di Giuseppe Bommarito *
Finalmente si vedono alcuni giovani maceratesi che lottano apertamente contro la droga. E’ dei giorni scorsi l’iniziativa di alcuni ragazzi di Forza Nuova, che con striscioni e volantini in corso Cairoli e in tutta la città hanno denunciato la sempre maggiore diffusione della droga a Macerata, i numeri dei Sert che crescono inesorabilmente, l’avanzata della criminalità organizzata italiana e straniera che sulla droga costruisce formidabili imperi economici (e poi ricicla dappertutto i soldi sporchi che guadagna, anche dalle nostre parti, pure sotto il nostro naso, in attività economiche apparentemente lecite, soprattutto – come è noto – nei settori dei centri commerciali, dell’edilizia e degli esercizi pubblici legati al turismo). Preannunziata in tale occasione anche la futura iniziativa di Lotta Studentesca, che, con imminenti volantinaggi davanti alle scuole maceratesi, proporrà nelle prossime settimane la creazione in ogni istituto di comitati permanenti formati da genitori, alunni e docenti per contrastare il microspaccio e il consumo interni e per invitare i ragazzi stessi a boicottare i traffici dei venditori di morte.
Qualcuno però ha già storto il naso, sminuendo l’iniziativa (“sono solo quattro gatti”) e sottolineando il fatto che Forza Nuova fa riferimento ad un’ideologia di estrema destra e quindi, per definizione, sarebbe priva di credibilità in tutto ciò che dice, anche quando parla di droga e denuncia situazioni reali e gravissime che sono ormai sotto gli occhi di tutti, tanto da aver indotto pure la Prefettura e la Procura della Repubblica di Macerata, con il fattivo contributo dei Sert, delle comunità terapeutiche, delle associazioni dei familiari, del mondo della scuola, delle forze dell’ordine, della Chiesa, ad avviare una capillare opera di informazione e prevenzione in tutta la provincia, rivolta ai giovani, ai genitori, ai docenti e alle stesse istituzioni locali.
A me, francamente, sembra che si debba guardare in primo luogo il merito delle cose che si dicono nell’ambito dei singoli problemi, e non affidarsi a vecchi schemi e a categorie politiche ormai superate o comunque da superare.
Mi alienerò molte simpatie, ma io sinceramente non credo che la democrazia sia in pericolo se Forza Nuova, assumendosi la responsabilità di quello che dice e scrive e mentre altri se ne stanno ben acquattati e impegnati in un silenzio omertoso, denuncia apertamente l’insopportabilità della gravissima situazione cittadina e provinciale in materia di droga, sia sul versante sociale che su quello criminale. Anzi, a ben vedere, proprio queste uscite ormai ripetute di Forza Nuova in materia di droga sono, secondo me, non solo una manifestazione di sensibilità alle problematiche della droga, ma anche, nello specifico, un esercizio di democrazia: questo movimento (che non ha certo bisogno della mia difesa d’ufficio, anche perché io a tal fine nemmeno sarei la persona più adatta, pensandola su altre tematiche in maniera molto diversa, se non opposta, dai forzanuovisti), infatti, scende in campo, espone le proprie convinzioni sulle sostanze stupefacenti, informa e sensibilizza, stimola a fare qualcosa, a uscire dall’indifferenza, si confronta con la cittadinanza, partecipa al dibattito delle idee. Se poi si tratta solamente di pochi militanti, credo che si possa senz’altro dire che è meglio avere dieci giovani che scendono apertamente in campo contro la droga piuttosto che niente.
Semmai a preoccupare i benpensanti dovrebbe essere il silenzio assordante e vergognoso che viene dalle forze politiche tradizionali, di destra, di centro e di sinistra, le quali su questi temi non hanno mai nulla da dire. Sulle statue da erigere in città, sulla stagione lirica, fiumi di parole e di inchiostro. Sulla droga, invece, e sull’alcol, che è l’altra faccia della stessa medaglia, nessun commento, nessuna dichiarazione, nessuna presa di posizione, come se il problema riguardasse solo le forze dell’ordine, le autorità sanitarie, le malcapitate famiglie che, senza sapere dove sbattere la testa, combattono tutti i giorni con la morte travestita da piacere.
Semmai a impensierire dovrebbe essere la totale mancanza di prese di posizione in materia di droga dei Centri Sociali, che pure sono costituiti da giovani e giovanissimi, e di tutta la galassia dei liberi pensatori, anche di una certa età, che, dinanzi al disastro in corso, quando non la buttano sull’alcol che uccide ancora di più (come se l’alcol e la droga non fossero strettamente connesse e legate tra di loro, grazie all’uso promiscuo di qualsiasi sostanza che possa portare allo sballo), sanno sempre e solo dire: liberalizziamo la cannabis! Ma è solo questo il problema? E su tutto il resto che cosa hanno da dire? Qual è la loro posizione sulla droga di ogni tipo che circola a fiumi in città; sul pizzo che di fatto viene pagato dai ragazzi (e quindi dalle loro famiglie) alla criminalità organizzata ad ogni dose di qualsiasi sostanza acquistata (canne comprese); sui numeri della Procura e del Sert che vanno integrati a vicenda e che, pur essendo entrambi molto parziali, fanno realmente paura; sullo sballo da alcol e droga che lascia segni permanenti, specialmente nel sistema nervoso degli adolescenti; sulle siringhe che in città si trovano dappertutto; sulle discoteche che organizzano o comunque tollerano lo spaccio palese di ecstasy, ketamina e cocaina, con l’aggiunta di alcolici e superalcolici venduti anche a minorenni e a soggetti già fuori di testa; sulle overdosi a raffica; sulle faticosissime e incerte terapie di fuoriuscita dalla tossicodipendenza; sui fondi regionali per gli inserimenti nelle comunità che progressivamente diminuiscono; sul microspaccio che avviene in tutte le scuole maceratesi, anche nelle medie inferiori; sui cinque omicidi per droga avvenuti in provincia negli ultimi quindici mesi; sull’eroina che gira a mille grazie alla menzogna che, se fumata, non darebbe dipendenza; sulla cocaina che devasta anche gli adulti; sul principio attivo della cannabis che oggi arriva al 20-25%; sull’età di avvio dei giovani all’uso delle sostanze e dell’alcol, che si colloca ormai intorno agli undici, dodici, anni?
Eppure oggi, a tutti i livelli e senza distinzione di orientamento politico e di età, ed evitando di soffermarsi in sterili discussioni sulle appartenenze, dovrebbe essere indispensabile porsi il problema di una gioventù fragile, disorientata e spompata, che cerca soluzioni rapide per apparire forte o semplicemente per riempire un vuoto esistenziale sempre più preoccupante e sempre più spesso destinato a trovare sbocco nell’alcol e nella droga.
E questa fragilità non curata, anzi, lasciata sempre più sedimentare, è proprio ciò che serve a coloro che, non solo nel mondo del crimine, ma anche nel mondo di una ipocrità legalità, guadagnano e speculano sui giovani imponendo miti e riti omologanti, la droga e l’alcol in primo luogo. Non c’è dubbio, infatti, tanto per fare un esempio, che la moda dello sballo sia stata inventata dai gestori dei locali per fare soldi sulla pelle dei ragazzi, indotti da una sofisticata opera di marketing ad affidarsi completamente e acriticamente a modelli e stili di vita elaborati da quella particolare branca della società del consumo costituita, appunto, dai proprietari e dai gestori delle discoteche, dei bar, dei pub, dagli organizzatori delle feste della birra, ecc..
Il risultato è che, grazie a questo sofisticato e abile sfruttamento capitalistico ai danni dei giovani ed anche dei giovanissimi (perché indubbiamente di questo si tratta), viene meno la persona reale, con i suoi valori, i suoi ideali, le sue speranze, le sue capacità, il suo futuro da costruire con impegno e determinazione, e al suo posto avanza sempre di più un personaggio vuoto e senza prospettive di sorta, che si diverte solo come impone e suggerisce il mercato, veste secondo i dettami della moda giovanile e, così bardato e del tutto omologato, va costantemente alla ricerca di assensi tra gli amici e i coetanei, anch’essi perfettamente allineati e coperti.
