La notizia è bella e anche fresca fresca: partiranno entro qualche giorno, dopo la sottoscrizione di una convenzione con l’IRCR (ente proprietario della struttura) e l’approvazione del relativo progetto, i lavori per il consolidamento e la manutenzione straordinaria della scuola materna ed elementare di via Panfilo. Lo hanno annunciato con legittima soddisfazione dopo l’ultimo Consiglio Comunale sia la consigliera Francesca D’Alessandro, di “Macerata è nel cuore” (che ha battuto per mesi sull’urgenza e l’indispensabilità di tale intervento), che l’assessore Luciano Pantanetti, il quale ha dovuto però precisare, in qualche modo mettendo le mani avanti, che i lavori non potranno essere completati per l’inizio del prossimo anno scolastico, sebbene siano necessari per dare sicurezza ai piccoli alunni e alle loro famiglie, fortemente preoccupate per le gravi vulnerabilità strutturali da tempo rilevate da tecnici al di sopra di ogni sospetto (leggi l’articolo).
Ciò è stato possibile in quanto alla manutenzione in questione è stato saggiamente destinato dal Consiglio Comunale, nell’ultima seduta, il valore corrispondente alla realizzazione di una struttura scolastica grezza di 700 metri quadrati proposta tempo addietro dai privati soggetti attuatori di uno degli interventi previsti nell’ambito della cosiddetta “minitematica” del 2009 ed in una successiva delibera consiliare dell’ottobre 2010, struttura prevista in tali atti come opera “compensativa”, già approvata quindi dal Comune di Macerata e destinata nel progetto originario (ormai non più, per fortuna) a sorgere vicino alla rotatoria in costruzione tra via Mattei, via Urbino e via Cincinelli.
Si trattava, come è noto e come ben poteva essere evidente sin da subito per qualsiasi persona ragionevole e non condizionata da interessi particolari, di un’opera compensativa assurda e per nulla funzionale ad un reale interesse pubblico. Una scuola in quella posizione non serviva affatto già quando era stata proposta ed approvata, figuriamoci oggi, nel contesto dell’attuale politica scolastica comunale e provinciale che è andata verso una decisa riduzione degli istituti scolastici, anche sacrificando strutture scolastiche storiche site in città. Inoltre, non essendoci nemmeno i soldi per completarlo, l’edificio grezzo che i privati avrebbero voluto realizzare sarebbe rimasto tale per decenni, uno scheletro in cemento armato posizionato per chissà quanto tempo in uno dei principali snodi cittadini di accesso, ad ulteriore dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, dell’eterna incompiutezza maceratese (e qui consentitemi una battuta cattivella: mentre Ascoli è conosciuta in Italia come la città delle cento torri, la nostra Macerata ormai può a ragione fregiarsi del titolo di città delle cento incompiute), nonché dell’insipienza di una classe dirigente che veramente farebbe un grande servizio alla città qualora andasse a dirigere qualche altra cosa (sì, certo, questo è solo un sogno di mezza estate, ma sarebbe davvero cosa buona e giusta!).
Lasciando da parte le battute e i sogni e tornando alla situazione in esame, va dunque qui ricordato che da qualche tempo era cominciata a maturare in Giunta ed anche in una parte della maggioranza e nelle forze di opposizione l’idea – lanciata in verità pure da Cronache Maceratesi in un precedente articolo (leggi) – che la convenzione firmata tra Comune e privati nel giugno 2011 dovesse essere riveduta e corretta su questo aspetto, eliminando quella pazzesca e inutile struttura grezza e destinando l’importo corrispondente ai lavori più urgenti di edilizia scolastica, in primo luogo quelli in via Panfilo. In questi termini la vicenda era pertanto arrivata in Consiglio Comunale nei primi giorni di luglio, ma in tale occasione, nonostante l’esigenza di provvedere “con somma urgenza” – come era testualmente scritto nella bozza di delibera – e gli inviti pressanti dell’assessore Pantanetti a non perdere del tempo prezioso per i lavori di consolidamento in via Panfilo, il consigliere del PD Luigi Carelli, Presidente della Commissione Urbanistica, aveva avuto la brillante idea di chiedere ed ottenere un rinvio per alcuni fantomatici approfondimenti della questione, sebbene della stessa si stesse già discutendo da diversi mesi e fosse stato già detto tutto e anche il contrario di tutto.
