Gli ex presidenti del Cosmari Eusebi e Capponi, il sindaco Carancini e la protesta in Comune dei dipendenti della Smea
Svolta nella trattativa Smea-Cosmari. Dopo lunghi mesi di trattative oggi l’Assemblea dei sindaci ha dato mandato al Cda del Cosmari di acquisire la Smea.
“E’ tornata a riunirsi – si legge nella nota stampa del Consorzio – l’Assemblea dei Comuni soci del Cosmari. In apertura di seduta, all’unanimità sono stati approvati i verbali dell’assemblea precedente (leggi l’articolo). Successivamente l’ordine del giorno prevedeva l’illustrazione da parte del Presidente facente funzioni Daniele Sparvoli lo stato dell’arte circa l’acquisizione del pacchetto azionario di Smea spa.
In particolare Sparvoli ha ricordato i diversi passaggi ed i diversi indirizzi scaturiti nel corso delle varie assemblee e riunioni ristrette ed ha tracciato le risultanze dei tanti incontri avuti con il Comune di Macerata. Successivamente è intervenuto il Sindaco di Macerata Romano Carancini che ha confermato il quadro di equilibrio dei conti della Smea e si è detto disponibile a ridiscutere i termini contrattuali dei servizi prossimamente erogati da Cosmari per il Comune di Macerata al fine di ripartire la spesa dei maggiori costi del personale.
Diversi gli interventi dei Sindaci o loro delegati che si sono succeduti e alla luce di una nuova proposta avanzata da Macerata, ribadita la volontà di tentare di percorrere un’ultima fase, è stato deciso di addivenire alla formulazione di una proposta da sottoporre ai Sindaci per la discussione e per la votazione.
La proposta è stata elaborata con l’intento di superare i maggiori ostacoli che si sono fino ad ora frapposti ad una conclusione positiva della vicenda ed è stata illustrata dal Sindaco di Macerata e tenendo conto dei diversi ordini del giorno finora approvati dall’Assemblea generale del Cosmari e considerato che i contratti integrativi di alcuni dipendenti della Smea segnalati dalle due diligence risultano non in linea con la disciplina applicata ai pari livello per il personale consortile, sono state determinate le seguenti linee di indirizzo.
Si da mandato al CdA di procedere all’acquisizione dell’intero pacchetto azionario della Smea e nel contempo si da mandato di aggiornare il contratto di servizio da sottoscrivere con il Comune di Macerata, prevedendo nuovi servizi e/o l’implementazione dei servizi già previsti. Inoltre sarà compito del CdA di attuare tutti gli indirizzi che possano determinare la piena assimilazione statutaria e direzionale alla Sintegra e di attivare ogni azione necessaria al riassorbimento dei contratti ad personam concessi dal personale Smea e di riportare le funzioni e le mansioni di tutto il personale ai corrispondenti livelli contrattuali.
La società Smea continuerà ad esistere per un periodo di almeno cinque anni, fatta salva ogni autonoma, diversa ed insindacabile determinazione del Cosmari. Smea opererà sotto il pieno e totale controllo del Cosmari e si da mandato al Cda di procedere al rinnovo anticipato del contratto all’attuale Direttore del Cosmari (Giuseppe Giampaoli, ndr).La proposta auspica che il nominando CdA della
L’impianto del Cosmari e Fabio Eusebi, dimessosi dalla carica di presidente prima dell’assemblea dello scorso 10 ottobre
controllata Smea, oltre a attuare la raccomandazione del massimo contenimento dei compensi e delle indennità, agisca in pieno raccordo ed in totale sintonia con il Cosmari, impegnandosi ad operare nella totale trasparenza e con la massima disponibilità verso i due enti. Inoltre prevedendo un passaggio complesso dei servizi di igiene ambientale della Città di Macerata verso modelli ad elevate prestazioni ambientali, l’azienda dovrà essere strutturata con una organizzazione duttile e nel primo periodo dotata di una sufficiente flessibilità. Infine successivamente all’acquisizione verrà effettuata una post acquisition due diligence al fine di evidenziare eventuali rettifiche, in aumento o in diminuzione, sul prezzo pagato dal Consorzio ai venditori rispetto al valore risultante della perizia della società al dicembre del 2009.