E’ curioso, infatti, ma proprio la pratica dello sballo da droga e da alcol, quella che per i giovani è la manifestazione massima della trasgressione e della ribellione verso il mondo adulto, evidenzia in realtà solo comportamenti e stili di vita livellati, stereotipati, improntati a massificazione e conformismo. Così come l’apparente esaltazione della libertà personale che per molti giovani deriverebbe dal superamento di ogni regola, anche quelle del buon senso e della comune prudenza, integra in realtà solo dipendenza, da qualcosa o da qualcuno.
Per finire e per invitare ancora una volta i giovani a riprendere in mano la loro vita, a non sacrificarla sull’altare degli interessi economici dei mercanti della morte, a sfuggire alla perdita di ogni prospettiva e all’omologazione piatta e umiliante degli stili di vita imposti dai padroni del vapore e dalla criminalità organizzata, mi piace riportare una bellissima frase di Leo Turrini, giornalista del Quotidiano Nazionale, a memoria del grande Supersic: “Marco Simoncelli aiutava i suoi coetanei vincendo e perdendo, cadendo e rialzandosi sino allo schianto fatale, aiutava i suoi coetanei a comprendere il valore dell’impegno, il significato della tenacia. Li spingeva, idealmente, a rifiutare la trappola della rassegnazione e la debolezza della autocommiserazione. Ora che tutto è finito, tranne il dolore, vorrei lo ricordassimo così. Un giovane uomo che è morto senza avere paura di vivere”.
* avv. Giuseppe Bommarito
Presidente onlus “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”
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mai visto niente di più stupido in vita mia. Questi ragazzi pensano di battersi per un ideale “giusto” che equivale invece ad essere padroni delle libere scelte altrui. E’ grazie a questa gentaglia che gente fermata con 2 grammi di fumo si trova dietro le sbarre e un grammo di cocaina costa 100 euro. Provate a vedere il tutto invece in un ottica di legalizzazione e regolamentazione con la consapevolezza che vige da sempre la legge della domanda e dell’offerta e che il proibizionismo è una battaglia contro i mulini a vento.
Lo insegna la storia, non io.
…straquoto il post e spero che la presa di coscenza al problema abbia seguito anche con altri gruppi ….
IL PROIBIZIONISMO HA FALLITO COMPLETAMENTE.
fanno benissimo la droga non deve esistere
ma esiste , e quindi regolamentare l’uso e soprattutto controllarlo , farebbe saltare il banco a chi ci trae guadagno . Sono completamente daccordo con il commento fatto da Marco Marcoaldi.
Condivido ogni parola dell’ avv. Bommarito.
E’ giunta l’ora che le giovani generazioni prendano coscienza che la droga non è trasgressione ma omologazione ad una società malata, che tende ad appiattire le menti e a neutralizzare ideali e valori, oltre ad essere un male per la persona fisica, e una grande fonte di reddito per la criminalità organizzata.
Bommarito, non si lamenti poi degli insulti… Sta sdoganando una formazione di estrema destra perché fa del facile qualunquismo sulle droghe. Quoto i commenti di chi si dice contro lo spaccio e per una sana regolamentazione! Rispetto al discorso dell’alcol, nessuno mi ha ancora risposto… Il leader regionale di Forza Nuova si fa beccare positivo all’alcol test e mena dei poliziotti, dov’è la coerenza, caro Bommarito?
Salve a tutti,
credo che sia importante riflettere più sulla tematica di fondo, che sulla parte politica che ha dato vita alla provocazione. Chi legge i miei post qua saprà che a me piace studiare i fenomeni prima di poterne discutere con cognizione. Quindi mi chiedo: dove sono i numeri del Sert? C’è stato uno studio approfondito che ha riguardato la nostra provincia e dal quale emerge che c’è una aumento della diffusione di sostanze stupefacenti. Purtroppo anche io penso che stiamo vivendo una situazione critica, purtroppo, credo sia impossibile basare un’analisi solo esclusivamente sulle proprie impressioni e percezioni.
Posso dire di vedere molta più droga in giro rispetto agli anni passati, qualcun altro potrebbe dire il contrario. Dove sono i numeri? Partiamo da dati certi, da uno studio serio che intenda sviscerare fino a fondo il fenomeno.
Grazie
divagazione dal tema principale
APERTA PARENTESI
Molte formazioni di estrema destra dichiarano di essere “oltre” gli ottocenteschi schematismi politici (destra/sinistra) per cui, secondo loro, non avrebbe alcun senso essere etichettati come ultrà di destra, poiché tale contrapposizioni non avrebbero alcun motivo di esistere.
Questo loro essere, nel panorama politico, “da qualche altra parte” (e quindi fuori gli arcaici modelli politici di contrapposizione) dovrebbe pertanto essere un viatico per una nuova forma di aggregazione.
Quello che però poi lascia stupefatti è (magari esternato in maniera meno “provocatoria” rispetto ai gruppi neofascisti del passato) è tutto il corredo di simbolismo, di slogan, di parole d’ordine, di “uniformi”, di rullo di tamburi, ecc. ecc. ecc. che altro non è che uno scimmiottamento, rivisitato, del fascismo (ed anche, in alcune parti del nazismo)
Quindi è comprensibile e lecito che, in molti, ritengano che (sebbene sotto maschera) l’ideologia che circonda queste formazioni sia sempre e solo la stessa: l’ideologia fascista o parafascista.
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CHIUSA PARENTESI
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Detto questo veniamo all’articolo dell’amico Bommarito.
Nonostante che oramai la stragrande maggioranza delle persone che (per lavoro, per volontariato, per esperienza diretta,e cc. ecc.) “gravitano” nel pianeta droga dicano sempre più chiaramente che il “proibizionismo” è una strada persa in partenza, che non ha mai dato nemmeno lontanamente i frutti sperati, si continua ancora a discutere sulla droga solo attraverso proposte repressive.
E nonostante che oramai è risaputo che la droga (assieme alla prostituzione ed al gioco d’azzardo) sono l’oceano infinito di denari illegali che la malavita raccoglie nessuno, fino ad ora, è mai voluto veramente intervenire per tagliare, alla radice, questo flusso di incredibili guadagni.
Ma come si taglia il male alla radice?
Non permettendo a chi ci lucra di lucrarci, cioè togliendo il monopolio a chi lo detiene.
Quindi se solo il 10% delle droghe viene “intercettato” (mentre il 90% finisce sule piazze di tutta Italia) la risposta non potrà certo essere reprimiamo lo spaccio mafioso, poiché è una risposta sterile ed inefficace.
Come ho già scritto più volte: abbiamo sotto gli occhi tutti quanto è accaduto in USA con il proibizionismo sugli alcoolici….
Ha fatto ingrassare la mafia a livelli inimmaginabili, non ha risolto alcun problema e, alla fine, è stato ELIMINATO in quanto era INEFFICACE.
Perché ci si vuole ancora ostinare a reprimere un fenomeno che oramai (da decenni) non può essre più arginato?
Se in molte parti del mondo (ho già scritto anche questo) coltivare droga rende (ai poveri contadini) molto di più che coltivare qualsiasi alta cosa avoja a dire che coltivare droga è sbagliato; questi se coltivano grano o patate o cavoli muoiono di fame, se coltivano droga non si arricchiscono ma di certo non muoiono di fame.
Avoja a dire che spacciare non conviene: se non fosse conveniente qualcuno mi spiega perché tolto uno spacciatore tre secondi dopo il suo posto è occupato da un altro… E se togli anche il secondo spacciatore dalla strada il suo posto è occupato tre secondi da un altro, e così via???’
Se fosse così sconveniente spacciare, se con la droga non girassero immense somme di denaro gli spacciatori andrebbero a cercarsi un altro lavoro.
