Il ministro alla Cultura Alessandro Giuli
di Francesca Marsili
In vacanza nelle Marche, il ministro della Cultura Alessandro Giuli oggi ha scelto di fare tappa anche in due borghi storici del maceratese: Urbisaglia e Ripe San Ginesio. Una visita guidata oltre che dal suo incarico di ministro, anche da un intimo legame con questi territori: suo nonno paterno riposa nel cimitero di Ripe San Ginesio.
Giuli è arrivato verso le 17,30 nel centro storico di Urbisaglia, assieme alla sua famiglia: sua moglie e i suoi due figli. «Torno in un luogo del cuore: qui sono le radici della mia famiglia – ha spiegato -. Vengo anche da rappresentante delle istituzioni per testimoniare la vicinanza del ministero che ha indirizzato verso i borghi – attraverso il bando del Pnrr – delle risorse ben spese dal territorio.
Ma anche a testimoniare che siamo vicino alle realtà interne della Regione per finanziare tutti i progetti che hanno a che vedere con la valorizzazione del tessuto culturale e con l’accesso alla cultura delle giovani generazioni. Ci sono dei giovani amministratori locali molto bravi – ha aggiunto il ministro – e vanno incoraggiati con la nostra presenza e uno sforzo costante».
Se Ripe San Ginesio è il luogo a cui il ministro è legato col cuore, Urbisaglia era una tappa obbligata per la sua storia millenaria, un luogo che Giuli – da appassionato di storia antica – ha scelto di visitare. «Anche mio nonno aveva questa passione, che poi ha trasmesso a mio padre, e non potevo non venire a conoscere questo luogo».
Il commissario straordinario alla Ricostruzione Guido Castelli e la vicesindaco di Macerata Francesca D’Alessandro
Ad accompagnare il ministro anche il commissario straordinario alla Ricostruzione Guido Castelli, ad accoglierli nella prima tappa il sindaco di Urbisaglia Riccardo Natalini.
A sinistra Guido Castelli, al centro Riccardo Natalini e a destra Alessandro Giuli mentre riceve il libro
L’itinerario culturale ha toccato i punti di interesse storico del borgo. Partendo dal Loggiato Giannelli, Giuli ha fatto visita alla cinquecentesca Rocca, posta nell’angolo occidentale delle mura della città antica.
Qui è salito all’interno, fino sopra al Mastio, dove Natalini ha omaggiato gli ospiti del libro “Iacopo Alpoleio, l’urbisalviense che inventò il punto esclamativo” scritto da Gianni Buongarzoni, il barbiere del piccolo borgo con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.
Castelli con ll francobollo della Rocca
«Già nel suo discorso di insediamento alle Camere, Giuli volle ricordare l’importanza del rilancio e della rigenerazione culturale del centro Italia – ha aggiunto Castelli -. E’ sempre stato un amico di questo Appennino non solo per i legami di sangue che lo fanno essere uno di noi, ma anche perché ha sempre intuito, anche quando era presidente del Maxxi, l’importanza della ricostruzione, che finalmente sbloccata, sarebbe stata orba se non legata a questa strategia di valorizzazione di cui il ministro Giuli è stato un protagonista».
Giuli mentre esce dal Mastio della Rocca
Il ministro della Cultura si è poi spostato verso Ripe san Ginesio, con una prima visita in forma privata al cimitero cittadino e una istituzionale nel piccolo borgo, nella pinacoteca comunale dove assieme al sindaco Paolo Teodori ha presentato il progetto del bando Borghi. Presente alla visita a Ripe San Ginesio anche il governatore Francesco Acquaroli.
La visita a Ripe San Ginesio
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Bella la storia antica, soprattutto quella romana.
Bello anche il punto esclamativo, è l’obelisco della punteggiatura.
E bellissima infine la ricostruzione che in quanto anche rigenerazione culturale non è orba ma vede lontano con occhi di falco.
Ma ancora deve arrivare qualcuno a fare passerella ?? Ci sarà un ministro che ha come posto nel cuore Colbuccaro ???