di Alessandra Pierini
E’ definitivo l’accordo tra Pd e Udc per la Regione Marche. E’ stato sancito nel tardo pomeriggio di ieri a Roma, alla Camera dei Deputati, nel corso di un incontro che ha visto protagonisti l’attuale Presidente della Regione Giammario Spacca, i segretari regionali dei due partiti Palmiro Ucchielli e Antonio Pettinari e i vertici nazionali.
“L’incontro di ieri – ci dice il vice presidentee della Provincia di Macerata Tonino Pettinari – è solo il momento finale di una serie di incontri e confronti su temi e programmi, è il risultato di un percorso attivato negli ultimi mesi. Abbiamo trovato la sintesi con i vertici nazionali. Siamo d’accordo sul candidato e sulla proposta programmatica, ma ho ribadito la necessità di una discontinuità con l’attuale governo regionale.” Comunità d’intenti e di obiettivi su molti temi: è questo che ha avvicinato Pd e Udc, lontani in moltissime realtà della nostra regione, ma importante è stata anche una convergenza sull’alleanza. “Questa alleanza deve rappresentare – ha chiarito Pettinari – una svolta significativa, a 360 gradi, questo vuol dire anche discontinuità rispetto all’attuale maggioranza e e vuole dar vita ad un governo con una nuova visione. I temi che abbiamo proposto e sui quali abbiamo raggiunto l’accordo sono lo sviluppo e il riequilibrio tra costa ed entroterra, l’occupazione e il lavoro, la spinta alle infrastrutture, il sostegno deciso alle imprese anche assicurando il credito, la detassazione a cominciare dall’Irap, una maggiore attenzione alle questioni sociali e a garantire i diritti della persona e della famiglia.
La famiglia tipica marchigiana, come dice Ucchielli – continua il segretario dell’Udc sarà il punto nevralgico della nuova amministrazione. Ancora la sanità, dovremo eliminare le spese inutili e non può essere chi sta lontano o negli uffici a decidere i servizi che occorrono, ma piuttosto la Conferenza dei Servizi che ospita soggetti che operano direttamente sul territorio.” E’ un fiume in piena Pettinari, già orientato verso il lavoro che c’è da fare e verso il prossimo impegno elettorale e nell’attesa dell’ufficializzazione del candidato della coalizione di centro destra che dovrebbe arrivare sabato con la scelta definitiva dell’ex sindaco di Civitanova, Erminio Marinelli. Proprio ieri il coordinatore regionale del Pdl Ceroni si era detto fiducioso sul fallimento della trattativa Pd-Udc: “Credo che alla fine il partito di Casini tornerà con noi – aveva detto – per portare avanti una battaglia iniziata 15 anni fa e che si cocluderà il 28 e 29 marzo con la vittoria del centrodestra”.
Se questa decisione dell’Udc potrebbe far pensare ad un accordo con la coalizione di centro sinistra anche alle comunali a Macerata, così non è: “Avrei voluto che si fosse tenuto conto del metodo vincente utilizzato alle provinciali – dice a proposito Tonino Pettinari – ma serviva la pazienza di verificare le condizioni di alleanza tramite il confronto. A Macerata il metodo si è rovesciato con una candidatura nata in seno al Pdl e solo comunicata al nostro partito, senza tener conto che l’Udc non è l’alleato scontato del Pdl. Fabio Pistarelli, pur mio amico, non rappresenta secondo noi l’identikit dell’uomo moderato di cui abbiamo bisogno. L’Udc ha il suo candidato Paolo Cotognini ed è pronto a correre da solo.”
Foto di Guido Picchio: in basso Spacca con Giorgio Meschini e Fabio Pistarelli.
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“..la famiglia tipica marchigiana”??!!..chissà se comprende anche l’amante! A giudicare dall’esempio che ci viene da tanti illustri politici cattolici, parrebbe di si!
Se veramente l’UDC dovesse fare una svolta a 360° vorrebbe dire che tornerebbe al punto di partenza e quindi rimarrebbe al suo posto. E che l’UDC stia ferma al suo posto è già una gran notizia 🙂 Si per ridere non ve la prendete 🙂
Pettinari, non penserai che tra il primo turno e il ballottaggio ci scordiamo che in regione siete andati col centrosinistra e vi “passiamo” l’alleanza col centrodestra, eh?
Ritengo la posizione dell’UDC nelle Marche ed eventualmente a Macerata un passo politico importante, non tanto o solo per l’alleanza che fa vincere, quanto, invece e soprattutto, all’interno di una nuova fase ( italiana) dell’assetto nazionale.Il coraggio dimostrato da Casini a livello nazionale ( l’autonomia) è pregevole. L’avvicendamento strategico ( seppur differente) in varie situazioni locali non tocca ( a mio avviso) il quadro di prospettiva e di sviluppo. Ho scritto altrove e a lungo sulla “dittatura” dei due Poli, dittatura che si tiene unicamente in piedi solo grazie alla forza mediatica delle due parti. Tale bipolarismo, falso, improbabile, mistificante, non è un bipoalrimo della aletrnativa ma solo dell’alternanza.Le persone (gli elettori) sono “attratti” dal gioco mediatico che tende a polarizzare ( o a destra o a sinistra). All’interno di questo “gioco” viene venduta all’elettore, ogni volta, la stessa bugia. Come ai tempi in cui si dioceva che i russi erano cattivi e gli americani buoni. Ampiamente la sociologia e le ricerche linguistiche e cominicative hanno dimostrato e verificato in che modo si svloga la partita ( in Italia) del falso bipolarimo, senza richiamare il nostro Leopardi quando faceva riferimento alle ” favole degli antichi”, vale a dire la necessità che ha la “gente” di aderire ad una “mitologia”.Ritornando al fatto, auguro all’UDC di esprimere le sue vere qualità politiche dando un impulso nella direzione della famiglia e dei più deboli.