Se si guadagnasse di più a fare il pulisci cesso che a spacciare droga avremmo 3 gatti di spacciatori ma una vagonata, un esercito una schiera di pulisci cesso.
Io non so se la strada da intraprendere è la liberalizzazione, la legalizzazione, la somministrazione sotto controllo (con tutto il corollario che ne segue: se sei sballato -droga o alcool non importa- non puoi guidare, se succede qualcosa il tuo essere “fuso” è un’aggravante, se vieni condannato sconti fino all’ultimo giorno in galera senza nessun beneficio,e cc. ecc.) ma, da quello che osservo, la “repressione” NON credo sia la risposta giusta….
Che il proibizionismo abbia fallito completamente,beh,sono d’accordo.
Ovviamente non perché vorrei che la merda (la droga) girasse per le strade tranquillamente (come fa anche adesso,del resto) ma semplicemente per tagliare le gambe agli spacciatori.
Se la droga fosse regalata:
1) Gli spacciatori andrebbero a fare qualcos’altro
2) Non ci sarebbero più furti o aggressioni per procurarsi i soldini per la bumba,dato che questa sarebbe gratis
3) Se drogarsi diventasse come bere l’acqua,alcuni dei coglioni che si fanno per essere “fighi” (perché c’è anche l’essere figo,tra i motivi;non è sempre quello,ma non ditemi di no) vedrebbero che sarebbero fighi quanto uno che beve un bicchiere d’acqua.
Una cosa non mi va tanto a genio;sarà che non l’ho capita bene io:
“Questi ragazzi pensano di battersi per un ideale “giusto” che equivale invece ad essere padroni delle libere scelte altrui.”
LE LIBERE SCELTE ALTRUI COMPRENDONO ANCHE IL DROGARSI,MI PARE D’AVER CAPITO. BEH,SI,GIUSTO;PERO’ TRA LE LIBERE SCELTE ALTRUI C’E’ ANCHE QUELLA DI NON VOLER AVERE PAURA DI USCIRE PER INCONTRARE UN TOSSICO PRONTO AD AGGREDIRTI (CHE SE POI LO GONFI DI BASTONATE PASSI ANCHE DALLA PARTE DEL TORTO). LE LIBERE SCELTE ALTRUI COMPRENDONO ANCHE IL VOLER VIVERE UNA VITA TRANQUILLA SENZA CHE QUALCUNO CON PROBLEMI DI DROGA TE LA ROVINI. O NO?
“E’ grazie a questa gentaglia che gente fermata con 2 grammi di fumo si trova dietro le sbarre”
1 GRAMMO,10 GRAMMI,UN CHILO………GENTE FERMATA CON 2 GRAMMI SI TROVA DIETRO LE SBARRE…WO-OH,GIA’,PROPRIO UN’INGIUSTIZIA. LA QUANTITA’ GIUSTA PER POTERLI METTERE DIETRO LE SBARRE QUAL’E’ ? AMMESSO CHE CI SIA.
“e un grammo di cocaina costa 100 euro”
AH,E’ QUESTO IL PROBLEMA.CERTO,LEGALIZZANDOLA COSTEREBBE MOLTO MENO (A PARTE CHE HO I MIEI DUBBI. LE SIGARETTE SONO LEGALI,MI PARE,MA PERCHE’ AUMENTANO DI CONTINUO?)
COMUNQUE,A PRESCINDERE DA QUESTO……..BOH,A ME UN GRAMMO DI COCAINA,O 10 O 100 NON COSTA UN BENEMERITO C***O,DAL MOMENTO CHE ME LA FICCHEREI DOVE NON BATTE IL SOLE.
E’ NON E’ CHE NON MI SIA STATO MAI OFFERTO DI PROVARE QUELLA MERDA.
FOSSE PER ME GLI SPACCIATORI SAREBBERO TUTTI A CHIEDERE L’ELEMOSINA.
maggiori controlli e pene più severe!!!!
galera fino all’ultimo giorno per tutti…
e considerato che su 10 reati legati alla droga, 9 sono commessi da extracomunitari……(così come prostituzione ecc..) pulizia raziale su tutto il territorio!!!!
con molto piacere aspetto i vostri pollicini “rossi”
@ Enrico Pierini @ Cerasi
.. il problema e’ il DANNO di tutte le sostanze compreso l’alcool e non il ” guadagno” …..
..e’ il DANNO ..e’ il DANNO ..e’ il DANNO ..e’ il DANNO …
IL PROBLEMA e’ il DANNO ..IL PROBLEMA e’ il DANNO ..IL PROBLEMA e’ il DANNO ..IL PROBLEMA e’ il DANNO …
Libertà e proibizionismo, illegalità e uso personale consentito…
…ad un giovane dipendente di una piccola azienda viene sospesa la patente di guida perché positivo al teste; lo stesso ha diritto ad essere destinato ad altra mansione che non comporti l’uso degli automezzi aziendali ed il piccolo imprenditore deve riorganizzare la propria azienda per sopperire alla mancanza. Il giovane dipendente aumenta l’uso delle sostanze e viene ricoverato presso un centro terapico per quattro mesi ed acquisisce il diritto al mantenimento del posto di lavoro perché in “malattia” ed il datore gli deve pagare lo stipendio in concorso con l’Inps ed il datore di lavoro deve riorganizzare ancora l’azienda per sopperire alla mancanza.
Il diritto del tossicodipendente a non essere discriminato e’ legge, la libertà dello stesso ad abusare delle sostanze e’ legge ma non e’ chiaro dove finisca la libertà dell’uno ed inizi quella degli altri (tra cui anche coloro che un lavoro non ce l’hanno e prenderebbero volentieri il posto del malato).
E’ questo il punto, il diritto del tossicodipendente c’e in quanto si considera lo stesso affetto da malattia perché altrimenti vi sarebbe una ingiustificata disparità di trattamento.
Ma se e’ vero che lo stato di tossicodipendenza rappresenta una malattia non vedo perché si dovrebbe criticare l’iniziativa di manifestare per prevenire la malattia medesima e sensibilizzare l’opinione pubblica, a prescindere da chi l’ha promossa.
Sarà che ogni sera nella nostra Associazione piombano famiglie disperate a causa dei figli tossicodipendenti, che rimango di sasso quando vedo certi commenti. Mi spiego meglio: liberalizzare ciò che fa danni irreversibili ai nostri figli non è il toccasana, ma un aggravarsi del male. Io ho perso un figlio con la droga e non posso accettare discorsi di questo tipo. Ben vengano coloro che, non importa la parte politica (conta solo lo scopo), vogliono battersi contro ogni tipo di droga, sia esso lo spinello o qualsiasi altra porcheria. Invece la si butta sulla politica. Qui è in ballo la centralità della famiglia che rimane l’unico punto fermo in questa società martoriata. Mi fa piacere che si sta muovendo qualcosa in special modo tra tanti giovani che hanno le idee chiare; forza ragazzi, battetevi contro questo degrado, non serve lo sballo, un giovane, se vuole, ha tanti ideali che possono dare un senso alla sua vita. Parlavo a Tolentino qualche sera fa con Don Chino Pezzoli, un prete di Milano che ha 11 Comunità, il quale era reduce da un convegno medico dove è uscito fuori che la droga rimane trentanni nel cervello. Quando riusciremo a capire che la superficialità con cui si è affrontato in questi ultimi decenni l’uso delle cosiddette droghe leggere (che poi leggere non sono), hanno causato danni tremendi ai nostri figli? L’eccipiente attivo di uno spinello vent’anni fa era del 3%, oggi è del 30%. I Sert non riescono a svolgere la loro funzione di risoluzione del problema, la politica non ha mai affrontato seriamente le tematiche della famiglia, le comunità non sono tutte all’altezza della situazione. Quindi occorre prevenire e la prima prevenzione deve essere fatta in famiglia, intervenire dopo, a danni fatti, è sempre difficilissimo. Le Forze dell’ordine devono intervenire dentro i locali e farli chiudere per qualche mese quando si riscontra che al loro interno circola di tutto e di più. Perciò l’unica medicina adatta è prevenire e cercare di sensibilizzare tutte le famiglie perchè nessuna è immune da questa catastrofe dei nostri tempi.
