaglia con la sua Carmen, considerare opera solo canto e voci sarebbe un ridurla ai suoi minimi termini. La Macerata di ieri sera è stata una grande opera, uscita dal santuario dello Sferisterio, e manifestatasi a cielo aperto in tutte le sue forme. Per godere lo spettacolo, gli spettatori avrebbero dovuto sedersi molto in alto e guardare giù i giochi di luci, colori e suoni e soprattutto fare un bel bagno nell’incredibile atmosfera offerta.
QUI CENTRO STORICO – Nella Notte dell’Opera, tra i salotti di Traviata, non è sembrato strano trovare ragazze in bikini dal corpo dipinto tra i tavoli di un bar, nè giovanotti armati di bombolette spray alle prese con pannelli bianchi da trasformare in opere d’arte. Quello che invece ha proprio colpito è accorgersi di come le piazze vengono trasfigurate, in peggio, dalle auto. Piazza della Libertà, piazza Mazzini e anche la minuscola piazza XXX Aprile (davanti alla chiesa di San Giorgio) vestite di oro e gremite di persone hanno conquistato una dimensione nuova e imperdibile.
QUI CORSO CAVOUR – Tavole imbandite, soldati, ballerine di flamenco e poesie hanno trasformato la city maceratese, normalmente votata al business e agli affari, in una calorosa Siviglia, avvolgente al punto da non riuscire ad andarsene. Il rosso degli abiti, dei ventagli, delle tende ha invitato alla passione. Le note della chitarra e la voce di Carmen hanno fatto il resto.
QUI CORSO CAIROLI – I Casettari hanno riscoperto in una calda notte d’estate la loro vocazione bohèmienne e le tante somiglianze tra Parigi e il borgo maceratese incredibilmente valorizzato dall’orizzonte scenico dello Sferisterio in continua trasformazione. Suggestiva anche l’idea di sedersi ai tavoli del Cafè Momus e di ascoltare la musica dei Pink Floyd sapientemente mixata con le note degli strumenti classici. Le caratteristiche botteghe non hanno spalancato le porte dei loro negozi ma in un estremo gesto d’apertura sono scese in strada con carrettini di frutta, appendini di abiti e persino una creperia.
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Fino a ieri sembrava impossibile adibire una intera città a teatro a cielo aperto, con colori, costumi e spettacoli eccellenti e con i passanti che sembravano comparse di opera inedita.
Amministrazione comunale: voto 10
Francesco Micheli: voto 10
Artisti: voto 10
Commercianti e associazioni: voto 10
Maceratesi: voto 10
…ora mancano 364 giorni alla seconda edizione di una festa che rimarrà nella storia della città.
@ Marchiori
Convengo con lei in tutto —
Ulteriore soddisfazione per me ieri
l essere stato fermato da turisti mentre ero per C.so Cairoli
i qualu con il programma in mano mi chiedevano
quale fosse la strada per arrivare
in piazza della Libertà –
Non so perche’ ma mi sono Subito
apparse nitide diverse immagini ecografiche
di masse epatiche steatosiche ….
E’ stata una notte magica! Complimenti a tutti! Questo è un vero capoluogo!
Bellissima serata,finalmente macerata piena 😀
I miei genitori sono rimasti entusiasti.
Finalmente la città ha conosciuto l’opera.
Perchè l’anno prossimo non portarla per tutti i quartieri e le frazioni?
Comlpimenti…mi hanno emozionato queste foto…peccato non esserci stata!!!!!!!!!!!
BRAVISSIMO FRANCESCO MICHELI! HA SVEGLIATO MACERATA E I MACERATESI!
Come mai tutti sti intellettualoni de commentatori negativi a prescindere, non commentano? AXel munthe, quilu niru che vole fa ride scrivendo, male, in dialetto, cerasi, jack riAn, TaMara moroni, ed altri anonimi che mo’ manco me ricordo tutti li stupidi de nomi tarroccati, non avnella ulula da criticare
Errata corrige: nel finale ” non avete niente da criticare a prescindere?”