La vicenda era quindi ritornata pochi giorni fa in Commissione, dove il medesimo Presidente geometra Luigi Carelli, pur rimanendo alla fine isolato (e, aggiungo io, senza nemmeno chiarire a nome di chi stava realmente parlando), aveva sostanzialmente detto che la rinunzia all’edificio scolastico grezzo poteva sì starci, anche – bontà sua – destinando il corrispondente valore ai lavori di sistemazione nella scuola di via Panfilo, però il Comune, in compensazione dell’opera compensativa dirottata altrove (scusate il pasticcio, ma il giro di parole non è colpa mia), a sue spese avrebbe dovuto realizzare, in prolungamento della strada interna alla lottizzazione, un ulteriore tratto di strada parallelo e sottostante a via Cincinelli sino ad arrivare in via Piani, al fine di decongestionare il traffico nella zona di via Cincinelli.
Che dire di tale proposta? Beh, senza essere troppo cattivi e maliziosi e quindi rinunziando a verificare le singole proprietà attraversate dal tratto di strada in questione (tratto stradale che peraltro comporterebbe un costo elevatissimo a carico del Comune per le particolari caratteristiche morfologiche del sito), emerge comunque l’evidente assurdità della proposta “carelliana”, tenendo in considerazione che l’intero discutibile intervento edilizio oggi in fase di realizzazione in quel trafficatissimo incrocio di Macerata, comprensivo da un lato dell’ennesimo centro commerciale e dall’altro di un ulteriore insediamento residenziale, poggiava e si reggeva proprio sulla rotatoria, escogitata e proposta dai privati attuatori, nonchè fatta propria e valorizzata negli anni scorsi dallo stesso Carelli in sede di minitematica appunto come soluzione definitiva ai problemi di traffico dell’intera zona, via Cincinelli compresa.
Ma rimaniamo concentrati su questa istruttiva vicenda, perché al peggio non c’è davvero mai fine. Rimasto isolato in Commissione, il nostro geometra Cirilli, pardon, Carelli, ancora non pago di così tanta arroganza, ha infatti pensato bene nell’ultimo Consiglio Comunale di due o tre giorni fa di cercare di mettersi ulteriormente di traverso, sfoderando, nonostante il parere nettamente contrario del dirigente dei Servizi Tecnici del Comune (l’ing. Cesare Spuri), ben due emendamenti, uno relativo al tratto di strada aggiuntiva sopra indicato che l’Amministrazione avrebbe dovuto realizzare a tutti i costi e l’altro con il quale, tramite il ricorso ad una gara d’appalto di cui ai sensi di legge non vi è alcuna necessità, si tentava di far slittare ulteriormente i lavori di sistemazione della scuola di via Panfilo.
Questi emendamenti, altamente nocivi ed inquinanti, sono stati infine ritirati da Carelli dopo un’estenuante discussione (nel corso della quale a buon ragione alcuni consiglieri hanno parlato di emendamenti ricattatori), ma solo allorché il nostro geometra d’assalto, esponente di spicco della potente corrente pidiellina da me denominata “sinistra del mattone”, già padrona indiscussa della città ai tempi delle Giunte Meschini e tuttora – anche se abbastanza indebolita nell’operatività grazie pure a Cronache Maceratesi – ben posizionata in diversi centri di comando, ha capito che questa volta, a differenza di altre discutibili storiacce, non avrebbe trovato sponda alcuna non solo in Giunta, ma nemmeno nel gruppo del PD e in seno agli altri gruppi della maggioranza di centrosinistra. Chissà, forse qualcuno, pure tra i consiglieri più vicini al Presidente Carelli (già splendido e memorabile protagonista della grande battaglia per la cittadella dello sport, del blitz incredibile – nel senso che chi leggesse gli atti proprio non potrebbe credere a quello che c’è scritto – sui chioschi per i fiori dinanzi al cimitero, nonché di quella vera e propria vergogna trasversale che si chiama minitematica), questa volta avrà giustamente pensato che il troppo stroppia.
