di Roberto Scorcella
Al di là degli aspetti politici e degli inevitabili attacchi provenienti dalle minoranze, è un dato di fatto oggettivo che la mancata assegnazione delle deleghe agli assessori provinciali da parte del presidente Antonio Pettinari sia quantomeno inusuale.
Se ne sono dette tante in queste settimane che si sono succedute al voto, si sono fatte tante ipotesi, molte delle quali più vicine alla fantapolitica che alla realtà, ma ancora non si è arrivati a capire quale sia il reale motivo per cui Pettinari stia temporeggiando tanto per assegnare le deleghe, perchè inevitabilmente prima o poi dovrà farlo.
I fatti sembrano stare in maniera diversa rispetto a quanto si è ipotizzato finora.
Pare, infatti, da fonti attendibili, che il presidente Pettinari prima dell’assegnazione delle deleghe stia procedendo a una riorganizzazione dei settori e dei servizi della Provincia. In pratica, si tratta di una sorta di “giro di vite” di alcuni dirigenti e, in parte, di ridisegnare l’assetto dei settori, oltre a spostare alcuni servizi da un settore all’altro. A seguito della messa in aspettativa per altri incarichi ricevuti da due dirigenti (Giustozzi e Spuri), il commissario prefettizio Calvosa aveva deciso di redistribuire i servizi in carico ai due dirigenti agli altri otto colleghi rimasti, con l’inevitabile innalzamento delle indennità di ognuno, viste le nuove funzioni da svolgere.
La concertazione sta avvenendo (o forse è già avvenuta) in diversi incontri che Pettinari e i Dirigenti (assenti gli assessori) avvenuti fuori dalla sede istituzionale della provincia e al riparo da occhi indiscreti, in un ristorante a San Claudio. Tutti incontri nei quali si sarebbe discusso della ridefinizione della fisionomia gestionale della Provincia.
Secondo quanto si è appreso, l’operazione (arrivata ormai quasi alla conclusione) vedrà la ricostituzione del I Settore “Affari generali”, da riportare nell’alveo più naturale e quindi, probabilmente, “alleggerito” dei servizi “patrimonio” e “appalti e contratti” i quali saranno, con ogni probabilità, accorpati a un settore tecnico.
Ancora incerta, invece, l’assegnazione del servizio “Polizia provinciale”, attualmente non inquadrata in nessun settore. Più probabile la creazione di un nuovo Settore di supporto interno all’ente che vedrebbe al proprio interno i servizi di E-Gov e statistica. Probabile anche uno “svuotamento” dei “servizi sociali” che andrebbero a supportare le funzioni del Settore “formazione e scuola” nell’ambito di un più ampio Settore dedicato ai “servizi alla persona”. Resta ancora incerta, invece, la sorte del Settore “politiche del lavoro” che, attraversato dalle voci non confermate di una riforma nazionale che vedrebbe la privatizzazione di servizi per l’impiego, potrebbero non avere più un proprio dirigente di riferimento, ma invece essere accorpati alle politiche del lavoro. Fluida, invece, la situazione del Settore “personale” che potrebbe essere privato del solo servizio di E-Gov. Infine, le attività produttive, dove attualmente è stato “appoggiato” il servizio appalti (probabilmente indirizzato verso un settore “tecnico”) potrebbe essere rimpolpato con le funzioni del servizio cultura. Solo qualche piccolo aggiustamento, invece, per il settore ambiente.
In questo quadro, una volta stabilizzata la ristrutturazione, il presidente Pettinari non avrà più difficoltà ad assegnare le deleghe, superando un percorso in cui gli assessori senza delega avrebbero trovato difficile ritagliarsi un ruolo.
Sarà fantapolitica anche questa? Difficile a dirsi, anche se tra tutte le ipotesi e le congetture che si sono fatte finora, sembra la possibilità più realistica. E le conferme dovrebbero arrivare già nelle prossime settimane.
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Aboliamo tutte le province, non servivano prima con l’elezione di Pettinari è la sua gestione è la conferma.
Che la concertazione con i dirigenti si svolge in un ristorante a San Claudio è veramente scandaloso, perché non in Santamaria in Selva stile Arcore, il lupo cambia il pelo ma non il vizio è sempre lo stesso
Pettinari, questa non regge.. e comunque come giustifichi le indennità? E’ in corso di stesura una segnalazione
a ….Vedi un pò di non affogare da piccolo nelle sabbie mobili dei veti incrociati
Che vergogna! Più’che fantapolitica io parlerei di una politica piccola e misera.Per ritrovare un po’di dignita’ Macerata non aveva bisogno di un Presidente che si sente un Segretario Generale e che invece di prendere decisioni si rapporta con i dirigenti come se fossero suoi pari.
