Ancora sopralluoghi e ispezioni nei laboratori cinesi da parte del Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro della Direzione provinciale del lavoro di Macerata a contrasto del lavoro sommerso e illegale.
Dietro il coordinamento del Direttore Pierluigi Rausei, e del Comandante del NIL, appuntato Martino Danilo Di Biase, i Carabinieri e gli Ispettori del Lavoro hanno espletato importanti operazioni che hanno riguardato laboratori di etnia cinese, del settore manifatturiero delle calzature, pelletterie, tessile e confezioni, situati nel territorio dei Comuni di Civitanova Marche e Trodica di Morrovalle.
Nei due laboratori di confezioni di Civitanova e di Trodica di Morrovalle sono stati trovati intenti al lavoro sei lavoratori completamente in nero: l’impresa è stata sospesa e il titolare di una delle due aziende è stato oggetto di prescrizione penale per il mancato rispetto delle norme di tutela dello Statuto dei Lavoratori per l’illecita installazione e messa in uso di impianti di videosorveglianza e di controllo a distanza sull’operato dei lavoratori.
Stessa sorte per un tomaificio, sempre di Trodica di Morrovalle, che operava con due minorenni totalmente in nero, due ragazzine rispettivamente di 10 anni e di 12 anni, in violazione delle norme a tutela dei minori, entrambe perché illegalmente immesse al lavoro: l’impresa è stata sospesa e il titolare deferito all’Autorità giudiziaria per le violazioni penali delle norme sull’impiego dei minori infraquindicenni.
Sospeso anche un borsettificio (ancora a Trodica di Morrovalle) in cui operava una lavoratrice in nero.
Le quattro aziende ispezionate sono state destinatarie dei provvedimenti di sospensione dell’attività d’impresa in quanto operanti con oltre il 20% di lavoratori in nero rispetto ai presenti.
Dall’attività ispettiva sono state già materialmente incassate sanzioni per tremila euro ai fini della revoca di due dei quattro provvedimenti di sospensione previa completa regolarizzazione del personale occupato irregolarmente.
Verranno nei prossimi mesi irrogate ulteriori sanzioni pecuniarie amministrative per un ammontare di circa quarantamila euro.
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Non capisco dove sta la novità?
Usi e consuetudini loro che hanno trasferito in Italia…
@CERASI
un bambino da che mondo e’ mondo dovrebbe giocare e/o studiare a 10/12 anni,non lavorare in nero come uno schiavo a respirare le peggio puzze nocive come le colle per tomaie.
forse il suo commento e’ sarcastico,la novita’ vera e’ che siamo noi “occidentali” che c’abbiamo fatto l’abitudine alle loro di “abitudini”.
@Vannucci
Non faccio finta di scandalizzarmi.
Oggi in molte parti del Mondo che è più concorrenziale dell’Occidente (in fatto di costi di produzione) l’uso di manodopera infantile è comune, in quanto la paghi ancora meno dei miseri stipendi che paghi per gli adulti.
Un pò come quello che avveniva da noi circa 100 anni fa dove i bambini era normale sbaterli in fabbrica o in miniera a 10, 12 anni se non prima.
Poi noi abbiamo avuto il cosiddetto “progresso”, la scuola obbligatoriria, l’avviamento al lavoro, ecc.
Ora quello stesso progresso è un indice importante della crescita economica di molte nazioni solo che è, per così dire, un progresso azzoppato in quanto i diritti dei lavoratori (e dei bambini) sono pressochè inesistenti, sebbene molti dei nostri industriali non hanno remore morali a trasferire li la produzione e nessuno, in ambito internazionale, si scandalizza più di tanto se molta della merce che arriva in Europa/Usa/Canada è fatta da bambini o adolescenti senza tutele sindacali, con paghe da fame, senza alcun diritto, con una pericolosiatà di lavoro (non solo le colle per tomaie, ma anche come conciano le pelli, ad esempio) che da noi sarebbe, oggi, semplicemente inaccettabile.
E mi sembra ovvio che, questi sistemi schiavistici di lavorazione, non cambiano di molto se le fabbriche sono in Cina o in Italia se, chi dirige, trova culturalmente normale utilizzare bambini come mano d’opera.
Bravo Cerasi, il vero scandalo sono i nostri imprenditori ch se ne servono come terzisti o che delocalizzano le loro fabbriche per sfruttarli “al meglio”!