di Monia Orazi
“Stiamo preparando una grande manifestazione a Roma, insieme con gli altri sindaci interessati dalla soppressione dei tribunali, vogliamo andare con le fasce tricolori sotto al ministero per protestare”, annuncia di fronte agli avvocati riuniti questa mattina in assemblea il battagliero sindaco di Camerino, Dario Conti che ha ricordato come l’amministrazione abbia chiesto già a fine 2011 un incontro con il ministro della giustizia Paola Severino, mai concesso. “In attesa della manifestazione di Roma, vi lancio una provocazione, se occupate il palazzo di giustizia vengo a farvi compagnia, è un’azione che dovrebbero fare tutti e 37 gli ordini degli avvocati che rischiano di sparire”, afferma Conti.
Il sindaco ha tuonato anche contro la Regione: “Se la regione non tutela queste zone montane, per cui è prevista un’apposita legge, possiamo anche pensare di andarcene da un’altra parte. Se si tagliano i servizi la popolazione se ne andrà da un’altra parte – ha concluso il sindaco – non si devono tenere le mani basse, dobbiamo essere capaci di battagliare per tutelare i cittadini. Se si sopprime anche la provincia di Macerata, quale fine farà il tribunale?”. Conti, che qualche giorno fa ha parlato di un possibile referendum per passare in Umbria, ha espresso ancora una volta pieno appoggio all’azione dell’ordine degli avvocati di Camerino. A lanciare una proposta operativa su cui lavorare nell’immediato, accolta dall’ordine degli avvocati è stato il procuratore capo Vincenzo Luzi. “Se si proseguirà in questa politica è opportuno creare un tribunale Pedemontano tra Camerino e Fabriano, in cui ciascuna delle due sedi possa mantenere la propria funzionalità. Un unico tribunale avrebbe la sua ragione di natura geografica, abbracciando tutto il territorio montano. Se la nave sta affondando perchè non creare qualcosa di costruttivo?”, ha proposto Luzi. Il consiglio dell’ordine ha deciso di convocare entro pochi giorni un incontro a cui saranno invitati a partecipare i colleghi fabrianesi, per poter studiare il progetto. La proposta già avanzata qualche mese fa dall’ordine forense di Camerino, non aveva trovato piena accoglienza nella città della carta. Il presidente dell’ordine forense Corrado Zucconi ha subito evidenziato gli aspetti contraddittori del decreto legge di revisione della geografia giudiziaria, rispetto alla legge delega 148 del 2011. “Si tratta di un’operazione clamorosa, in senso negativo, che riguarda più di 15 milioni di italiani. Entrerà in vigore dopo diciotto mesi dalla firma del decreto legislativo, sono previsti 5 anni in cui il tribunale accorpante può utilizzare le strutture del tribunale accorpato. Il provvedimento è stato motivato dal ministro con la maggiore efficienza ed i risparmi di spesa da perseguire, ma non vedo ne l’una ne l’altra. Si dovranno affrontare maggiori spese per le nuove strutture”, ha spiegato l’avvocato Zucconi. “Il ministro Severino che con questa riforma sciagurata dice di voler perseguire risparmi, ha assunto due nuovi
sottosegretari che prima non c’erano, e vanno pagati. Mi sembra questo un modo di prendere in giro la gente”, ha aggiunto il presidente dell’ordine forense. Per Zucconi è contraddittorio salvare tribunali piccoli come Spoleto, Lanusei ed Isernia e sopprimere ad esempio Cassino che amministra 230 mila abitanti, così come sopprimere alcuni tribunali in zone a forte densità di criminalità organizzata. Zucconi ha spiegato come si ignora nel decreto legislativo la possibilità di riorganizzare le circoscrizioni giudiziaria, partendo dal “teorema” che un tribunale per funzionare debba avere 300 mila abitanti da amministrare e venti giudici in organico, criteri completamente assenti nella legge delega.
