Riconoscimento della Palestina,
il consiglio comunale si spacca

PORTO RECANATI - Finisce in bagarre la seduta aperta voluta dall'amministrazione: il via libera è arrivato a maggioranza. Il sindaco Andrea Michelini: «Pensavo si potesse votare all'unanimità come a Potenza Picena e invece qualcuno ha voluto trasformare il tutto in un festival partitico». Il Centro Destra Unito: «Proposta strabica, si gettano tutte le responsabilità su Israele»

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Il sindaco Andrea MIchelini

Nelle speranze dell’amministrazione comunale, doveva essere un consiglio comunale aperto che, col massimo dell’armonia, avrebbe portato all’approvazione unanime della delibera con la quale si chiamava l’assise a riconoscere lo stato palestinese. E invece è andata in maniera ben diversa, con il via libera a maggioranza e il centrodestra a salire sull’Aventino dicendo no alla proposta.

«Non siamo sorpresi di questo atteggiamento che i gruppi consiliari di minoranza hanno tenuto – tuona il sindaco Andrea Micheliniavevamo in cuor nostro la piccola speranza che la città potesse in un certo senso emulare ciò che il consiglio comunale di Potenza Picena è riuscito a fare: ovvero approvare un documento solidaristico verso la Palestina con il consenso unanime. Non avevamo purtroppo fatto i conti con i distinguo, le miserevoli strumentalizzazioni politico-elettorali portate avanti per la cura del proprio orticello e la conseguente ferma deduzione che abbiamo percepito del concetto che non puoi volare alto, se non hai le ali per poterlo fare. E così andando abbiamo assistito ad una serie di stucchevoli considerazioni che altro non erano che espressione di un egocentrismo strumentale al limite della decenza umana. Quello che si chiedeva era il voler battere un colpo avente lo scopo di dimostrarsi umani. Un segnale politico che desse vigore alle molteplici storie che in consiglio sono state narrate da chi certe situazioni in Palestina le ha vissute. Il tutto invece, purtroppo, è stato strumentalmente trasformato in un festival partitico, dove la dicotomia tra umanità e menefreghismo era evidente e si respirava chiaramente nell’aria. É stata una occasione persa per la città».

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Rosalba Ubaldi, consigliera comunale del Centro Destra Unito

Il gruppo consiliare Centro Destra Unito ha spiegato che il diniego alla proposta è arrivato dal fatto che essa fosse “strabica”, ossia «orientato solo contro Israele. Abbiamo voluto partecipare solo per senso di responsabilità all’assise comunale di ieri. L’obiettivo di una pace duratura in Medio oriente e più in particolare nella striscia di Gaza, è ovviamente anche il nostro obiettivo e l’obiettivo di ogni uomo di buon senso. Per questo motivo abbiamo presentato un emendamento che modificando, integrandolo, il testo proposto, ci consentisse di aderire ad una votazione comune. Abbiamo ascoltato gli interventi dei manifestanti in silenzio e con il dovuto rispetto. Anche quando un esponente ha urlato che “l’Occidente è l’origine di tutte le disgrazie del Medio oriente e quindi anche della Palestina”. E questo non si poteva ascoltare davvero.  E questo, un primo cittadino che indossa la fascia tricolore, non lo doveva permettere. Con dieci minuti di sospensione la maggioranza si è ripresentata in aula dopo aver deciso di non accogliere i due emendamenti delle minoranze con l’inciso aggiunto al loro odg, in cui citano (almeno una volta) che i fatti del 7 ottobre sono stati perpetrati ad opera di Hamas. Grande sforzo verso la tanto auspicata unità di voto. Mielosi e falsi come più non potevano essere gli interventi di Riccetti e Casali. I loro richiami all’umanità hanno gridato vendetta rispetto ai loro metodi applicati nella vita amministrativa di tutti i giorni. Come se chi era presente e chi li ascoltasse non li conoscesse nelle loro gesta quotidiane. Il nostro voto non poteva che essere contrario e tale è stato».

Ma l’opposizione è finita nel mirino anche di una delle associazioni più attive sul fronte ProPal, ovvero Saturday for Palestine: «Quello che è successo e sta succedendo in Palestina ormai non dovrebbe aver più bisogno di tante spiegazioni, è il primo genocidio vissuto in diretta e documentato in tempo reale in modo crudo e senza possibilità di equivoci – fa sapere l’associazione – eppure c’è chi cerca ancora di attenuare la gravità dei crimini efferati di cui si è macchiato il governo israeliano con la complicità di governi compiacenti, o quantomeno ignavi, come quello italiano. È quanto è successo anche ieri sera durante il consiglio comunale aperto indetto dalla giunta Michelini a Porto Recanati. I rappresentanti dell’opposizione hanno presentato degli emendamenti a dir poco imbarazzanti, in cui si è sostenuto che il governo italiano ha fatto il possibile per fermare l’eccidio e favorire la distensione internazionale, cosa che non potrebbe essere più lontana dalla verità, in cui si è tentato di equiparare la responsabilità della situazione, addirittura ridimensionando le stime delle vittime palestinesi che invece sono purtroppo molto più numerose di quanto finora sostenuto. L’opposizione si è indignata quando ha sentito accusare l’occidente di essere colpevole di non aver fatto nulla nei 77 anni di occupazione, apartheid e sottomissione di Gaza da parte di Israele, come se non fosse stata affermata una verità inconfutabile. La speranza di avere un voto unanime alla delibera è quindi sfumata, a dimostrazione ancora una volta del fatto che l’umanità invocata a gran voce da tutti i rappresentanti della maggioranza non è stata messa dall’altra parte al primo posto nella lista delle priorità, si è preferito aggrapparsi a richieste palesemente inaccettabili, per poi votare contro. Un’opportunità sprecata per alcuni di dimostrare di poter andare oltre l’acredine politica per un fine più alto, ma una grande soddisfazione per le associazioni e le persone che da oltre due anni senza sosta si battono per la giustizia e la liberazione della Palestina».



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