Spazio pubblicitario elettorale

«Solidarietà totale a Ricci,
vittima di odio e menzogne»

REGIONALI - Il Pd Marche attacca la destra e parla di «accanimento mediatico senza precedenti» contro il candidato governatore, ribadendo la fiducia nella magistratura nel caso degli affidamenti a Pesaro e chiedendo «massima chiarezza» su Atim e Svem

- caricamento letture
matteo-ricci-1-650x488

Matteo Ricci

«Vittima di una campagna politica di odio, falsa nelle argomentazioni, da parte della destra a tutti i livelli». Il Partito democratico delle Marche esprime «totale solidarietà» a Matteo Ricci, candidato presidente della coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni regionali. Secondo il Pd, «non si era mai visto un accanimento mediatico come quello rivolto a Ricci» e «c’è chi ha costruito ad arte una strategia della menzogna per mascherare i problemi irrisolti della Regione governata da Acquaroli».

In una nota diffusa dal partito si legge che «la campagna elettorale che avrebbe dovuto concentrarsi sui tanti problemi urgenti dei marchigiani è ormai condizionata da un attacco mediatico nazionale», con l’obiettivo di «gettare discredito sulla figura del candidato del centrosinistra». Il motivo, secondo il Pd, sarebbe «la paura della destra di perdere le Marche» e, per Giorgia Meloni, «il crollo di un modello tanto osannato, ma in realtà inadeguato, basato solo sulla loro incapacità e sulle promesse non mantenute».

«La colpa di Ricci? Quella di essere un amministratore capace e autorevole, un leader conosciuto e stimato a livello locale, regionale, nazionale ed europeo» prosegue la nota, sottolineando che il candidato «oggi, guidando una coalizione molto ampia, può facilmente raggiungere la vittoria per il centrosinistra alle regionali».

Il Pd accusa la destra di voler «demolire Ricci con falsità» mentre «continua con le promesse raccontando ai cittadini anche quello che non esiste». Nel testo si cita anche la giornalista Sandra Amurri Clementi, secondo cui «Acquaroli ha fatto spostare letti da una struttura a un’altra pur di inaugurare un servizio che ancora non ha le condizioni per esistere».

Riguardo al procedimento in corso a Pesaro sugli affidamenti, il Pd invita «tutti, ma proprio tutti, a lasciare lavorare serenamente la magistratura», evitando «illazioni false» e la diffusione di notizie riservate «al fine di trarre un vantaggio politico dall’indagine stessa». Vengono criticate «alcune testate nazionali politicamente orientate» e «il ruolo particolare del signor Bocchino a supporto di Acquaroli». «È entrato in azione un tribunale mediatico che punta a spostare la discussione su un campo perverso, dove quello che non si dice o si vuol far capire è più importante del reale accertamento dei fatti» prosegue il documento, aggiungendo che «la macchina del fango contro Ricci vomiterà ogni giorno e fino alla data delle elezioni regionali».

Il partito afferma di «non avere nessuna intenzione di subire questa vergognosa aggressione politica» e ribadisce «il massimo rispetto per il ruolo della magistratura», ringraziando Ricci «per la trasparenza, l’onestà e la correttezza di metodo» per essersi «subito messo a disposizione della magistratura rispondendo e fornendo tutti gli elementi utili».

Secondo il Pd, se fossero accertati reati a carico dell’ex collaboratore di Ricci, «quest’ultimo sarebbe parte lesa per aver dato fiducia e opportunità a una persona sbagliata». Il comunicato prosegue accusando «la destra nazionale» di difendere Acquaroli e di voler «negare il disastro in cui ha portato le Marche» per distogliere l’attenzione. Ricci, si legge, «ha inaugurato una stagione di investimenti» grazie a fondi europei e Pnrr, con «cantieri per centinaia di milioni per palazzi culturali e sociali, scuole ed edifici per la formazione», facendo della Capitale della cultura «un esempio a livello nazionale».

Il Pd contesta lo slogan della destra «fare in fretta e bene», sostenendo che Ricci «ha veramente fatto bene e in tempi rapidi» e che la sua colpa sarebbe «aver sfidato Acquaroli con un progetto vero a favore delle Marche».

Il partito critica inoltre il presidente regionale per «non voler parlare di temi come sanità, opere pubbliche, economia, turismo, giovani, scuola e aree interne» e chiede «la massima chiarezza su tutta la vicenda Atim e sulla Svem». La nota si chiude con un appello diretto: «Matteo vai avanti, noi siamo al tuo fianco. Le Marche hanno bisogno di disegnare un futuro, ritrovare una strategia, costruire un nuovo modello e un nuovo protagonismo».

Articoli correlati



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X