Zucconi ha spiegato come si stia cercando di organizzare un incontro al Senato, su intervento del vicesindaco Pasqui e Piscitelli, per sensibilizzare i membri della commissione giustizia del Senato, come già fatto alla Camera, per intervento dell’on.Cavallaro. Il pro-rettore Claudio Pettinari ha ricordato il progetto presentato dall’Università di Camerino per una proficua collaborazione tra gli uffici giudiziari e la facoltà di Giurisprudenza. Presenti all’incontro anche Gianluca Pasqui vicesindaco di Camerino, Sergio Fusaro presidente del tribunale ed il giudice Domenico Potetti.
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Un’Italia in crisi per le ruberie, gli sprechi le inefficenze si cerca tra enormi sacrifici di rimettere in piedi questo bellissimo Paese. Ora per una giusta soppressione di un Tribunale di un paese emblema dell’inefficenza del settore pubblico LEGGGO CHE IL SINDACO minaccia di passare in Umbria.
Vorrei sapere Sig. Sindaco quanti dipendnti dell’Università, del Comune, del Tribunale incontra giornalmente durante gli orari di lavoro nei Bar o a spasso nel Corso !!!!!
Insieme al Tribunale Camerino si dovrebbe chiudere anche l’Università.
Meglio passare con l’Alto Adige
Mi chiedo come mai il sig. Controcorrente nutra tutto questo astio nei confronti di Camerino, delle sue istituzioni e dei suoi dipendenti. Per fortuna gli invidiosi ed i rancorosi si cuociono da soli.
Sig. Alfredo non ho nessun rancore e non sono invidioso.
Sono solo un contribuente del settore privato che quotidianamente vede a Camerino queste cose.
Pago regolarmente le tasse, mi hanno aumentato l’età per andare in pensione e con la crisi che c’è rischio anche il posto di lavoro.
Ora Sig. Alfredo dimmi solamente se quello che ho raccontato dei dipendenti pubblici è vero o no.
Grazie.
Oggi ascoltavo “BAOBAB” su Radio 1 il prof. Luciano Hinna spiegare la riduzione del 3% dei trasferimenti verso gli enti decentrati e ha fatto un esempio molto calzante: << io peso 94Kg, se scendo del 3% non mi crea nessun problema anzi mi fa bene>> testuali parole. Questi signori sono i consiglieri dei nostri politici.
L’ospedalino sotto casa, il tribunalino sotto casa, l’universitina sotto casa, la comunità montanina sotto casa, ecc… ecc… Non è più pensabile andare avanti così, o lo si capisce o l’Italia va in BANCAROTTA e questo significa:
Nessuno comprerà più titoli di stato e quindi non ci saranno più soldi per mantenere aperti nemmeno gli altri tribunali, ospedali e altro, senza parlare di stipendi e pensioni;
Cari sindaci che difendete i vostri interessi personalissimi ci state portando alla FAME! Non ce la facciamo più.
si …chiudiamo tutto !! andiamo di casa tutti a Macerata, spopoliamo il territorio, con la crisi tutti i Comuni sotto i 10000 abitanti non debbono esistere più, accorpiamo tutto e tutti in provincia,….. ah pigi ??? ma che dici??? le tasse le pagano anche gli abitanti dei piccoli Comuni, ed hanno diritto dei servizi forse più degli abitanti dei grandi centri.
LE TESTE DEI POLITICI? L’E’ TUTTE DA RIFARE.
davvero si nega l’evidenza!
ma come si fa a difendere quetsa tesi, se non con il più ottuso campanilismo!
Camerino muore non perchè gli tolglieranno il tibunale ma per l’insipienza di chi ha amministrato e di chi amministra.
un paio di esempi illuminanti:
avevano una facoltà (Veterinaria) che poteva essere , come peraltro è stata, una grande eccelenza in termini di qualità e di quantità e sono stati capaci di passarla a Matelica (bravo quel Comune a fare ponti d’oro!);
hanno avuto per regalo dalla Fondazione CARIMA una Risonanza magnetica ed hanno impiegato 3 anni per farla installare con il rischio concreto di vederla spostare in un altro ospedale.