Che bello spettacolo! Concordo in pieno con Andrea Marchiori e con tutti coloro che hanno elogiato questa straordinaria iniziativa.
Francesco Micheli : questo sconosciuto !!!
Quantomeno sconosciuto a me ed a tanti altri !!!
Mi piacerebbe saper chi l’ha convinto a venire a Macerata per compiere questo miracolo .
Tutto molto bello , interessante , vivace ….. ma la vista di Corso Cairoli dall’arco di Piazza Mazzini era eccezionale .
Capacità , professionalità , esperienza .
Se in molti altri ambiti e settori potessimo passare da Catia Ricciarelli a Francesco Micheli ……
allora ce la potremmo cavare !!!
sono molto contento per il successo avuto da tutti gli eventi del macerata opera festival.Ho partecipato con entusiasmo ad alcuni che coinvolgevano sia adulti che bambini.Penso che quando c’è una buona cooperazione fra varie istituzioni e privati il successo è garantito.Ora che è finito tutto non lasciamo scappare questa opportunità che ha dato a Macerata il ruolo che gli spetta,qualche altro evento di questo tipo tutto l’anno coinvolgendo tutta la provincia.BRAVO MICHELI.
Un giorno parlavo con una persona
che sapevo non essere simpatica ad un altra – tutte e due queste persone-
prima-avevano per me lo stesso peso sulla bilancia del rispetto e del valore che di solito do a quel sentimento che sta fra l amicizia e la conoscenza-
Poi mi sono trovato con la mia auto rigata – e da voci molto autorevoli – ma che non mi hanno assicurato la testimonianza se avessi inoltrato querela – e’ risultato che l autore del gesto era stato colui il quale non era molto amico della persona con la quale mi aveva visto parlare –
Torniamo a noi – quelli che in queste pagine nei giorni che hanno preceduto tutte le manifestazioni di Macerata operettistica non hanno fatto altro che scagliarsi contro
una brava- onesta- competente e principalmente giovane persona – per il solo fatto che chi lo aveva voluto
non era altro che l odiato Sig. Sindaco -mi hanno fatto rivivere il disgusto della mia auto rigata –
Qualche commentatore istituzionale ha subodorato il fallimento delle sue previsioni e intelligentemente e debbo dire con molto buon senso
ha posto rimedio – tutti gli altri autorevolissimi e sempre presenti anche quando gli articoli parlavano delle responsabilità penali in cui incorre l amministrazione se non eroga acqua calda anziché tiepida ahimè – li trovo – anzi non li trovo a commentare ne’ il bene e ne’ il male ..
Eppure due minuti per essere sempre
presenti e quindi visibili li hanno sempre trovati -/
almeno dal numero dei loro interventi –
ribadisco interventi sempre
critici e con esperta sicumera su tutto quello che il menù
di CM propone . Bho- come faranno lo sanno solo loro –
Ecco invece il mio sentimento e’ quello di riconoscenza verso chi cerca di fare sapendo che a Macerata ( che citta’ difficile da accontentare ) la percentuale dei rischi e’ enormemente
superiore a quella delle certezze – per chi cerca di fare si intende –
P.S.
Sig. Maestro Micheli –
Grande la sia intuizione di indossare
la maschera durante il percorso sul carro .
Ha già capito che i Maceratesi hanno la tendenza a facilmente esaltare ed altrettanto facilmente affossare chi ha troppo successo- ( non abbandoni mai questa geniale intuizione )
Bolt insegna – 100/200 mt
alle olimpiadi – poteva fare anche il record del mondo sui 200 ma forse meglio serbarlo per l anno prossimo.