Gaetano Angeletti – Presidente Associazione “La Rondinella” di Corridonai
ben detto sig. angeletti, la famiglia come punto fermo!!!!!
sono pienamente in accordo con lei ma il problema è l’omertà proprio delle famiglie.
escono fuori i problemi quando il danno è già fatto…
ma cosa si intende per famiglia? credo che molti adolescenti, figli di separati o di single, darebbero un significato diverso, ma pur veritiero, rispetto a chi ha la fortuna di avere i genitori in vita e uniti.
non meno di due mesi fà un ragazzo tossicodipendente ha provocato un incidente mortale e i commenti sono stati molto pesanti da parte di molti, ma nessuno aveva mai pensato prima di aiutarlo ad integrarsi con amicizia. personalmente accolgo con interesse e rispetto i suoi commenti perchè la sua esperienza può abbattere le barriere dell’omertà che a volte uccide il singolo individuo debole ed emarginato.
so poi ancora si discute se la cannabis è di sinistra mentre la cocaina è di destra… allora…. lascio ai posteri la sentenza!
Potranno rincretinirti, forse, potranno renderti abulico, forse, potranno darti quell’aria perennemente da rimbambito, forse… Ma non mi sembra che la morte (per overdose) sia provocata da marijuana oppure da hashish.
Per adesso, e correggetemi se sbaglio, le morti per droga riguardano delle sostanze stupefacenti che tutto possono essere considerate meno che “leggere”.
Poi ci si può confrontare, anche aspramente, sulle diverse posizioni ma non continuiamo a fingere che eroina = maria oppure maria = morte poichè non credo sia questa la strada per torvare una soluzione…
E ritengo inoltre che sia altrettanto fuorviante, per non dire di peggio, l’adagio che sussurra che “dalle cosiddette droghe leggere si passi alle pesanti” in quanto la stragrande maggioranza (per non dire la quasi totalità) di chi fuma NON passa (ed in passato non è passato) alle droghe pesanti e tanti che, in passato, hanno fumato NON fumano più….
A Cerasi e tutti gli altri che sono intervenuti sostenendo che basterebbe eliminare l’attuale politica proibizionistica in materia di sostanze stupefacenti per risolvere il problema.
Voglio proporre all’amico Gianfranco e agli altri interlocutori l’esempio dell’alcol, sostanza legalizzata che non soggiace ad una politica proibizionistica, non è venduto dalle mafie, si trova anche nei supermercati, eppure il suo consumo si sta espandendo sempre di più, sta causando danni enormi (a chi ne fa uso e a soggetti estranei, che hanno la sventura di venire in contatto con soggetti ubriachi o alterati nella percezione della realtà), l’età di avvio dei giovani al suo consumo scende sempre di di più ed aumenta il numero dei giovanissimi già tecnicamente qualificati come etilisti.
Voglio anche ricordare loro che la stessa Olanda, paese capofila negli anni passati della legalizzazione della cannabis, sta facendo in questi ultimi anni grandissimi passi nella direzione opposta.
D’altra parte, una politica antiproibizionista dovrebbe riguardare solo la cannabis (come affermato da diversi) o, come escluso dalla maggior parte degli stessi fautori della politica antiproibizionistica, anche tutte le altre sostanze stupefacenti?
Se riguardasse solo la cannabis, allora tutte le altre sostanze (delle quali, credo, nessuna persona dotata di un minimo di cervello possa proporre la libera circolazione) sarebbero comunque appannaggio dalla criminalità organizzata, la quale, con le operazioni di sofisticato marketing che è capace di portare avanti, sarebbe sicuramente in grado di orientare il consumo verso le sostanze da essa gestite.
Voglio anche aggiungere che sostenere la legalizzazione della cannabis in questo particolare momento storico, con l’aumento della concentrazione di principio attivo sino al 25%, con giovani e giovanissimi che vengono sempre più spesso avvicinati e spinti al consumo, con le ormai accertate patologie che arreca ad un sistema nervoso centrale in formazione sino all’età di 19-20 anni, mi sembra particolarmente sbagliato. Sarebbe, di fatto, un incitamento ai ragazzi al consumo, sarebbe quasi un dire che possono consumare quanto e come vogliono. Almeno l’attuale normativa, con tutti i suoi limiti, almeno un freno cerca di metterlo.
A Lupo Alberto
Io non ho sdoganato nessuno, tanto meno Forza Nuova. Ho semplicemente sostenuto che questo movimento, magari con pochi militanti, magari con una ricerca di visibilità, comunque, a differenza di altri movimenti giovanili, di destra, di centro, di sinistra, di estrema sinistra, qualcosa contro la droga sta dicendo. E per me è questo è molto.
D’altra parte, se altri movimenti giovanili più “politicamente corretti” hanno qualcos’altro da dire in materia di droga (e sono tantissimi i campi di intervento in cui poter dire qualcosa), perchè non lo fanno e se ne stanno invece zitti zitti, mentre i cervelli di una parte notevole delle ultime generazioni vanno in fumo? chi glielo impedisce? Io, per primo, ne sarei felicissimo.
@ Cerasi
…la droga e’ una MERDA e tale resta…
Caro avvocato Bommarito.
Io parto da una considerazione: oggi i ragazzi sanno benissimo ciò che può far male, e di sicuro oggi sono molto più informati dei ragazzi di 20 o 30 anni fa….
Pertanto se oggi la cannabis è “più forte” (di quella che circolava 20-25 anni fa in fondo al Corso della Repubblica di Macerata, sotto alle colonne) ed ha effetti più incisivi, stordisce di più e rischia seriamente di rimbecillire ritengo che la stragrande maggoranza dei giovani lo sappia e ne sia ampiamente consapevole.
Come credo che non è più un segreto per nessuno (figuriamoci per i giovani) che determinate sostanze (alcool, droga, fumo) diano un elevata dipendenza (pricofisica) e che sono tutte più che potenzialmente pericolose.
Quindi ritengo che il giovane -che abusi- sappia benissimo cosa sta facendo e (prima che si sbronzi o si canni come un disgraziato) sappia bene (se non benissimo) quali sono i rischi diretti o indiretti (mettersi alla guida e spalmarsi contro un albero) che corre.
Detto questo aggiungo (ma è sotto l’occhio di tutti) che “il divieto” ingrassa solo la criminalità organizzata e che pensare di eliminare la droga (per i motivi che ho espresso sopra) è come voler svuotare l’oceano con un cucchiaio da caffe, per di più bucato…
Diverso invece è il discorso sulla eventuale prevenzione; ma qui POI si andrebbe a toccare altri IMPORTANTI settori (scuola, famiglia, società, ecc.) con infiniti argomenti e ci sarebbe da cominciare un’analisi (monumentale, infinita e mostruosa) su “i come” ed “i perchè” da almeno 200 o 300 anni a questa parte siamo giunti a tutto questo…
….Con i fallimenti ambientali, con le promesse non mantenute, le guerre continue in cui i “perdenti” e i delinquenti erano solo carne da cannone, con le conflittualità generazionali, con una società sempre più cloroformizzata, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc….
.. Insomma si aprirebbero così tanti discorsi con sotto discorsi e analisi varie che non so quale potrebbe mai essere il bandolo della matassa poichè ogni argomento se ne tirerevbbe dietro altri cinque, e così via all’infinito
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@ paolo
Siamo completamente e totalmente d’accordo… E Poi???
E poi?????
Poi dopo aver fatto questa alta affermazione di principio che facciamo?
