Patrizia Sagretti
«Contrada Botonto e località Santa Maria del Monte sono le prime su 23 nella graduatoria regionale per la realizzazione della discarica in appogigo al Cosmari. Un primato che nessuno avrebbe voluto avere. Però i risultati della selezione hanno anche una componente politica. Le osservazioni del comune di Macerata presentate in Regione per evitare questa situazione non sono state convincenti». A dirlo la candidata al consiglio regionale per Alleanza Verdi Sinistra, Patrizia Sagretti, che entra in merito alla questione discarica. La scorsa settimana è stata pubblicata la “consulenza tecnico-scientifica di supporto all’analisi dei siti individuati con la delibera dell’assemblea Ata3 macerata numero 5 del 11.10.2021 per la possibile localizzazione di un impianto di discarica” (leggi qui l’articolo). Il documento ha individuato 23 siti idonei.
«Già nel 2021 il consiglio comunale aveva espresso forte contrarietà alla scelta di collocare una discarica nella nostra città – prosegue Sagretti -. Ricordiamo che Macerata ha già avuto una discarica in contrada Pieve, e ora si rischia di doverne affrontare un’altra. I risultati della selezione portano a pensare che l’analisi abbia anche una componente politica oltre a quella tecnica.
Sappiamo anche che il Comune è stato l’ultimo a inviare le proprie osservazioni alla Regione, e purtroppo non conosciamo ancora il contenuto di quel documento. Dal risultato emerge chiaramente che gli argomenti presentati non sono stati abbastanza solidi da convincere la Regione della scarsa idoneità di queste aree».
Secondo Sagretti i dubbi sono tanti e vanno aldilà delle questioni di carattere ambientale: «L’analisi multicriterio condotta dal dipartimento di Scienze e Ingegneria della materia dell’Università Politecnica delle Marche ha considerato che la viabilità in quella zona sia assolutamente inadeguata a sostenere un eventuale aumento di transito di mezzi pesanti? È stato valutato che la posizione rispetto al Cosmari rende difficile evitare il coinvolgimento delle strade attorno al capoluogo, creando ulteriori problemi di traffico e sicurezza? Altri aspetti non sono stati adeguatamente valutati. Il corso d’acqua presente nell’impluvio dell’area a Botonto è affluente del Torrente Trodica che sfocia nel Fiume Chienti. Non si comprende perché questa risorsa naturale non sia stata considerata un elemento da tutelare.
La presenza di valide aziende agricole, anche biologiche, dovrebbe essere un motivo in più per proteggere il territorio e le sue caratteristiche. Quali misure di mitigazione sono state previste per tutelare queste imprese? Quali sono le aree cuscinetto di mitigazione degli impatti?».
E conclude: «Il problema, purtroppo, va oltre le singole aree: il sistema del Cosmari si trova in una situazione economico-gestionale difficile. Negli ultimi anni, non sono stati fatti investimenti sufficienti per migliorare la raccolta differenziata e la gestione dei rifiuti. Il rischio è che il sistema, con discariche e termovalorizzatori, non solo non ridurrà gli impatti ambientali, ma continuerà a gravare sui cittadini in termini di costi e di qualità della vita. Alleanza Verdi e Sinistra denuncia da tempo la situazione ed è per una gestione pubblica dei rifiuti e per una raccolta differenziata spinta».
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