Regionali, scontro sulle date:
«Una scelta di buon senso».
«S’interferisce su turismo e scuole»

ELEZIONI - Il governatore Francesco Acquaroli spiega: «Evitiamo che si debbano presentare le liste a metà agosto e abbiamo più tempo per l’approvazione del bilancio di previsione, senza il rischio di ricorrere all’esercizio provvisorio». L'avversario Matteo Ricci ribatte: «Si poteva risparmiare ai marchigiani una campagna elettorale durante le ferie, ma almeno abbiamo finalmente una certezza»

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Francesco Acquaroli (a destra) e Matteo Ricci (a sinistra)

Naturalmente, anche una volta fissate, le date per le prossime elezioni regionali (28-29 settembre) continuano a far discutere i due principali duellanti, Francesco Acquaroli e Matteo Ricci.

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Francesco Acquaroli

Il presidente della Regione e candidato per la coalizione di centrodestra difende la scelta fatta dalla giunta oggi pomeriggio e spiega il ragionamento che ha portato alla convergenza, superando anche le resistenze interne della Lega.

«Una scelta di buon senso – l’ha definita Acquaroli –  che consente infatti di rispettare sostanzialmente la scadenza naturale del mandato coniugando l’esigenza di evitare la concomitanza della presentazione delle liste nelle settimane centrali del mese di agosto e quella di agevolare l’avvio ordinato della nuova legislatura con una migliore programmazione delle attività amministrative ed un tempo congruo per l’approvazione del bilancio di previsione, senza il rischio di ricorrere all’esercizio provvisorio. L’auspicio è quello di un’ampia partecipazione al voto, vero esercizio della democrazia».

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Matteo Ricci

Ricci, però, è tornato nuovamente alla carica ribadendo la sua contrarietà. «Ancora una volta hanno messo i presunti interessi di partito prima degli interessi della comunità – dice il candidato governatore del centrosinistra – non era necessario votare a settembre interferendo con la stagione turistica e l’avvio della scuola. Si poteva risparmiare ai marchigiani una campagna elettorale durante le ferie, ma almeno abbiamo finalmente la certezza della data. Come avevo già detto: ci potevano far votare anche a Ferragosto, questa volta vinciamo noi. Sta crescendo la voglia di dare un cambio di Marche alla nostra regione: per una regione forte, conosciuta e che guarda la società con gli occhi dei più deboli».

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