La REPRESSIONE NON FUNZIONA, questo è quanto… Voler far finta che con la repressione si risolva il problema è un NON voler risolvere il problema, ma dirlo ci fa sentire tanto fichi e tanto a posto con la nostra coscenza ma…
……ARRESTI UNO SPACCIATORE E 3 SECONDI DOPO (3 secondi dopo, non 3 mesi dopo!!!) IL SUO POSTO E’ PRESO DA UN ALTRO.
Cominciamo a discutere sul perchè questi posti di lavoro non restano mai liberi….
@ Cerasi
…. appunto incominciamo a chiamere le cose con il suo nome…….MERDA
…la droga e’ una MERDA e tale resta…
Se pensi che chiamarla merda risolva il problema, contento tu….
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Ti sei mai chiesto perchè migliaia di ragazzi si fanno le canne, magari per anni, e poi smettono e solo pochi passano alle droghe pesanti e di questi pochi, in troppi, ci lasciano la vita???
Che ci sia anche un problema di “mal di vivere”, no?
Un problema di personalità mal costruite, no?
Un problema di debolezza esitenziale, no?
Avvocato Bommarito la invito a riflettere sul fatto che il fascismo, il nazismo e il comunismo hanno fatto più morti della droga e dell’ alcool messi insieme.
Sempre di sballo stiamo parlando.
Questi interventi non giovano alla sua nobile causa.
Salve di nuovo,
leggendo alcuni post sono rimasto a bocca aperta. In primis rimango allibito perchè c’è ancora chi parla di comunismo, nazismo, fascismo: ma stiamo parlando di droga!!! Di ragazzi che si fanno nei giardini dove giocano i bambini, sotto le nostre case, di ragazzi che tirano coca nelle scuole!
Alcuni hanno attaccato Bommarito per aver sdoganato l’iniziativa di Forza Nuova, senza pensare, per un momento, che la tematica dell’uso di sostanze stupefacenti attraversa qualsiasi appartenenza politica. Oppure esiste una parte politica deputata ad affrontare suddetto tema? Non capisco…
Cerasi, con tutto rispetto, quando Lei afferma
“E ritengo inoltre che sia altrettanto fuorviante, per non dire di peggio, l’adagio che sussurra che “dalle cosiddette droghe leggere si passi alle pesanti” in quanto la stragrande maggioranza (per non dire la quasi totalità) di chi fuma NON passa (ed in passato non è passato) alle droghe pesanti e tanti che, in passato, hanno fumato NON fumano più….”
mi piacerebbe sapere quali sono i dati o le informazioni scientifiche che supportano le Sue tesi!!! Ha realizzato un’indagine esplorativa nella provincia di Macerata? Ha delle informazioni che Le permettono di trarre delle conclusioni così nette?
Ecco se è in possesso di queste informazioni potrebbe (anzi dovrebbe) renderle disponibili a tutti noi e alle istituzioni, altrimenti le argomentazioni da Lei riportate (come quella che ho citato nel mio post) sono di poco aiuto alla comprensione del fenomeno.
Grazie
Caro Johnny Utah, il suo intervento mi sembra – come dire – leggermente fuori tema.
Rimanendo sulla stessa linea, potrei rilanciare, dicendo che anche la prima guerra mondiale ha fatto più morti della droga e dell’alcol, così come tutte le guerre di religione, la bomba atomica, i vari cataclismi naturali. Ma non credo che divagando in questo modo darei un contributo specifico e concreto al tema di cui stiamo dibattendo.
A Gianfranco, invece, vorrei dire che non mi sembra che abbia in qualche modo risposto al mio precedente commento, nel quale evidenziavo, facendo l’esempio dell’alcol, la totale mancanza di effetti positivi (circa l’uso, l’abuso e la dipendenza)
@Bommarito
Proprio perché ho parenti con la cirrosi epatica e condivido la sua linea sull’alcolismo, pur essendo mediamente un discreto bevitore, non posso accettare che certe forzature vengano fatte da un movimento che a livello regionale è gestito da un personaggio, Marco Gladi che, ribadisco, ha avuto problemi con la giustizia non solo di carattere politico (ricordiamo che è stato più volte accusato di aggressioni ai danni di iscritti ai DS o a militanti dei centri sociali), ma anche per abuso di alcolici. Detto questo, anche io sono un antiproibizionista e ritengo che dire Droga=Merda (il senso del presidio di Forza Nuova mi sembra semplificato molto bene da paooolo) tout court senza nessuna riflessione non aiuti a risolvere il problema. Però sono disposto a confrontarmi sui dati reali e a rivedere alcune mie posizioni. Che poi Forza Nuova sia considerata una formazione “fascista e portatrice di valori quali la xenofobia” non sono io a dirlo ma una sentenza della Cassazione (chiusa la breve parentesi politica)
Inoltre, in questo dibattito si parla tanto di carceri e poco di recupero! Io ho amici che hanno avuto a che fare col microspaccio e che sono stati più volte arrestati. Vi posso assicurare due cose: la prima è che il carcere non li ha aiutati a riabilitarsi, ma ne ha peggiorato la situazione. La seconda è che preferiscono, per assurdo, “stare dentro” perché “fuori” vivono ai margini.
Caro Johnny Utah, il suo intervento mi sembra – come dire – leggermente fuori tema (per usare un eufemismo).
Potrei rilanciare dicendo che anche la prima guerra mondiale, e pure tutte le guerre di religione, la bomba atomica, i cataclismi naturali, e chissà quante altre tragedie di massa, hanno fatto più morti della droga e dell’alcol.
Ma così facendo non darei certo un contributo concreto e specifico all’argomento di cui stiamo trattando.
A Gianfranco, invece, voglio dire che nei suoi ultimi interventi non ha affatto risposto al mio commento nel quale evidenziavo, portando l’esempio dell’alcol, quanto fosse inefficace e controproducente (al fine di ridurre l’uso, la diffusione, l’abuso e la dipendenza, soprattutto tra i giovani e i giovanissimi) una politica di legalizzazione, con una commercializzazione non portata avanti dalla criminalità organizzata. Così come ha evitato di rispondere alle altre mie obiezioni (ad esempio: legalizzando – per ipotesi – la cannabis, chi gestirà comunque il mercato delle altre sostanze, sulle quali sarà in ogni caso orientato il consumo?).
Quanto poi al fatto che i ragazzi conoscano benissimo gli effetti e i rischi dell’uso e dell’abuso di sostanze stupefacenti e di alcol, posso affermare con certezza che ciò non è affatto vero. I ragazzi vanno avanti per luoghi comuni riduttivi, nella convinzione che gli effetti dannosi e permanenti siano amplificati dagli adulti e che loro, comunque, sapranno gestire le sostanze. Per avere conferma di ciò, Gianfranco – che io considero una persona intelligente, acuta, informata, ma anche in grado di riconoscere le cantonate che ogni tanto, come noi tutti, piglia – potrebbe parlare con i dirigenti dei Sert e delle Comunità terapeutiche, oppure, più semplicemente, accompagnarmi in qualcuno dei tanti incontri che faccio con gli studenti delle scuole cittadine e provinciali.
@ delbiancodavid
Le informazioni si basano su quanto ho visto intorno, sul vissuto, sul fatto che c’erano 25 anni fa decine di ragazzi che il sabato sera si facevano una canna ed oggi nemmeno si ricordano più come si rulla.
Certo nulla di scientifico, nessuna informazione dedotta da chissà quali studi comparativi, solo un “essere sul campo” (uno dei luoghi di spaccio all’epoca era Fondo Corso, un altro era Collevario) prchè anche 25 anni fa si vedeva ad occhio nudo se uno si era fatto una canna, senza bisogno di essere esperti o medici.
