Dall’Amministrazione Comunale di Pollenza riceviamo:
Accogliamo favorevolmente la determina della Provincia di Macerata in cui viene intimato al Cosmari un fermo provvisorio alla linea di incenerimento per superamento dei limiti consentiti di diossine e furani. Questo provvedimento giunge a completamento di un anno particolarmente travagliato per le popolazioni circostanti, che hanno visto le proprie condizioni di vita peggiorare sempre più a causa dei cattivi odori davvero inumani.
E’ grazie al lavoro fatto da istituzioni, comitati ed associazioni del territorio che è stata posta l’attenzione pubblica anche e soprattutto sul problema delle emissioni in aria dal camino del Cosmari. Ora siamo in possesso di dati ufficiali che ci dicono che da quel camino sono usciti quantità di diossine e furani superiori a quelle consentite, e non ci consola, anzi ci allarma, sapere che le nostre preoccupazioni erano fondate. Insomma avevamo ragione. La situazione è di vera emergenza. E’ la prova, questa ,che per almeno 4 mesi abbiamo respirato qualcosa che fa davvero male alla salute? A questo punto siamo ancora più legittimati a chiederci: siamo sicuri che in 30 anni di funzionamento del Cosmari è sempre stato tutto regolare?
Adesso però non si perda tempo anche perché 60 giorni passano in fretta!
Crediamo non sia più rinviabile una discussione generale, quanto più allargata possibile, sul futuro di quell’impianto oramai obsoleto. Non si può più procedere mettendo delle toppe, spendendo soldi pubblici, senza che prima si sia deciso che cosa si vuol fare di quell’impianto. Spendere 350mila euro per i filtri di ultima generazione riteniamo sia senz’altro apprezzabile, ma solo un palliativo, come altri interventi, per altro costosissimi, da tempo promessi. Ma siamo sicuri che poi si risolvano definitivamente i problemi esistenti e si ottenga la sicurezza richiesta e dovuta?
Noi siamo invece favorevoli ad una proposta risolutiva delle problematiche fino alla riconversione dell’inceneritore in un impianto di riciclo moderno dove non sia indispensabile l’incenerimento. Ci sono casi in Italia ed in Europa che possono fare scuola. Tutto l’impianto va riprogettato, sia nella parte dove viene lavorata la frazione organica dei rifiuti con interventi mirati al definitivo abbattimento delle puzze, sia nella parte dove è sito l’inceneritore, antieconomico, data l’alta percentuale di raccolta differenziata nella sommatoria dei Comuni, oltre che dannoso per la salute come purtroppo è stato ormai dimostrato dagli organi ufficiali di rilevamento.
Con l’occasione vorremmo altresì porre particolare attenzione affinché, in sede di revisione generale, un occhio particolare lo si metta nella messa in sicurezza dell’impianto, con interventi volti a ripristinare le condizioni massime di sicurezza per i lavoratori che ogni giorno prestano la loro opera all’interno. Pollenza, ma non solo, ha già pagato pegno sotto questo aspetto considerando il recentissimo episodio di infortunio sul lavoro di un nostro concittadino. Siamo stanchi di dover piangere lacrime a posteriori. Un consorzio di proprietà pubblica, ancor prima di uno privato, deve mettere al centro dell’attenzione il valore della sicurezza e la tutela della vita dei propri dipendenti.
Ci auguriamo pertanto che la Provincia ed il Cosmari, prima di intraprendere azione volte alla rimessa in funzione dell’impianto, valutino coscienziosamente la possibilità di convocare urgentemente un tavolo con le parti interessate per discutere di tutto quanto appena detto e di orientarsi verso una politica di rifiuto 0 che nel 2012 non è più solo un’utopia. Noi ci saremo sicuramente, con le nostre critiche, ma soprattutto con le nostre proposte, per ristabilire condizioni di sicurezza e di sostenibilità per la vita delle nostre popolazioni.
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Plauso al Sindaco Monti.
L’impianto del Consmari è nato figlio di una tecnologia desueta e non è riuscito nel suo compito tenuto conto per l’appunto che sono trascorsi trent’anni dal suo avvio. Ormai è ampiamente matura la tecnologia dei digestori (trattamento dei rifiuti organici per la produzione di gas metano). In Svizzera sono costruiti dentro le città. Hanno bisogno di un bacino di raccolta molto ridotto e, quel che piu’ importa sono praticamente ad emissioni zero. Raccolta differenziata con relativo recupero dei materiali (ferro, vetro, carta, alluminio, plastica) riduzione ed inertizzazione dei rifiuti organici ed esclusione dell’incenerimento sono la prospettiva nel nostro territorio. In questo modo, tra l’altro, si potrebbe fare a meno del Consmari come gestore affidando le competenze a consorzi di Comuni secondo l’indirizzo delle leggi nazionali di riordino delle stesse Province.
