di Alessandra Pierini
Il Suap Giorgini dovrà ancora attendere per conoscere il suo destino. Il Tar Marche ha infatti disposto il rinvio della valutazioni al prossimo 10 maggio, accogliendo così la richiesta di Alessandro Lucchetti, legale del Comune di Macerata. In effetti le ditte ricorrenti Industrie Giorgini S.r.l. e Giorgini Claudio & C. S.n.c., assistite dagli avvocati Francesco De Leonardis, Ranieri Felici e Paolo Giustozzi, avevano già impugnato la delibera del Consiglio Comunale che ha respinto la variante al piano regolatore per l’insediamento dell’azienda insalubre di classe A in contrada Valleverde a Piediripa ma hanno poi depositato motivazioni ulteriori, ricorrendo anche verso un’altra delibera, sempre relativa a un Suap, questa volta però avviato dall’azienda di prodotti agricoli e zootecnici di Mauro Mochi. Il 27 settembre 2011, infatti, il consiglio comunale di Macerata ha approvato una delibera che ha dato un pre-parere positivo sulla realizzazione di 16 silos, poi ridotti ad 8, necessari per l’ampliamento della ditta.
Industrie Giorgini S.r.l. e Giorgini Claudio & C. S.n.c hanno visto nella richiesta della Mochi delle analogie con la loro richiesta e per questo hanno impugnato la delibera ma, secondo l’avvocato Lucchetti, non hanno rispettato il termine previsto dalla legge. Gli atti infatti devono essere depositati 45 giorni prima della seduta per permettere eventuali controdeduzioni. Anche i comitati che si sono costituiti parte attiva nel processo e che sono assistiti dall’avvocato Gianfranco Borgani hanno chiesto il rinvio in quanto non hanno ricevuto nessuna notifica del deposito dei motivi aggiuntivi da parte della Giorgini. Presente nell’aula del Tar Marche di Ancona anche Graziano Pambianchi, legale del propietario del terreno sul quale dovrebbe sorgere la Giorgini.
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Aveva visto giusto chi aveva scritto su questo giornale che la vicenda dei silos Mochi avrebbe potuto togliere credibilità e forza alla delibera del Consiglio Comunale sul Suap Giorgini.
Non finirò mai di stupirmi degli interessi su cui si concentra l’opinione pubblica, quando lasciata libera di pensare. Da ieri sera , per questa che è una notizia -bomba ad orologeria per Macerata, a questo momento 342 letture ed 1 solo commento; lettori e commentatori, sembrano dirsi più interessati alla Ceccotti di Civitanova, 605, compresi commentii di rappresentanti del Pd, fedelissimi a Carancini, che lì parlano di schifo.
E allora ha ragione da vendere Jack Ryan, quando commenta che tutto ciò che capita ai maceratesi se lo vogliono .
Non era difficile prevedere l’impugnativa della delibera Mochi, basta entrare nelle menti dinamiche delle eminenze grige degli amministratori e politici locali, per comprendere che la portata dell’operazione Valleverde, non poteva rassegnarsi al rifiuto per la Giorgini in assise comunale – inevitabile con l’ accompagnamento dl tam tam mediatico, di ambientalisti e opinione pubblica contraria che ha avuto- e quindi c’era da portarla in discussione nella sede giudiziale di Ancona per spuntarla.
Ma senza il sostegno della delibera Mochi, Giorgini non ce l’avrebbe fatta doppiamente, uno, per quanto previsto espressamente dalla legge 447/98, due, soprattutto ,con quelle motivazioni scritte sotto la delibera di rigetto con cui si presentava al Tar:: lo capisce anche chi non è avvocato.
Gravissimo è stato perciò il comportamento del Sindaco Carancini a portare prima in Commissione Ambiente e Territorio il Suap Mochi con largo anticipo rispetto al normale iter procedurale di un Suap, potendo fare ciò oltretutto, solo in forza del pre-pare sui Suap, introdotto con specifica delibera dall’amministrazione qualche mese prima. Gravissimo, perchè lesivo degli interessi dei cittadini su due fronti.
Il primo, per l’alta probabilità che si apriva di perdere in giudizio con tale vulnus alla delibera che espresse parere negativo per Giorgini, la seconda, per non avere soppesato adeguatamente l’impatto ambientale e le conseguenze che il pre-parere favorevole all’azienda Mochi avrebbe comportato..