Il destino non è cinico e baro….. sono gli uomini che si tirano addosso il prorpio destino!!!!
Conti, che qualche giorno fa ha parlato di un possibile referendum per passare in Umbria
Sai che perdita!!
Perché, se vanno con l’Umbria il tribunale rimane aperto???? Forse sparirebbe anche l’Università, mangiata d quella di Perugia. Anche in Umbria vale la regola che rimane il solo tribunale del capoluogo di Porvincia.
UNA PROPOSTA COSTRUTTIVA (o almeno un tentativo)
Premessa: sono il primo a sostenere la riduzione degli sprechi e l’eliminazione delle strutture inutili; non sono un avvocato e non sono di Camerino; sono favorevole all’accorpamento dei piccoli comuni e all’eliminazione delle province e delle comunità montane.
Detto ciò, questa “riforma” (e le virgolette sono d’obbligo) della giustizia mi sembra veramente ridicola.
Non si tratta di una riforma, men che meno di un riordino. Si tratta di un colpo d’accetta che viene dato al sistema della giustizia così, tanto per tagliare qualche spesa. Ma stiamo parlando di 50 milioni di € di risparmio (stimati!) su base nazionale, ossia una cifra che è (relativamente) bassa a fronte di grossi rischi, sia in termini di perdita di efficienza, sia in termini di costi nascosti.
Lo stesso ministro Severino, su “La Stampa” ha risposto alle critiche che la riforma sarebbe, sì, migliorabile, ma che “il meglio è nemico del bene”. Il che, tradotto, vuol dire che questa riforma fa schifo, e loro ne sono consapevoli, ma che pur di fare qualcosa è meglio farla anche male… Siamo in Italia: vi ricorda qualcosa questo ragionamento? (vi dò degli spunti: le privatizzazioni fatte all’acqua di rosa; gli enti creati con la promessa di abolirne altri… mai aboliti; i famigerati “stralci” di lavori pubblici, generatori di incompiute… e si potrebbe andare avanti a lungo)
Il tribunale di Camerino sarà anche piccolo e sarà anche vero che i tribunali devono essere più grandi, per essere efficienti. Ma mi permetto di far notare che:
1- La legge prevede che per 5 anni il tribunale di Macerata potrà utilizzare le strutture del tribunale di Camerino. Si sa come vanno le cose in Italia: 5 anni, poi una proroga, poi un’altra proroga… scommettiamo che ci si ritroverebbe con una sede distaccata sotto mentite spoglie?
2- Il personale! Il personale! Il costo maggiore della macchina burocratica è costituito dal personale. Nelle amministrazioni pubbliche -lo sanno tutti- non si riesce mai a far spostare nessuno da un luogo di lavoro all’altro. Secondo voi si riuscirà a spostare tutto il personale da Camerino a Macerata? Suvvia, siamo realisti! Non ci si riuscirà mai e poi mai! Risultato? Si dovranno assumere altre persone a Macerata, oppure Macerata dovrà lavorare con un organico sottodimensionato!
3- Gli edifici. A Camerino ci si ritroverà con un palazzo vuoto, invendibile e che rimarrà invenduto per decenni (se mai sarà venduto). A Macerata il tribunale sarà sottodimensionato! Cosa si farà? Si costruirà un altro tribunale a Macerata? Si allargherà l’esistente? E con quali soldi? Ma non si doveva risparmiare?
Mi fermo qui, anche se ci sarebbero tante altre considerazioni.