Pettinari vice presidente della provincia dell’UDC nel suo intervento nasconde volutamente la verità per quanto riguarda Macerata. Infatti, parla di “metodo vincente utilizzato alle provinciali” intendendo un accordo preliminare su candidature e programmi. Bene, deve spiegare perché l’UDC ha voluto l’accordo con le liste civiche (che poteva portare ad una coalizione vincente) che non hanno obiettato nulla sulla loro proposta di candidato Sindaco avendo da tempo discusso sui programmi? La questione è semplice e Pettinari non la vuole dire: essendo l’UDC alleato con la sinistra in regione a Macerata lui ha intenzione di allearsi con il PdL, ma non lo può fare al primo turno, perché gli elettori si troverebbero in imbarazzo votando alla Regione il centro sinistra e per il Comune il centro destra, allora la soluzione è l’apparentamento con Pistarelli al ballottaggio, ammesso e non concesso che Pistarelli vada al ballottaggio e non ci vada il terzo polo
Correggo un mio refuso nel mio intervento precedente “l’UDC NON ha voluto l’accordo con le liste civiche” che poteva realizzare un terzo polo allargato.
Quindi avendo stretto un accordo di programa per la Regione ciò signfica che, per coerenza, escono dalla maggiorazna in Provincia?
Oppure chiunque gli da da mangiare lo chiamano babbo, visto che per incarichi e poltrone sembrano correre con chiunque sia disponibile….
sono perplesso e spiazzato
Se però l’UDC potrà fare ed essere argine contro le formazioni massimaliste e per massimaliste ci metto pure Sinistra Ecologia e Libertà, allora, si può vedere questa alleanza come progetto politico interessante.
Il centrodestra si presenta con ERMINIO MARINELLI candidato Presidente della Regione MARCHE. Giochiamo la partita.
Concordo con Cerasi, la “politica dei due forni” è ancora più evidente nelle Marche dove il risultato elettorale è alto (discendiamo dallo stato della chiesa).
Dimenticavo: non succederà, ma se dovesse vincere Marinelli senza l’UDC sarebbe una rivoluzione per le marche. Sparo un pronostico: 60% PD-udc 40% PDL massimo 55/45 %
Avevo deciso di non intervenire più su questi dibattiti politici molto stanchi e ripetitivi.Ma il Prof. Pliacido Munafò Consigliere Comunale Comitato Anna Menghi, merita una risposta su quanto afferma:” L’Udc deve spiegare perchè voleva un accordo con le liste civiche”. Caro Placido, perchè quell’accordo è vincente e per l’Udc maceratese è ancora APERTO il fatto è che ci sono troppi sindaci e il treno sta partendo con la delusione di tantissimi cittadini. Possiamo dimostrare ancora di voler bene saggiamente a questa amata città.
Tacconi, scusa, ma di quale partito fai parte: quello alleato di Spacca, quello che spera di allearsi subito con Pistarelli o quello che ci si vuole alleare al secondo turno, bruciando al primo la candidatura “istituzionale” del proprio segretario cittadino (o del gonzo che ci casca al suo posto)?
Scusa Tacconi consigliere dell’UDC, ma quando voi avete imposto il vostro candidato sindaco noi abbiamo detto “va bene” e allora perché non avete fatto l’accordo visto anche che sulle linee programmatiche c’era una convergenza? La verità è che avete avuto ordini “dall’alto” di non crezreare il terzo polo allargato, noi lo abbiamo fatto senza di voi, ma tu Tacconi a chi ubbidisci? Se volete le porte sono aperte sta a voi la responsabilità e non prendiamoci in giro, soprattutto per rispetto verso gli elettori.
questo accordo regionale mi disorienta molto. a mio modesto avviso l’udc non ripeterà la buona affermazione elettorale delle provinciali. spero però che le politiche regionali perseguano gli interssi della famiglia, ma con formazioni ideologicamente orientate a sinistra penso che sarà molto difficile. quanto al grande centro lo reputo di difficile governabilità ed inoltre io sono soddisfatto del bipolarismo.
L’UDC, a livello maceratese, dispone di un pacchetto di voti che, sostanzialmente, prenderebbe sia che si alleasse con casa savoia(rdi), che si alleasse con gli anarchici, che si alleasse con un terzo polo o che corresse assieme al centrodestra o al centrosinistra.
Perciò a Macerata è ben oltre la teoria dei 2 forni: qui c’è una panetteria completa ed i forni sono almeno 4 o 5….
Altro discorso alla Provincia (qui è un mero accordo di potere in casa treiese) ed altro ancora è la Regione (dove hanno semplicemente puntato sul vincete più probabile in cambio di poltrone e prebende)
Quindi a Macerata probabilmente l’UDC prenderà una certa percentuale di voti… Percentuale che, alla Regione, si abbasserà di almeno un 20%.
Bravo Cerasi.