di Gabor Bonifazi
Visto l’interesse crescente per Palazzo Buonaccorsi, per il suo “Museo della Carrozza” e soprattutto per quel curioso viaggio virtuale che si può fare con questo mezzo a trazione animale, suggerisco ai curatori, già artefici di brillanti conferenze sulle carrozze nella letteratura e sull’abbigliamento e gli attacchi relativi, di effettuare un itinerario attraverso le stazioni di posta che erano disseminate lungo la nostra provincia. Le varie “Poste”, da cui postale, corriera, omnibus, autobus eccetera, si possono ritrovare in una singolare piantina conservata al museo Campelli di Pievebovigliana. La “Nuova carta geografica dello Stato Pontificio” risale al 1824 ed è molto ben descritta con le “Spiegazioni” (legenda) e le varie tratte tra una posta ed un’altra. In questa cartina ricca di dettagli sono riportati i nomi delle stazioni, le distanze in miglia e addirittura i tempi di percorrenza. Ad esempio, tra Macerata e Tolentino c’era una posta (= 9 miglia) e mezza, vale a dire 13,5 miglia e siccome un miglio romano corrispondeva a mille passi e un passo a 1.48, per avere la distanza in chilometri sarà sufficiente moltiplicare 13,5 x 1.480 metri, e ciò dovrebbe essere utile anche per individuare le due stazioni. In definitiva la distanza tra Macerata e Tolentino era di 19,98 chilometri e per percorrere questo spazio ci voleva un’ora e cinquantacinque minuti. Mentre il luogo di sosta di Tolentino risulta denominato genericamente “La Posta”, come tanti altri, quello di Macerata riporta un cognome preceduto da un asterisco: Monachesi. Da ciò si può immaginare che siamo in presenza di una gestione privata.
Un’ultima considerazione va fatta sull’infrastruttura viaria, in considerazione che via Roma è stata aperta solo nel 1861 e che ai tempi della cartina si passava da Santa Croce. Inoltre ricordo che proprio di fronte a Palazzo Buonaccorsi, cioè sullo spigolo dell’ex seminario vescovile, fino a poco tempo fa era ancora leggibile una iscrizione stradale: TOLENTINO 18 KM.. Allora dov’era la Posta di Monachesi? Probabilmente doveva trovarsi dalle parti di corso Cavour o più verosimilmente lungo la corta per Villa Potenza, nell’ex convento della chiesa della Pietà. Naturalmente è solo un’ipotesi, una provocazione per un percorso che si potrebbe fare anche in carrozza lungo quel tratto della Roma Ancona che interessa la nostra provincia. La Posta di Serravalle è stata ritrovata in località Castello, come pure quella che era gestita dai Ciani a Pontelatrave il 22 aprile 1581, sulla “Casa di Posta” di Valcimarra dove soggiornò fra i tanti Giorgio Vasari nel 1576, Michel de Montagne il 22 aprile 1581 e Giacomo Casanova sul finire di agosto del 1743 e rimasta pressoché intatta: si suggerisce pertanto di mettere una lapide in memoria del grande seduttore veneziano. Quindi ci rimane di individuare la stazione di posta di Tolentino, quella di Macerata, la “Casa di Posta” di Sambucheto, Recanati, L’Aquila di Loreto (è stata recentemente individuata) e andando oltre quella dei Frezzini ad Osimo e La Pace ad Ancona. In quest’albergo ora Roma e Pace, il cui ristorante era particolarmente apprezzato dai politici locali, soggiornò anche il buon Lenin.
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