Nell’ambito dell’operazione condotta dalla Digos di Frosinone e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, la Digos di Macerata, con l’ausilio di unità cinofile e in collaborazione con la Sezione della polizia delle telecomunicazioni e della polizia scientifica, ha eseguito quattro perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti extracomunitari residenti in alcuni comuni della costa maceratese. I quattro, appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti dal Pakistan e dall’Afghanistan, volevano “affogare i cristiani nella droga” (come risulta da un’intercettazione telefonica), oltre che al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sono sospettati di avere legami in Italia e in Pakistan con movimenti fondamentalisti. Gli elementi acquisiti dalla Digos di Macerata verranno messi a disposizione degli inquirenti.
Nel corso delle indagini, condotte anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, e coordinate dalla Dda della Procura di Napoli con l’emissione di 40 decreti di perquisizione, sono emersi contatti stabili con le comunità pakistane, oltre che nelle località italiane, anche in Spagna e Gran Bretagna, utilizzati per favorire l’ingresso di stranieri dal Pakistan. L’attività di perquisizione condotta oggi dalle forze dell’ordine fa parte delle indagini avviate nell’aprile del 2008 su alcuni segmenti strutturati sul territorio italiano. Un’organizzazione deliquenziale a base etnica – viene sottolineato in una nota della Dda Procura della Repubblica di Napoli a firma dei procuratori aggiunti Rosario Cantelmo e Federico Cafiero de Raho – composta da cittadini pakistani per la gran parte originari della provincia di Peshawar, dedita al traffico internazionale di stupefacenti da Afghanistan e Pakistan verso l’Italia. Un sodalizio sospettato di sostenere, con una parte degli illeciti proventi derivanti dalla vendita della droga, la causa jihadista e filotalebana del movimento “Tehreek e Nafaz e Shariat e Mohammadi” con il braccio armato operativo nella valle dello Swat, in Pakistan, al comando del leader talebano Maulana Fazlullah.
L’organizzazione era già stata oggetto, alla fine del 2007, di una serie di provvedimenti con i quali si ottenne lo smantellamento di una sua enclave a Bologna e la cattura, nel maggio del 2008, di uno dei suoi capi in Pakistan, Shariq ur Rehman Syed. L’uomo, attualmente detenuto, fu condannato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli a 18 anni di reclusione. All’epoca, le indagini consentirono di raccogliere elementi riguardo l’esistenza di un’organizzazione criminale pakistana, bene strutturata sul territorio, in particolare nella province di Napoli e Macerata e nelle città di Bologna e Roma, dedita al traffico di eroina prodotta e confezionata nella provincia afgana di Nangarhar dove note sono le attività dei guerriglieri talebani nel controllo del mercato della droga per finanziare la causa dell’estremismo islamico e l’immigrazione clandestina dal Pakistan. Un’attività, quest’ultima, condotta attraverso passaporti falsificati intestati a cittadini pakistani che rendevano inefficaci i controlli nel paese asiatico favorendo le infiltrazioni in Italia e in Europa di elementi pericolosi.
L’organizzazione, in particolare, forniva ingenti partite di droga a un’altro sodalizio criminale del litorale Domitio, tra le province di Napoli e Caserta, appartenente al gruppo etnico ghanese “Dagomba”, con ramificazioni a Bologna e Varese, successivamente smantellato dalle forze dell’ordine. I soggetti componenti il gruppo, infatti, già condannati oppure in attesa di giudizio di primo grado a Napoli.
(redazione Cronache Maceratesi)
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che schifo! ma se i cristiani non vi piacciono così tanto da “affogarli con la droga” ma perchè invece de venì a Macerata non ve ne andate sulle montagne dell’himalaia?
La droga si vende perché qualcuno la compra…
scusi non ho capito se qualcuno sbagliando compra la droga allora è giustificato finanziare il terrorismo? siccome qualcuno ammazza ammaziamo tutti?
