Da sinistra: Emanuela Addario (Forza Italia), Stefano Mei (Movimento 5 Stelle) e Gianluca Pasqui (Forza Italia)
di Marco Pagliariccio
Il mare da una parte, l’entroterra dall’altra. Scossicci in un angolo, l’intervalliva Tolentino-San Severino nell’altro. Due temi annosi che riemergono in questa lunga marcia d’avvicinamento alle elezioni regionale del 28 e 29 settembre.
Il litorale portorecanatese è tornato prepotentemente d’attualità nel dibattito politico delle ultime settimane e allora sulla questione entra anche Emanuela Addario, candidata alle regionali in quota Forza Italia. «Scossicci è una zona trascurata, simbolo di una città governata con scarso equilibrio tra le sue diverse anime territoriali – evidenzia Addario – un disinteresse che si vede anche nelle piccole cose, in quelle che appunto danno chiara l’indicazione di quanto una zona della città sia considerata dall’amministrazione comunale. Gli unici che si sono fatti vedere e sentire a Porto Recanati sono il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore Stefano Aguzzi che, per il tramite della giunta di centrodestra, hanno stanziato 9 milioni di euro per la sistemazione delle scogliere permettendo quindi di affrontare e risolvere il problema dell’erosione della costa che il centrosinistra non aveva mai affrontato nei 20 anni di governo della Regione. Il Comune di Porto Recanati, governato dalla sinistra radicale, invece non investe il proverbiale cent bucato su Scossicci, non copre una buca sulle strade, marciapiedi a pezzi, erbacce, aree verdi senza manutenzione. Scossicci è parte vitale di Porto Recanati, va sostenuta per il rispetto che si deve ai residenti e ai turisti. Non è una questione di promesse preelettorali, non ne faccio, non ne ho mai fatte: il mio impegno ci sarà anche dopo le elezioni per dare voce, con tutta Forza Italia, alle ragioni dei residenti di Scossicci e dei portorecanatesi».
Stefano Mei, coordinatore provinciale M5S
Il Movimento 5 Stelle guarda invece alla troppe volte annunciata opera che dovrebbe semplificare il collegamento tra le valli del Chienti e del Potenza. E prova a dare la sua versione della storia con il coordinatore provinciale Stefano Mei. «Durante il primo governo Conte – riavvolge il nastro Mei – il gruppo pentastellato di San Severino aveva sposato il progetto proposto dall’allora consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni. Tuttavia, grazie a un confronto con il gruppo di Tolentino e a un approfondimento tecnico curato da docenti dell’Università Roma Tre, emerse come quel tracciato fosse destinato a diventare l’ennesima incompiuta. Il Movimento, con l’apporto di tecnici qualificati, propose la soluzione alternativa nel momento in cui ciò venne richiesto da Quadrilatero, presentata dall’allora presidente della Commissione lavori pubblici del Senato Mauro Coltorti. Un tracciato non solo utile a collegare le due città dell’entroterra maceratese, ma inserito in un disegno strategico più ampio: lo snodo Urbino–Teramo–Roma, il collegamento dell’ospedale con la Civitanova–Foligno e l’apertura del parco archeologico di Settempeda, un unicum di livello. A Tolentino l’opera avrebbe significato bonifica industriale Le Grazie, il completamento dell’uscita “Tolentino centro” e valorizzazione delle terme di Santa Lucia. Nel 2019 l’allora ministro Toninelli stanziò 88 milioni di euro».
