Risse tra italiani e stranieri
“Non è questione di razzismo, ma di regole”

MONTE SAN GIUSTO - Il sindaco Lattanzi ignora le critiche piovutegli addosso e difende l'operato delle forze dell'ordine. "Agli stranieri saranno costantemente richiesti i documenti di identità, permesso di soggiorno e di dimostrare come si procurano da vivere in assenza di lavoro documentabile"

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Mario Lattanzi, sindaco di Monte San Giusto

 

Da Mario Lattanzi, sindaco di Monte San Giusto, riceviamo:

“Circa un mese fa ero intervenuto a seguito di un brutto episodio nel corso del quale un giovane sangiustese era stato malmenato (leggi l’articolo). Il mio intervento sulla stampa era stato variamente commentato, ma tutti in sostanza convenivano che il rispetto delle regole deve valere per tutti, a prescindere dalla nazionalità. Avevo anche messo in guardia che, ove non si fosse intervenuti con tempestività ed in modo incisivo, si sarebbero potuti verificare episodi gravi e per certi aspetti incontrollabili. Tanto è avvenuto sabato sera nel centro storico di Monte San Giusto (leggi l’articolo). E la situazione è a dir poco incandescente. Qualche bicchiere di troppo lo hanno bevuto, e purtroppo lo bevono, tutti, italiani e non italiani e questo senza dubbio favorisce le risse. Ma è pur vero che alla base dello scontro c’è quanto avvenuto un mese fa:  quando non ci sono risposte evidenti, ognuno si sente in diritto di farsi giustizia da sé. Sabato sera alcuni se la son presa con il Sindaco e con i Carabinieri, rei di non risolvere il problema se non addirittura di averlo creato.
So qual è il mio ruolo ed i rischi che posso correre. Non ho reagito agli insulti e nemmeno a considerazioni prive di senso, anche prodotte da persone insospettabili, totalmente all’oscuro di ogni norma che regola i flussi migratori e diventate improvvisamente coraggiose. Le leggi non le fa il Sindaco e neppure i Carabinieri, ai quali va il mio sincero  ringraziamento. Sindaco e forze dell’ordine hanno in mano le norme nazionali sull’emigrazione. E non è potere del Sindaco negare la residenza o allontanare dal proprio territorio chi è clandestino o delinque e crea problemi. Ed è assolutamente priva di fondamento la convinzione, abbastanza diffusa, che i Comuni diano agli stranieri un contributo mensile.

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La piazza di Monte San Giusto con Palazzo Bonafede sullo sfondo

A Monte San Giusto sono in atto tutti quegli accorgimenti finalizzati al controllo degli stranieri residenti che chiedono il rinnovo del permesso di soggiorno. E non è poco. A volte a protestare per le richieste di documentazione relativa all’agibilità sono più i proprietari degli immobili che gli inquilini!
Non è neanche giusto condannare tutti gli stranieri per le intemperanze di pochi. Singole culture e singole tradizioni sono belle ed interessanti e arricchiscono culturalmente, ma non è possibile imporre la loro convivenza in nome di una società multiculturale e multietnica. Monte San Giusto è un paese ospitale ma non può essere ostaggio per una solidarietà non ben accetta e per timore di essere definito razzista. Qui non c’è razzismo, c’è solo  bisogno del rispetto delle regole per evitare il ripetersi di episodi come quello di sabato. Ai nostri giovani chiedo maggiore calma ed anche fiducia nelle istituzioni. So per certo che chi di competenza sta operando nel verso giusto e prestissimo si avranno risultati. Ma è anche inaccettabile che italiani e stranieri si ubriachino in pieno centro e creino problemi. Se non si riflette è facile passare dalla parte della ragione alla parte del torto.
E’ ovvio che quanto avvenuto avrà delle conseguenze. Agli stranieri residenti sul territorio comunale sarà costantemente richiesto, dalle forze dell’ordine, di esibire documenti di identità e permesso di soggiorno come pure di dimostrare quali sono i mezzi di sussistenza in assenza di un lavoro documentabile. In mancanza di documenti e di delucidazioni verranno immediatamente segnalati alle competenti autorità. Con apposita ordinanza  verranno anche regolamentati la modalità di  vendita ed il periodo di vendita degli alcoolici e l’apertura degli esercizi pubblici. E’ una restrizione necessaria che deve essere accettata per il bene di tutti.
Ma soprattutto è necessario riacquistare equilibrio e senso della realtà. E se poi qualcuno si sente meglio ed appagato  quando insulta il Sindaco, faccia pure.  A me hanno fatto molto  piacere gli  attestati di solidarietà di tanti cittadini che comprendono le difficoltà ed apprezzano gli sforzi”.



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