Chi ha avuto la pazienza di leggere questo commento starà pensando “Eh si, eccolo là, il solito benaltrismo, non si può far nulla, non si deve far niente… e intanto l’Italia sta andando a carte quarantotto!” e avrebbe ragione. Avrebbe ragione se non fosse che sono in grado, da non-addetto ai lavori, di fare una modestissima proposta costruttiva: invece di chiudere tribunali così, tanto per “fare qualcosa” (come in pratica ha detto il ministro), facciamo una vera riforma delle circoscrizioni giudiziarie!
Sarebbe semplicissimo: basterebbe spostare dei territori nella circoscrizione di Camerino, in modo da aumentare il carico di lavoro del tribunale di Camerino e diminuire la mole di cause che gravano su altri tribunali. Un esempio? Fabriano!
Attualmente Fabriano è servita da un distaccamento del tribunale di Ancona che -sempre secondo la spending review- andrà chiuso. Basterebbe far si che i processi dei fabrianesi si svolgessero a Camerino invece che ad Ancona (la distanza tra città è paragonabile) e si otterrebbero, a costo zero:
– una riduzione del carico di lavoro del tribunale di Ancona;
– conseguenza del punto precedente, un aumento dell’efficienza del tribunale di Ancona (che è oberato da fin troppe cause);
– un aumento dei processi da celebrare a Camerino;
– conseguenza del punto precedente, un aumento dell’efficienza del tribunale di Camerino (che invece deve gestire troppi pochi processi).
Controindicazioni? Dal mio punto di vista, nessuna.
Gli unici problemi sono di natura campanilisitica, sono legati al fatto che questa sarebbe una vera riforma, che richiederebbe forse qualche ora di lavoro, che sottrarrebbe forse potere alla vorace Ancona e che non permetterebbe a qualcuno di arricchirsi con i costi nascosti generati… dai sedicenti “tagli”!
Doverosa risposta a controcorrente: anche io sono un contribuente del settore privato e sarei felicissimo se i dipendenti pubblici rappresentassero il massimo in termini di produttività ed efficienza. Ma lei è proprio sicuro che i dipendenti pubblici di Camerino sono così diversi dai loro colleghi di Macerata o di Roma? Inoltre, cosa centra il malcostume di qualche dipendente pubblico con il togliere istituzioni e servizi ad un intero territorio?
Ad errore si aggiunge altro errore ancora maggiore, nessuno si rende conto che ciò che va eliminato non è la strut
tura in se, ma fatta funzionare al top, e per fare questo c’è bisogna di ridurre radicalemnte i magnaccia che sono
incastrati all’interno, quelli che rimangono dopo una stretta selezione vanno fatti lavorare come e più che in una impresa privata. Non sono dei miracolati, hanno la fortuna di essere attaccati sulla greppia dove grufolano, e dove non c’è il pericolo che ci piova o nevichi, e tanto meno dei colpi di sole, loro ripagano il privilegio, solamente
non facendo un c……..da mattina a sera. Ma questo non succede solo a Camerino, succede in tutta Italia, ed in
tutto l’ambito del pubblico, dove c’è bisogno di una persona ne hanno incastrati 10 e aspettano solo il 27 del
mese, fregandosene di chi sputa sangue da mattina a sera.
Camerino minaccia di passare con L’Umbria e fa bene, Pesaro dovrebbe passare con la Romagna, cosi le marche
si riducono ad un cimitero, vediamo se i tromboni si svegliano e cominciano a restituire la refurtiva.
Inviterei i grandi scienziati della politica a visitare i comuni, ma i comuni “””piccolissimi””””anche sotto i 1500
abitanti, rendersi conto del personale che hanno all’interno, rendersi conto dei costi del suddetto personale
e rendersi conto della cifra riservata ai servizi. Forse ci si renderebbe conto che le bidonville o le favelas, o
gli accampamenti dei nomadi, sono al confronto degli esempi da emulare. Troviamo in giro paesi in cui non
esiste più fontanelle, se si vuol dissetare si deve fare qualche Km. fogne a cielo aperto, discariche nascoste
all’occhio dei più, strade che definire dissestate è solo un eufemismo. Ma i danè, che ci sono finiscono tutti
in buona parte per pagare personale che non si guadagna neanche l’acqua, parte in mille rivoli di spese non
documentate, ed a favore di tizio o di caio, o per compiacere il tale elettorato o il tal’altro.
