Approvata all’unanimità in consiglio regionale la proposta di legge, per la tutela di osterie e spacci di campagna, nata da un’idea dell’architetto e giornalista maceratese Gabor Bonifazi, autore del volume “L’osteria dei Pettorossi” che stamane è stato distribuito a tutti i consiglieri regionali, redatta dal docente Unicam Fabrizio Lorenzotti, che prevede alcuni criteri per l’individuazione di questi antichi locali, patrimonio culturale che rischia di andare perduto. Già approvata dall’apposita commissione, di cui primo firmatario è stato il consigliere regionale Enzo Marangoni, è rivolta ad esercizi e locali pubblici che costituiscono testimonianza della tradizione popolare marchigiana, attivi da almeno 40 anni. «E’ una legge che permetterà di salvare gli ultimi locali rimasti – ha detto il consigliere Enzo Marangoni – un patrimonio costituente l’identità tradizionale del popolo marchigiano, che racconta il vissuto della cultura popolare e senza strumenti di tutela, rischia di andare perso, con questa approvazione poniamo un argine all’oblio».
E’previsto un censimento delle strutture interessate entro 180 giorni da parte dei comuni, la messa in rete dei locali storici attraverso un sito internet, individuando un loro specifico elenco. Sarà poi realizzata una guida per individuare luoghi e spazi di quelli che sono definiti “Locale storico delle Marche”, che dovrebbero essere individuati da un apposito logo, la previsione di un bando per concedere contributi per la loro valorizzazione e conservazione. «Con questa approvazione realizzo un sogno, resta ora da lavorare al regolamento attuativo, dando priorità ai locali dell’entroterra montano i più fragili a rischio di sparizione – spiega l’architetto Bonifazi – ho proposto che la fojetta, sia inserita nel logo che sarà utilizzato per riconoscere i locali storici tutelati dalla nuova legge regionale, perchè è l’elemento identitario più facilmente riconoscibile». La fojetta è il recipiente in vetro trasparente da mezzo litro, che la tradizione fa risalire a papa Sisto V, nel 1588 per evitare le frodi da parte degli osti.
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