Silvia Squadroni con il governatore Francesco Acquaroli (a sinistra) e il commissario alla ricostruzione Guido Castelli
Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Silvia Squadroni, avvocata e consigliera comunale di Civitanova, candidata alle elezioni regionali con la lista civica I Marchigiani per Francesco Acquaroli:
Premiare la sottoscritta, Silvia Squadroni, con una preferenza nella lista civica I Marchigiani per Francesco Acquaroli significa premiare la coerenza di una donna, di una giurista, di un consigliere comunale che agli slogan ha sempre sostituito l’azione concreta.
La recente querelle insorta sulla ribellione dei civitanovesi residenti in contrada Castelletta, che lottano contro un’antenna chiaramente nociva, e il tentativo di carpirne il voto da parte di chi nulla ha fatto già dal 28 gennaio scorso, quando comparvero i primi articoli di stampa, oppure oggi, quando promette opere pubbliche in realtà non previste in alcun documento né finanziate, costituisce l’esatto contrario di ciò che la sottoscritta si propone di fare, se eletta.
Silvia Squadroni
Con una doverosa premessa: il Corriere della Sera (notoriamente non di centrodestra ma moderato nei giudizi) assegna alla lista civica I Marchigiani il 4,8% delle intenzioni di voto nelle Marche. E poiché il sondaggio risale alla scorsa settimana, mi pare assai coerente sostenere che, rispetto al lavoro quotidiano che vado svolgendo ogni giorno tra la gente, la soglia del 5% sia presto superata.
Ecco perché mi rivolgo soprattutto alla città dove sono nata e dove esercito la professione di avvocato, oltre che ricoprire il ruolo di consigliere comunale, affinché i civitanovesi comprendano esattamente che vi è concreta possibilità di eleggere al Consiglio regionale una di loro. Una persona che non è costretta ad arrampicarsi sugli specchi per agguantare voti, ma che continuerà a mostrare e praticare coerenza, sostenendo le battaglie dei propri concittadini, libera da ordini di scuderia ed insensibile ai diktat delle segreterie di partito, qualora non d’accordo con logiche inaccettabili.
La politica nazionale non può essere applicata sic et simpliciter ai territori, i quali, per essere amministrati, necessitano di libertà e coerenza, oltre che di preparazione e incisività, prima ancora che di tessera e slogan.
Da sempre sono stata al fianco dei civitanovesi che lottano per i propri diritti, così come nei giorni scorsi li ho incontrati ancora, proseguendo la loro battaglia, che è una battaglia di civiltà e moralità, di salute pubblica e coerenza.
In Regione si legifera, e per questo in Regione deve essere eletto chi conosce l’ordinamento, lo studia quotidianamente, lo applica con rigore e coerenza a beneficio della comunità che lo ha eletto.
Un voto alla sottoscritta non solo non è un voto sprecato, ma – alla luce dei risultati pubblicati – costituisce un voto di coerenza e speranza.
D’altronde, non ci si può sedere sugli stessi scranni condividendo per anni il potere con chi poi si critica solo a ridosso delle elezioni. La coerenza imponeva che, dal 28 gennaio, chi non era d’accordo con l’installazione di un’antenna rifiutata dagli abitanti di quel cantiere disertasse i consigli comunali, giungendo financo a togliere la fiducia ad assessore e sindaco.
Ma chi risponde alle logiche di un partito deve restare zitto e piegarsi.
Io no. E l’ho dimostrato in questi anni. Perché la malapolitica non ha colore né tessera: lo scrivo da civica e moderata. Cioè libera.
(spazio elettorale a pagamento)
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