“L’antipolitica non esiste. O meglio è riduttivo definire antipolitica certi fenomeni, come quello di Grillo il cui messaggio nell’ultima campagna elettorale, è passato più di tutti gli altri messi assieme. Poi che razza di ragionamento è questo per cui uno stabilisce di essere la politica e gli altri sono antipolitica? E quale sarebbe il criterio? Tutto è politica. Certo però che l’Italia è strana. All’improvviso scopre qualcuno o qualcosa”. Parola di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che lunedì 14 maggio a New York ha parlato al Forum permanente Onu dei popoli indigeni, primo invitato senza essere uomo di governo. Petrini, sia detto per inciso, sarà pure uno dei grandi ospiti ad Herbaria, all’Abbadia di Fiastra da domani (giovedì 24).
C’è da dire intanto che il Movimento 5 stelle non è passato inosservato anche nel Maceratese: dopo l’ottimo risultato a Civitanova e Tolentino, proprio nel capoluogo nei giorni scorsi si sono poste le fondamenta per una presenza politica che preannuncia di voler incidere nel dibattito politico locale in modo non irrilevante. Macerata venne definita dal ‘giovane’ Luigi Pirandello una ‘città strana, misteriosa’. Colui che sarebbe diventato il più grande commediografo del secolo scorso, nell’ex Atene delle Marche, proveniente dalla Sicilia, dalla natia ‘Girgenti’ (Agrigento) ci fece il servizio militare. Molti decenni più tardi, la città e l’allora Cassa di Risparmio di Macerata avrebbero dedicato al figlio Fausto, pittore di grande talento, una mostra enciclopedica a Palazzo Ricci. ‘Una città strana, misteriosa’ dunque si rivelò Macerata agli occhi di questo eccelso conoscitore di comportamenti umani. Ugualmente così pare essere la ‘Res Publica’ maceratese. ‘E’ una politica bradisismica, ha momenti altalenanti, ora emerge ora no: adesso è in deciso inabissamento” chiarisce Siriano Evangelisti, eccellente e distaccato analista dell’anima cittadina.
E torniamo ai grillini, l’ultima vera novità di un ‘fronte’ dove ‘all’Ovest non è mai niente di nuovo’ per dirla alla Remarque. In una domenica piovosa, pre-elettorale, in piazza a Tolentino, Beppe Grillo si è concesso dopo il comizio a telecamere accese e taccuini squadernati. Con i giornalisti, si è mostrato disincantato rispetto agli ultimi rumors: “Ma che vuoi che sia, la ‘paghetta’ del Trota?! La Lega ha pagato l’opposizione” e preoccupato per sé, di conseguenza: “Ora toccherà a Di Pietro e me”. Poi sballottando ironicamente e provocatoriamente un cronista che lo interrogava più vicino degli altri (l’eccellente collega Roberto Scorcella, rimasto professionalmente tetragono): “…ma a te non fregherà niente!”. Come dire: ecco farò la fine che farò, alla maniera degli eroi risorgimentali tra l’indifferenza anche delle migliori intelligenze. Invece, tre settimane or sono, il popolo ‘ex papalino’ ha decretato il successo di colui che ora viene indicato come l’icona dell’antipolitica. Il cui concetto per assonanza ci riporta, in Fisica a quello di antimateria: l’insieme delle antiparticelle, cioè, corrispondenti alle particelle che costituiscono la materia ordinaria ma con carica di segno opposto. Se particelle ed antiparticelle vengono a contatto si distruggono emettendo i notissimi raggi gamma. L’antipolitica distruggerà dunque la politica (senza maiuscola, proto)? Oppure, dal contatto, emergerà una ‘buona’ antipolitica che emetterà speciali e benefici raggi i cui nomi potrebbero corrispondere a: trasparenza, equità, solidarietà, meritocrazia, futuro ed occupazione per i giovani, e via elencando? Difficile dirlo, anche se tutti lo auspicano. Certo è che siamo di fronte ad un bivio, sempre lo stesso a pensarci bene: ritorno al passato, all’eterna politica del bilancino Cencelli –il riferimento è all’on. Massimiliano, potente dc che fu pure, pensate un po’, nel 1971 sindaco di Caldarola- oppure