Salvi i piccoli comuni maceratesi. Acquacanina, Bolognola, Camporotondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gagliole, Gualdo, Montecavallo, Monte San Martino, Muccia, Pievebovigliana, Poggio San Vicino, Ripe San Ginesio, Sefro e Ussita rischiavano di essere soppressi perchè la loro popolazione non supera i mille abitanti. Al di là dei numeri però, come ha sottolineato Giancarlo Liuti nella sua rubrica (leggi l’articolo), sono l’essenza dell’identità italiana. A rischiare molto sarebbero invece le Province
«Sostituzione dell’articolo della manovra relativo ai piccoli comuni con un nuovo testo che preveda l’obbligo dello svolgimento in forma di unione di tutte le funzioni fondamentali a partire dall’anno 2013 nonchè il mantenimento dei consigli comunali con riduzione dei loro componenti senza indennità o gettone alcuno per i loro membri» si legge nel documento finale del vertice di maggioranza tra Pdl e Lega ad Arcore per studiare le modifiche alla manovra. Le novità principali riguardano le pensioni, che saranno toccate, l’aumento dell’iva, che non ci sarà, la supertassa, che salterà, la salvezza dei piccoli comuni e due miliardi di tagli in meno agli enti locali. Il contributo di solidarietà rimarrà solo a carico dei membri del Parlamento. Nella residenza di Berlusconi erano presenti gli stati maggiori del Pdl e della Lega.
Le risorse recuperate per «diminuire le sofferenze per gli enti locali», dicono fonti della maggioranza, sarebbero reperite da una rimodulazione dei vantaggi fiscali e dall’intervento sulle pensioni.
Più poteri agli enti locali per lotta all’evasione. «Attribuzione agli enti territoriali di maggiori poteri e responsabilità nel contrasto all’evasione fiscale con vincolo di destinazione agli stessi del ricavato delle conseguenti maggiori entrate».
Ridotti i vantaggi fiscali per le società cooperative. «Sostituzione del contributo di solidarietà con nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l’abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive nonché riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle società cooperative».
La conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama è stata fissata per mercoledì 31 agosto in tarda mattinata, probabilmente alle 13. I presidenti dei gruppi dovranno decidere il calendario dei lavori del Senato che la settimana prossima sarà chiamato a votare in Aula la manovra.
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urca e senza provincia penati come fa?
il governo finalmente ha adottato la linea che Capponi e Agostini avevano lanciato proprio qui su cronache maceratesi nei giorni scorsi:
mi piace per questo riproporre l’articolo e il commento che hanno fatto, MEDITATE GENTE QUESTI SONO GLI AMMINISTRATORI CHE ABBIAMO PERDUTO – ARGUTI E LUNGIMIRANTI – SOSTITUENDOLI CON IL NULLA PIU’ TOTALE……..
” Gentilissimi lettori di Cronache Maceratesi………….In tema di riordino degli Enti Locali la nostra posizione e’ la linea del Centrodestra Maceratese e per i piccoli comuni diciamo che sono migliori le unioni che la loro soppressione. Questo sì, riduce drasticamente i costi della Politica e rafforza l’efficenza e l’economicità dei servizi.
Ci sono altre riforme da fare..e la nostra Regione e’ assurdamente in ritardo (nella soppressione delle Comunità Montane o loro riorganizzazione in nuove forme di associazione tra Enti Locali) e in questo articolo ne indichiamo altre. Alcune gia’ inviate al partito Nazionale ed altre proposte con le iniziative Legislative in Regione (in quanto ne ha la competenza)…ma qui la maggioranza di Centrosinistra e’ latitante. Ci sembra inoltre una vera e propria baraonda la posizione delle opposizioni Nazionale……….PD, UDC, Di Pietristi, SEL, ecc …dove sono le vostre proposte coordinate??