Carancini – bravo pure tu che
so hai puntato i piedi pur di averlo mettendoti contro tutti gli pseudo melomani accanto a te dentro e fuori …
Piccolo consiglio per prox anno –
Magari gli spazi ufficiali per le performance di tutti
gli artisti- organizzati su palchetti alti almeno 70/ 80 cm da terra in maniera che tutti riescano a goderne
@ alain knessi
Chevuoi sapere da me ? Mi sarei astenuta dal commentare, ma visto che mi chiami in causa per nome e cognome , l ‘intelletttualona ti accontenta subito.
Ma prima di addentrarmi quanto basta nel discorso, ti smentisco innanzitutto sul fatto che sbagli ad annoverarmi tra quelli che secondo te criticano a prescindere, tanto che riguardo la Stagione Lirica sono stata la prima e l’unica a parlare bene dei cantanti e delle due regie di Muscato e Sinigaglia ,ai quali soltanto vanno i meriti per le loro produzioni originali . E ne dissi bene con criterio dopo averle viste , con ciò contribuendo al passaparola positivo , perchè per me l’arte è arte, va valutata e sostenuta a sé .
Sai cos’è l’opera viva e l’opera morta in un’imbarcazione ?
Una , quella morta è la parte dello scafo emergente dall’acqua, parafrasando, quella che avete visto e commentato tutti; quella viva invece la parte sommersa, che nessuno fra i tanti che hanno fatto a gara di onestà intellettuale, è riuscito a cogliere.. Ma non si pretende questa lettura sub-liminale.
La parte viva, è quella che solo chi conosce bene sa riconoscere, quindi io e pochi altri. Tra questi in primo luogo il Sindaco, l’Assessore Manzi, l’Assessore Monteverde, alcuni altri assessori, alcuni Consiglieri di maggioranza, gli Uffici , i dirigenti del Comune, le associazioni commercianti, i presidenti di Pro Loco e altri soggetti variamente coinvolti.
Spiacente deludere quindi chi parla di inedito e miracolistico nell’organizzazione e la riuscita della Notte dell’Opera. Innanzitutto questo si deve a una precedente aratura, concimatura e semina del terreno su cui si è sviluppata cioè partendo dal seguire il tracciato di un’idea nata per altro evento, da una visione d’insieme trasmessa a chi di dovere su cosa intendere per Centro cittadino , nell’ avere riprodotto pedissequamente ogni aspetto più saliente e cosa importante, avere raccolto i risultati di un lavoro di tessitura da me intrapreso nel voler stabilire un dialogo fra le tante rappresentanze dei commercianti: da Via Cairoli, passando per Piazza Mazzini, del Centro, a Via Cairoli, Loro ne sono testimoni. Anzi io mi spinsi anche oltre, coinvolgendo le Frazioni attraverso le Pro Loco che parteciparono a vario titolo. Un grazie ancora sentito, va alla memoria di Pio Tacconi.
Ma al di là di questo che non tutti sanno, leggere alcuni commenti oltremodo entusiastici , fa venir voglia di dire: ma non avete visto mai niente? Ma vi rendete conto che state parlando di una città di 45.000 abitanti che già da sola dovrebbe bastare a riempire le piazze? Claudio Sellone che si dice ulteriormente soddisfatto perchè un turista gli ha chiesto come arrivare in Piazza della Libertà ! Ma che dimensione avete in testa di Macerata?
Veniamo al dunque.
Già che si parla ricorrentemente di contaminazioni , allora va ricordato che la prima volta in assoluto in cui Macerata Centro si è fatta palcoscenico di un evento distribuito su quattro giornate, è stato nel dicembre 2010 con Macèraunavolta.
Quella è la matrice , la formula da cui sono stati estratti tutti, e dico tutti, gli ingredienti che ne fecero un successo, e no in una calda serata d’estate attorno al motore potente della lirica coi suoi strafinanziamenti e una corte di politici e operatori al seguito dell’organizzatore , ma messo in piedi da sola, senza nulla chiedere in compenso, ( magari avrei voluto anche senza nulla dare ) contro tutto e tutti – non tanto per la mancanza di volontà degli uffici, ma di novità dell’iniziativa , di non allenamento nel pensare a una città come sede di un evento allargato che richiede quindi anche maggiori sforzi di coordinamento- a dicembre, il giorno 5 sotto zero, con oltre 20.000 presenze , parcheggi colmi, corsi pieni di famglie intere, altro che turisti che chiedevano per strada: continuo a ricevere telefonate tutt’ora da persone che mi chiedono quando ci sarà una prossima volta. Mi chiamano da Ancona, Jesi, Osimo, l’ascolano, Sant’Elpidio, Sarnano, Cingoli ,Castelraimondo e altri paesi del circondario.