@ Bommarito
(mi faccia sapere, con un certo anticipo, di qualcuno di questi incontri che vrrei molto volentieri)
Se il mercato venisse legalizzato (e ciò comporterebbe che ci sarebbe meno “merda” in giro) dovrebbe essere legalizzato epr tutte le sostanze, come avviene oggi per alcool e tabacco con precise disposizioni (se ti fai o sei ubriaco, ad esempio, e ti becco in auto o che fai casino arresto immediato, perdita di patente e qualche mese a fare “servizi civili” come pulire i cessi, pulire gli argini dei fiumi, asfaltare le strade)
Magari sbaglio ma io ritengo, data la notevole massa di informazioni oggi disponibile rispetto a 20 anni fa (e l’alta consuetudine di smanettare su Internet dei giovani d’oggi, le campagne di sensibilizzazione, ecc.), che oggi i giovani siano più informati rispetto a quello che potevo essere io a metà degli anni ’80.
(e poi ci sarebbe da capire quanto i giovani siano disinformati ed invece quanto “facciano finta” per allontanare da loro il sospetto di essere cannaroli)
Il problema che non si vuole affrontare, invece, è quella del fallimento (parziale) della società e della famiglia…
Delle personalità deboli che cascano, inciampano, sbattono nella droga (che da dipendenza) come scappatoia del mal di vivere, come uscita di sicurezza da questo mondo sempre più complicato, alienato, difficile.
Gianfra’, David Del Bianco ha due lauree, devi portargli dati reali, non i dati dell’uomo della strada… Un dato reale è che la cannabis viene utilizzata in via sperimentale per curare la sclerosi multipla, e non solo come palliativo, ovviamente, ma anche perché rilassa l’apparato muscolare…
http://www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=167845
.. la cannabis E’ UNA MERDA DI STUPEFACENTE….
…sfigato e sballato …
… ma che c’entra la medicina con lo sballo….
…. lo ripetero’ all’infinito le droghe sono MERDA senza se senza ma….
Cerasi,
le Sue argomentazioni sono utili per una chiacchierata al bar davanti ad un bicchiere di birra tra amici alternandole con le considerazioni sul meteo, ma sono del tutto inutili per affrontare la tematica in questione.
E’ proprio per questo motivo che sarebbe interessante realizzare un progetto di ricerca per capire le reali dimensioni del fenomeno a Macerata. Altrimenti, senza il presupposto della conoscenza, qualsiasi intervento contro l’uso di sostanze stupefacenti può rivelarsi inefficace, quanto dannoso.
Come si pone a riguardo l’amministrazione comunale?
Avvocato Bommarito anche Hitler ha iniziato la sua militanza politica predicando il nazionalsocialismo nelle birrerie di Monaco.
Ora, io non mi aspetto che da questa formazione possa emergere il Führer del terzo millennio anche perchè casualmente mi sono imbattuto in una loro manifestazione e francamente li ho trovati poco originali e con poche idee almeno quanto il loro manifesto politico.
Il vecchio Adolf, se non altro, era un eccellente oratore.
Quello che mi preoccupa, invece, è che questa “legittimazione”, da parte di persone influenti e con un certo seguito come lei, possa farli sentire autorizzati a sconfinare su terreni molto più scivolosi, e mi fermo qui.
Caro avvocato il potere (anche mediatico) dovrebbe essere sinonimo di responsabilità.
Un saluto cordiale.
É un buon dibattito. Certo é davvero agli albori. Il dibattito mondiale sulle sostanze stupefacenti oggi ha superato di gran lunga le posizioni che leggo qui sopra. Mi rattrista leggere i post quelli che non hanno idea di cosa parlano, né quando scrivono di proibizionismo né quando scrivono di sostanze delle quali probabilmente non sanno alcunché. Ma i “pollici rossi” al primo commenito di marika (“”maggiori controlli e pene più severe!!!! galera fino all’ultimo giorno per tutti…e considerato che su 10 reati legati alla droga, 9 sono commessi da extracomunitari……(così come prostituzione ecc..)pulizia raziale su tutto il territorio!!!! “”) sono davvero pochi rispetto a quelli verdi e questo la dice lunga su chi legge questo “giornale” on line neo-democristiano, fondamentalmente conservatore. A volte qui trovo tutta l’essenza negativa della “nostra gente”: ignoranza, scarsa apertura mentale, semplicismo esasperato, generalizzazione, autarchia di pensiero, scontrositá, prepotenza, razzismo mascherato da intolleranza giustiificata, tutto condito da un qualunquismo disarmante. Un’alchimia di negativitá che mi tiene lontano da quella che ancora considero casa mia, da ormai quasi 10 anni. La macerata dove tornare a morire, quando queste caratteristiche peculiari non mi faranno piú vergognare di esserne parte. La macerata che gode nel restare fuori dal mondo, che gode nell’autoflaggellazione verbale, nel timore reverenziale alla don Abbondio, nel crogiuolo del “beata gnoranza”, la macerata papalina, politically correct, democristiana fino all’osso. Un giorno torneró e rideró di questa goffa mia cittá e dei miei vecchi concittadini. Per ora mi resta solo l’amaro in bocca che lascia la triste realtá, una macerata con la m minuscola.
Per quanto riguarda l’articolo del dott. Bommarito, che rispetto davvero, un uomo molto intelligente, l’unico commento che mi vien da fare (visto che comunque abbiamo posizioni che fanno leva su concetti base agli antipodi) é un commento-citazione:
“Caro avvocato il potere (anche mediatico) dovrebbe essere sinonimo di responsabilità.”
@paoolo
…curioso di sapere poi di chi è questa famosa merda mi chiedo: la prossima volta che nella settimana enigmistica trovo “drogati” li incasello come coprofili o coprofagi?
Caro Johnny Utah, io discuto con tutti, senza alcuna preclusione politica. Personalmente, ormai arrivato a 60 anni, ho superato le appartenenze e gli steccati ideologici, e pragmaticamente, quando affronto il problema droga, mi confronto con tutti coloro che in qualche modo ne parlano.
In questo caso ho apprezzato il fatto che Forza Nuova qualcosa, in materia di droga, stia facendo. Sarà poco, sarà strumentale, sarà nelle intenzioni un po’ demagogico, però quei ragazzi sono scesi in campo.
Questo fatto mi interessava metterlo in evidenza (giovani che condannano la droga), così come ritengo che sarebbe da approfondire e da evidenziare il motivo per cui altre aggregazioni giovanili di segno opposto, pur ferocemente critiche verso Forza Nuova, sul problema droga rigorosamente tacciono. I Centro Sociali, oltre a parlare di legalizzazione della cannabis e a lanciare generici messaggi di puntare sulla rieducazione dei condannati, non dicono null’altro sugli innumerevoli problemi che la piaga della tossicodipendenza crea ai danni di tanti giovani, peraltro sulla base di un vergognoso sfruttamento condotto in nome del profitto e del denaro. E questo è un peccato, perchè io sarei felicissimo di parlare e di discutere con loro, sulla base di dati e argomenti reali, senza slogan e senza chiusure di alcun tipo.
Sicchè, come penso che abbiano pienamento capito almeno 1.550 lettori, io non ho legittimato in alcun modo Forza Nuova, nè inteso legittimarla, anche perchè molte delle cose da questo movimento sostenute non le condivido affatto.
Se poi, per spostare la discussione su altre questioni, vogliamo parlare di nazionalsocialismo, di fascismo, di comunismo, di maoismo, possiamo anche farlo. Sono argomenti molto interessanti, che in gioventù ho studiato molto, e io sarei egualmente disponibile a discuterne, però non su questo giornale on line, nè, tanto meno, a commento di un articolo che parla di droga.
Per finire, La ringrazio per avermi generosamente attribuito una certa influenza mediatica e un certo seguito. Magari fosse vero!
La politica non sta facendo niente riguardo il dramma della droga, secondo me la prevenzione è l’unica arma per vincere questa battaglia e quindi le famiglie, le scuole, gli oratori, i centri di aggregazione dovrebbero essere stimolati e aiutati in questo arduo compito!!!
L’avv. Bommarito lo sta facendo egregiamente e non solo lui!!!
Bravi i giovani che si danno da fare a prescindere dalla loro appartenenza politica,ma ,vorrei fare una domanda soprattutto a Cerasi: che succederebbe veramente se tutte le droghe fossero legalizzate?