Al termine con parere favorevole, astenuto il solo Comune di Macerata, il CdA è stato delegato a definire l’accordo di dettaglio sulla base di queste linee di indirizzo e l’Assemblea è stata sospesa e aggiornata a mercoledì 16 novembre.
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Sulla lunga vicenda interviene Fabrizio Nascimbeni, consigliere comunale di Macerata è nel Cuore:
Se “Lista Ballesi – Macerata è nel Cuore” si preoccupa e si occupa ancora una volta dell’incapacità dell’amministrazione comunale di risolvere la questione Smea è perché ciò comporta seri danni per i cittadini. Il primo è il mancato avvio della raccolta differenziata, che era stato promesso già a partire dal mese di Luglio; l’altro è l’aumento del debito nei confronti del Cosmari che, nell’attesa di definire la questione, continua a fatturare oltre 190 euro a tonnellata per lo smaltimento dell’RSU quasi il doppio di quanto invece pagano i cosidetti “Comuni virtuosi”. Entrambi i problemi impattano sulle finanze del Comune e, di conseguenza, in quelle dei cittadini maceratesi. Differenziare meno del 40% dei rifiuti comporta pagare l’aliquota massima dell’Ecotassa Regionale (Tributo speciale ai sensi della L.R. n.15/1997 così come modificata dall L.R. n.20/2008) che punisce chi non raggiunge i limiti previsti dalla legge.
Quanto vale quest’imposta per la nostra città? I dati diffusi dalla Regione parlano di poco più di tredici milioni di chili di rifiuti indifferenziati che comportano il pagamento di circa 260.000 euro l’anno. Tassa che in condizioni ottimali di raccolta non supererebbe i 50.000 euro. Ma in aggiunta agli oltre 200.000 euro di differenza vanno considerati i maggiori costi di smaltimento e il danno ambientale che procura la nostra città. Non si può e non si deve rimanere insensibili alle tematiche ambientali e ci fa specie che proprio un’amministrazione di Sinistra che a parole dice di essere vicina all’Ambiente lo danneggi così pesantemente.Il secondo problema è strettamente connesso al primo: il Cosmari applica, in maniera arbitraria, una tariffa di smaltimento molto alta a quei Comuni che non raggiungono livelli soddisfacenti di differenziazione; questa è stata la causa dello spaventoso aumento della Tarsu che tutti i cittadini maceratesi hanno subìto. L’avvio della raccolta differenziata entro luglio scorso aveva come obiettivo di azzerare il balzello che subiamo rispetto agli altri Comuni della Provincia. L’ulteriore allungamento della trattativa relativa alla vendita della Smea, causato esclusivamente dall’incapacità di chi la conduce, sarà causa del mancato abbassamento della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti e quindi certamente di un ulteriore aumento della Tarsu anche per il prossimo anno! Di fronte alle richieste del Cosmari pende un ricorso al TAR, oggetto anch’esso di trattativa – il Cosmari chiede il ritiro dei ricorsi pendenti per procedere all’acquisto della Smea – che in origine valeva 1,5 milioni circa ma che con il passare del tempo, visto il perdurare della situazione, potrebbe superare agevolmente i due milioni. La conseguenza di quanto sopra sarebbe che il Comune andrebbe a vendere la Smea per un milione e mezzo ma si troverebbe a dover pagare due milioni al Cosmari.