Certo che la concertazione che avviene in forma privata, in un ristorante, lontano da occhi indiscreti è l’ultima vite con cui si inchioda la cassa da morto della politica….
Perchè tutto deve avvenire in segreto?
Che cosa non si deve sapere?
Perchè essendo una ridefinizione degli incarichi remunerati, di un Ente pubblico, tutto questo avviene lontano dalla sede istituzionale?
Perchè, visto che c’era questo “problema” di redistribuzione, incarichi e competenze non lo si è detto chiaramente, preferendo invece fare tutto di nascosto?
Perchè gli Assessori (remunerati), ma senza delega, non hanno detto nulla oppure si è fatto tutto dietro le loro spalle?
E se eventualmente si è fatto tutto alle spalle degli Assessori (visto che comunque il riordino sarebbe andato ad incidere sui singolli assessorati e competenze) come è possibile che gli Assessori si siano prestati ad essere marionette?
@Cerasi
quanto è curioso lei! Chi sta a lavorare nel laboratorio, non può permettere l’accesso ad estranei. Potrebbero rovinare le storte, le dritte, le fiale, le fole, gli alambicchi, le cannucce, le cartine tornasole, i salimelecchi…E poi come si dice in dialetto San Claudio? Non si dice forse san Chiodo? Ecco proprio quello che lei cercava per sigillare la cassa
Come è strana la politica della fantomatica “sinistra”a Macerata, quello che vale in Comune vedi verifica “processo”al sindaco Carancini (autoritario,scollegato con gruppi…….) per gli stessi personaggi in primis Bianchini e compagnia cantanto non vale a cento metri di distanza sede della Provincia, non vengono date le deleghe, il presidente fa riunione con i dirigenti nei ristoranti e lor signori (Fortebraccio) silenzio totale,certo devono salvaguardare il loro posto di lavoro da una disuccopazione certa,ma questo non basta per giustificare tutto quali altri poco nobili motivi ci sono sotto?
@PENNA BIANCA Fino a prima delle elezioni Bianchini era ogni giorno sui giornali, per le strade, tra la gente a lanciare proclami e idee facendo trapelare ansia e preoccupazione per il futuro.Dopo le elezioni sembra sparito e persino sulla questione SOF lui, che prima si era battuto perchè ” uomo di cultura”,non si è sentito più. Sta ancora pensando o lo vedremo agire prima o poi?
@ mus rugens
Dopo lunghi anni ho capito che di “arte del governo” o “pratica dell’amministrazione statale” o “ragion di stato” o “affari pubblici” ce ne sono sostanzialmente 2 tipi, che vengono entrambe praticate dalle stesse persone e che, pensi un pò, hanno in comune anche il nome…
La “Politica” e la “politica”
Sembrano due cose diverse, magari qualcuno pensa che siano contrapposte, ma invece sono esattamente la stessa cosa, poichè la Politica si fonde nella politica e viceversa e la politica non potrebbe sopravvivere senza Politica e viceversa..
La Politica, quella che si potrebbe definire “nobile” è quella diretta a fare il bene comune, quella che è un’arte, quella per cui ci si studia, si cercano soluzioni, si prospettano progetti (ed è sempre di medio-lungo periodo)
Poi c’è la politica (di tutti i giorni) quella che serve per galleggiare, quella il cui bene comune si limita a coloro che ti hanno votato, quella per cui si cercano alleanze per le elezioni, quella che mira solo alla rielezione (ed è sempre di breve o brevissimo periodo).
Una volta (o forse non è stato mai così e ce lo hanno semplicemente lasciato credere) queste due entità, diverse ma uguali, erano indissolubilmente legate: non era possibile che una vivesse di luce solare e l’altra fosse ridotta al lumicino.
C’erano le grandi questioni nazionali, i grandi progetti dello Stato, c’era una precisa scelta per cui le grandi questioni di fondo che riguardavano il Popolo, la Politica nazionale, erano vissute alla stessa maniera ad Aosta come a Pescara, a Torino come a Palermo….
E poi c’era la politica locale, l’amministrazione quotidiana degli Enti, le cordate di amici, gli interessi di quartiere o di partito della singola città.
