di Gabor Bonifazi
L’indiscutibile privilegio degli storici è quello di trarre dall’aggrovigliata materia degli eventi umani sobrie linee d’interpretazione con spirito razionale. Essi sono capaci di discernere, fra i sentimenti e le passioni che da sempre governano l’agire sociale, la fredda ottica di causa/effetto ed in questa luce crediamo vadano analizzati sia la riqualificazione di un cimitero che la rivitalizzazione di un centro storico. E’ inutile sottolineare quanto siano diversi e irripetibili sia le città dei morti che quelle dei vivi, soprattutto per i servizi consolidati. Veri e propri scrigni di miserie e virtù. Chiese e palazzi che raccontano al visitatore attento infinite vicende umane. Tesori stratificati da dettagli architettonici e lapidi con epigrafi scritte da chi voleva tramandarci la memoria di fatti accaduti. Il porticato del Palazzo Comunale di Recanati è una vera e propria via crucis di personaggi che sono stati famosi, anche se la lapide che più ci incuriosisce è quella in via Calcagni, posta su un piccolo edificio accanto al Palazzo che fu dei conti Roberti.
Questa lapide narra di una sosta di Giuseppe Garibaldi:
QUI SOSTO’ BREVE ORA
NEL DICEMBRE DEL MDCCCXLVIII
GIUSEPPE GARIBALDI
ACCORRENTE A ROMA
LA CUI EROICA DIFESA
FU PEGNO DELLA ITALICA REDENZIONE
PROPUGNATA DA LUI SENZA POSA
CON FELICITA’ PARI AL VALORE
ALL’ANIMA GRANDE
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LA SOCIETA’ OPERAIA
CONCORRENDO NELL’INTENTO IL COMUNE
E LE ALTRE SOCIETA’ POPOLARI
NE POSE QUESTO RICORDO
MDCCCLXXXV
A noi questa testimonianza interessa non per contribuire alla retorica dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia che sarà una noia pazzesca, ma soprattutto perché la lapide ci aiuta a capire il motivo della breve sosta dell’Eroe dei due Mondi proprio in quel luogo il 10 dicembre 1848. Pertanto avanzo l’ipotesi che ivi ci fosse un’osteria e che la stazione di posta fosse nelle immediate vicinanze di Porta Marina. Visto che Garibaldi era partito da Ferrara e viaggiava in diligenza con il generale Masina verso Roma, probabilmente non trovò niente di meglio che fare una sosta con bevuta e tanto di pipì proprio come facciamo comunemente nelle stazioni di servizio e nei bar di quelle città che consentono di parcheggiare sulle piazze all’interno delle mura.
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