@avit
..i drogati sono vittime della droga ossia MERDA…
@ delbiancodavid
Comprendo che, chi è sempre chino a studiare sulle sudate carte, difficilmente riesce a concepire che si possa parlare di argomenti, anche interessanti, senza necessariamente aver letto decine di inchieste, centinaia di libri.
E si può tranquillamente discutere di molti argomenti senza aver perso i sonni nell’elaborare e comprendere e verificare sondaggi….. Ma, semplicemente, basandosi sulla propria esperienza personale, su i suoi interessi, su quanto ha ascoltato o letto e sul’esperienze degli amici che si trova intorno.
Ovvio che queste discussioni non pretendono di essere allo stesso livello di qualche simposio internazionale ne pretendono di essere il filo conduttore di chissà quale analisi approfondita di un certo sistema sociale….
.. Ma come fa lei, che le liquida come facezie da alternare con discussioni sul meteo (e qui mi pare che abbia dimenticato di citare le discussioni sul “sesso degli angeli” o se “è nato prima l’uovo o la gallina”), mi sembra che possa involontariamente nascondere una certa “puzzetta sotto il naso” o, peggio, che sminuendo tali discussioni non accademiche lei eclissa la sua incapacità di comprendere che si possono fare anche discussioni -interessanti- senza possedere 2 lauree o aver letto chissà quali tomi.
Ma se vuole invece inerpicarsi in una discussione accademica, fondata su ricerche serissime, non posso far altro che dirle che:
“il tossicomane sarebbe una persona passiva, oralmente dipendente, che soffre di profonde sensazioni di incapacità e di debolezza, che ha un Io mal strutturato, un basso senso di autostima, una identificazione sessuale confusa ed un basso limite di ansietà e di frustrazione”
Oppure potrei citare che i tossicomani di dividono in 2 categorie:
“… i primi sono soggetti da tare somatiche o psitiche….Alla seconda categoria appartengono quei soggetti, per la maggior parte giovani, che apparentemente non hanno stimoli immediati….Questi giovani cercano nella droga nuvoe emozioni, nuove doti innaturali per il loro psichismo… oppure cercano l’eccitamento somatico-psichico che permette di adoperare di più di quanto non possano le loro capacità naturali…cercano l’abbandono, lo stordimento, il distacco dal mondo, oppure il delirio, la fuga nei paradisi artificiali…”
Addirittura senza essere sociologo potrei tentare di aprire un dibattito sul fatto che la droga è strettamente legata ai problemi sociali, famigliari e scolastici.
O ancora potrei annoiarmi ad elencare, fase per fase, (minuziosamente fino all’ultima virgola) tutti gli stadi di alterazione di molte delle droghe conosciute o dell’alcool o del tabacco…
…..Ma evito appunto perché mi annoierei a ripetere discussioni già sviluppate, analizzate, digerite centinaia di volte.. Fatte senza possedere 2 lauree, senza aver letto tutti i libri della biblioteca cittadina e, pensi un po’, senza aver mai partecipato ad incontri internazionali sulle tossicodipendenze
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…. Però per qualcuno che chiacchiera al bar (davanti ad un bicchiere di birra) tra amici, alternando discussioni sulla droga con le considerazioni sul meteo, non è male, vero???
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@ Paloma
Io non ho la pala di cristallo e quindi non posso sapere quali saranno tutte le implicazioni se si liberalizzassero, domani, tutte le droghe.
Di certo la delinquenza si ritroverebbe senza flussi incredibili di denaro.
Poi io vedo quanto accade in altre situazioni: l’alcool è facilmente reperibile (anche in grosse quantità) ma non mi sembra che ci siano in Italia decine di milioni di “ubriachi pappi” che ogni sera (compreso Natale, Capodanno e il 15 agosto) riempiano i pronti soccorsi ne mi sembra che tutta la popolazione italiana sia dedita a fumarsi 100 o 200 sigarette al giorno, solo perché liberamente si comprano nelle tabaccherie.
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@ paoolo
I drogati sono inanzitutto persone che, al contrario di lei, possono aver avuto mille problematiche per entrare nel tunnel della droga…
Inanzitutto SONO PERSONE, non merde.
Ed a volte la differenza tra un tossicodipendente e uno “normale” è una sottile linea rossa e lei non può essere così sicuro che, in un altro contesto e in un alta situazione sociale/famigliare, lei (io o chiunque altro) sarebbe stato uno di quelli che lei definisce “merde”.
Caro Cerasi,
quando la tuttologia assumerà la dignità di disciplina accademica avrò il piacere di confrontarmi con Lei.
Ps: quando si fa una citazione e si usa il virgolettato si dovrebbe sempre riportare almeno la fonte. Di chi sono le frasi che ha citato? Sue? Del vicino di casa o del fruttivendolo? Così dicono….:-)
Ah un’altra cosa: possiamo cominciare a dire le cose come stanno veramente!!! L’uso di droga e l’abuso di alcool fanno male.
L’argomento della discussione è l’aumento dell’uso degli stupefacenti e c’è gente che dice che le droghe leggere e l’alcool non fanno male.
Cerasi scrive: “l’alcool è facilmente reperibile (anche in grosse quantità) ma non mi sembra che ci siano in Italia decine di milioni di “ubriachi pappi” che ogni sera (compreso Natale, Capodanno e il 15 agosto) riempiano i pronti soccorsi ne mi sembra che tutta la popolazione italiana sia dedita a fumarsi 100 o 200 sigarette al giorno, solo perché liberamente si comprano nelle tabaccherie”
….vi giuro non so cosa scrivere per commentare la frase…mi cadono le braccia! Mai sentito parlare di stragi del sabato sera? Ma quali pronti soccorsi frequenta???…E’ un delirio!
@ delbiancodavid
Le frasi sono di un medico maceratese che ha condotto in maniera scientifica e accertata, tanti anni fa, una ricerca sul fenomeno delle tossicodipendenze.
Tale medico credo che avesse una conoscenza del fenomeno della tossicodipendenza assai molto di più approfondita della sua, pur non essendo un luminare e non avendo attaccate al muro 2 importantissime lauree…
Sa a noi tuttologi ci piace conversare, al bar con una birra in mano, magari su qualche testo scientifico che si è letto ed approfondito, al di fuori delle sue microscopiche mura universitarie….
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Per quanto riguarda invece il suo non saper cosa scrivere e la sua caduta di braccia appare chiaro che fa finta di non capire la mia risposta a Paloma.
Paloma, non so se se ne è accorto ma sembra di no, chiedeva cosa potesse succedere se le droghe venissero liberalizzate.
Poichè il pericolo, del facile reperimento, si sarebbe teoricamente potuto trasformare in un abuso di massa.
Io ho scritto chiaramente (ma anche qui sembra che non se ne sia accorto: ma che fa degli altrui interventi legge una riga si e tre no?) che non potevo spiegare ne potevo sapere di tutte le eventuali implicazioni che sarebbero accadute se le droghe si fossero trovare in commercio.
Ho fatto però una analogia: anche l’abuso di alcool è deleterio e l’alcool si trova in grosse quantità sempre disponibile…
Pertanto (se la paura è che se la droga fosse per tutti disponibile tutti si drogherebbero) si scontra con il fatto che l’alccol è, legalmente, per tutti disponibile… Ma NON tutti si alcoolizzano tutti i giorni.
Quindi è da presumere, in attesa di prove contrarie, che una eventuale liberalizzazione delle droghe non comporterebbe automaticamente che la stragrande maggoranza della popolazione si droghi COSI COME la liberalizzazione dell’alcool in Italia non ha comportato che la stragrande maggioranza della popolazione muore di strage il sabato sera.
Però mi rendo conto che il discorso sull’analogia è troppo complicato… Va be continui a leggere le sue tabelle e fare mostra delle 2 lauree; io continuerò a ciarlare di tossicodipendenze con il mio fruttivendolo che ne sa più di me e molto probabilmente assai più di lei.
