Discarica, Botonto in subbuglio:
nasce comitato per il “no”

MACERATA - Assemblea pubblica con i residenti della zona individuata come potenzialmente la più idonea dallo studio promosso dall'Ata3 per individuare il nuovo impianto provinciale: «Viabilità, agricoltura, nuova pista ciclabile, seminario: tanti motivi per farla altrove»

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L’incontro di ieri sera

Grande partecipazione ieri sera all’incontro promosso dai residenti di contrada Botonto e delle zone vicine, allarmati dalla possibile localizzazione di una nuova discarica (il sito è stato posizionato al primo posto dallo studio commissionato dall’Ata 3 per scremare quelli potenzialmente idonei).

Decine di cittadini, famiglie, agricoltori e operatori del settore turistico si sono ritrovati per condividere preoccupazioni, informazioni e proposte concrete.

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Durante l’assemblea, sono stati numerosi gli interventi che hanno evidenziato le gravi criticità legate a questa ipotesi. È emerso che la scelta di inserire Botonto tra le aree potenzialmente idonee sarebbe basata esclusivamente su valutazioni di tipo geologico condotte dall’Università Politecnica delle Marche.

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«Valutazioni che, però, ignorano del tutto altri fattori determinantirimarcano i residenti – come la scarsa viabilità della zona, con strade strette e difficili da percorrere per mezzi pesanti, difficilmente compatibili con un traffico legato a un impianto di smaltimento rifiuti; la presenza di numerose aziende agricole e biologiche, che verrebbero messe in grave difficoltà da una discarica a pochi passi dai loro campi; la realizzazione, ormai prossima, di una pista ciclabile che dovrebbe valorizzare proprio quell’area come luogo di fruizione lenta e sostenibile del territorio. Inoltre la presenza del seminario Redemptoris Mater, da anni meta di gruppi turistici e spirituali provenienti da tutta Europa, che verrebbe irrimediabilmente danneggiata da un impianto del genere».

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L’assemblea si è conclusa con la costituzione di un comitato civico che avrà il compito di seguire da vicino ogni fase del processo decisionale, raccogliere documentazione, promuovere la partecipazione dei cittadini e avviare un confronto pubblico con le istituzioni. «Il comitato, aperto a tutti, si propone come voce unitaria e determinata del territorio, per affermare un principio semplice e condiviso: Botonto non è il posto per una discarica, ma per un futuro sostenibile».

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