“L’accorpamento territoriale non è materia del Governo ma delle Regioni e quest’ultime devono impugnare per incostituzionalità la deliberazione del Consiglio dei Ministri sul riordino delle Province”. E’ il pensiero di Mario Cavallaro, deputato del Pd, dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale (leggi l’articolo). “Il punto – aggiunge il parlamentare maceratese – non è chi dovrebbe essere il capoluogo ma l’assurdità di una maxi provincia del Sud delle Marche con l’accorpamento di Macerata, Ascoli e Fermo, tre territori che non hanno una storia comune, non hanno punti d’identità. Sono tre economie completamente diverse e non vanno considerati solo i tre capoluoghi perché questo accorpamento coinvolgerebbe altre due grandi città, Civitanova e San Benedetto del Tronto. La soluzione più logica – e non parlo per spirito di campanile – sarebbe tornare a sette anni fa con quattro province nelle Marche: Ancona, Pesaro Urbino, Macerata e Ascoli Fermo”.
In ogni caso Macerata non raggiungerebbe i 350mila abitanti previsti dai criteri della spending review. “Sì il tetto è stato alzato rispetto ai 300mila previsti inizialmente, un limite che avrebbe salvato solo Macerata e altre tre province in Italia. Ma restano da recuperare solo 20mila abitanti ed eventualmente dobbiamo muoverci per questo, attingendo da un paio di Comuni della Provincia di Ancona che conta 450mila abitanti. Penso a Filottrano, Loreto o Castelfidardo, ma si potrebbe anche estendere il territorio provinciale verso Fabriano. La maxi provincia del sud delle Marche non farebbe altro che rafforzare ulteriormente il nord”.
Secondo Cavallaro la soluzione è un’altra: “Lo dico dal 2007, sono per le macro-regioni e per l’accorpamento di Marche e Umbria. Le Regioni sono centri di spesa dieci volte superiore rispetto alle Province e questo non farebbe altro che agevolare la spending review”.
(m. z.)
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Io le toglierei tutte, lasciando la Regione….quanti soldi risparmati!!
Comprendo che in politica quello che oggi si ritiene una [email protected]@ta oceanica domani, per tornconto elettorale o populistico, può essere un argomento da cavalcare.
L’idea delle macro-regione (che quando divenne un cavallo di battaglia della Lega) fu spernacchiata da tutti e, da tutti, considerata una boiata immane, una proposta demagogica e populista, una cretinata estiva, un argomento da bassa discussione nel peggior bar malfamato di Caracas sorseggiando un pampero…
Quindi vorrei capire: ieri le macro-regioni erano delle farloccate gigantesche, pensate da un povero dementecatto, ed oggi diventano l’uovo di Colombo???
Caro Mario,
la tua proposta di ridisegnare i confini provinciali, seppur sensata, arriva fuori tempo massimo. Ad esempio la città di Loreto (12.325 ab.), in quanto già villa di Recanati, ci appartiene per legge di natura. Tuttavia non mi pare praticabile l’ipotesi di annettere Fabriano, feudo dei vecchi e nuovi Chiavelli. Forse è più vicina e affine Montegranaro (13.394 ab.).
@gaboreat
Caro architetto con la “fiorentina” in mano, si ricordi: non di solo pane vive l’uomo! Pensi più allo Spirito e si depuri!
Tutti a casa
I politici, tutti, sono veramente nel panico. Se si va avanti così le poltrone saranno sempre meno e cominceranno a sbranarsi tra di loro. Ecco allora che una volta tanto, uniti nel bisogno, cercano di salvare il salvabile. Speriamo che non trovino sponde nei cittadini inconsapevoli.
Cominciamo a sfoltire e non diamo ascolto alle sirene, che fanno continue proposte perché alla fine nulla cambi.
Caro Sisetto,
in questo nostro effimero tempo di sagre e di rievocazioni fantastiche ognuno ha il diritto di mostrarsi anche con il cibo che preferisce: gnocco o polenta, castrato o seppia, testarella o scorfano, cozza o suatto etc..
Pertanto come Curzio Malaparte aveva battezzato la villa di Capri Casa come me, ho pensato di darmi un’immagine estiva da macellaio: Bistecca come me.