@ Cerasi
..forse mi sono spiegato male, quello che volevo dire e’ che sono vittime dell’effetto di sostanze….
….tutte gli esseri umani in quanto tali sono degni di rispetto …….
Cerasi,
Lei non ha proprio nessun diritto ad usare questo tono perchè io non ho fatto mostra di nulla. Non ho mai parlato dei miei titoli o di altro. Lo ha fatto Lupo Alberto (che neppure so chi sia). Quindi prima di parlare impari cosa significa la parola rispetto ed impari l’educazione. E’ inaccettabile il suo tono. Non sono in grado di confrontarmi con Lei e con il suo modo irrispettoso di parlare.
Per quanto riguarda la citazione le parole possono essere anche dell’International Narcotics Control Board, ma quando si usa il virgolettato si fa così: “…….” [cit. Autore, titolo della pubblicazione,città, anno, pagina]. O almeno così insegna Umberto Eco nel suo Come si fa una tesi di laurea.
Studiare sarà servito a poco, ma una citazione, a differenza sua, la so fare in modo corretto. Se la lettura la annoia può cominciare col guardare le figure:-)
Il tema del post era ben altro, quindi intendo porre fine alla conversazione con Lei. Saluti.
1) Non ho mai asserito che hashish ed alcol non facciano male, ma solo che l’hashish non da dipendenza, non è un dato statistico, semplicemente io ne sono consumatore non abituale e non vado in astinenza se non fumo per 6-8 mesi. Però magari le tabelle al riguardo dicono altro.
2) David Del Bianco, se vuoi fare sfoggio delle tue conoscenze, fatti invitare a qualche convegno, invece di farlo qui…
@ delbiancodavid
Mi sembra, evidente, che il dente batte dove la lingua duole.
E mi sembra altrettanto evidente che qualcuno dispensa facilmente grossolana ironia ma è molto stitico ad accettare quella altrui..
Non sono stato io a bollare, come “chiacchirata da bar” davanti una birra, gli interventi e non mi sembra di essere intervenuto pretendendo di dispensare chissà quali profonde pillole di saggezza.
Inoltre qui su CM non mi sembra che genericamente avvengano chissà quali alte e scientifiche ed esperte discussioni, meritevoli di un approfondimento in un qualche simposio internazionale…
…….Qui generalmente si scrive (ma lei evidentemente fa sempre eccezione) avanzando le proprie idee, visioni e pensieri senza avere la pretesa di essere gli unici ed i soli depositari di chissà quale arcaica verità.
E nessuno, o quasi nessuno (ma lei fa eccezione, al solito), pretende di intavolare chissà quali profondi confronti, meritevoli di essere pubblicati su qualche tomo universitario o di essere ripresi in diretta televisiva in Mondovisione.
Lei è intervenuto “cattedraticamente” e, stizzosamente, ha bollato come discussione superficiale (chiacchiere da bar, appunto) un mio intervento, poiché non aveva i crismi del ragionamento strettamente scientifico, supportato da analisi qualitative e estrapolato da chissà quali letture.
Ed anche nel suo ultimo scritto , in cui mi “riprende” con Eco, non fa altro che, sembrerebbe con costipazione, mettere nevrasticamente i puntini sulle “i”, dicendo che se si cita bisogna scrivere autore, titolo pubblicazione, città, anno, pagina (proprio come si fa in una Tesi di Laurea).
Non sembra essersi accorto che il mio intervento NON era estratto da una Tesi e che pertanto non ho certo l’obbligo di seguire pedissequamente Eco, in quanto non ho alcuna pretesa di riunire i miei scritti per farli pubblicare.
Ho inserito dei virgolettati specifici al fine di farle capire [[[[[[ma evidentemente non ha compreso, altrimenti non sarebbe riintervenuto, con quella che presumo sia evidente stipsi]]]]]] che talvolta, anche al bar o dal pizzicagnolo (anche senza essere degli espertoni o senza possedere una cultura specifica o letto chissà quali centinaia di volumi e saggi) si possono fare discussioni interessanti.
Però non si preoccupi: le prossime volte, dovesse capitare ma spero di no, con lei eventualmente mi confronterò solo sul meteo, così almeno non le dovrebbe essere difficile, mi auguro, capire (pioggia è quando piove, neve è quando nevica…)
Cordiali sauti
@ Lupo Alberto
La cannabis è una droga pesante, anche in Olanda classificata al pari di eroina e cocaina.
Le autorità olandesi stanno lavorando per classificare la cannabis come droga pesante, al pari della cocaina e dell’eroina. La marijuana, dunque, sarebbe considerata, a tutti gli effetti, una sostanza stupefacente. A volere questo cambiamento il ministro dell’economia Maxime Verhagen che spiega la sua decisione in merito alla cannabis, affermando che tale scelta è motivata dal fatto che l’attuale marijuana, richiesta soprattutto nella sua variante più diffusa, la cosiddetta skunk, ha un contenuto di Thc (Tetraidrocannabinolo) superiore all’erba normale. Questo agente psicoattivo, presente in dosi maggiori, avrebbe, dunque, reso la marijuana una droga pesante.
la mafia deteneva il monopolio delle scommesse clandestine nel calcio, allora hanno detto liberalizziamole. Ora le scommesse si possono fare legalmente, oppure, come continua a succedere tutt’ora illegalmente (vedi quest’estate) cambiano solo prezzi e quote: stato incassa, mafia incassa, soldi spesi dai cittadini.
qualora si liberalizzasse la droga ai risultati di cui sopra bisognerebbe aggiungere … vite distrutte.
ps: se si liberalizza la droga si potrebbe detrarre dalla quota delle mie tasse quanto speso per il servizio sanitario nazionale ai fini di cura per chi vuole sballarsi?
Salve,
Cerasi ad una certa età la demenza senile può fare brutti scherzi! Quello che Eco scrive nel suo testo, non vale solo per le tesi, ma per tutte le pubblicazioni che esistono al mondo….Propongo a chi intende sballarsi di leggere i suoi post. :-)…si faccia una bella risata e per fare pace facciamo flick e flock col mignolo! A proposito domani mette pioggia?…su che scherzo!
A Lupo Alberto invece dico che non faccio sfoggio di nulla e che, solitamente, sono abituato a parlare con persone reali. Magari, dato che mi conosce, ne parliamo di persona. Che ne pensa?
Tornando all’argomento del post, chi sa dirmi a Macerata il trend della tossicodipendenza quale è? quali sono le sostanze maggiormente usate? Chi sono gli abituali fruitori? Dove si riforniscono?
@ delbiancodavid
Cosa vuole che le dica?
Noi che dal basso della nostra scarsa cultura disquisiamo davanti ad un boccale di birra (e che dialoghiamo solo con i fruttivendoli e gli arrotini) siamo cosi strutti e forbiti che, quando facciamo una citazione, diamo per scontato che i nostri pari sappiano di cosa stiamo parlando.
Quindi ero certo che anche lei fosse uno degli “illuminogeni” e che sapesse, con assoluta certezza, di quale inchiesta (del 1977) stessi parlando,,,
Ma è sicuro che si dica flick-flock con il “K” finale?
Perchè quando più giovane, ma non molto meno demente senile di adesso, non mi ricordo del kappa… 🙂
Comunque come ho già sugerito in passato al’amico Bommarito credo che se ne potrebbe parlare anche di persona e confrontarci, al di la delle nostre appartenenze.
Salve Cerasi,
avrei molto piacere di incontrarLa! Mi può scrivere al seguente indirizzo: davidbianco@alice.it. Oppure mi trova su facebook, cliccando nome e cognome.
Allo stesso tempo non vorrei limitare il confronto a me, Lei e Bommarito (o a pochi altri) ma preferirei estendere il dibattito a tutti coloro che ne vorranno fare parte. Stiamo trattando argomenti che riguardano tutta la comunità e una discussione privata sarebbe, a mio avviso, di poco aiuto.
Cordialmente