Caro Sindaco prosegua nel suo sacrosanto impegno ed inviti a turno i cittadini della Provincia di Macerata ad una passeggiata a Casette Verdini soprattutto in determinate ore serali in quanto esiste il problema della diossina ma, come da Lei opportunamente sottolineato, esiste il problema della nauseabonda emissione di odori.
@ AVV. CLAUDIO NETTI
L’impianto del C.O.SMA.RI. ( dal 2003 si chiama cosi avvocato Netti e non Consmari ma sorvoliamo pensando ad un lapsus dato che Lei si richiama spesso anche all’allora Partito Socialista) caro avvocato Netti non e’ desueto. Desueto semmai e’ il vostro modo di fare. Da una parte volete gestire il settore, per gli interessi che ci sono…e lo fate male (vedasi Consorzio Bonifica, APM, ) dall’altra cavalcate l’antipolitica e la critica per fare i puritani e chiedere i voti alla sinistra antagonista come avete fatto in Provincia. Il C.O.Sma.Ri. e’ stato per anni ed e’ ancora il modello organizzativo-impiantistico d’avanguardia in questa Regione e tra i migliori in Italia. Aver raggiunto l’80% di Raccolta differenziata in tanti centri e’ un grande risultato (peccato che Pollenza ci sia arrivato solo da poco e Macerata sarà anche in questo l’ultima a raggiungere questo obiettivo di civiltà). I problemi sono arrivati quando alcuni suoi amici avvocato, si sono messi in testa, Silenzi prima, da Presidente della Provincia e poi il clan dei Maceratesi a cui e’ affiliato il Sindaco di Pollenza,( unico Sindaco ricordo ai lettori ad aver difeso i finti dirigenti di SMEA per continuare a percepire stipendi da nababbi…200.000,00 euro il direttore, piu’ di 60/70.000,00 euro ciascuno almeno altri cinque dipendenti per non meglio identificate responsabilità) che per continuare a fare quello che vi pareva doveva essere svenduto tutto a HERA o sua emanazione, la società quotata del PD. Tutto cio’ senza pensare che qui ci sono anche quasi 400 dipendenti, padri di famiglia, che vogliono tenersi stretto questo lavoro, che vogliono essere liberi da tessere di partito e di sindacato e soprattutto perche’ fuori, nel privato e nel pubblico, in tanti anni che governate Regione, Provincia e Comuni, non avete creato un nuovo posto di lavoro vero!!! Solo al Cosmari e Sintegra si e’ fatta innovazione organizzativa, si lavora con responsabilità nella quasi totalità dei dipendenti ed e’ stato (glielo voglio dire dato che non conosce bene un gran che) gia’ progettato quello che Lei definisce l’impianto a Biogas (che non tratta tutti i rifiuti e per cui ci sarà bisogno ancora di Termovalorizzatore per un ulteriore periodo ed una discarica di appoggio) che produrrà energia. La polemica che i suoi (Carancini e soci) amici hanno portato nel Consorzio ha prodotto oggi disaffezione da parte dei Sindaci e gli investimenti che per questo sono stati ritardati (compreso Biogas) rischiano di non vedere la luce (oggi c’e’ il rispetto del Patto Stabilità anche per le aziende pubbliche). Certo e’, che lo sviluppo ai massimi livelli italiani della raccolta differenziata, con relativo recupero dei materiali (ferro, vetro, carta, alluminio, plastica, organico da trattare con biodigestori che ridurrebbe quasi a zero il lezzo che in determinate ore serali si sente a Casette Verdini) l’hanno fatto al C.o.sma.ri. e non a Macerata e concordo con il fatto che l’ottimizzazione di tale processo dovrà produrre in tempi ragionevoli la SOSPENSIONE dell’incenerimento, PROPRIO COM’E’ NEL PROGRAMMA DEL CONSORZIO. Inoltre Lei ha omesso di dirci cosa pensa il nuovo Presidente della Provincia e la sua Maggioranza (se esiste) sul modello di organizzazione dei rifiuti…ad un anno dal suo insediamento il suo pensiero e’ ancora ….NON PERVENUTO!!
“E’ la prova, questa ,che per almeno 4 mesi abbiamo respirato qualcosa che fa davvero male alla salute?”
Quattro mesi? La vogliamo smettere di pensare che quando un inquinamento è dentro i limiti di legge non è nocivo per la salute?
Il fatto di essere dentro i limiti di legge siginfica solo che il danno causato è ritenuto (peraltro spesso ottimisticamente) sopportabile per la collettività; molto meno, ovviamente, per i disgraziati che si ritrovano a pagare questo danno sulla propria pelle. L’altro fronte su cui agiscono i limiti di legge è quello giuridico e regola denunce, ricorsi e sanzioni, ma questo con la salute non c’entra niente.
Poco inquinamento fa poco male, tanto inquinamento fa tanto male. Qualche imbeciIIe può anche pensare che da quel camino esca aria fresca, ma l’inquinamento fa male sempre e comunque.