Volete che faccia come con le figurine Panini, ingrediente per ingrediente che è stato riciclato adattandolo a questo contesto organizzativo ?
Lo faccio, ma nel post successivo per non allungare troppo questo.
Musica per le vie del centro ce l’ho: impianto in filodiffusione 5 postazioni audio, da Piazza della Libertà, Piazza Battisti, Via Garibaldi, Piazza Veneto fino allo Sferisterio
Luci, ce l’ho : in atmosfera con le carrozze, fiaccolata di un chilometro dai Cancelli fin su le Scalette e intorno l’aiuola davanti lo Sferisterio
-Carrozze , ce l’ho, quattro , che hanno fatto trasporto – a pagamento ma non per mia volontà, doveva essere una passeggiata gratuita da miei intenzioni -. dai Cancelli allo Sferisterio, dopo avere fatto il loro ingresso in Piazza, tutte con a bordo i personaggi delle due fiabe di De Amicis e tanti palloncini rossi a forma di Cuore ( la foto archivio nel comunicato per le iniziative sulla Notte dell’Opera, con la carrozza davanti lo Sferisterio viene da lì: tanto per.)
Brindisi ce l’ho: l’equivalente di “ Soste Golose” in collaborazione con 30 esercizi fra bar e ristoranti che proponevano ricette a tema col passato e cucina francese in omaggio alla presenza francese in Piazza Veneto.
-Costumi, ce l’ho: 20 figuranti fra Cuore, in linea con l’ottocento e il messaggio della giornata – arricchito dalla vicinanza ideale di Andrea Bocelli in tournèè negli Uk , che tra l’altro nel suo messaggio da me letto indirizzato alla città e al Sindaco, parlava di Sferisterio come luogo di tutti e per tutti- e Pinocchio in linea con il tema della marionetta.
-Teatro, Mostre a tema, eventi collaterali ,: ce l’ho
Altro offerto visivamente, ce l’ho ( per inciso, per le proiezioni sui monumenti, l’avevo anche anticipato come possibile colorazione delle vie, in un mio commento sotto la presentazione dei Teatri a cielo aperto, quindi sono in perfetta sintonia anche in questo ) con le sculture di ghiaccio: cavallo di due metri il 5, Pinocchio l’8, più una riproduzione originale della cartolina celebrativa il primo anniversario del Museo della Carrozza in trasparenza nel ghiaccio come elemento promozionale per l’annullo speciale filatelico posta accanto ai Cancelli.
Certo avrei potuto avere anche i pittori, dei ritrattisti lungo le Scalette , dei figuranti che avessero circolato per le vie e a teatro in costume, ma non c’erano i costumi delle comparse che avevo chiesto dello Sfersterio, e un suonatore dal vivo di organon già contattato, di Fermo, allungare il percorso delle carrozze fino a Via Cavour, che era dentro fino all’ultimo, una mostra audiovideo da allestire nel locale sotto la Specula, già programmata ma a cui ho dovuto rinunciare per la Siae, il personale di vigilanza da pagare oltre quello per la mostra del giocattolo al primo piano e l’affitto dello schermo Si poteva fare di più, ma i soldi non c’erano, collaborazione poca e nemmeno i permessi quella volta.
Poi ci sarebbe un’altra sfumatura ancora ,ripescata tra le pieghe organizzative che è stata ripresa, di tipo umanitario nata dai miei sentimenti, ma per questa voglio continuare a mantenere il mio riserbo. Chi ha fatto sua anche questa su altro piano, ha invece messo i manifesti coi suoi comunicati stampa, facendone una questione di marketing. Trovo la cosa di infimo ordine.
