Cherubini (M5S): «Serve discontinuità,
Ricci non la rappresentava a pieno.
A Macerata centrodestra non imbattibile»

POST VOTO - Il consigliere comunale pentastellato ottiene 902 preferenze, il secondo nome del Movimento più votato in tutta la regione. All'orizzonte le amministrative 2026, ma avverte: «Ok l'alleanza con il centrosinistra, ma il candidato sindaco deve rappresentare qualcosa di diverso»

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Roberto Cherubini

 

di Leonardo Giorgi

«La delusione generale c’è ovviamente, ma a questa si lega comunque una soddisfazione personale perché chiaramente ho avuto la fiducia di tantissime persone. In proporzione con le altre liste, la mia percentuale sui voti al Movimento 5 stelle è veramente alta. Mi aggrappo a questo, sarà la mia benzina per andare avanti dopo queste elezioni regionali». Un risultato elettorale a metà quello vissuto da Roberto Cherubini, consigliere pentastellato al Consiglio di Macerata. Da una parte l’alleanza del cambiamento di Matteo Ricci ha fallito la sua rincorsa al centro destra di Francesco Acquaroli. Dall’altra, Cherubini riconosce almeno due aspetti positivi. Innanzitutto, le tante preferenze incassate: ben 902 in tutta la provincia (il migliore della lista), di cui 380 nel capoluogo. Nelle Marche, solo l’irraggiungibile Marta Carmela Raimonda Ruggeri di Pesaro ha fatto di meglio: con 2630 voti rimane in Consiglio regionale.

«Per quanto mi riguarda – spiega

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Roberto Cherubini

– io sognavo 300 preferenze, ne sono arrivate il triplo. Da questo punto di vista non posso che ringraziare. Spero sia un punto di speranza per il futuro. Soprattutto, sono voti che raccolgo dopo il lavoro quotidiano di tanti anni, persone che hanno scelto di votarmi nonostante io non abbia fatto pubblicità. È una grandissima soddisfazione».  L’altro aspetto positivo, secondo Cherubini, è ancora più importante. «Vedendo i dati specifici nella città di Macerata – commenta – il centro destra non appare così imbattibile. Questo ci deve far capire che le elezioni amministrative del prossimo anno saranno molto combattute. Tra l’altro a livello regionale spesso le persone fanno un voto più politico, perché la Regione appare come qualcosa di più lontano. Le persone fanno perciò un voto più di appartenenza. Invece sul locale il voto è sulla tua pelle. In questo momento, in città, dove c’è molta delusione verso il sindaco Sandro Parcaroli. Ce la possiamo giocare».

La grande coalizione del centro sinistra con i 5 Stelle, sottolinea, «può funzionare». Ma a una condizione: «C’è bisogno di discontinuità. Il nostro candidato deve essere un civico, oppure qualcuno del Movimento. Io credo che gli elettori M5s non siano andati a votare perché comunque Ricci non rappresentava a pieno la discontinuità. Se si riesce a scegliere qualcuno che rappresenti davvero il nuovo, possiamo dire la nostra». 



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