Erano (o forse non è stato mai così e ce lo hanno semplicemente lasciato credere) entrambe necessarie alla Nazione per cui, dopo i grandi discorsi generali, si scendeva nel particolare e c’era da decidere cosa fare per il Comune, per la Partecipata, chi mettere a capo della locale sezione del Partito, ecc. ecc.
Erano entrambi sempre in precario equilibrio, si correva sempre il rischio che bastava una piuma che la bilancia si sbilanciasse: due facce della stessa medaglia (quasi fossero cose vive) costerette a convivere, costrette a coabitare all’infinito poichè l’una, senza l’altra, moriva.
Mi pare invece che negli ultimi 15 anni si è preferito puntare tutto sulla politica (a discapito della Politica), fregandosene altamente di quello che accadeva intorno al tavolo dove venivano prese le decisioni locali.
Ma la sola politica (di breve o brevissimo periodo) non ha capacità, non ha intelligenza e soprattutto NON HA INTERESSE a risolvere le grandi questioni di fondo.
L’unica cosa che, alla politica, interessa della politica è la sopravvivenza di se stessa.
E si sopravvive se si vince la prossima elezione, quindi è intrinseca una fortissima miopia: più del tornaconto del proprio partito (o gruppo) non si guarda, non ci si interessa, non ci frega nulla.
E quella che tu chiami cartina di tornasole è appunto l’elezione (in cui i militanti vengono chiamati a raccolta, vengono chiamati a sostenere la lista, vengono chiamati a cercare voti per un programma che, tutti sanno benissimo, al 90% NON verrà realizzato): e vengono chiamati con l’illusione di contribuire alla Politica.
Passata poi l’elezione gli eletti se ne fregano della base per poi rinteressarsi tre o quattro mesi prima delle nuove elezioni.
E in questi lunghi anni in cui gli eletti se ne infischiano si fa politica di bassissimo livello, si fa politica per piazzare in quel posto l’amico, si fa politcia per propri interessi di bottega…
E la politica è talmente squalificata e sputtanata che (come accaduto alle ultime Provinciali) oltre il 50% degli elettori era così schifato che NON è andato a votare.
Ed invece di chiedersi del perchè di questa disaffezione tutti i nostri politici locali (tutti, nessuno escluso) hanno fatto spallucce, hanno fatto fina di nulla e tutti sono tornati a fare i solito gioco delle 3 carte, i soliti striminziti patetici accordi sottobanco, le solite partite a poker con carte truccate.
Ecco io vorrei, che per una volta, il politico locale fosse un Politico: che non guardasse solo al quotidiano, al proprio orto, ma che avesse una visione che arrivi un tantino più lontana del proprio organino riproduttivo….
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(consiglio la lettura “Lettere a Marta. Ricordi e Riflessioni” di Antonio Giolitti, Il Mulino, Bologna, 1992)
Un film di Sordi si intitolava “Tutti dentro”. In Italia, indubbiamente, i politici di qualunque estrazione ideologica (o ex-ideologica) sono tutti dentro a banchettare (anche se il senso di quel titolo era un altro, che agli stessi politici di cui sopra non è che piaccia tanto)…
Qui dovremmo poter intitolare il nostro amaro film “Tutti a casa”. Perché non può essere la giusta critica a Pettinari a giustificare la giunta comunale (e viceversa).
Peraltro, se il contenuto di questo intuibile redazionale è corrispondente al vero, non pare autoritaria l’attesa inconsueta di Pettinari; lo giudicheremo piuttosto a deleghe assegnate. Il Comune invece le deleghe le ha assegnate in tempo record (tranne per l’assessorato in quota all’IdV, che fece registrare una curiosa girandola di nomi e criteri di scelta).
Ma più che altro, siccome i maceratesi, che nel medio corso sono lucidissimi, al dunque elettorale si prendono la briga di autoaccoltellarsi le palle, in democrazia vale ancora il detto latino “Electa una via non datum recursum ad alteram” (spero che la forma sia giusta, sennò Carlo Babini, in piazza, mi bacchetta in due e due quattro…).
Giusto purgatorio, dunque. Che pagano anche gli innocenti: no, non quelli che hanno votato dall’altra parte, bensì quelli che si sono visti cadere le braccia e non hanno votato per niente.
La politica maceratese non finirà mai di stupirmi!