Io penso che sia una cosa fuori da ogni logica accorpare Macerata-Fermo ed Ascoli, considerate che Ascoli da Recanati sono più di 100 km la stessa distanza che c’è con Rimini, mettiamo poi casualmente che il capoluogo diventerebbe Ascoli, chi come me lavora con le Province diventerebbe matto. Poi scusate avete chiesto ai cittadini cosa ne pensano?????
On. Cavallaro, dal partito per il quale voto ( ancora non so per quanto tempo…) mi aspetto un dibattito un tantino più “alto” e coraggioso: secondo me il problema non è “ridisegnare” le Province “combinando” soluzioni che mantengano Macerata (tra l’altro senza fare i conti con l’oste), ma “come” superare definitivamente TUTTE le Province. Le Marche hanno avuto il coraggio per prime di sperimentare un nuovo modello organizzativo per la sanità ( ASUR) con risultati lusinghieri almeno sul piano dei conti ( sulle deficenze sanitarie, liste di attesa ecc. ancora non ci siamo ma sembra si stia lavorando per risolverle al meglio). Di questo va dato merito anche al PD marchigiano. Ora dico: mostrate lo stesso coraggio “poitico” anche per le province. Pur sapendo che per il loro superamento occorre comunque una legge costituzionale ( nessuna regione può decidere il superamento della “istituzione” provincia), il PD delle Marche faccia una proposta coraggiosa e autenticamente riformatrice: progetti una Regione senza province ed un sistema sostitutivo di gestione territoriale delle deleghe attualmente attribuite alle Province, insieme ad una “accorpamento” dei comuni sotto la soglia di un certo numero di abitanti.
@ Gabor
La fiorentina pero’ e’ carne ( Rossa )
Sicuro di voler cambiare alimentazione ???
🙂
Ci sarebbe da discutere anni sull’argomento.
Per adesso diciamo che l’accorpamento è solo una necessità, per dimostrare la volontà di cambiamento dell’attuale sistema.
Province si e province no. E c’è chi dice che non sia campanilismo mantenerne alcune a scapito di altre, solo inneggiando a tradizioni storico-culturali.
Tutte sciocchezze. Certi cambiamenti vanno fatti nell’ottica dell’efficienza e del risparmio per i cittadini e non per i “scaldapoltrone”.
Personalmente vedrei meglio la nascita di macroprovince piuttosto che la conservazione delle regioni.
Ragionando in maniera diversa, ossia cercando di capire se la futura Europa sarà un federazione o meno, l’Italia si dovrebbe organizzare di conseguenza. Con l’Europa federata non avrebbe più senso l’esistenza delle regioni, mentre prenderebbe forza l’esistenza delle macroprovince, capaci di coordinare le esigenze delle entità comunali.
Quindi via le regioni, si a comuni più consistenti ed a province robuste. Ma a questo punto si dovrà dire addio all’attuale Costituzione.
E questa si che sarebbe l’occasione per il vero cambiamento.
Altro che accorpamento tra Macerata, Fermo ed Ascoli…
“No alla macro provincia, si alla macro regione Marche-Umbria”: le vere autonomie contemplate dalla costituzione sono I Comuni e le Regioni. Le Province sono enti intermedi, quindi possono tranquillamente essere eliminate ridistribuendo le competenze e le deleghe che gli sono state attribuite e concesse dalla Regione nel corso di questi anni (per giustificare la loro esistenza) ai Comuni o gestendole direttamente dalla Regione stessa. Cio’ consentirebbe una razionalizzazione dei costi, un’ ottimizzazione della gestione e di risorse e … l’eliminazione di diverse poltrone, capisco che quest’ultimo punto possa essere un vero cruccio per qualcuno, specie per chi non ha mai lavorato in tutta la sua vita…ma è ora di finirla con gli sprechi e i privilegi di pochi che gravano sempre e puntualmente sulla stragrande maggioranza della popolazione che già fa sacrifici enormi e non riesce piu’ ad andare avanti. E’ ora che chi non l’ha mai fatto (casta)…vada a lavorare.
On. Cavallaro ci illustri: per quanto riguarda la macro-regione, perchè la propone con l’Umbria e non con L’emilia Romagna? d’altronde se da un lato una parte dei Sibillini ricade in Umbria è anche vero che una parte dei Comuni delle Marche è stata annessa da poco all’Emilia Romagna….