Queste le sue parole in Consiglio rispondendo alle obiezioni di Carbonari:
Carbonari – Ritengo che un pre-parere positivo possa essere utile in questo contesto per il rigetto della delibera Giorgini, attualmente in esame al Tar. Non vorrei che questo fosse un modo per far rientrare la Giorgini dalla finestra e per far decidere il giudice amministrativo sulla vicenda».
Netta la risposta del sindaco Romano Carancini: «Siamo in una fase precedente all’approvazione e credo che la contraddizione tra Giorgini che voleva costruire 90.000 metri cubi e Mochi che invece vuole solo ampliarsi non sia riscontrabile»
Fase precedente all’approvazione che sigfnifica? Che domani potreste dire a Mochi no, guarda, fa finta che non abbiamod etto niente, ci abbiamo ripensato? Bene! Così si va davanti al TAR un’altra volta e stavolta senza possibilità di scampo per il Comune.
90.000 metri cubi di Giorgini , non sono paragonabuli all’ampliamento previsto nel prgoetto Mochi? Ma l’ha visto il Sindaco sulla carta, ha sufficente immaginazione per parlare in questi termini?
Giorgini è zucchero a confronto! Azienda insalubre di classe A, si svuota di qualsiasi significato negativo rispetto a Mochi, poichè la Giorgini, qualora si fosse davvero insediata, sarebbe stata a norma con le richeste degli uffici nel rispetto di ogni normativa prevista per tali classificazioni aziendali e i suoi container, avrebbero avuto, come abbiamo visto tutti dai disegni, uno sviluppo in orizzontale , ben coperto dal verde realizzato inttono. Mochi, coi suoi silos, o 16 o 8 non fa differenza, crea un impatto paesaggistico ben più devastante, con qualsiasi materiale verranno costruiti..Ma ancora più pesante, sarà l’impatto sul traffico stradale in quell’area, col via vai di autocisterne cariche di tonnellate di cerali ad uso agricolo-zootecnico.
Carancini, è bello che verificato. La vecchia storia, continua.
Adesso la previsione prossima futira sugli sviluppi di questa faccenda.
Macerata si ritroverà a Valleverde, non più una industria ma due, contigue.
Tra ieri e il 10 maggio, ci saranno le elezioni comunali a Corridonia. Tecnicismi giuridici a parte, i 45 giorni per le controdeduzioni , ci sono quindi ampi margini per fare un nuovo accordo di programma tra i due comuni limitrofi , con uno dei candidati sindaci per realizzare lo svincolo di San Claudio -se fosse quello del PD non mi stupirei- che è il quid più interessante per qualcuno, su tutta questa vicenda, ovvero, :la viabilità nell’area Valleverde per tutte le lottizzazzioni presenti ..O per amore, o per forza.
Cara Tamara,
Commento le tue parole con degli aforismi, ormai è rimasta solo l’ironia…
Alla tua fantasia l’adattamento.
Lasceremo questo mondo stupido e cattivo così come lo abbiamo trovato arrivandoci. (Voltaire)
Quando tutti pensano nella stessa maniera, allora nessuno pensa veramente. (Walter Lippmann)
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Nicolas de Chamfort
Ci sono scemenze ben presentate come ci sono scemi ben vestiti.
Presente nell’aula del Tar Marche di Ancona anche Graziano Pambianchi, legale del propietario del terreno sul quale dovrebbe sorgere la Giorgini.
Ma non è anche Presidente Valleverde?
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Carancini dimostra, CON UN ATTO CONCRETO e non mille inutili parole, che vuoi veramente bene a Macerata e che non sei immischiato in pastine e pastette: dimettiti, la città te ne sarà grata
Carbonari, poi ti commento, prima rispondo con degli altri fatti, rispetto alla sconsideratezza della risposta che ti dette il Sindaco, cioè questa «… credo che la contraddizione tra Giorgini che voleva costruire 90.000 metri cubi e Mochi che invece vuole solo ampliarsi non sia riscontrabile»
Comune di Marotta, anno 2010
Il gruppo consiliare della Lista Civica ” Per cambiare” presenta un ODG , approvato a maggioranza, dove viene richiesto alla Giunta di dare avvio immediato al procedimento amministrativo per la classificazione dell’impianto di stoccaggio del loro Consorzio Agrario, come ” industria insalubre di prima classe”; nella stessa seduta, la maggioranza ne presenta un altro, sempre approvato a maggioranza, in cui chiedeva alla Questura di non rilasciare autorizzazione per l’utilizzo di fosfina ( fosfuro di alluminio o magnesio) nell’impianto e a verificare se tale attività potesse essere classificata tra le insalubri, mentre all’ASUR veniva richiesta verifica della valutazione dei rischi dell’azienda nel processo produttivo, al fine di garantire la salute dei lavoratori e dei cittadini.
