Liberalizzare, riqualificare e pedonalizzare il centro storico

MACERATA - Misure per evitare il decadimento e la desertificazione

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L'avvocato Renato Perticarari

 

Dall’avvocato maceratese Renato Perticarari riceviamo:

«In queste settimane si è tornato a discutere di due temi tra loro profondamente connessi e sui quali, da sempre, c’è molta “sensibilità”: a) le misure di sosta nel Centro Storico; b) il parcheggio di Rampa Zara. Se non fosse che stiamo vivendo una fase economica straordinariamente critica e dall’evoluzione quanto mai incerta, si potrebbe dire “nulla di nuovo sotto il sole”; già negli anni ’80, infatti, i temi erano gli stessi. Purtroppo, invece, stiamo vivendo una fase economica molto difficile da gestire e, per alcuni, anche drammatica. Di questo, in qualche misura, credo ci si debba far carico, anche cercando di superare posizioni consolidate.
Ebbene, le richieste di disciplinare in modo più “libero” la sosta in Centro Storico sono motivate, in passato come adesso, dalle esigenze di più agevole fruibilità degli esercizi commerciali. Ma si può onestamente dire che la fondatezza di tali motivazioni sia la stessa oggi rispetto a quella opinabile del passato? Direi di no. E lo dico avendo sempre sostenuto che la pedonalizzazione del Centro era un obiettivo da raggiungere e che le “fortune” dei nostri commercianti del Centro non dipendevano solo, o tanto, dalle oggettive difficoltà di arrivare in Piazza, ma anche da una loro ridotta (rispetto ad altri centri del territorio provinciale) capacità di innovare.
Gli oppositori di tale “liberalizzazione” del Centro Storico ritengono, al contrario, che si debba perseguire subito la totale pedonalizzazione facendo del Centro, con una sua adeguata riqualificazione, un “salotto” su cui si riverserebbero famiglie, clienti dei negozi, nuovi abitanti e quant’altro.
E’ possibile che abbiano ragione, ma ci sono tre elementi che non possono essere trascurati e che impongono una domanda. I tre elementi sono: a) le risorse necessarie per la opportuna riqualificazione; b) il tempo necessario per reperirle ed attuare la riqualificazione; c) la fase economica recessiva. La domanda conseguente è: vista la fase recessiva e l’incertezza su quanto ancora durerà, possiamo permetterci di far maturare, senza far nulla, gli inevitabili tempi molto lunghi necessari per i primi due elementi ? Anche in questo caso direi di no. Dico no perché nella necessaria comparazione tra le esigenze dei due opposti schieramenti gioca un ruolo oggi determinante la gravissima crisi economica. In altre parole, il rischio serio è che, in attesa di riqualificare il centro pedonalizzandolo, la moria di esercizi commerciali e – in definitiva – il decadimento del Centro Storico diventi irreversibile facendoci trovare, quando la riqualificazione sarà attuata, con un Centro desertificato.
Ma allora, se così è (e temo lo sia), cosa fare ? A questa domanda si connette l’altro tema che inizialmente prendevo in esame in quanto oggetto di forte dibattito in queste settimane: il parcheggio di Rampa Zara, cui da sempre gli stessi commercianti – e non solo – attribuiscono una funzione esiziale per le sorti del Centro Storico.
Ebbene, io non so se questa volta si avvierà davvero la realizzazione di tale parcheggio (ho fortissime perplessità sui numeri a corredo della proposta dell’Amministrazione, ma in parte anche sulla possibilità dell’autofinanziamento della proposta privata mediante la vendita dei posti-auto), ma credo che ci si debba far conto e che sull’altare di questa realizzazione si possa, si debba, formulare una proposta complessiva anche per il contingente problema della sosta nel Centro Storico.
Intendo dire che, e lo faccio con la mia storia, sarei favorevole ad una ipotesi che abbia i seguenti punti fermi:
1. “liberalizzazione” completa dell’accesso al Centro Storico, fermi restando i posti già riservati ai residenti ed una seria politica sanzionatoria per chi ne impedisce l’uso;
2. avviare subito tale “liberalizzazione”, ma con l’impegno a limitarla al tempo ragionevolmente necessario per progettare e realizzare il Parcheggio di Rampa Zara (ciò sul presupposto, che andrebbe seriamente assunto, di dare il via libera a tale opera, scegliendo tra le varie opzioni possibili, in tempi brevissimi);
3. assumere analogo formale impegno a far predisporre, contestualmente alla progettazione del Parcheggio, uno Studio di Fattibilità che aiuti ad individuare, senza alcuna velleitaria approssimazione, i più adeguati e percorribili progetti di riqualificazione (ad impatto volumetrico pari a zero) del Centro Storico ed i relativi strumenti operativi da utilizzare, volti innanzitutto a far si che il Centro si ripopoli;
4. assumere analogo formale impegno a far sì che, ultimato e fruibile il Parcheggio di Rampa Zara, il Centro Storico sia totalmente ed inderogabilmente pedonalizzato.
Sono condizioni impossibili ? Ancora una volta direi di no. E sono condizioni – peraltro sicuramente migliorabili – che, a ben vedere, “costringono” i sostenitori di una o l’altra delle posizioni a fare unitariamente presto e bene. I sostenitori del Parcheggio a farlo subito per averne i vantaggi nel Centro Storico, i “pedonalizzatori” a farlo subito per poter arrivare presto alla totale pedonalizzazione.
Capisco e mi rendo conto che la “liberalizzazione” potrebbe non essere sufficiente per dare ossigeno alle attività economiche del Centro, ma la situazione è oggettivamente grave. La Città può permettersi di rimanere inerte, pensando anche a quante famiglie fanno dipendere il loro destino da tali attività ? Rispondere no, questa volta, non basta. E’ necessario fare qualcosa e farlo anche, se necessario, mettendo da parte, per un periodo limitato, convinzioni radicate».



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