Da sinistra: l'assessore provinciale Alessandro Biagiola, il presidente della Provincia Antonio Pettinari, quello del Cosmari Daniele Sparvoli e il direttore del Cosmari Giuseppe Giampaoli
di Filippo Ciccarelli
In principio era la discarica di Porto Sant’Elpidio, dove venivano smaltiti i rifiuti della provincia di Macerata, ad un costo di 113.30 euro a tonnellata, con l’aggiunta del 10% di iva. Dal 1° luglio 2011 al 15 ottobre dello stesso anno è stato il sito della Sogenus a Maiolati Spontini di Moie, provincia di Ancona, ad accogliere i rifiuti della provincia. Ad un costo più alto, sia di trasporto (19.74 euro per tonnellata contro i 14.30 di Porto Sant’Elpidio) che di smaltimento (96 euro a tonnellata invece dei 90 di Porto Sant’Elpidio), per un totale di 119.74 euro al netto dell’iva.
L’ultima soluzione è stata Ascoli Piceno, che è servita dal 16 ottobre 2011 al 15 aprile di quest’anno; l’impegno prevedeva la possibilità di proroga per tre mesi, cioè fino a luglio, ma il raggiungimento delle 30.000 tonnellate massime di abbancamento è stato raggiunto anzitempo, e perciò la Provincia ha dovuto trovare un nuovo partner. Più vicino, e quindi più economico, rispetto alla discarica di Relluce di Ascoli Piceno: si tratta del sito di Torre San Patrizio, dove tra smaltimento e trasporto si pagheranno 94 euro ogni tonnellata, circa 13 euro in meno dei 107.63 corrisposti ad Ascoli.
A conti fatti, visto che l’accordo temporale scade a metà dicembre o al raggiungimento di quota 30.000 tonnellate, si tratta di un risparmio di quasi mezzo milione di euro contando le tasse (3.551.790 euro per conferire i rifiuti ad Ascoli, 3.102.000 euro per smaltirli a Torre San Patrizio).
“Ci siamo mossi per tempo, e quando il 25 maggio è arrivata la prima lettera dove Ascoli ci comunicava che l’impianto di Relluce non poteva più abbancare i rifiuti della provincia noi avevamo già l’accordo con il comune di Torre San Patrizio” spiega il presidente della Provincia, Antonio Pettinari “ma anche la Regione ha svolto un ruolo decisivo, perché mancando l’accordo di programma con la Provincia di Fermo, il presidente Spacca ha firmato l’ordinanza con cui ha consentito al Cosmari di portare i rifiuti nel fermano”.
La discarica di Torre San Patrizio, su sollecitazione della Provincia di Macerata, ha accelerato i lavori per consentire l’abbancamento dell’immondizia, scongiurando quindi un’emergenza rifiuti. “Abbiamo cominciato a smaltire rifiuti a Torre San Patrizio l’11 giugno di quest’anno, perché prima la struttura non era ancora pronta. Questo per rispondere a quei curiosi personaggi che sui rifiuti continuano a dare letteralmente i numeri, dicendo che si potevano portare a Fermo già dall’anno scorso, e sparando cifre inesatte sui costi di smaltimento e trasporto. Si tratta di gente che risponde a logiche e principi poco chiari” affonda Pettinari.
E quello di Torre San Patrizio dovrebbe essere l’ultimo sito extraprovinciale dove verranno abbancati i rifiuti: “Grazie alla Banca delle Marche, e in particolare al presidente Lauro Costa e al dottor Giuliano Bianchi, esponenti del nostro territorio, abbiamo trovato i fondi per finanziare la discarica di Cingoli, che costerà 4.5 milioni di euro” annuncia il presidente del Cosmari, Daniele Sparvoli “in totale abbiamo contratto un mutuo di 7 milioni, con cui copriamo anche le spese per l’abbancamento dei rifiuti fuori provincia. Ogni giorno che passa senza poterli smaltire in una discarica nostra, spendiamo 5.000 euro. Una cifra importante per la provincia di Macerata” prosegue Sparvoli “ma entro fine mese cominceranno i lavori, e riteniamo che possano essere completati entro 6 mesi. Non siamo preoccupati dal ricorso del comune di Cingoli al Consiglio di Stato, visto che siamo arrivati alla quarta sentenza del Tar che ci ha dato ragione: non possiamo più permetterci di sprecare tempo e soldi, bisogna iniziare i lavori”.
