Una vasta operazione di contrasto al lavoro nero della Direzione provinciale del lavoro, attuata insieme ai carabinieri, ha portato alla sospensione di quattro attività e all’erogazione di sanzioni amministrative per oltre 250mila euro.
In particolare, la sospensione dell’attività ha riguardato due tomaifici e un borsettificio gestiti da cittadini cinesi, oltre a una ditta che installa impianti fotovoltaici.
Nella zona industriale di Mogliano è stata trovata una struttura con cinque lavoratori cinesi di cui uno in nero. Per questo l’impresa, che realizzava tomaie per una committenza italiana del territorio fermano, è stata sottoposta a un provvedimento di sospensione.
A Corridonia, in una casa di campagna nei pressi dell’ippodromo, era stata adibita illegalmente a borsettificio in violazione a tutte le norme ambientali, urbanistiche e di igiene.
Nell’abitazione sono stati trovati quattro lavoratori cinesi di cui due totalmente in nero, mentre la struttura ospitava in tutto ben quattordici persone stipate anche in un riparo nel sottotetto ricavato abusivamente. Oltre all’immediata sospensione dell’attività del laboratorio, i carabinieri stanno accertando eventuali violazioni in materia urbanistica.
Le borse realizzate dai cinesi irregolari erano prodotte per un borsettificio a marchio italiano con sede nel maceratese.
In una abitazione di Pollenza, invece, è stato scoperto un tomaificio con tre lavoratori cinesi, di cui uno clandestino: il titolare è stato arrestato e nei suoi confronti è stato emesso dal questore di Macerata un decreto di espulsione.
L’attività è stata subito sospesa.
Un’altra operazione ha riguardato una ditta che installa impianti fotovoltaici. In questo caso su 22 lavoratori occupati ne sono stati trovati ben 19 totalmente in nero e tra questi due senza regolare permesso di soggiorno. Anche in questo caso l’attività è stata sospesa.
Di dove era la ditta installatrice?
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