
Il via al cantiere al monastero delle Monache Benedettine
Un cantiere per riparare un angolo di storia che ha attraversato un millennio. Via libera ai lavori per il monastero delle Monache Benedettine di Santa Caterina a Monte San Martino, l’edificio più antico del paese, reso inagibile dalle sisma del 2016. Da allora le quindici religiose vivono in una piccola dependance accanto al complesso storico. Dopo anni di attesa e una progettazione complessa e innovativa, i lavori possono finalmente partire. Con una cerimonia è stata benedetta la prima pietra, alla presenza del commissario alla Ricostruzione Guido Castelli, delle suore, dei tecnici, dei progettisti e dell’impresa esecutrice. L’edificio, risalente all’anno 1000, è tutelato dalla Soprintendenza. L’intervento, finanziato per un importo di circa 10 milioni di euro, riguarda una superficie lorda di 4mila metri quadrati articolata in sette corpi di fabbrica, tra cui la chiesa di Santa Caterina. Il programma prevede il restauro conservativo e miglioramento sismico del complesso, caratterizzato da murature, solai e coperture molto eterogenei.
Il progetto prevede consolidamenti mirati: rinforzo delle murature (intonaco armato, iniezioni, catene, scuci-cuci), consolidamento o rifacimento di solai e volte, interventi sulle coperture, opere edilizie e restauri delle finiture. «Restaurare un luogo che non è solo patrimonio storico ma anche casa di una comunità viva impone rigore e responsabilità – dice Castelli -. Questo intervento unisce tutela, sicurezza e continuità di vita. Lo facciamo con un metodo scientifico: studio preliminare, modellazione accurata e monitoraggio continuo. È la strada giusta per proteggere il nostro patrimonio e dare certezze alle persone che lo abitano, come le monache che da sempre contribuiscono alla vita spirituale e sociale della comunità».
Suor Maria Stefania Costarelli, madre badessa racconta: «Sono stati anni duri. Non abbiamo mai fatto venir meno la preghiera e la nostra vocazione, restando fedeli al carisma benedettino. Gli spazi stretti limitano il movimento, soprattutto per le sorelle più anziane. Ora abbiamo la speranza concreta di tornare nella nostra casa, quella che ci ha accolte quando abbiamo scelto la vita monastica. Potremo riprendere pienamente il nostro ‘prega, lavora, accogli’ e avremo posto anche per nove giovani che vorranno seguire la fede».
«È l’edificio storico più antico del nostro paese – osserva il sindaco di Monte San Martino, Matteo Pompei -.Attorno al monastero è nato il centro storico. Le suore lo tengono vivo da mille anni e sono parte integrante della comunità. Dopo nove anni di attesa la ricostruzione parte davvero. È un nuovo inizio per un edificio complesso, che richiedeva tempo, studi e soluzioni adeguate».
Per monsignor Rocco Pennacchio, vescovo dell’Arcidiocesi di Fermo: «Il monastero è un elemento identitario per il paese, con un valore importante dal punto di vista civile e religioso. È una notizia di rinascita di un piccolo comune che custodisce storia e arte, tra cui il Polittico di Crivelli».
Demetrio Catalini, economo diocesano, ricorda il quadro più ampio: «Nella diocesi abbiamo sette monasteri di clausura, quattro dei quali danneggiati dal sisma».
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Altra novità sul fronte sisma arrivano dalla Legge di bilancio. I sindaci dei 138 Comuni del cratere hanno incontrato questa mattina in video-call il commissario Guido Castelli. Una riunione per raccogliere quesiti, dubbi e informazioni da parte dei rappresentanti degli enti locali del territorio colpito dal terremoto di nove anni fa, alla vigilia della definizione della Legge di Bilancio 2026.

L’incontro tra il commissario Sisma Guido Castelli e i 138 sindaci del Cratere
Il commissario ha illustrato le principali misure previste per enti locali e imprese delle aree sisma contenute nella bozza di Legge di Bilancio 2026. Nella prevista proroga dello stato di emergenza e della gestione commissariale straordinaria, che comprende il rifinanziamento delle risorse per la gestione del contributo del Disagio abitativo (Cda) per i cittadini ancora domiciliati fuori delle loro case, ci sono molte misure che impattano sulle attività in corso, e che riguardano cittadini e imprese.
Si va dal rifinanziamento per il 2026 della Zona franca urbana sisma Centro Italia alla sospensione del pagamento dei mutui, dei finanziamenti delle attività economiche produttive e dei mutui prima casa (inagibile o distrutta), alla proroga dell’esenzione in favore delle utenze dell’energia elettrica, acqua e gas localizzate in zona rossa.
Prorogata l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo e di registro, per istanze, contratti e documenti della Pa. Prorogata l’esenzione da lrpef e lres del reddito di fabbricati delle zone colpite dal sisma, distrutti o oggetto di ordinanze di sgombero, in quanto parzialmente o totalmente inagibili. Esenzione dal pagamento dell’imposta Imu per i fabbricati fino alla loro completa ricostruzione o agibilità. Proroga delle norme in tema di trasporto, conferimento e deposito rifiuti derivanti dal crollo degli edifici, nonché quelle per i materiali da scavo in siti di deposito temporaneo e intermedio. E proroga della possibilità di aumentare al 70% del quantitativo di rifiuti non pericolosi derivanti dall’attività di costruzione e demolizione.
Un’attenzione particolare è stata rivolta alla proroga per la rendicontazione del bonus 110% fino al 31 dicembre 2026 anche per le pratiche presentate prima del 30 marzo 2024. pagamento delle rate dei mutui concessi da Cassa depositi e prestiti ai Comuni colpiti dal sisma senza applicazioni di sanzioni e interessi, alla copertura finanziaria in favore dei Comuni per la compensazione delle minori entrate e dei maggiori costi per il servizio dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tari). E’ previsto il rifinanziamento delle convenzioni in essere con Invitalia e Fintecna per il supporto tecnico alla ricostruzione. Proroga o rinnovo fino al 31 dicembre 2026 in deroga per i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale in servizio presso gli Uffici speciali per la ricostruzione e presso gli altri enti ricompresi nel cratere del sisma 2016, nonché per i contratti di lavoro a tempo determinato di cui alle convenzioni con lnvitalia e Fintecna, limitatamente alla predetta annualità e ai limiti previsti dalle norme vigenti.
Per quanto riguarda l’estensione della Zes/Sud a Marche e Umbria il Commissario ha annunciato che non appena ci sarà la pubblicazione della norma sulla Gazzetta ufficiale, i sindaci saranno coinvolti in adeguati momenti informativi e formativi, per poter utilizzare al meglio le opportunità rivolte alle imprese interessate a cospicui investimenti nel territorio.
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