Per quanto mi riguarda quindi , signor lain knessi , sapendo il fatto mio , non posso che sentirmi lusingata per la mia fecondità di idee , tessitura di rapporti collaborativi e contenta per Macerata per come è stata allestita questa spettacolarizzazione della lirica.
Non ho nulla, come vede, da criticare a prescindere.
Anzi si potrebbe dire per l’occasione, per alcuni….
ma per fortuna , che c’è stata macèràunavolta !
E adesso vado al mare.
@ Claudio Sellone: una domanda.
Il tuo racconto sulla macchina che trovasti rigata e hai preso a pretesto per esprimere lo stesso disgusto che provi nel leggere i commentatori a cui solo tu sai a chi ti riferisci , devo dirti che anche io dal mio punto di vista , provo la stessa ributtanza per altri commenti e letture in genere sull’argomento; Così pure devo dirti, che ha attirato particolarmente la mia attenzione quel tuo elogio rivolto al Maestro Micheli per la maschera indossata la Notte dell’Opera. La maschera, che come tu sai, ” nel teatro greco aveva la doppia funzione di caratterizzare il personaggio e da fungere da cassa di risonanza sonora per amplificare la voce e rendere più udibili i dialoghi.”..
( Ho anche letto del tuo piccolo consiglio al Maestro Micheli su come organizzare meglio i palchi delle esibizioni per strada il prossimo anno. Vedi un po’ se riesci anche a suggerirgli per il prossimo anno una cosa più seria. Quest’anno sono state sollevate critiche e anche proteste riguardo la FORM, da parte di spettatori che di musica e orchestre se ne intendono . Sarebbe buona cosa se dal prrossimo anno la si cambiasse. Provare altra orchestra non costa nulla dopotutto. e anche dopo tanti anni di presenza esclusiva).
Allora, siccome non ho terminato gli ambii di applicazione della mia metafora sull’opera viva e l’opera morta nelle barche , voglio rivolgere direttamente a te questa domanda…A te direttamente. Perchè a te? Ma è chiaro:. perchè tra i tanti commentatori ,sei quello che trattando di stagione lirica nel suo complesso, ha più strigliato tutti sull’ importanza del piacere dell’onestà..Domanda: letti con attenzione i dati fattuali che riporto in via cronologica di sviluppo a chi attribuiresti tu, sia in ordine concettuale che temporale ,la paternità dell’idea, le parole chiave, la ricetta su cui insiste Carancini, della strategia di rilancio dello Sferisterio portata avanti da Micheli quest’anno ?
Ti consiglio però prima di esprimerti, di leggerti bene per intero il contenuto del primo link, di cui trascrivo solo quanto basta per un certo aspetto, ma che è intessuto di molto altro attinente e da tutto un senso compiuto da me intravisto nel legame stretto tra Sferisterio, città-abitanti ,territorio.
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13 novembre 2011 https://www.cronachemaceratesi.it/2011/11/13/lo-sferisterio-e-il-tempo-delle-cattedrali/120633/
…Guardate lo Sferisterio…quel suo essere lì e non altrove dislocato o diversamente posizionato, dovrebbe suggerire anche il senso della sua funzione sociale, quella cioè di un cantiere aperto intergenerazionale, sempre in equilibrio fra tradizione e innovazione,
21 ottobre 2011
https://www.cronachemaceratesi.it/2011/10/21/stagione-ponte-per-lo-sferisterio-quasi-fatta-per-pizzi-traghettatore/113198/
Tamara Moroni il 22 ottobre 2011 alle 14:12
Che cosa è una stagione ponte?…In pratica, è stato deciso l ‘esatto contrario di quello che andava fatto. L’opposto proprio,anziché….andare giù belli decisi alla riscossa,…con il riposizionamento del nostro Sferisterio nel panorama dei teatri lirici all’aperto e contemporaneamente, andare alla conquista di nuove fette di mercato, quello dei giovani , di cui ci si dimentica sempre che esistono, ma sono loro i veri traghettatori della tradizione – anche lirica – nel futuro e quindi politiche di prezzo ….e favorire i ragazzi invece, che non riescono nemmeno ad accostarsi ai cancelli dell’Arena a quei prezzi proibitivi, eppure so per certo, che molti giovani vorrebbero godere di quegli spettacoli, anche solo per curiosità all’inizio , come è avvenuto per tanti di noi ora in là con gli anni che poi ci siamo appassionati…Siccome ho formalizzato con una lettera alla Segreteria del Sindaco ….presentando contestualmente per grandi linee la mia strategia di rilancio…. E qui mi fermo. Il Sindaco/Presidente ha letto ,e ormai non conta più.”