ritorno… al futuro, e cioè ad una nuova Politica (maiuscola stavolta, proto) che potremmo definire la buona antipolitica. Senza bisogno di Masanielli o, di contro, ‘flessioncelle d’uso’ alla corte di Maria Teresa d’Austria. Il percorso è lungo e sopratutto mentale. Perché se si è registrato, ad esempio (e qui lo rivelo) un meditato ‘no’ al taglio del nastro da parte di esponenti della vecchia politica in precedenza sempre presenti all’inaugurazione di una recente importante rassegna sull’edilizia a Villa Potenza, è ancora forte in tanti settori, istituzionali, l’importanza per orpelli, distintivi e nomi (seppure i latini avvertissero: nomina non sunt numina) tanto da farci ricordare il ‘Il federale’ di Luciano Salce dove un grande interprete, Ugo Tognazzi, dirigente fascista proveniente dalla provincia abruzzese coronava il suo sogno indossando alle porte di Roma la divisa da federale. Senza sapere, essendo in viaggio (con un ‘prigioniero’ in sidecar: oppositore intellettuale al fascismo) che il regime era nel frattempo caduto! Finale scontato nel film per il protagonista, federale per un giorno, e in questi turbinosi giorni d’oggi per chi non si renda conto del progresso della Storia, della fine dei privilegi e del vento nuovo della buona Politica: essere presi a pedate.
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ben detto! ai posteri l’ardua sentenza, ma non aspettiamo troppo perchè questi ricominciano a disseminare bombe e “il popolo” che qualcuno tanto decanta, verrà narcotizzato dalla paura per altri decenni, finchè qualcuno non si sveglierà di nuovo e il ciclo si ripeterà. Io spero sia questa la volta giusta, me lo auguro per le nuove generazioni e per il loro futuro, per un vero progresso di civiltà, noi abbiamo abdicato per un tozzo di pane e ora capiamo che era pure avvelenato.
Carlo Petrini all’Abbadia di Fiastra venerdì 25 maggio alle 18 al Palaconvegni
Giusto, Enossam, sono d’accordo con te, e aggiungo alcune considerazioni.
Le doti di cui parla Calamandrei sono, insieme all’entusiasmo e alla voglia di fare, le doti naturali dei giovani, che si affacciano alla vita, anche politica, senza sovrastrutture e senza scheletri nell’armadio.
Aiutiamoli allora a venir fuori, ad impadronirsi del loro futuro (che la nostra generazione ha seriamente compromesso), a diventare protagonisti della vita sociale, economica e politica della nostra città! Mancano di esperienza? E’ vero, però la notevole esperienza di chi ha governato Macerata in questi ultimi due decenni a cosa ha portato? Ad un disastro urbanistico inenarrabile, a decine di incompiute e di opere senza senso, al clientelismo spicciolo dei permessi a costruire, della minitematica, dei contributi a pioggia e delle assunzioni di favore, alla totale mancanza di idee e di progetti per rivitalizzare la città e in particolare il centro storico, al trasversalismo più bieco.
Ecco perchè io vedo bene la voglia di diventare protagonisti dei giovani che stanno costituendo il Movimento 5 Stelle (pur non apprezzando molto Grillo, le cui ultime frasi sulla mafia in verità mi hanno inorridito), i due giovani consiglieri di Macerata è nel cuore che hanno deciso di staccarsi da tutele ormai prive di senso, il desiderio di tornare in campo di Maceratiamo (interessante esperienza politica apparsa nell’ultima campagna elettorale), il travaglio che sta interessando alcuni giovani del PDL. Sono tutti positivi tentativi di uscire dall’immobilismo stagnante che è l’emblema della nostra politica cittadina, dove l’opposizione non ha inciso minimamente, dove la nuova storia è rimasta al palo e la vecchia storia ancora continua a spadroneggiare (si veda l’ultimo Consiglio Comunale, dove, grazie anche all’insipienza del PDL, ha giganteggiato uno dei principali protagonisti di tutte le più discutibili operazioni urbanistiche di Macerata).