Ma è tanto difficile leggere quello che c’è scritto e basta? Dov’è che ho scritto che è giusto finanziare il terrorismo? Il mio commento è semplice: se la droga si vende è perché c’è chi la compra. E di sicuro chi la compra non lo fa per “autoaffogarsi in quanto cristiano”. Mi fa ridere piuttosto, se c’è qualcuno che lo pensa, chi ritiene che basti dire “tornatevene a casa, diavoli tentatori che volete affogarci con la droga”.
Lo spaccio che finanzia la mafia, fatto da italiani, quello va bene? Quelli non li mandiamo sull’Himalaya? Che poi la mafia fa affari coi peggiori terroristi, al 99% anche con quelli islamisti radicali…Ah no, quelli sono cristiani, non ci “contaminano”…
mi scusi ma continuo a non comprendere il tenore dei suoi interventi: si, è difficile leggere quello che scrive e basta; inoltre spero che ciò che lei ha scritto valga per gli interventi altrui.
Nell’articolo c’è scritto che … quattro, appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti dal Pakistan e dall’Afghanistan, volevano “affogare i cristiani nella droga” ed oltre che al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sono sospettati di avere legami in Italia e in Pakistan con movimenti fondamentalisti.
Bene io reputo che questi 4 non possano rimanre in Italia per evidenti motivi che non sto a qui a speigare (penso non ce ne sia bisogno), e le ripeto, se non ci sopportano così tanto (come hanno detto loro, non io) perchè stanno qui?
Inoltre lei scrive: chi la compra non lo fa per “autoaffogarsi in quanto cristiano”; non ho capito che significa questa frase e non mi fa ridere. Per quale motivo lo facciano non lo so e poi non mi sento in grado di affrontare un argomento come questo che rimane pure completamente fuori dall’articolo in oggetto.
Infine mi perdoni, ma non ho capito cosa significa questa frase: … “Lo spaccio che finanzia la mafia, fatto da italiani, quello va bene? Quelli non li mandiamo sull’Himalaya? Che poi la mafia fa affari coi peggiori terroristi, al 99% anche con quelli islamisti radicali…Ah no, quelli sono cristiani, non ci “contaminano”…
Certo che dobbiamo condannare la mafia (mi può dire chi ha scritto il contrario?)
li mandiamo sull’himalaia pure loro … magari!!!! (ma mi accontenterei della galera)
che c’entri, in ultimo, la contaminazione con la legge prioprio non l’ho capito…
C’era un bell’articolo del Corriere della Sera datato 2001 sul rapporto tra i talebani di kabul e le piantagioni di oppio. C’era perché ora non lo trovo più, probabilmente cancellato.
Raccontava come i talebani stessero iniziando a distruggere gran parte delle piantagioni di oppio per motivi, mi sembra di ricordare, legati al fondamentalismo religioso. Poi sopraggiunse la guerra, i talebani furono spazzati via e il mercato mondiale tornò ad essere inondato come non mai da una quantità enorme di eroina afghana.
Io penso che il giro di affari è talmente enorme (il 90% dell’eroina proviene dall’afghanistan) che è stupido prendersela solo con i “talebani”…scommetto che gli occidentali ci sono dentro fino al collo.
Ipno: quello che dice è parzialmente esatto. Effettivamente i talebani avevano cominciato a distruggere le piantagioni di oppio nel 2000/2001, per i motivi che lei ha detto. Tuttavia, a seguito della guerra e vista la necessità di autofinanziarsi, è accertato che molti gruppi che usano la strategia terrorista (non solo i talebani, ma anche Hezb-e-Islami di Hekmatyar, per esempio) fanno affari con la droga.
Gli spacciatori, pakistani, afghani o italiani che siano vanno arrestati e basta.
Quello che mi rattrista è questa continua strumentalizzazione della religione, agevolata dalla mancanza di vera fede.
Abbiamo cattivi musulmani che bevono e maltrattano le donne e cattivi cristiani che si drogano e fanno affari con le mafie. Preferirei vedere buoni musulmani e buoni cristiani che si confrontano e danno esempi di vita virtuosa ciascuno secondo il proprio credo.
Sono assolutamente d’accordo con il sig. Pio Angeletti.
