Mastrovincenzo dopo la tempesta:
«Tentativo maldestro di estromettermi,
riparto dai banchi del Pd»

REGIONE - Dopo giorni di tensione e accuse interne, il consigliere dem rompe il silenzio sull’espulsione dal partito: «Vicenda che mi ha lasciato una profonda amarezza, mitigata solo dalla grande vicinanza espressa da moltissime persone. Ora un'opposizione forte e decisa contro la destra e la giunta Acquaroli»

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Antonio Mastrovincenzo

di Nicoletta Paciarotti

Non si placa la burrascosa vicenda interna al Pd che negli ultimi giorni ha travolto Antonio Mastrovincenzo, consigliere regionale ed ex presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche. Dopo il tentativo di estromissione dall’anagrafe del Pd, l’esponente dem torna ufficialmente tra i banchi del gruppo consiliare e annuncia una nuova fase di impegno politico.

«Martedì sarò in aula, dai banchi del gruppo del Pd – scrive Mastrovincenzo in un post pubblicato sui social – per replicare all’intervento del presidente Acquaroli sul programma di mandato». Parole che segnano il suo pieno reintegro nel gruppo Pd, dopo giorni di tensione culminati con una decisione della Commissione di garanzia provinciale che ne aveva temporaneamente messo in discussione l’iscrizione al partito. «Nei giorni scorsi – prosegue il consigliere – sono stato vittima di un tentativo, maldestro almeno quanto meschino, di estromettermi dal Pd. È una vicenda che mi ha lasciato una profonda amarezza, mitigata solo dalla grande vicinanza espressa da moltissime persone, iscritte e non, alle quali esprimo profonda gratitudine».

La solidarietà di diversi esponenti dem, locali e regionali, ha infatti contribuito a una rapida soluzione: nel giro di due giorni la direzione provinciale ha ristabilito la validità della delibera assunta tre mesi fa dagli organismi regionali del partito, riconoscendo pienamente il diritto di Mastrovincenzo a far parte del gruppo Pd in Consiglio. «Ora, chiusa questa brutta pagina – conclude – riparto con determinazione per fare opposizione forte e decisa nei confronti di chi sono, e dovrebbero essere sempre, i nostri avversari politici: la destra e la Giunta Acquaroli».

Sul piano politico, la vicenda ha lasciato segni evidenti. All’interno del Pd si moltiplicano le riflessioni sul ruolo della segreteria regionale guidata da Chantal Bomprezzi, accusata da diversi ambienti di non aver gestito con sufficiente chiarezza e tempestività una questione che ha assunto rilievo pubblico.

La segretaria ha invitato a «lavorare per unire e non per dividere» e ha ricordato che le commissioni di garanzia agiscono «in autonomia», ma nel partito il clima resta teso. Ieri nel corso dell’assemblea provinciale del Pd a Macerata ha chiesto di «evitare inutili polemiche».

In molti vedono nel caso Mastrovincenzo il sintomo di un disagio più ampio, che attraversa il gruppo dirigente regionale dopo le ultime elezioni e le difficoltà di tenuta dell’opposizione in Consiglio. Le prossime settimane saranno decisive per capire se la segreteria Bomprezzi riuscirà a ricompattare il partito o se prevarrà la spinta verso una fase di chiarimento politico più profondo. Per ora, c’è di certo che Mastrovincenzo si prepara a tornare in aula nel segno di un’opposizione forte alla destra e alla giunta regionale.

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