«Pista ciclabile del Castellaro
abbandonata a sé stessa:
va riqualificata e servono le spycam»

CIVITANOVA - Torna all'attacco Letizia Murri del gruppo Ascoltiamo la città: «La situazione non è più accettabile, è in ballo la stessa sicurezza dei cittadini nella fruizione di un bene pubblico al servizio dell’intera comunità»

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La pista senza la staccionata

La situazione della pista ciclabile del Castellaro torna al centro del dibattito pubblico dopo nuove segnalazioni da parte della cittadinanza. A denunciarlo è la consigliera comunale del gruppo Ascoltiamo la città, Letizia Murri, che già nei mesi scorsi aveva richiamato l’attenzione dell’amministrazione, insieme alla consigliera Paglialunga, attraverso comunicati e sollecitazioni.

«Dopo diverse segnalazioni, socializzate in varie forme, anche con il comunicato stampa del 30 agosto, rimaste del tutto inascoltate – dice Murri -, siamo costretti a tornare a denunciare lo stato di incuria, di degrado e di pericolosità della pista ciclabile del Castellaro, una tra le più belle opere di mobilità sostenibile mai realizzate a Civitanova, un collegamento suggestivo tra il centro storico di Civitanova Alta e il borgo marinaro».

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Secondo le segnalazioni, la parte più critica riguarda il tratto terminale della pista, direzione mare, quello che dall’accesso di via Santa Maria Ausiliatrice conduce fino all’ex Lavatoio. «Qui – spiega la consigliera – gli atti vandalici hanno reso pericoloso l’utilizzo del percorso: lunghi tratti risultano privi della staccionata di contenimento e non esiste alcuna barriera di protezione verso il fosso. Una mancanza che mina la sicurezza dei frequentatori, in particolare dei bambini, che rischierebbero di cadere nel fosso canalizzato con conseguenze facilmente immaginabili». A questo si aggiungono altri problemi: «Chiodi sporgenti e arrugginiti, buche profonde, rigonfiamenti e cedimenti del fondo che rendono rischioso il passaggio sia per i pedoni che per i ciclisti». In vista delle variazioni di bilancio che saranno discusse nel prossimo consiglio comunale, «non risulta che la manutenzione della pista sia stata inserita tra le priorità». Una scelta che Murri giudica incomprensibile, poiché «la situazione non è più accettabile e qui è in ballo la stessa sicurezza dei cittadini nella fruizione di un bene pubblico. Il degrado – aggiunge – produce ulteriore degrado e l’area sta diventando insicura anche per altre ragioni: sarebbe infatti uno dei luoghi preferenziali per chi vuole commettere attività illecite, soprattutto in alcune ore della giornata».

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Il manto

Per questo la consigliera sollecita interventi immediati. «Si provveda alla riqualificazione della pista, si valuti l’apposizione di videocamere e foto-trappole e una maggiore vigilanza e illuminazione per le ore serali e notturne». Murri non risparmia critiche più ampie alla politica comunale sulla mobilità sostenibile, ricordando i ritardi dei progetti già annunciati, come il ponte ciclopedonale sul Chienti e la Ciclovia Adriatica. «Che la realizzazione di percorsi di mobilità sostenibile non sia tra le priorità di questa amministrazione lo avevamo purtroppo capito da tempo», afferma.

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La richiesta finale è che «almeno venga garantita la manutenzione della pista del Castellaro, realizzata decenni fa, per dotare la città di un polmone verde a servizio dell’intera cittadinanza, oggi minacciata da incuria e recenti pressioni urbanistiche». Un punto particolarmente caro alla consigliera è infine la realizzazione del raccordo ciclo-pedonale tra la pista e il centro città, «sollecitato più volte anche dalla Fiab per garantire l’attraversamento sicuro della Statale Adriatica e un collegamento protetto con la pista ciclabile del lungomare. Non ci sembra di chiedere troppo – conclude -. È solo questione di volontà politica e di priorità nelle scelte amministrative».

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