Posso aggiungere che molto spesso la scusante ideologica o religiosa è stata usata da gruppi paramilitari, sia in Asia che in America Latina, per lanciarsi nella produzione e nel commercio di sostanze stupefacenti (oltre ai talebani, pensiamo, ad esempio, alle FARC in Colombia). La motivazione era che i soldi ricavati con la droga venivano poi utilizzati nelle guerre condotte nei rispettivi paesi, guerre civili o guerre contro potenze straniere.
Quasi sempre è però accaduto che, dopo un certo tempo, dismessa ogni copertura di facciata, i guadagni colossali che si fanno con la droga sono rimasti e si sono palesati come l’unico ed esclusivo motore di questo infame commercio. In Colombia e in Bolivia tutti i più grandi trafficanti di droga vengono dalle formazioni paramilitari di destra o di sinistra.
@Jack Rayan:
Bene io reputo che questi 4 non possano rimanre in Italia per evidenti motivi che non sto a qui a speigare (penso non ce ne sia bisogno), e le ripeto, se non ci sopportano così tanto (come hanno detto loro, non io) perchè stanno qui?
Io penso che sia evidente il perché: perché sono delinquenti che fanno affari con la droga e appunto con l’immigrazione clandestina. E’ per questo che sono qui, e c’è scritto anche nella parte di articolo che lei ha correttamente riportato. Per cui la sua domanda retorica sul “perché vengono qui?” mi sembrava semplicemente un altro modo per prendersela con chi viene in Italia, anche chi non è delinquente; in altre parole una strumentalizzazione. Ci sarà anche qualche non italiano a cui non piacciono i cristiani che è onesto, almeno questo è quello che penso io. Non concordo con lei sul loro destino. Io penso che dovrebbero stare in carcere, perché chi delinque va punito, non può essere rimpatriato e farla franca così. Io penso che se mi comporto male in qualsiasi paese in cui vado pensano ad arrestarmi, non a reimpatriarmi. Queste cose gliele dico perché leggo spesso i suoi interventi, come quelli degli altri commentatori, e mi pare che lei sia molto propenso a commentare notizie del genere che coinvolgono stranieri che commettono qualsiasi tipo di reato nel nostro territorio, ma stranamente non ha la stessa vis quando si tratta di commentare notizie di reati perpetrati da italiani, di qualsiasi tipo questi reati siano.
Detto questo le faccio presente che è stato lei a mettermi in bocca cose che non ho mai pensato né scritto, cioè se fosse giusto finanziare il terrorismo perché qualcuno compra la droga. Io ho semplicemente osservato che la droga è una merce, che come tutte le merci c’è una domanda ed un’offerta, che se si vende qualcuno la compra. Non ho mai inteso giustificarne lo spaccio né l’uso che viene fatto dai soldi dello spaccio. Spero di averle chiarito la mia posizione, non pretendo assolutamente di convincerla: lei continui a pensare all’Himalaya per quelli che odiano i cristiani, io continuerò a pensare che il carcere e l’evitare le strumentalizzazioni ad hoc siano la cosa migliore…
Dai tempi della guerra del Vietnam la CIA è stata alla testa del traffico di eroina mondiale. Quando l’amministrazione Reagan doveva finanziare la sua guerra al Nicaragua e prima ancora per finanziare il golpe cileno, la CIA ha applicato ciò che aveva imparato in Vietnam ed ha importato grandi quantità di cocaina dall’America Latina per venderle alla Mafia, e ne ha usato i profitti per finanziare le sue “azioni coperte”, attività così contrarie ai valori professati esteriormente dall’America che debbono essere nascoste a tutti i costi alla popolazione degli USA. Dopo dieci anni di occupazione USA in Afganistan il traffico di oppio non solo non è finito ma (guardacaso) è aumentato a dismisura, e pensare che a volerlo davvero stroncare gli americani ci impiegherebbero non più di una settimana, per fermare i vietcong hanno defoliato milioni di km quadrati di foresta cambogiana con l’agente Orange, ma tantè..
Se però volete qualche informazione in più vi consiglio questo link http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=33511, c’è un interessantissima intervista a Manuel Noriega, un tipo che la connection la conosce assai bene..almeno quanto il fu Osama Bin Laden