Le cose, secondo l’ex consigliere comunale civitanovese, sono cambiate con l’insediamento della giunta Acquaroli. «Sono iniziate le manovre per dirottare quei fondi: prima una mozione della Lega, poi, con la nomina di Antonio Pettinari nel cda di Quadrilatero, per volere di Acquaroli, è iniziato il calvario – dice Mei – prima la scelta di spostare 40 milioni sulla Mattei–Pieve, quindi, nel silenzio e nelle rassicurazioni dei manovratori di questa destra bugiarda, si è arrivati al 2024 quando Acquaroli promise a San Severino di finanziare quest’opera mentre Pettinari, presente, rideva. Con la sua presenza in Quadrilatero i primi 10 milioni stanziati dalla giunta Ceriscioli per la progettazione erano già andati persi; quindi, a gennaio 2025 esce il progetto, sempre tenuto celato dai manovratori ma non a chi ci ha lavorato, e i costi dai 90 milioni iniziali, arrivano a 360 milioni. Un progetto volutamente reso ingestibile, con ponti enormi e passaggi in zone franose. La verità è chiara: se vincerà il centrodestra, l’intervalliva non si farà mai. Le comunità di San Severino e Tolentino hanno ora l’occasione di mandare un segnale forte a chi ha tradito la loro fiducia. Solo il Movimento 5 Stelle, con serietà e trasparenza, ha lavorato per garantire la realizzazione di un’infrastruttura strategica, evitando sprechi e promesse ingannevoli. Continueremo a farlo, perché il futuro delle nostre città non può più essere ostaggio di giochi di potere e clientele».
Gianluca Pasqui, candidato consigliere di Forza Italia
Continua poi a far parlare la questione Zes. Stavolta è Gianluca Pasqui, candidato alle regionali di Forza Italia, a difendere la proposta che era stata lanciata dalla premier Giorgia Meloni nella sua ultima visita marchigiana. «Una notizia che aspettavamo da anni – rimarca il segretario provinciale forzista – significa più lavoro, più investimenti, più futuro per i nostri giovani e le nostre famiglie. Con la Zes le nostre imprese potranno contare su incentivi fino al 35% per chi investe, meno burocrazia e tempi più rapidi per aprire o ampliare attività. È la strada giusta per rilanciare il manifatturiero, sostenere i borghi, dare nuove opportunità all’entroterra e creare occupazione stabile. Non bastano gli annunci, servono serietà e concretezza. Io mi impegno affinché la Zes non resti un titolo sui giornali, ma diventi una leva reale di sviluppo per ogni marchigiano. Le nostre aziende devono avere strumenti per crescere e i nostri ragazzi motivi per restare e costruire qui il proprio futuro. È una sfida che può cambiare il volto delle Marche. Se vogliamo una regione forte, capace di attrarre investimenti e creare lavoro, dobbiamo crederci e lavorare insieme. Io ci sarò, con la concretezza che ho dimostrato in questi anni, perché le Marche non siano mai seconde a nessuno».
Sul fronte degli appuntamenti, domani il Pd provinciale sarà schierato a Recanati, dove è in programma un’altra tappa della Festa dell’Unità provinciale. Appuntamento dalle 17,30 alle 23 nel cortile di Palazzo Venieri. Alle 21 interverrà Matteo Ricci insieme al presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale: parleranno di sanità e servizi sociali nelle Marche. Nel pomeriggio i candidati delle sette liste che appoggiano Ricci si riuniranno in due tavoli tematici sugli stessi temi e si porteranno avanti su come attuare in concreto il programma della coalizione a partire dal giorno successivo alla possibile vittoria delle elezioni.
Un confronto “particolare” invece quello organizzato per domenica sera alle 21 al teatro comunale di Petriolo. A sfidarsi sul palco saranno tre rappresentanti per parte delle due principali coalizioni, quella di centrodestra e quella di centrosinistra. Da una parte la “coalizione Ricci” sarà rappresentata da Domenico Luciani (Movimento 5 Stelle), Augusto Ciuffetti (Pace salute lavoro) e Andrea Marinelli (Pd), dall’altra la “coalizione Acquaroli” avrà Maika Gabellieri (Noi Moderati), Paolo Perini (Noi Moderati) e Simone Giaconi (Civici Marche). Il dibattito si articolerà in tre momenti distinti. In apertura, ciascuna coalizione presenterà il proprio programma elettorale in modo autonomo, senza interruzioni, affrontando temi centrali come sanità, istruzione e ambiente. Seguirà poi il confronto diretto tra i candidati: i partecipanti avranno la possibilità di rispondere alle osservazioni dell’altra parte e di entrare nel merito delle proposte, offrendo spunti di riflessione e chiarimenti su questioni concrete che riguardano la vita quotidiana dei cittadini. A chiudere l’incontro, una sessione di domande dal pubblico, durante la quale i presenti potranno intervenire direttamente, porre quesiti ai candidati e chiedere chiarimenti su temi specifici.
La sinistra radicale
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