Certamente questi sono giorni caldi in Italia, in tutti i sensi: per le gravi problematiche da affrontare nel Paese legate ai nodi dell’Economia, alla necessità di ridurre la spesa pubblica e alle necessarie riforme e manovre correttive da mettere subito in campo e per le fose condizioni meteorologiche di questi giorni che non aiutano probabilmente a rendere chiari tutti i percorsi.
In un Paese dove tutti parlano e succede sempre poco, dove la logica del rinvio prevale e il concetto di “partecipazione democratica” alle scelte sembrano essere parole vuote, due novita’ ci autorizzano ad osare proposte, anche a chi come noi operano sul territorio, ed sono normalmente inascoltati.
Per questo noi presidenti dei gruppi consiliari di opposizione in Consiglio Provinciale del PPE – Modello Macerata e del gruppo PDL- PPE approfittiamo del dibattito in corso, anche perche’ stimolati dall’apertura del governo al confronto sulle misure economico-strutturali piu’ giuste da mettere in campo, e coincidente, per la prima volta, con la disponibilità dell’opposizione a voler collaborare in un momento in cui si gioca il destino del nostro Paese.
Sottolineamo che il fatto piu’ importante accaduto in questi giorni e’ stato senza dubbio l’accensione della miccia della responsabilità fatta dal Presidente della Repubblica Napolitano che intervenendo simbolicamente ma significativamente al Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini ha richiamato in sostanza tutti ad abbandonare interessi di parte per fare le riforme che servono e poter garantire un futuro di crescita, di buona occupazione per i nostri giovani e di rilancio di una politica economica in senso europeista che responsabilizzi sempre piu’ le parti (giusta l’introduzione in Costituzione dell’obbligo del pareggio di bilancio) e non consenta piu’ a nessuna forza politica di fare speculazione politica puntando sull’aumento del debito.
I temi in campo sono molti ma noi ci vorremmo soffermare soprattutto sull’aspetto della prevista riorganizzazione ( la proposta di legge parla di soppressione) dei piccoli Comuni, ed inoltre delle Provincie e in modo poco comprensibile di riorganizzazione degli Enti intermedi tra Regione ed Enti locali.
La nostra esperienza ci porta a dire che, come individuava anche la L. 142/90, e’ troppo semplicistico e deleterio parlare di cancellazione dei 17 Comuni in Provincia di Macerata e similarmente per in resto d’Italia. Questi sono i nostri Comuni in procinto di sparire: (Muccia 930 abitanti; Gualdo 906; Pievebovigliana 877; Ripe San Ginesio 872; Monte San Martino 783; Gagliole 647; Camporotondo di Fiastrone 598; Fiastra 577; Cessapalombo 533; Sefro 446; Ussita436; Castelsantangelo sul Nera318; Poggio San Vicino314; Fiordimonte214; Bolognola164; Monte Cavallo155; Acquacanina).
Non si puo’ contrabbandare tutto questo come taglio virtuoso ai costi della politica ed alla casta. Gli amministratori di questi Comuni, con distinti ruoli di consiglieri comunali che percepiscono 17 euro lorde a seduta per 2-4 consigli all’anno e di assessori (normalmente 2) che nei comuni sotto i mille abitanti percepiscono un’indennità di 130 euro lorde al mese non incidono minimamente sui costi della cosiddetta politica.
Come apparso su tante note stampa in questo mese ci si e’ resi conto che in altri Stati Europei il numero dei Comuni sia ancora piu’ consistente che in Italia (circa 8.092); In Austria sono circa 2.300; in Germania 12.100; in Francia 36.680; in Svizzera 2.596; e in Spagna piu’ di 8.100.
I Comuni italiani inoltre sono l’unica parte della pubblica amministrazione che in questi anni ha contribuito a ridurre il debito pubblico. E’ assolutamente vero inoltre che i consiglieri, gli assessori e i sindaci dei piccoli comuni, con quelle indennità, senza rimborsi spese, sono in realtà dei volontari della partecipazione democratica e dell’impegno civile e sociale di questo Paese. Il loro ufficio spesso è la piazza, se si ammala l’autista degli scuolabus si mettono loro alla guida degli automezzi, fanno le guide turistiche e sono loro che risolvono molti dei problemi che non hanno soluzioni codificate con le migliaia di Leggi dello Stato.
