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«Minaccia di uccidere la ex moglie»
Braccialetto elettronico per un 46enne

MACERATA - L'uomo è indagato per stalking. Per lui oggi si è svolto l'interrogatorio di garanzia. Ha negato tutte le contestazioni. L'avvocato difensore Massimiliano Cofanelli ha chiesto una misura meno afflittiva

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Il tribunale di Macerata

di Alessandro Luzi

Aggredisce la ex moglie con degli schiaffi, la segue per strada e minaccia di ucciderla: scatta il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento per un 46enne. L’uomo, un tunisino residente a Macerata, ora è indagato per stalking.

I fatti contestati dall’accusa, sostenuta dal pm Francesco Carusi, partono il 9 gennaio. Quel giorno il 46enne, dice l’accusa, avrebbe aggredito la donna con degli schiaffi al volto per motivi di gelosia e le avrebbe strappato il telefono con violenza per poi romperlo in modo da non farle chiamare i soccorsi. Siccome la ex moglie lo aveva bloccato sul cellulare, secondo l’accusa il 46enne avrebbe chiamato ripetutamente la figlia della donna chiedendole, con un comportamento minaccioso e aggressivo, di parlare con la mamma.

Si arriva poi al 2 aprile. Quel giorno, dopo che l’uomo era venuto a conoscenza dell’intenzione della donna di separarsi, si sarebbe fatto trovare in un bar vicino alla scuola frequentata dai loro figli. Lì si sarebbe avvicinato alla ex moglie e l’avrebbe minacciata e insultata dicendo cose come: «Tu mi vuoi lasciare? Vuoi stare con un altro? P…na, ti giuro che te la farò pagare, ti farò bruciare il cuore così come lo hai fatto bruciare a me» e poi ancora «Ti ucciderò, la tua fine sarà con le mie mani. Io ti uccido e non ti lascio stare con un altro». Secondo l’accusa spesso il 46enne si presentava ad aspettare la donna nei pressi della fermata dell’autobus dove lei prendeva i mezzi pubblici e ogni mattina stazionava nel bar vicino alla scuola dei figli.

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Il legale Massimiliano Cofanelli

Un altro episodio contestato risale al 12 aprile quando, prosegue l’accusa, l’uomo avrebbe inviato un messaggio vocale al presunto amante della moglie dicendogli di non avere niente da perdere, era a conoscenza di tutto e li avrebbe invitati ad andare via entrambi. Era il 7 maggio quando il 46enne avrebbe tentato di contattare al telefono un conoscente della ex moglie e, riuscendo a incontrarlo, gli avrebbe chiesto spiegazioni sul perché avrebbe dato un passaggio alla donna e ai suoi figli. Due giorni dopo, dice l’accusa, l’uomo sarebbe montato sull’autobus dove c’era la ex e le avrebbe detto ad alta voce cose come: «Ti farò soffrire, ti sgozzo e ti farò pagare quello che mi hai fatto passare».

Oggi per il 46enne, difeso dall’avvocato Massimiliano Cofanelli, si è svolto l’interrogatorio di garanzia al tribunale di Macerata. L’indagato, davanti al gip Daniela Bellesi, ha negato tutti gli episodi contestati parlando di normali litigi di coppia. L’avvocato difensore ha chiesto al giudice una misura meno afflittiva. Il gip si è riservato sulla decisione.

* A tutela della vittima il nome dell’imputato non viene indicato



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