Qui non si tratta di tagliare ENTI, PROVINCE, bisogna tagliare teste e sostituirle con altre migliori, e con il 60%
in meno. Tagliare le province cosa significa, se il personale non viene licenziato, se la caterva di politici che si sono fatta la cuccia all’interno, già si sono fatta un’altra cuccia che noi dovremo pagare.
Nico ben detto! Sono le persone e non le istituzioni (province, tribunali, prefetture) che vanno cambiate.
Tanto, se si continua a permettere agli sfaticati di non far niente (ovvero leggere il giornale, chiacchierare e divertirsi su internet durante le ore di lavoro), è indifferente che siano strutturati all’interno di una provincia o della sede centrale del ministero del lavoro…
Suggerirei un referendum per fare di Camerino e dintorni una repubblica a parte (tipo San Marino e Città del Vaticano), con tribunale, ospedale, università, esercito proprio, ministeri, banca nazionale e conio di una moneta propria (quindi fuori dall’Euro)…… Lo stato italiano risparmierebbe, e Camerino manterrebbe e anzi amplierebbe le sue prerogative…… 🙂
Questi battaglieri, leggessero i vari rapporti che dal 2007 sono pubblici, i numeri li hanno messi spalle al muro. Era ora. Poi non parlassero di cittadini (che li paghiamo ancora) ma di servizi strumentali collegati da eliminare, e qualche toga e molti avvocati che devono spostare la sedia dello studio. Per la minaccia di sconfinare in Umbria la attuassero. Camerino è una miniatura di inefficienza a carico della collettività e i Comuni sotto a 5.000 abitanti dovrebbero aggregare tutte le funzioni per arrivare almeno a 50.000. Altro che i 10.000 che ha disegnato la riforma del Governo. Enti che non erogano alcun servizio per le spese che chiedono ma sono forme di assistenza al reddito mascherate per chi ci lavora. E’ ora di cambiare passo nell’Italia degli 8.000 campanilini. La campana è suonata.
Sig. Alfredo nel mio primo intervento, avevo criticato il Sindaco che proponeva un referendum per trasferirsi in Umbria. Forse il mio intervento era un pò rude ma più attinente alla realtà.
Nel suo intervento parla del mal costume di qualche dipendente pubblico …. forse sarei io il primo a essere contento se ciò sia vero perche vivrei in uno Stato in cui i servizi pubblici funzionano
Comunque se anche Lei ha notato queste “rare situazioni ” non vedo perchè il Sindaco ( Pubblico Ufficiale ) non le ha notate e anzichè pensare al Referendum non ha sanzionato questi dipendenti ?
Purtorppo questa situazione è generalizzata per tutta l’Italia; Camerino è evidentissima in quanto vive solo con il Pubblico Impiego e purtroppo ha portato al massimo gli sprechi e le inefficenze.
Non voglio citare episodi recenti visti in uffici pubblici, ….. da vergognarsi !!
Ammiro ( essendo Lei come dichiarato del settore privato ) come riesce a non mostrare un minimo di indignazione per queste vicende che hanno portato l’Italia ad una situazione drammatica le cui vittime per lo più sono i dipendenti privati e i giovani che non vedono un bel futuro.
Inoltre a razionalizzare dei servizi non significa toglierli ma evitare sprechi…..perchè togliere il Tribunale a Camerino non penso che ne soffra la cittadinanza ..basta vedere il numero delle cause che il tribunale ha trattato negli ultimi anni.
il tribunale non è l’unico motivo per passare in Umbria, ce ne sono infiniti, basti pensare che non c’è il mare e verremmo trattati ugualmente in tutta la regione……..