Per quanto tempo sarà attivo il sito di Cingoli? “Su questo non ci sono dubbi” replica il presidente Pettinari “La discarica funzionerà per 7 anni, o fino al raggiungimento di 450.000 tonnellate di rifiuti abbancati. Siamo categorici, abbiamo preso degli impegni e vigileremo su modi, quantità e tempi dell’abbancamento. Non ci saranno rifiuti sfusi, ma ecoballe e un’impostazione progettuale che eviterà la diffusione del percolato”.
Cingoli e Torre San Patrizio non sono comunque le uniche novità in ambito rifiuti. E’ stato infatti adottato lo schema di convenzione per l’approvazione dell’Autorità Territoriale Ambito (ATA) che convoglierà tutti i 57 comuni della provincia. La nuova autorità, presieduta dal presidente della Provincia, secondo quanto previsto dalla legge regionale, tra le altre cose organizzerà il servizio di gestione integrata dei rifiuti, predisporrà il piano d’ambito, deciderà le tariffe.
“In pratica prenderà le competenze delle province e dell’assemblea dei sindaci” afferma Pettinari “e penserà al governo dei rifiuti. La gestione, invece, sarà affidata ad un’azienda. Per completare l’unità di gestione dell’Ata, manca ancora un tassello, cioè la Smea di Macerata. Ritengo che debbano essere fatte tutte le azioni necessarie per arrivare all’unitarietà auspicata dalla Regoine e che corrisponde ai principi di buon governo e amministrazione” conclude il presidente della Provincia.
Le quote di partecipazione alla nuova ATA sono così suddivise: il 20% spettano ai comuni sulla base della superficie del territorio comunale, il 75% sempre ai comuni ma viene calcolato in base alla popolazione residente secondo i dati dell’ultimo censimento Istat, mentre il restante 5% spetta all’Ente Provincia.
Secondo questo schema al comune di Macerata spetterà il 10.59% di quote. Seguono quello di Civitanova (9.74%), Recanati (5.77%) e Tolentino (5.47%).
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…e intanto non si fa nulla per potenziare (in quantità) e soprattutto migliorare (in qualità) la raccolta differenziata.
Umido gettato con sacchi di plastica non-biodegradabile, bidoni gialli (quelli dell’indifferenziata) sempre strapieni e colmi di rifiuti di ogni genere, alcuni dei quali particolarmente dannosi per l’ambiente (ad es. pile e lampadine)… chiunque si soffermi qualche istante ad osservare i bidoni della spazzatura si accorge di questo e di molto altro.
Contromisure? Campagne informative? Controlli? Multe? Qualcuno le ha viste?
Prima cosa l’inceneritore dovrebbe rimanere spento!! Poi, il sig. Pettinari dovrebbe spingere insieme al sindaco di macerata a fare una raccolta differenziata SERIA , non stia di fianco ai dirigenti smea o del cosmari ma sopra e si faccia valere per i cittadini di sforzacosta colbuccaro e casette verdini. Direi anche non solo x questi cittadini ma x tutti, tutelando l’mbiente e non gli interessi vari.
Pensi insieme ai suoi collaboratori a un sistema di riciclaggio non invasivo come questo del cosmari( sforamenti gravi di limite della diossina ” sempre se un limite all’inquinamento debba esserci”, compost fatto in modo allegro senza arginare le puzze ) è ora di finirla ,faccia qualcosa SE NE è CAPACE.
Non stia sempre nei salotti ma partecipi di più con la gente suoi elettori .