Diciamo la verità: non se ne può più della solita compagnia di giro che a Macerata porta le insegne del PD e dintorni, dove, nell’intento di gestire i principali affari cittadini (camuffati come opere di interesse pubblico, in realtà “cosa loro”), i soliti noti si scambiano di continuo i ruoli: una volta direttori dei lavori o progettisti, l’altra volta assessori o presidenti di commissione; oppure una volta consulenti, poi, nel giro successivo, presidenti di Consorzi o di società miste o controllate o partecipate, e così via proseguendo, umiliando di continuo la città di Macerata.
Questi “esperti” penso che abbiano già dato, fin troppo. Qualsiasi nuova formazione (meglio se composta da giovani o comunque da persone estranee ai soliti giri) possa contribuire ad un totale ricambio sarà benemerita, perchè veramente, come hanno dimostrato anche le recenti elezioni a Tolentino e a Civitanova, “il troppo stroppia”. E ricordiamoci che dai partiti tradizionali non potremo aspettarci nulla, visto che essi sono ormai diventati solamente dei comitati d’affari o dei protettori dei comitati d’affari (come definire diversamente i partiti della attuale maggioranza di centrosinistra, che, di fronte allo scandalo dell’IRCR, si rifiutano di verificare, di riscontrare, di informare a dovere i cittadini, di andare di corsa in Procura?).
La cosa è sicuramente più facile del previsto
Facciamo un gioco
Secondo voi su questa ipotetica scheda elettorale dove pensate che gli elettori metterebbero la croce ????
CARANCINI ROMANO ( o chi per lui )
PISTARELLI FABIO ( o chi per lui )
MARIO ROSSI
semplice la risposta:
11100 sul candidato di sinistra
@ jack rajan
quale dei tre ????
Movimento 5 stelle: va bene, ma non sarà la soluzione
Maceratiamo: va bene, perfetto, ma non basta.
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Cosa manca allora?
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Io credo che Cronachemaceratesi, sia di fatto la prima e più grande dimostrazione di democrazia partecipata di Macerata.
Quindi secondo me il passaggio successivo è semplice e sopratutto fondamentale in questo momento storico in cui ci troviamo ( concordo con Bommarito):
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CREARE LA LISTA CIVICA DI CRONACHE MACERATESI.
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Perchè non farlo, perchè non mettere in campo la capacità tecnica, professionale, la voglia di verità, la partecipazione dei commentatori, tutti insieme per la nostra città?
Io ci sto. E voi?
@ Sellone
io voto MARIO ROSSI, registra il voto e fai gli exit pool vedrai che stavolta vinciamo!!!
sellone, non so, io rimango della vecchia scuola, penso che voteranno ciò che il soviet del partito gli dirà di fare. Che ne dice?
Caro William, non so cosa ne pensa il direttore Matteo Zallocco della tua proposta, ma, per quanto mi riguarda, credo che sia del tutto inattuabile. Cronache Maceratese è un giornale aperto a tutti coloro che sono disposti a dire la loro, esponendosi a critiche (a volte anche feroci e sguaiate, se non crudeli) e a commenti vari e ad apprezzamenti. Non è un giornale che pubblica acriticamente i comunicati stampa dei vari partiti, ma non è neanche un giornale-partito, e non credo che aspiri a diventarlo.
Cronache Maceratesi, proprio per questo, però, per lo spazio democratico che liberamente consente ai cittadini(esperienza unica e veramente dirompente per Macerata), può contribuire, come già sta facendo, ad un vero rinnovamento politico della città. Può coagulare la voglia di fare delle giovani generazioni e di persone estranee ai soliti inciuci e ai vari giochi di potere.
Non mi sembra poco, anzi, mi sembra moltissimo!
jack hai ragione i loro sono voti “congelati”, sempre quelli, l’abbiamo visto in provincia che con un improbabile candidato dell’UDC hanno vinto cmq.
