
L’Istituto del Sacro cuore
Pronti 3,1 milioni per la riqualificazione dell’Istituto del Sacro Cuore, nel cuore del borgo di Pioraco. L’ok è arrivato dall’ufficio speciale per la Ricostruzione post sisma, guidato dal commissario Guido Castelli. La struttura vedrà il recupero e il miglioramento sismico dell’edificio della Parrocchia di San Vittorino, gravemente danneggiata dal sisma del 2016. La chiesa del patrono di Pioraco era stata riaperta, dopo i lavori post sisma, nel 2020 e ora toccherà all’edificio attiguo che ha fatto la storia della città dell’acqua.
Le scosse di ottobre 2016 resero inagibile il complesso privando la comunità di uno spazio di ricettività, socializzazione, incontro per la comunità e catechesi per i giovani.
La ricostruzione ora prevede un intervento di miglioramento sismico rientrante nella procedura semplificata del Testo unico della ricostruzione privata.
Soddisfatto don Cherubino Ferretti: «Come parroco sono molto contento che la struttura torni a vivere come luogo di incontro per i parrocchiani e anche per i ragazzi e i bambini del paese che avranno nuovi spazi a disposizione. L’idea è mantenere anche il doppio uso che aveva prima del sisma, con una parte destinata alla ricettività di gruppi e turisti».
«Con questo intervento restituiamo alla comunità di Pioraco, uno dei borghi più suggestivi del Maceratese, un edificio che rappresenta un luogo di identità, educazione e socialità – ha detto Castelli –. L’ Istituto del Sacro Cuore tornerà a essere uno spazio vivo per i bambini, i giovani e le famiglie, ma anche una struttura capace di contribuire alla crescita economica legata al turismo, grazie alla sua vocazione ricettiva. È un esempio concreto di come la ricostruzione possa essere non solo recupero edilizio, ma rigenerazione di comunità e di futuro».
Commenta il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi: «Abbiamo tutti un affetto particolare per questo edificio che è stato al centro della vita per tanti piorachesi. L’idea di tornare a riprendere anche la funzione ricettiva è molto importante per il nostro bellissimo borgo visitato da tante persone che spesso non hanno la possibilità di fermarsi per la penuria di posti letto. Ringrazio di cuore don Cherubino e in particolare monsignor Massara per la prontezza e l’efficienza con cui sta portando avanti la ricostruzione dei beni della Chiesa importanti per ricostruire anche il tessuto umano fortemente disgregato dopo il sisma».
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