Quelle della manovra sono misure che non producono risparmi e tra l’altro ledono il completamento dei positivi processi di gestione associata dei servizi gia’ avviata.
Inoltre il solo accorpamento dei piccolissimi Comuni non risolve la necessità che abbiamo di coinvolgere per discreti livelli di organizzazione dei servizi anche dei comuni medi e medio piccoli (va infatti sottolineato che sono piccoli anche i comuni sotto ai 10.000 abitanti e i numeri ci dicono che in questa provincia sono ben 40 i comuni con meno di 5000 abitanti) che hanno bisogno di associare i servizi per renderli economicamente sostenibili).
E’ interesse di noi tutti farle vivere dignitosamente queste, non solo per gli amministratori di questi piccoli comuni ma perche’ dalla loro sopravvivenza dipende la vita delle piccole comunità e dell’intero nostro Paese.
‘E’ evidente –che il tema non sta nel numero in sé, ma in come e’ organizzato e funziona l’intero sistema istituzionale, centrale e locale di un Paese. Ed e’ esattamente di questo che dovremmo discutere a livello regionale. Le Marche sono fortemente in ritardo nel superamento o consolidamento dei modelli gestionali alternativi alle Comunità Montane. Anzi , il continuo rinvio della riorganizzazione e della definizione di modelli ottimale di gestione dei servizi oggi danno ragione ad un’opinione pubblica deviata da tanti oratori e politicanti disinformati. Tutti siamo pronti a ragionare di norme che portino ad un serio processo di riordino istituzionale-territoriale del nostro Paese, evitando duplicazioni e sovrapposizioni nell’esercizio delle funzioni, semplificando la rete delle istituzioni locali, garantendo alle comunita’ locali l’adeguatezza dei teritori Comunali associati nel gestire le funzioni fondamentali, attraverso l’obbligatorietà delle
Unioni di Comuni ed anche processi volontari ed incentivati di fusione, laddove cio’ sia piu’ utile e valido per quei territori.
Questo Paese ha bisogno di fare risparmi ed efficienza ma ha anche la necessita’ di presidiare e governare territori spesso vasti e complessi, quanto scarsamente abitati e serviti, come avviene nei i territori di montagna, nei quali il processo di riforma e di semplificazione deve ulteriormente procedere al fine di giungere ad un modello piu’ moderno e forte di governance nel quale al Comune associato spettano tutte le attribuzioni connesse alla migliore amministrazione del territorio.
Molte altre considerazioni invece debbono esser fatte in ottica di riforma e possiamo solo accennarne alcune:
• il superamento e la trasformazione della figura dei segretari comunali;
• la dismissione del patrimonio ERAP (Edilizia Residenziale Pubblica) che ha perso la propria funzione sociale con cessione agevolata agli attuali inquilini nelle forme le Regioni potranno prevedere;
• la cessione dei beni immobili disponibili di proprietà degli Enti (Comuni e Provincie) alla Cassa Depositi e Prestiti in cambio della riduzione della loro esposizione finanziaria, funzionale alla riduzione dell’indebitamento pubblico;
• riduzione dei costi della politica in ogni dove ( Revisione ruolo delle Camere Commercio, Abolizione AATTOO Idrico, Rifiuti, Gas, dismissione delle Società pubbliche e ridimensionamento degli emolumenti e numero componenti CDA) ;
• Riduzione del 50 % del n° dei Parlamentari (eletti pero’ direttamente dal popolo);
• Riduzione del n° dei Consiglieri e dei componenti delle Giunte Comunali, Provinciali (sino a che esisteranno) e Regionali e contestuale riduzione (almeno – 40%) delle indennità compresi parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e comunali.