E così, venendo al lieto fine già anticipato, l’assessore Pantanetti dopo l’ultimo Consiglio Comunale ha potuto rallegrarsi del buon esito della votazione consiliare, sia pure trovandosi costretto a dire che queste ultime settimane perse a vuoto non consentiranno all’Amministrazione di terminare gli interventi in via Panfilo a tempo debito, cioè prima dell’inizio del prossimo anno scolastico. E questo è sicuramente un peccato, anche se veniale; tuttavia qualche volta bisogna pure sapersi accontentare del bicchiere mezzo pieno, che peraltro in questo caso è consistito nella concretizzazione di una proposta lanciata anche da questo giornale. Però – diciamo la verità – quante storie assurde ci tocca vedere in questa città!
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Sarebbe nteressante sapere chi è che, da almeno 30 anni a questa parte, tiene i fili delle marionette.
Fili sottilissimi e quasi invisibili, sebbene nel corso degli ultimi 30 anni di marionette presumibilmente ce ne sono state diverse, anche se di diverso colore politico…
Stavolta ha vinto il buon senso! Gli amministratori hanno ascoltato le ragioni provenienti dall’opinione pubblica e questo è un buon segno!!! Però è evidente che in Consiglio comunale ci sono troppi interessi….
rispondo a Cerasi: è la mattoneria maceratese che tira i fili e gli ammistratori che eseguono, facendo esclusivamente gli interessi della “mattoneria” a spese dei cittadini, che ci rimettono soldi e territorio;come il caso Via Trento, Valle verde, piano casa ecc.
@ De Mattia
Controllando in garage io ho trovato un paio di foratelle, quattro listelli di parquet, due mattonelle per i bagni e un pzzo di battiscopa….
Mi chiedo: basteranno per essere ammessi tra gli illuminati, nell’olimpo dei matonari?!?
🙂
Quando poco più di due anni fa mi proposero di candidarmi come consigliere comunale, accettai con entusiasmo e mi misi in gioco all’interno di un mondo, quello politico, che mi era stato sempre dipinto come torbido, sporco, dove i valori riconosciuti dalla società civile e dotata di un minimo di buon senso, venivano in qualche modo sovvertiti in nome di altri” valori” dettati da personalismi, interessi personali e quant’altro. Ho pensato onestamente che ci fosse un po’ di esagerazione in tutto questo e che, soprattutto, a livello locale, la politica cittadina non potesse essere così intricata da non riconoscere oggettive problematiche a cui far seguire logiche soluzioni. Eppure è stato ed è così, ben al di là della mia immaginazione,Ultimo esempio è stato la scuola di via Panfilo, una scuola che ha problemi da anni, almeno 10, costruita negli anni 70 senza neppure un collaudo strutturale, senza un certificato di agibilità, con un’ala addirittura chiusa nel 2009. Un edificio costantemente monitorato per controllare che non ci siano movimenti. Beh mai avrei pensato di dover lottare così tanto su un problema così scontatamente serio! Eppure ci sono voluti articoli, mozioni, assemblee, pressioni e in ultimo il fegato, perché di questo si è trattato, di ascoltare la proposta del consigliere Carelli di far approvare emendamenti che non c’entravano nulla con la scuola e la sua risistemazione. A tutto purtroppo ci si abitua, ma spero di non fare mai il callo a questo modo di fare politica! Indignarsi di fronte a questi scenari è un dovere civico e morale.
Un grazie all’Avv. Bommarito per il servizio che sta rendendo alla nostra amata città!