3 gennaio 2012
:http://www.comune.macerata.it/Engine/RAServePG.php/P/154291CMC1122
” Esprimo soddisfazione – dichiara il presidente Carancini – per la decisione unitaria del CdA. Pienamente convincenti appaiono le parole chiave che hanno ispirato le scelte: i giovani e il futuro nella tradizione segnano una svolta che rilancerà lo Sferisterio, la città di Macerata e l’intero territorio provinciale al centro di un progetto innovativo e coraggioso.”
2 agosto 2012
, http://www.quimacerata.corrierenazionale.it/attualita/38753-micheli-resta-alla-guida-dello-sferisterio
Carancini: “Micheli ha mirabilmente plasmato in questi 7 mesi di lavoro il progetto che il CdA aveva ipotizzato a gennaio e ha saputo interpretare nel miglior modo possibile il mandato che gli è stato conferito, coinvolgendoci tutti nella sua filosofia basata su tradizione e innovazione”
…”All’improvviso, ci si è resi conto di una cosa semplicissima, indispensabile nella ricetta per la preparazione di una buona stagione lirica: cambiare il target di riferimento. “I giovani sono la mission” ha sottolineato il sindaco Carancini.”
@ Claudio Sellone: una domanda.
Il tuo racconto sulla macchina che trovasti rigata e hai preso a pretesto per esprimere lo stesso disgusto che provi nel leggere i commentatori a cui solo tu sai a chi ti riferisci , devo dirti che anche io dal mio punto di vista , provo la stessa ributtanza per certi altri commenti e letture sull’argomento; Così pure devo dirti, che ha attirato particolarmente la mia attenzione quel tuo elogio rivolto al Maestro Micheli per la maschera indossata la Notte dell’Opera. La maschera, che come tu sai, ” nel teatro greco aveva la doppia funzione di caratterizzare il personaggio e da fungere da cassa di risonanza sonora per amplificare la voce e rendere più udibili i dialoghi.”.
( Ho anche letto del tuo piccolo consiglio al Maestro Micheli su come organizzare meglio i palchi delle esibizioni per strada il prossimo anno. Vedi un po’ se riesci anche a suggerirgli per il prossimo anno una cosa più seria. Quest’anno sono state sollevate critiche e anche proteste riguardo la FORM, da parte di spettatori che di musica e orchestre se ne intendono . Sarebbe buona cosa se dal prrossimo anno la si cambiasse. Provare altra orchestra non costa nulla dopotutto. e anche dopo tanti anni di presenza esclusiva).
Allora. Siccome non ho terminato gli ambii di applicazione della mia metafora sull’opera viva e l’opera morta nelle barche , voglio rivolgere direttamente a te questa domanda…A te direttamente. Perchè a te? Ma è chiaro:. perchè tra i tanti commentatori ,sei quello che più striglia tutti sull’ importanza del piacere dell’onestà.
.Domanda: letti con attenzione i dati fattuali che riporto in via cronologica di sviluppo a chi attribuiresti tu, sia in ordine concettuale che temporale ,la paternità dell’idea, le parole chiave, la ricetta su cui insiste Carancini, della strategia di rilancio dello Sferisterio portata avanti da Micheli quest’anno ?