Io sono fiducioso e speriamo si formi una nuova opposizione (5 stelle in testa – ma spero anche Macerata nel cuore nn appoggi la Pantana dopo i recenti fatti) e smuova le cose…
Concordo con Bommarito al 100% CM è un giornale ed uno spazio di confronto democratico . Il suo ruolo è di promuovere e facilitare l’informazione e la consapevolezza e fungere da controllo del sistema politico e anche degli altri poteri (economici ad esempio) Ovviamente tutto a livello locale. Se diventasse un movimento politico perderebbe tutto questo immediatamente. E fra le due funzioni la prima è molto più importante della seconda.
@ Bommarito
Chiedo all avv e non al mitico –
Ma se si fa un accusa ai partiti della maggioranza -perché si rifiutano di far intervenire la magistratura- per chiarire una volta per tutte le strane vicende – ( ultima riga suo commento ) e se gli elementi che si pensa di avere in mano – sono certi e inequivocabili – questa denunzia perché non farla noi ??
Dico di piu’ se l avv Bommarito mi da il suo patrocinio gratuito- il suo nome vicino al mio -e il suo impegno alla suddivisione degli oneri e degli onori – mi assumo io l onere
della denuncia alla procura -di tutto quello che da oramai troppo tempo in questo giornale dibattiamo quasi
giornalmente – ma che ahimè Lo facciamo solo per blaterare e basta..
Se qualcun altro la pensa come me si accodi.
Altrimenti penso che pure noi commentatori alla fine siamo diventati strumento di qualcuno o di qualcosa !!
Non si risponda in politichese – altrimenti da ora in avanti bisognerà sostenere la candidatura di
Alex Stecca a sindaco e rileggere i suoi commenti inizio secolo !!!
Condivido l’opinione dell’Avv. Bommarito.
“Il giornale ti porta dentro il fatto, lo apre, lo dispone nei suoi pezzi sulle pagine, ti fa guardare dentro, ti illustra i particolari e ti restituisce la mappa, risalendo dal particolare al generale, ricreando un paesaggio completo. Tutto ciò avviene attraverso un’operazione complessa di riordino, organizzazione, gerarchia: parto da un fatto, te lo organizzo, lo metto su una scala di riferimenti lunghi e larghi, cerco i precedenti, provo a indicarti il bivio attraverso il quale si poteva arrivare ad un esito diverso, tento di farti vedere i risultati possibili e le conseguenze. Ti aiuto a domandarti a chi giova quel che sta accadendo. E alla fine, dopo che ti ho messo in mano tutte le carte del mazzo, assolvo anche al dovere (ben più che al diritto) di dirti io come la penso. Ho messo insieme i fatti, ho dato voce ai protagonisti. Infine, ti do anche la mia opinione, non perché tu la debba condividere, perché un giornale non è né un prete né un partito e non deve convertire nessuno a nessuna fede. Semplicemente la mia opinione è un dovere e un esercizio di responsabilità da parte mia, e per te lettore è un elemento in più di conoscenza, di decifrazione. Ciò che conta è che tu ti formi una tua opinione, alla fine di questo percorso di lettura. Che tu ci arrivi arricchito. Che tu ti sia reso consapevole grazie a quel che ti ho proposto, e che tu hai smontato e rimontato come vuoi, per arrivare dove vuoi. Tutto questo, vale il prezzo del biglietto, e salva l’anima del mio mestiere, confermando che esiste, ed è un’anima civile, che serve al cittadino.” EZIO MAURO
……….E’ antipolitico non avere idee politiche, come puo’ succedere a chi governa da “tecnico”, cioe’ da NON politico. Ma se ti presenti alle elezioni e chiedi alla gente di votarti, stai facendo politica, non antipolitica…………
……..Se oggi si volesse formare un partito, per avere notorieta’ bisognerebbe finire sui giornali mainstream: ma i grandi giornali (Repubblica, Corriere, Lastampa, il Sole) sono proprieta’ di “salotti buoni”, e quindi vi ostacoleranno se appena volete cambiare qualcosa nel sistema…………
il nuovo sindaco di Parma non avrebbe avuto la piu’ pallida possibilita’ di presentarsi senza l’ ariete-Grillo che ha sfondato a testate il muro di silenzio che i media nazionali applicano alle nuove formazioni politiche pericolosi per i partiti tradizionali -e proprietari di ogni media……….
( da Google )