Francesca D’Alessandro
Leggo da diverso tempo gli articoli dell’avv. Bommarito e li trovo sempre interessanti nelle parti esplicative però quando entrano sugli aspetti personali delle persone devo dire che non condivido il metodo. In politica si possono criticare le scelte ma non le persone, come in questo caso, o come nel caso dell’Ircer che da quanto ho letto la Corte dei Conti non ha trovato nessuna irregolarità. Ora avvocato chi risarcirà Marino Foresi di tutto il fango che gli è stato gettato addosso? Bisogna tenere a mente quando si fa politica, che dietro le persone ci sono anche le loro famiglie, che soffrono per ciò che viene detto su un loro caro.
Addirittura abbiamo assistito via internet ad un consiglio comunale aperto chiesto da lei e dalla consigliera D’Alessandro, con una spesa pari a 2.500,00 a carico dei cittadini, per arrivare a nessuna delle conclusioni che lei paventava nelle sue inchieste.
Per ritornare al suo attuale commento, a mio modesto avviso, gira intorno a tre nuclei: lode all’amministrazione Carancini ed agli amici di Macerata nel cuore , “blocco” del consigliere Carelli che avrebbe ostacolato con un emendamentola realizzazione della delibera, accusa al Pd, come “lobby dei palazzinari”
Però rivedendo la diretta del consiglio comunale il titolo più appropriato al suo commento sarebbe stato: “ finalmente il via alla scuola di via Panfilo senza la via per il quartiere”. Si è visto esplicitamente dal video che l’emendamento non è stato votato perché il Consigliere Mandrelli ha chiesto esplicitamente all’Amministrazione di farlo proprio sul proprio onore, cosa che è avvenuta. Cosa diceva, infatti l’emendamento letto dal consigliere? Anzitutto non entrava nel merito della scuola da realizzare, e per nulla si opponeva,ma poneva una questione non di piccolo conto: la realizzazione di una strada di sgolfamento del quartiere ( chiesta a gran voce) , strada la cui realizzazione non sarebbe dovuta essere a carico dell’Amministrazione, come è detto nell’articolo, ma più semplicemente a carico di un potenziale lotto di trasferimento di proprietà comunale. In tal caso avremmo avuto sia la scuola che la strada. Questione diversa, ma che non ha richiesto il dibattito, è stata quella relativa al Bando di carattere pubblico per l’appalto. Questione non di piccolo conto se si pensa che l’appalto per l’Helvia Recina è avvenuto senza gara e intuito personae.
Speriamo di leggere dei prossimi articoli meno critiche personali ma più fatti veri.
Comunque grazie per il suo lavoro.
Per Salvatore Paz
Leggo solo oggi il Suo commento e, sia pure in ritardo, Le rispondo senza difficoltà o remore di alcun tipo.
Le faccio in primo luogo presente che nei miei articoli io parlo sempre di di fatti, di fatti ben precisi e costantemente documentati, e quindi veri sino a prova contraria, tanto che nessuna delle circostanze da me riportate nelle varie vicende sin qui trattate ha sinora trovato la benchè minima smentita. Se poi esprimo dei giudizi, lo faccio proprio a partire dai fatti. Naturalmente le mie valutazioni, sebbene basate su fatti inoppugnabili, sono soggettive e quindi possono essere condivise o no.
Io non getto fango su nessuno, semmai è qualcuno dei nostri amministratori che se lo getta addosso (e addosso alla città) con le proprie mani, cioè con le proprie condotte, improntate a tutto fuorchè alla tutela dell’interesse della collettività.
Quanto all’IRCR, fermo restando che sarebbe interessante leggere le motivazioni del provvedimento della Corte dei Conti, Le ricordo che gli amministratori comunali e dell’IRCR sono stati già pesantemente censurati per il loro comportamento nella vicenda Italappalti, via Velini e piazza Mazzini, e non certo da me, ma, nel maggio del 2006 dall’Autorità Interregionale di Vigilanza sui Lavori Pubblici.
Se avesse la curiosità di conoscere nel dettaglio questa pesantissima censura, me lo faccia pure presente con un ulteriore Suo commento o anche nella mia mail privata. Sarò lieto di fornirLe tutti i dettagli del caso.