@ Davoli, lo stesso Sordi è stato il protagonista di un altro bellissimo film. Si titolava, appunto, TUTTI a CASA.
Quando si dice la preveggenza del cinema!
Forse Babini ti corigerà, tu ribattigli che è un errore di battitura
@carletta Bianchini stà pensando per come poi agire!!!!!
Il septumvirato si e’ ribellato all’imperatore Romano perché non li aveva resi edotti dell’editto. Nel palazzo del Sultano, invece, tutto tace segno che chi deve sapere sa.
E i sudditi? La prendono al solito posto!
E’ semplicemente una barzelletta. La verità è una: Pettinari non riesce a trovare la quadratura del cercchio per pagare tutte le cambiali firmate in campagna elettorale. E’ tirato alla giacchetta da tutte le parti e non è capace di prendere decisioni importanti. Questo è IL LABORATORIO MARCHIGIANO DELLA SINISTRA!!! Tra l’altro gli assessori non dovrebbero essere scelti in base alle competenze specifiche? Come ha fatto Pettinari a sceglierli se è vero che deve stabilire ancora stabilire le sezioni del laboratorio?
@Cerasi
oh, Cerasi, Cerasi! Diceva Fanfani: “Chi la fà, la copra”! Lei, che pure non l’ha fatta, non la smette di rivoltarla e sa bene che non c’è nessuno pronto col secchiello a darle una mano. Per quanto mi riguarda sto con lei, ma io, come avrà capito da tempo, mi limito a fare qualche battutaccia, mica sono la mosca stercoraria, io! Se permette, quando scrive di politica (quella che lei individua con la p minuscola), si metta i guanti di lattice.
@ mus
Una volta bastavano i guanti in lattice e magari anche gli stivali da pescatore
Ora credo che, per andare sul sicurio, ci sarebbe purtroppo da indossare una tuta completa NBC.
Però come diceva De Gasperi (a proprosito di chi gli chiedeva come mai alcuni Ministri sembravano fossero inadeguati o non all’altezza dei dicasteri assegnati): “La casa la fai con i mattoni che hai”.
Quindi, purtroppo, la “politica” (quella da tuta NBC) oggi è questa e con questa (perchè solo questa c’è) devi fare, purtroppo, i conti…
Il fatto che nessun politico abbia messo bocca su questo articolo è sintomatico: evidentemente Cm ha fatto centro…
Quando arrivano le elezioni, tutti a votare, Italiani dovete fare il vostro dovere…..guarda caso tutti gli schieramenti politici sono concordi che sia indispensabile e doveroso, una volta se ricordate si diceva che dopo la terza volta che non si votava si perdevano i diritti di cittadino, vi ricordate la chiesa come teneva in pugno il popolo italiano?Se fai quelle cose…diventi cieco…ecc ecc la storia la conosciamo..quindi possiamo lamentarci quanto vogliamo, ma le cose non cambieranno mai, continuare ad andare a votare significa AVVALORARE questo sistema politico, e quindi voler che tutto rimanga cosi.
Non ci sono altri sistemi, considerando e ne abbiamo di fatti e prove, che questo sistema politico attraverso i suoi eletti..da noi, non vuol cambiare niente..ci credo chi vorrebbe togliersi tanti privilegi?
Quindi craissimi Maceratesi non abbiamo altra scelta, se i politici non vogliono cambiare, almeno non eleggiamoli..alla fine qualcuno ci metterà le mani.
E’ vero..qualcuno ora dirà che non serve a niente, infatti i nostri politici possono sempre far affidamento su un personale zoccolo duro di un 30% di votanti ..i loro amici, parenti, i prediletti, le caste..ecc ecc, allora carissimi italiani cosa possiamo fare? Ultima possibilità che non volevo dire, ma che mi piacerebbe vedere,..LA PIAZZA ma quella vera, non quella che poi finisce a..tarallucci e vino..LA PIAZZA quella vera che tanto abbiamo dimenticato essere la nostra esaltante espressione di democrazia, giustizia, e solidarietà.
Saluti
Non credo che Pettinari sia capace di organizzare qualcosa, figuriamoci il risassetto dei servizi provinciali. E poi è già passato un anno. Con questo passo, le deleghe agli assessori (così possono iniziare a fare qualcosa), verranno assegnate nel 2013.
Mi pare di capire che nonostante si consideri la provincia un ente inutile, siano in tanti ad attendere con ansia la distribuzione delle deleghe agli assessori. Bha !?!