Ti consiglio però prima di esprimerti, di leggerti bene per intero il contenuto del primo link, di cui trascrivo solo quanto basta per un certo aspetto, ma che è intessuto di molto altro attinente e da tutto un senso compiuto da me intravisto nel legame stretto tra Sferisterio, città-abitanti ,territorio.
seguono elementi per la tua valutazione.
segue per Claudio Sellone:
13 novembre 2011 https://www.cronachemaceratesi.it/2011/11/13/lo-sferisterio-e-il-tempo-delle-cattedrali/120633/
…Guardate lo Sferisterio…quel suo essere lì e non altrove dislocato o diversamente posizionato, dovrebbe suggerire anche il senso della sua funzione sociale, quella cioè di un cantiere aperto intergenerazionale, sempre in equilibrio fra tradizione e innovazione,
21 ottobre 2011
https://www.cronachemaceratesi.it/2011/10/21/stagione-ponte-per-lo-sferisterio-quasi-fatta-per-pizzi-traghettatore/113198/
Tamara Moroni il 22 ottobre 2011 alle 14:12
Che cosa è una stagione ponte?…In pratica, è stato deciso l ‘esatto contrario di quello che andava fatto. L’opposto proprio,anziché….andare giù belli decisi alla riscossa,…con il riposizionamento del nostro Sferisterio nel panorama dei teatri lirici all’aperto e contemporaneamente, andare alla conquista di nuove fette di mercato, quello dei giovani , di cui ci si dimentica sempre che esistono, ma sono loro i veri traghettatori della tradizione – anche lirica – nel futuro e quindi politiche di prezzo ….e favorire i ragazzi invece, che non riescono nemmeno ad accostarsi ai cancelli dell’Arena a quei prezzi proibitivi, eppure so per certo, che molti giovani vorrebbero godere di quegli spettacoli, anche solo per curiosità all’inizio , come è avvenuto per tanti di noi ora in là con gli anni che poi ci siamo appassionati…Siccome ho formalizzato con una lettera alla Segreteria del Sindaco ….presentando contestualmente per grandi linee la mia strategia di rilancio…. E qui mi fermo. Il Sindaco/Presidente ha letto ,e ormai non conta più.”
3 gennaio 2012
:http://www.comune.macerata.it/Engine/RAServePG.php/P/154291CMC1122
” Esprimo soddisfazione – dichiara il presidente Carancini – per la decisione unitaria del CdA. Pienamente convincenti appaiono le parole chiave che hanno ispirato le scelte: i giovani e il futuro nella tradizione segnano una svolta che rilancerà lo Sferisterio, la città di Macerata e l’intero territorio provinciale al centro di un progetto innovativo e coraggioso.”
2 agosto 2012
, http://www.quimacerata.corrierenazionale.it/attualita/38753-micheli-resta-alla-guida-dello-sferisterio
Carancini: “Micheli ha mirabilmente plasmato in questi 7 mesi di lavoro il progetto che il CdA aveva ipotizzato a gennaio e ha saputo interpretare nel miglior modo possibile il mandato che gli è stato conferito, coinvolgendoci tutti nella sua filosofia basata su tradizione e innovazione”
…”All’improvviso, ci si è resi conto di una cosa semplicissima, indispensabile nella ricetta per la preparazione di una buona stagione lirica: cambiare il target di riferimento. “I giovani sono la mission” ha sottolineato il sindaco Carancini.”
@ Tamara
Sig.ra Tamara–la adoro..
Non sono riuscito a leggere tutto il suo intervento-troppo lungo e ad un certo punto mi si sono gonfiati gli occhi quindi ho preferito interrompere la lettura–
L’ho anche fatto perchè mi son detto…è inutile leggerla tutta-sò cmq che è onesta e se dice una cosa è perchè gli proviene dall’intimo e di solito sà quel che dice. di lei mi fido ciecamente- non me ne voglia quindi se non rispondo a tutti i suoi quesiti.