Proprio così, rischiamo, nella migliore delle ipotesi, di dover pagare mezzo milione di euro per vendere la Smea. Complimenti! Se non è totale fallimento della politica dei rifiuti a Macerata cos’è? Mesi di verifica, giova ricordarlo, avvenuta dopo solo un anno dalle elezioni, non sono riusciti a produrre nessun effetto se non fornire un alibi alle inefficienze dell’amministrazione comunale. Viene da pensare che i consiglieri di maggioranza abbiamo messo in scena la farsa della verifica solo per mascherare i loro imbarazzi nei confronti di un Sindaco e di una giunta palesemente incapaci di governare la città, altrimenti, vista l’infausta conclusione, gli stessi promotori dovrebbero seriamente mettersi in discussione, visto che non sono riusciti a ottenere nulla di buono per la città. Che nessuno si azzardi a parlare di “emergenza rifiuti”, che non si racconti ancora la favola della mancanza di discarica, problema che impatta su tutti i Comuni della Provincia ma che è drammatico solo per i cittadini maceratesi grazie alla giunta che li governa e alle strategie sbagliate che hanno messo in atto. Non resta che sperare che i cittadini, inferociti per come vengono sperperati i loro soldi e per come vengono costantemente saccheggiati da questa amministrazione, si presentino in Comune per pretendere che gli amministratori paghino di tasca loro, considerato che i numerosi appelli di noi consiglieri comunali sono rimasti inascoltati. Ci piacerebbe avere delle risposte dal Sindaco o dagli Assessori al Bilancio e all’Ambiente, ma sappiamo che anche questa volta l’unica reazione che susciteremo sarà quella di vedere Sindaco e Giunta infilare la testa sotto la sabbia”.
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chi controlla e sancisce la leglità dell’operazione solo il collegio sindacale o altri organismi?
Come al solito è prevalsa l’incapacità di tanti e la furberia dei pochi.
solo le maestranze dovevano esere assorbite dal Consmari il resto……Ci sembra che con le disposizioni vigenti la SMEA doveva essere chusa da tempo.
Ora è finità la tranquillità amministrativa e come al solito le tariffe non diminuiranno i tanti cittadini pagano e pochi incassano
I Sindaci chiamati a decidere sull’acquisizione della SMEA da parte del COSMARI credo che ignorino il fatto che con la manova di “ferragosto” (legge n. 148 del 14 settembre 2011) la gestione dei rifiuti urbani nella nostra provincia deve essere affidata con gara ad evidenza pubblica. Vorrei ricordare inoltre che sempre la stessa legge ha eliminato la possibilità di affidamento in HOUSE (vedi art. 4, comma 13) previsto solo per importi annui non superiori a 900 mila euro.
I Sindaci sanno che per effetto di tale legge non è più possibile effettuare la gestione pubblica in HOUSE dei rifiuti urbani attraverso l’affidamento diretto al COSMARI, alla SINTEGRA e alla SMEA?
I Sindaci sanno che entro il 31 marzo 2012 devono obbligatoriamente indire una gara di appalto europea, ad evidenza pubblica per la gestione dei rifiuti urbani e che gli affidamenti diretti cessano improrogabilmente e senza necessita’ di apposita deliberazione dell’ente affidante alla data del 31 marzo 2012?
I Sindaci non credono che la proposta di aggregazione tra il Cosmari e la SMEA meriti un necessario e dovuto aggiornamento visto il nuovo scenario legislativo nazionale e regionale?
@ enossam
La domanda, dopo il suo intervento, sembra sorgere spontanea: ma i Sindaci conoscono le leggi???
oltre al fatto si può fare o non si può fare l’affidamento diretto, chi ci dice che sul territorio italiano non ci sia una azienda disposta a tirare fuori più soldi di quelli che tira fuori il cosmari visto il contratto che la smea ha con il comune di macerata e gli altri comuni dive effettua il servizio., oppure, chi ci dice che se il comune di macerata fa la gara di appalto europea per la gestione del servizio di raccolta rifiuti non andrà a spendere meno di quello che spende ora, e se la gara di appalto la fanno in unione i comuni dove oggi fa il servizio la smea mi resta il dubbio che tutti possano spendere di meno.
chi ci dice che il prezzo che applicherà il cosmari per il servizio sarà il migliore del mercato.
chi ci dice che domani il cosmari non riempirà il comune di macerata di ferri vecchi come quelli che sono a spasso per la provincia.
se si ha sentore che andranno sino in fondo sarebbe opportuno segnalare alla corte dei conti il fatto.