• No riduzione spese sanita’ ma riorganizzazione ed esclusione della gestione politica della stessa ( i dirigenti amministrativi e medici – primari – non potranno essere nominati dai partiti attraverso i Presidenti e gli Assessori delle Regioni come oggi);
• No riduzione spesa sociale ma riforma ISEE e controlli sulle dichiarazioni mendaci,
• si al Ticket con esenzione per i redditi minori di tre pensioni minime con una franchigia per un congruo numero di esami, a scopo prevenzione, esente per tutti o per malattie croniche;
• No ai tagli ai costi dell’istruzione ma accentuazione del merito e qualità di tutti i sistemi di istruzione ma prioritariamente dei sistemi Universitari (riorganizzazione Università, organizzazione manageriale della gestione economica, riqualificazione della formazione e della ricerca, ecc.);
I nostri suggerimenti sono stati inoltrati, attraverso gli organi di Partito (Coordinatori Lattanzi e Pistarelli del PDL Provinciale), ai responsabili nazionali e crediamo che possano contribuire a migliorare e rendere piu’ reale questa parte della manovra.
Franco Capponi (ex Sindaco di Treia ed ex Presidente della Provincia)
Capogruppo PPE – Modello Macerata e portavoce del Centrodestra in Provincia
Nazareno Agostini (ex Sindaco di Montelupone ed ex Assessore Provinciale)
Capogruppo gruppo PDL – PPE”
…farà come luigi Cesaro…
http://www.informazione.tv/index.php?action=index&p=61&art=30094
Ho visto Carancini ieri sera andare in Chiesa e accendere 2 ceri uno al PDL uno alla LEGA e gli hanno fatto il miracolo! Ora è un sindaco libero!!!
Da domani Carancì al via della mia mostra, l’ampliamento del palazzetto e via almeno un paio di assessori (tipo Urbani e la Manzi) e gente nuova e giovani con le palle… che ne dici???
Tutti a casa….. Avete Rotto,di ingrassare le vostre maledette pance,con i nostri soldi!!! meno sindaci + soldi per tutti………. Pensate a migliorare le cose invece di pensare ogni volta a come fregare le persone,con telecamerine in centro,e altre divolerie per rubare soldi al cittadino.
visto che il grillo vale almeno quanto l’elefante?
Vorrei solo far notare che i politici che si sono riuniti ad (h)AR(d)CORE viaggiavano tutti su macchinone di lusso NON italiane…
x donnamc56:
Esattamente quale sarebbe la linea dei nostri “ARGUTI E LUNGIMIRANTI” amministratori perduti che è stata adottata dal Governo?
Riduzione dei parlamentari e abolizione delle province.. attraverso modifica alla costituzione?? Ne riparliamo quando questo sarà fatto, o ne parleranno le prossime generazioni! Non era più semplice ridurre le province se si voleve davvero tagliare lì (che si può fare senza cambiare la costizione)?
Quali altre linee seguite dal governo? Nella riforma l’unico taglio è quello fatto nei confronti di chi ha studiato (probabilmente la base della Lega non sa cosa sia l’università, quindi per loro questo non significa toccare le pensioni) e chi ha fatto il militare.
Inoltre, anche se il governo avesse seguito le linee dii nostri “ARGUTI E LUNGIMIRANTI” amministratori perduti non è che questo sia un segno positivo o motivo di vanto per gli amministratori di cui parla. A mio avviso Capponi non è stato rieletto proprio perchè appartenente alla coalizione attualmente al governo, il governo stesso non gode di molta credibilità (in Italia, per non parlare dell’estero).
Update:
Nella riforma salta la norma su riscatto laurea e anno di militare.
In pratica di tutte le misure proposte frettosolosamente sotto le ferie d’Agosto per calmare l’Europa sono rimaste solo i propositi di riforma costituzionale o mi sono perso qualcosa?
No, s6carlo: non ha perso nulla.
Il governo sta dimostrando di non sapere quello che vuole, di non sapere quando volerlo, e soprattutto di non sapere a quale santo votarsi.