Per il resto lei persona intelligentissima ha certamente capito il mio intervento dove voleva andare a parare —
Per l’altro resto poi-non conosco personalmente il Maestro Micheli tanto da potermi permettere di esaudire il suo desiderio-ma se insiste troverò il modo per farlo – di solito quando voglio riesco-
così come vorrei poterla conoscere personalmente in maniera da poter mettere in atto l’altro mio senso quello dell’udito e far riposare gli occhi ….
Che dice se pò fà ??????
–
Selllone,
ci davamo del tu dal ” Matrimonio in maschera”, ricordi Aida, Radamès……il sogno che ti era piaciuto, hai visto, in parte si è avverato. Anche se ….nella cornice esterna all’arena, allestendo scenografie in strada, aggiungendo palchi, costumi, musica, danze , tavoli, cene, aperitivi. Mi è tornato in mente, perchè le foto sopra mi hanno evocato quelle del matrimonio in maschera a febbraio in Comune.
Apprezzo il tuo sforzo di lettura , comunque bastava allo scopo leggere quei pochi punti nel post delle 19.10 e chiedersi cosa mai fosse successo di così rivoluzionario nella mente di Carancini, da ottobre – dalla stagione ponte, quando cioè era quasi fatta per Pizzi traghettatore – a gennaio.
Principio di semplicità, rasoio di Occam ” A parità di fattori, la spiegazione più semplice è quella da preferire ”
@ Tamara
🙂
Ecco, lo sapevo, l’anno prossimo la Notte dell’Opera la fanno ad Ascoli…
Un plauso a Micheli perchè è riuscito ad animare le vie di Macerata.
Gli va dato il merito di aver trovato la formula giusta per coinvolgere la città attorno all’Opera.
Pero adesso non facciamo finta che sia arrivato il salvatore della patria, che fino al giorno prima eravamo tutti incapaci e dementi…
Non facciamo finta che l’evento di una notte sia una prima mondiale….
Micheli ha saputo mescolare benissimo tanti ingredienti e dare forma ad una iniziativa che ha riscosso (giustamente) tanto successo…
Giusti i modi (i costumi multicolori, la musica, le arie operistiche, ecc.), giusti i tempi (prima dello svuotamento di ferragosto), azzeccata la scelta di coinvolgere i commericanti….
Ma gli ingredienti non erano ne nuovi ne originali (ne tantomeno maceratesi): sono stati solo mescolati bene.
Prima dell’altrettanto lodevole (e riuscitissima) iniziativa del Macerataunavolta nel lontanissimo, oramai, 1994 dal nulla in meno di un mese (con la partecipazione, al 99%, di volontari cittadini maceratesi senza nessuna esperienza) era stato allestita (per 3 giorni!!) una rievocazione storica medioevale a Macerata dove, l’ultima sera, lungo le mura le auto erano addirittura per lunghi tratti parcheggiate in seconda e terza fila a testimonianza della presenza massiccia all’evento (di Maceratesi e non).
Per 3 giorni di pomeriggio e di sera 3 grandi piazze in contemporanea (Libertà, San Giovanni, Sferisterio) erano gremite di persone che assitevano: il viavai (su e giù) per le scalette di Piazza era così massiccio che forse nemmeno a San Giuliano si era mai vsta una fiumana simile…
Anche il quel caso, il regista dell’operazione, è riuscito a amalgamare i tanti ingredienti presenti in città, dando forma a qualcosa di importante.
Ma anche in quel caso la regia non si è inventata nulla ma ha solo “occupato” la città con iniziative per 3 giorni.
Quindi a Micheli va l’indiscusso merito di aver portato l’Opera fuori dallo Sferisterio e di aver riempito (complice anche la crisi), per una sera, la città….
Ma da qui a considerare una serata riuscità quasi un evento mondiale ce ne passa…..