Mostrati i reperti archeologici
rinvenuti a Montelupone

I primi rinvenimenti sono avvenuti per caso nel 2009 durante i lavori per la costruzione di un nuovo impianto sportivo comunale. Poi l'intervento della Sovrintendenza

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Scavi-archeologici-MonteluponeSono stati finalmente mostrati al pubblico i reperti archeologici rinvenuti nel corso degli scavi effettuati nell’area di via Manzoni a Montelupone: ad illustrarne il valore sono stati studiosi ed esperti intervenuti ad un convegno organizzato al Teatro Nicola Degli Angeli, seguito da una visita guidata dell’area. I primi rinvenimenti sono avvenuti per caso nel 2009, quando i lavori per la costruzione di un nuovo impianto sportivo comunale, da poco avviati, portarono alla luce alcuni frammenti ceramici e fu dunque richiesto l’intervento della Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche, che ravvisò l’opportunità di approfondire le ricerche per reperire nuovo materiale.

Come ha spiegato Maria Cecilia Profumo della Soprintendenza regionale, lo sbancamento completo dell’area, controllato dall’ArcheoLab di Macerata, e la successiva edificazione di una serie di trincee hanno messo in luce una struttura di argilla concotta con abbondanti tracce di elementi lignei e di un sovrastante strato scuro, sul quale poggia una struttura muraria in grossi ciottoli. La dott.ssa Alessandra D’Ulizia dell’ArcheoLab maceratese ha illustrato le varie fasi degli scavi e le caratteristiche dei ritrovamenti: sono state raccolte ben 130 cassette di materiali che ora saranno oggetto di studio, e una selezione dei reperti meglio conservati e opportunamente restaurati è stata esposta nel foyer del Teatro Degli Angeli.

La professoressa Giovanna Bergonzi dell’Università di Macerata ha cercato di rispondere a due quesiti fondamentali dei ricercatori: a quando risale il sito e che cosa fosse nel passato. Per quanto riguarda la datazione, il materiale rinvenuto è attribuibile alla tarda Età del Bronzo e all’Età del Ferro Picena, quindi all’incirca tra il X e il III secolo a.C., grazie all’evidenza di elementi plastici e decorativi caratteristici di quel periodo. Ciò costituisce un notevole motivo di interesse, rafforzato dal fatto che questi materiali si trovano in un insediamento di tipo abitativo: vi sono stati ritrovati rocchetti, pesi da telaio, un ago in bronzo, abbondantissimo materiale ceramico, un gran numero di frammenti di tipo miceneo (la cui analisi fa propendere per l’ipotesi che fossero di produzione locale e non di importazione), la tomba di un bambino e tracce di murature che testimoniano la presenza di un insediamento anche durante l’età romana. Resta difficile rispondere al quesito su cosa fosse questo sito: gli studi sono ancora in corso e dureranno a lungo, ma una delle ipotesi è che questo potesse un luogo con funzione cultuale e rituale.

Convegno-scavi-archeologici-MonteluponeIl professor Marco Ritrecina, dell’Università di Macerata, ha approfondito l’analisi dei reperti, rapportandoli con quelli dei diversi scavi archeologici sparsi nel Centro Italia e trovando dei parallelismi utilissimi per proseguire gli studi su quanto rinvenuto. Purtroppo, però, i fondi per proseguire gli scavi, finanziati dalla Soprintendenza e dal Comune di Montelupone, sono esauriti, quindi molto probabilmente si procederà al reinterro dei reperti. Di sicuro c’è che questi ritrovamenti dimostrano che Montelupone era un insediamento antichissimo: la scoperta di questo sito, ritenuto dagli esperti davvero rilevante per quantità e qualità dei reperti, apre nuovi fronti di studio sulla storia di tutta l’area della Valle del Potenza.

 

 

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