Perchè tale discussione nel Comune di Marotta ?
Perchè diversamente , per il Sindaco di Marotta, Cavallo, lo stoccaggio di cereali, in sè considerato non era da considerarsi un’industria e quindi non dovesse essere applicata a tale attività la normativa per le industrie insalubri. Secondo i promotori della proposta all’ODG invece, da un’attento esame della norma in materia, essa dovrebbe essere applicata a ogni attività che preveda l’utilizzo, produzione, deposito, di sostanze chimiche rientranti nel D.M. del settembre ’94. ( vedi tabella classificazione attività insalubri di prima classe, per impiego di sostanze chimiche nei processi di produzione o lavorazione).
Sempre il Sindaco infatti, minimizzava i rischi legati all’utilizzo di fosfina, sostenendo che erano solo interventi periodici, a cui però veniva replicato dalla controparte i in Consiglio, che negli impianti di stoccaggio di cereali, vengono normalmente utilizzati fitofarmaci e pesticidi per la conservazione di sementi e granaglie.
Come sia finita da allora la vicenda nel Comune di Marotta non saprei ,ma per me tanto basta perchè anche nel Consiglio di Macerata, si sarebbe dovuta sollevare una necessaria discussione , prima di esprimere pareri di conformità tecnica al PRG, in considerazione anche dell’indirizzo che si vuole dare a quell’area, e ad allertare una vigilanza dell’opposizione in Consiglio comunale per tutte le attività che presentano Suap, anche per quelle che si presentano con dei nomi formalmente non innocui alla salute e all’ambiente.
Ci sono dei rischi anche per quanto riguarda gli impianti di stoccaggio infatti perchè i cereali stipati, sono soggetti ad autocombustione.
Insomma, tra derivati del fosforo, fitofarmaci, gas tossici, esche avvelenate, un certo quantitativo di dispersione di polveri nell’ambiente in fase di immagazzinaggio, rischio incendio, l’attività di stoccaggio di prodotti per l’agricoltura, non è che sia poi così scontatamente inoffensiva.
per chi volesse informarsi un po’meglio: http://www.checkfruit.it/amm/download/9343_img_b2_lineeguidacereali.pdf
Precisato questo che mi sta a cuore, aggiungo una considerazione molto più modesta alle tue citazioni che mi ripeteva mia nonna ogniqualvolta da piccola stavo male di stomaco e lamentavo: perchè io sto male se a tavola ho mangiato quello che avete mangiato anche voi?
Risposta: perchè Maré, non siamo tutti uguali., dipende da come sei predisposto e disposto in quel momento: mangi la stessa cosa , a uno non fa niente, un altro lo manda all’ospedale.
Pur nell’imbarazzo della scelta fra i tuoi vari aforismi, scelgo quindi questa ,Claudio, valida per ogni occasione:
Quando tutti pensano nella stessa maniera, allora nessuno pensa veramente. (Walter Lippmann)
Da ciò che leggo nei commenti al mio precedenti, la Mochi e’ industria insalubre tanto quanto la Giorgini. Allora mi vien da domandare: ma i comitati della salvaguardia ambientale e paesaggistica (o a questo punto degli interessi privati di alcuni tanto quanto gli avvocati della suddetta faccenda) dove si trovavano al momento del parere favorevole dell’amministrazione alla Mochi? Forse a preparare i cartelli per la pista ciclabile?
La Giorgini NO e la Mochi SI… Allora quali interessi difendono questi fantomatici comitati che hanno partecipato a tutte le conferenze dei servizi per fermare la Giorgini e non fanno un bel niente per fermare la Mochi? Non interessi collettivi, ora e’ ovvio! Eccoli belli che smascherati… Pero’ sono riusciti a far
realizzare una pista ciclabile che collega valleverde a montecosaro… Così gli operai della Giorgini potranno raggiungere la loro azienda in bici. Grande vittoria per l’ambiente! Per la collettività di Piediripa un altro successo!